Poesie degli utenti

Ciao a tutti.

In questo nuovo thread è possibile pubblicare poesie frutto della nostra fantasia ed effettuare analisi e commenti (sia sulle proprie che su quelle di altri utenti).

Come risulta chiaro sin dal titolo, non sono invece ammesse poesie create da persone che non siano iscritte a Luogocomune.

Buona ispirazione a tutti coloro che vorranno arricchire questo thread!

PS:

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Miraggio dell'Animo


Suprema ode odo e mistica lode
Del caloros cinguettio cadente,
Come avvolto da l'intorpidito
Manto, Io perdo memoria del pianto
Amaro che è de l'esister fragile.

Ma ecco subito a me di fronte
Avverto la minaccia imminente,
Tesse il ragno, turpe, infausto avviso;
Ondeggia la vespa, fine canto
Periglioso; sì cerco il limite;

Che vano uffizio pe l'uman ragione!
Ne la sua prigione,
Puote afferrar sol vento d'oblio e passione.



Cremona, 17 luglio 2014




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Questa poesia è stata scritta sotto l'effetto dell'hashish. Era da molto tempo che non fumavo e l'assunzione mi infuse l'ispirazione, così mi misi a scrivere.
Si può notare che, dopo un inizio in cui vengono espresse emozioni felici e di sollievo, dalla seconda strofa in poi, la poesia assume invece toni cupi e disfatti.

Il ragno e la vespa - a cui attribuisco comunque un simbolismo - sono elementi che erano realmente presenti nel luogo in cui scrivevo e che vengono da me scorti proprio alla fine della stesura della prima strofa.
Anche il cinguettio degli uccellini descritto nel secondo verso era reale e proveniva dall'esterno della stanza in cui mi trovavo.
L'avvolgimento ne "l'intorpidito manto" (terzo e quarto verso) assume sì un valore metaforico ma era anche una sensazione piacevole che provavo in quei momenti grazie all'eccellente hashish che avevo da poco consumato.

Pertanto le sensazioni corporee e le esperienze tattili ed uditive del momento si sono fuse con l'interpretazione filosofica del reale (interpretazione da tempo consolidata ma comunque sempre in evoluzione, anche in quegli stessi attimi) e hanno dato vita ad una breve poesia di genere esistenziale.

Tentacoli


Tentacoli neri avvolgono
La terra putrida e deserta,
Splendi richiami c'illudono,
Acidi spettri ci corrodono.

Perché, Pandora, apristi il vaso?
Ah! curiosa eri ed adesso
Gridi e affoghi nel riflesso.
È la pazzia che ti ha invaso.

Dannato, essere immortale,
Inconcepibile il finale!
Due occhi gelidi mi fissano,

Ha sulla fronte un'iniziale,
Lo zero, cupo e infernale.
Fiori, nel fango, s'inabissano.



Cremona, 29 gennaio 2014

Undici febbraio


E or, dal Parnaso si diffonda
Un suon ispiratore, per cantar,
O Musa, all'armonia profonda.

Un verde germoglio dorme ancor
Soave, là giù sotto la neve;
E la luna già sorride al fior
Novello, rigiosce nel suo cuor;
All'orizzonte un caldo baglior,
Mercurio, alto in volo, deve
Nunziar questo trionfo dell'Amor.

"E qual gentil colore doneran
Gli dèi al bel fiore?" sussurrano
Le ninfe; ma mai indovineran...

"E se sarà il color del miele?"
"No... profondo ma leggero, un po'
Come il cielo". "Apri le vele...
Più Fantasia! Al sapor di mele!
Sai quelle dipinte sulle tele?"
"No... no! d'un bianco candido, lo so!
Come le ali di Gabriele!"

E le stelle danzan questa sera,
Occorre festeggiare! l'undici
Febbraio annunzia primavera!




Cremona, febbraio 2014


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Questa poesia è stata scritta in occasione del diciottesimo compleanno di mia sorella che, ovviamente, cade l'11 febbraio.

La tua visione attendo cupo
musa, che la mia vista fuggi.
Del Parnaso io abito il dirupo.

Ne vedo la possibilità e quindi...


Il confine

Non trovarti mai
in palude
e sentire il vento
sospirare di dolore.
E' un'anima
che cerca
la vita.
Non stare muto
ad ascoltare
potrebbe incatenarti
fuggi in tempo
così la sua voce
ti seguirà
soltanto
al limitar della carne.