AVVISO: Domani mattina dalle 7:00 alle 8:00 "Luogocomune on Air" - radio con Davide Gramiccioli e Massimo Mazzucco su COLORS RADIO (streaming).
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Se c'è una cosa in cui gli scienziati sono bravi, è quella di prevedere i potenziali sviluppi e le possibili applicazioni tecnologiche delle loro invenzioni. Leggete questo articolo, e provate ad indovinare l'anno esatto in cui è stato scritto (suggerimento: fra il 1960 e il 1995).
[Testo dell'articolo]: Tre dirigenti della American Telephone and Telegraph Company, gli ingegneri J.H.Felker e C.Mapes, e il Dr. H. Boettinger, hanno azzardato alcune previsioni sull'evoluzione della telefonia verso il 2000. I tre esperti ritengono che, tanto per cominciare, i giornali del mattino saranno diffusi direttamente in "facsimile" attraverso la rete telefonica. Fatta la colazione e letto il giornale telefotografico, l'uomo d'affari deciderà magari di restare in casa per non trovarsi in qualche ingorgo del traffico, senza tuttavia trascurare le sue attività.
Servendosi del "videofono", il cui schermo sarà molto più efficiente e più chiaro degli attuali televisori, potrà mettersi in contatto con l'ufficio o, addirittura, convocare una conferenza con i corrispondenti o i soci in differenti località.
Ma il marito non sarà l'unico a beneficiare del progresso. [...]
Come prevedibile, i media occidentali si sono schierati all'unisono contro l'intervento aereo dei russi in Siria, dicendo che i russi non hanno affatto bombardato postazioni dell'ISIS, ma piuttosto quelle dei "ribelli moderati" che combattono Assad. Insomma, avrebbero colpito i "buoni" invece dei cattivi.
Tanto per non dimenticare quanto siano veramente moderati questi ribelli (apertamente finanziati dagli USA) riproponiamo un video pubblicato circa due anni fa.
Fonte: Pandora TV
IL TESTO DELL'INTERVENTO:
Sua eccellenza Signor Presidente, Sua eccellenza Vice Segretario, Distinti Capi di Stato e di Governo, Signore e Signori,
Il settantesimo anniversario delle Nazioni Unite è una buona occasione per fare il punto della situazione sul passato e parlare del nostro comune futuro.
Nel 1945 i paesi che sconfissero il nazismo collaborarono insieme per ricostruire le solide fondamenta dell’ordine mondiale in seguito alla seconda guerra mondiale.
Lasciatemi ricordare che le decisioni chiave sui principi che rivestono questa cooperazione e la creazione delle Nazioni Unite furono prese nel nostro paese, a Yalta, all’incontro dei capi della coalizione contro Hitler. Il sistema di Yalta è nato con grande difficoltà. E’ nato al costo di milioni di vittime e due guerre mondiali che hanno spazzato il pianeta nel ventesimo secolo. [...]
Sarà stata una coincidenza, o sarà stata magari l'influenza della supermoon, ma la giornata di oggi ha registrato tre "epic fails" da antologia.
Figura di merda n.1 - Ricordate il sindaco Marino, che aveva detto che andava a Filadelfia per incontrare il papa? Ebbene, non solo questo annuncio si era meritato delle sonore prese per il culo da parte di Crozza ("Ma scusa Marino - aveva detto Crozza-Bergoglio dagli schermi di Floris - viviamo ad una fermata di tram uno dall'altro, vediamoci a Trastevere no? Perchè andare fino a Filadelfia?"), ma oggi papa Bergoglio - quello vero - ha dichiarato che lui "non ha mai invitato Marino a Filadelfia. Questo sia chiaro. Ho anche chiesto agli organizzatori, e pure loro mi hanno detto che non l'hanno invitato". Praticamente, Marino si è invitato da solo, tramite il suo amico sindaco di Filadelfia. La magra che aveva fatto con le vacanze alle Bahamas, durante le buie giornate del caso Casamonica, evidentemente non gli era bastata.
Figura di merda n.2 - Ricordate Salvini, che per tutta l'estate ci ha sfranto i marroni con la storia che "lui andava in Nigeria perchè gli africani bisogna aiutarli a casa loro"? [...]
Anche se si tratta di situazioni differenti, vi sono molte analogie fra il recente caso della Grecia e l'attuale caso della Cataluña.
La prima è che in ambedue i casi sono stati i banchieri, in modo aperto e spudorato, a pesare in modo determinante sulla scelta popolare: nel caso della Grecia, lo hanno fatto chiudendo i rubinetti dei conti correnti, nel caso della Cataluña, minacciando di andarsene e di abbandonare il popolo al proprio destino. (Ieri sera, da Fazio, Varoufakis ha raccontato come la sconfitta della Grecia sia stata in realtà la vittoria di 3 entità: Germania, Francia e banche).
E per chi avesse ancora bisogno di una dimostrazione che sono i banchieri i veri padroni dell'Europa, basterà fare questa riflessione: la Cataluña è la regione più ricca e prosperosa della Spagna. Lavorano più di tutti, producono ed esportano più di tutti: perchè mai dovrebbero temere la chiusura delle banche e la "cacciata" dall'Europa e dall'Euro? Eppure, è proprio questa l'arma che è stata usata contro di loro per cercare di tenere sotto controllo questa regione di indipendentisti.
La seconda analogia è che in ambedue i casi, curiosamente, i partiti "rivoluzionari" di Syriza e degli indipendentisti catalani hanno "sfiorato" la maggioranza per un soffio, ma non l'hanno raggiunta. Se io fossi dalla parte dei potenti, e potessi controllare in qualche modo l'esito finale delle elezioni, ...
E' proprio quando esplodono scandali come quello della Volkswagen che vengono a galla le ipocrisie più macroscopiche della società occidentale.
Pensate, ci sono almeno 11 milioni di macchine truccate che girano per il mondo, ma il CEO della Volkswagen, Winterkorn, dice che lui non ne sapeva nulla. Come se una operazione del genere, che mette a rischio l'intera reputazione di una società che vale centinaia di miliardi, fosse stata decisa da qualche buontempone in uno scantinato della VW ad Hannover.
"Sarebbe sbagliato se il terribile errore di pochi compromettesse il lavoro onesto di 600 mila persone" ha detto Winterkorn in un disperato appello televisivo.
Pensa al Golfo del Tonchino, caro amico: il "terribile errore" di pochi è costato la vita ad oltre 3 milioni di onesti vietnamiti. Quando i "pochi" sono quelli che comandano, ad andarci di mezzo sono sempre i tanti.
Poi c'è l'ipocrisia della altre ditte costruttrici di automobili - Toyota, FCA, Renault, ecc. - che oggi fingono di cascare dal pero, ...
L'ex-ministro delle finanze greco Varoufakis ha risposto oggi con un "messaggio" a Matteo Renzi, dopo che il nostro premier aveva parlato di lui come di un "ostacolo" dal quale ci siamo liberati (lett: "Se lo semo tolti...").Messaggio al Signor Renzi
di Yanis Varoufakis
Il primo ministro italiano M. Renzi (qui il suo discorso) si è rallegrato per essersi "liberato di me", citando la mia "rimozione" dalla scena come un segnale che gli "apostati" (ovvero coloro che dividono il proprio partito) alla fine vengono scacciati. Il suo è un inganno illusorio. Lo scorso luglio "loro" si sono liberati di qualcosa molto più importante di me. Ecco il mio messaggio al primo ministro italiano.
Il signor Renzi mi dipinge come un'apostata che ha abbandonato Syriza e che ora brancola nella foresta politica. A differenza di molti miei compagni, io sono rimasto fedele alla piattaforma di Syriza, che ci ha eletto il 25 gennaio come un partito unito che ha portato speranza per i greci e per i popoli europei. Speranza di che cosa? Speranza di mettere fine una volta per tutte alla spirale infinita dei prestiti di salvataggio, che condannavano la Grecia ad una depressione permanente e che preannunciavano politiche fallimentari per il resto dell'Europa.
Che cosa è successo? Messo in una situazione di estrema coercizione da parte dei leader europei, compreso il signor Renzi (che si è rifiutato di prendere seriamente in considerazione le proposte fatte dalla Grecia), nei giorni 12 e 13 luglio il mio primo ministro Alexis Tsipras è stato assoggettato ad una prepotenza inaccettabile, ad un aperto ricatto, a pressioni disumane. Il signor Renzi ha avuto un ruolo primario nell'aiutare a spezzare la schiena di Alexis, ricorrendo alla tattica del "poliziotto buono" che diceva "se non ti pieghi loro ti distruggeranno, per favore digli di sì." [...]
C'era una volta una nazione oppressa dal debito e dall'austerity. Venne allora un leader della sinistra, tale Tsipras, che disse "Basta oppressione, basta austerity. O ci concedono condizioni migliori, oppure usciamo dall'Europa."
Il popolo lo votò entusiasta. Tsipras formò un governo, e poi andò a Bruxelles per trattare condizioni migliori per il suo paese. Ma ritornò con le pive nel sacco. Bruxelles non voleva saperne di venirgli incontro, e pretendeva comunque condizioni molto dure per continuare ad aiutarli economicamente. A quel punto Tsipras disse: "Chiederò al mio popolo se accetta queste condizioni" e indisse un referendum. Orgogliosamente il popolo disse di no, che quelle condizioni non le accettava. Meglio morire di fame che soccombere agli usurai dell'alta finanza. Allora Tsipras tornò a Bruxelles, ma invece di mandare tutti affanculo - come il popolo gli aveva chiesto di fare - fece un patto con l'Europa a condizioni ancora peggiori.
Poi tornò a casa e disse: "Scusate, ma non avevo alternative. Mi ci hanno obbligato".
A quel punto la sinistra del suo partito si infuriò, ...
di Maurizio Blondet
Chi crede che esista una volontà pubblica di instillare la teoria del “gender” negli scolari è: “bigotto”, “sessuofobo”; uno che ha problemi di gestione della sua sessualità; uno che crede ai “Protocolli dei savi di Sion”, un “imbranato”, “cialtrone e infinitamente stupido”: con questi pacati e ragionevoli argomenti tal Nicoletti, su Radio 24, ha provato a combattere – con furia, violenza e malanimo sospetti – la preoccupazione dei genitori allarmati di ciò che verrà insegnato loro a scuola.
Intervista alla ministra Giannini, che ha minacciato di conseguenze penali di “diffonde la calunnia”; perché no, a scuola non si insegna la teoria del gender, ma solo la “sensibilizzazione alla parità dei sessi”; saranno lezioni “contro l’omofobia”; contro “la cultura della discriminazione”. Poi il Nico dà la parola al “sessuologo Emmanuele Iannini”, presentato sobriamente come ”uno dei sessuologi più conosciuti nel mondo, una delle nostre eccellenze scientifiche”.Sottinteso: non osate di criticarlo voi, ignoranti.
E così sono state dispiegate le due tenaglie con cui il potere riesce a schiacciare le idee e informazioni proibite: le Procure penali e la cosiddetta autorità scientistica. Lo fanno con chi prova a studiare l’Oloché, lo fanno con chi ha obiezioni sull’evoluzionismo darwinistico, e adesso, coi genitori che si vedono privati dallo Stato del loro diritto primario ad educare i propri figli secondo natura. Diritto che si limitano a delegare alloStato, e di cui invece lo Stato si appropria.
Il gioco è stato facile, ascoltatori al telefono non avevano dati precisi da portare, il Nicò li trattava da bigotti, sessuofobi e cialtroni, e ripeteva: “La teoria gender non esiste, non è mai esistita”. [...]
Intervistato da RT, il presidente siriano Assad fa il punto sulla situazione della guerra nel suo paese, spiega quali siano le dinamiche che portano all'esodo dei rifugiati verso l'Europa, e chiarisce il quadro delle alleanze che operano in questo momento in medio oriente. In estrema sintesi, a proposito dell'esodo dei rifugiati, Assad dice all'occidente: "Smettetela di finanziare il terrorismo, e i siriani smetteranno di scappare dal loro paese".
Mi ha molto colpito la notizia dell'uomo che ha passato dieci anni in carcere, condannato per una serie di abusi sessuali sui figli che in realtà non aveva mai commesso.
Da una confessione - decisamente tardiva - dei figli ora maggiorenni, risulterebbe infatti che era stata la madre ad obbligarli a mentire, pur di mandare l'uomo in carcere ed ottenere così il loro affidamento.
Qui però non interessa l'iter processuale che ha portato a condannare un innocente, nè interessano le motivazioni psicologiche che hanno spinto i figli prima a mentire e poi a ritrattare le loro accuse contro il padre. Queste sono questioni, per così dire, "terrene", ovvero questioni legate al funzionamento più o meno efficace della nostra macchina giudiziaria. Quello che interessa invece è l'evento in sè, avulso da ogni proposizione di tipo causale: di fatto c'è una persona che ha passato dieci anni in carcere pur sapendo di essere innocente.
Questo è un fatto che ci fa inorridire. Il senso di ingiustizia che deve aver pervaso quest'uomo, ...
Leggi tutto: Il futuro visto dal passato