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Indagini oltre la vita
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4 Anni 10 Mesi fa #34028
da Volano49
Indagini oltre la vita è stato creato da Volano49
Il Paranormale viene spesso trattato come una fetta di salame, un cespo d'insalata, ma per come è strutturato non sarà mai così evidente come si pretende, inserito così com'è nella parte più nascosta e profonda dell'uomo, così come del resto vive e sopravvive anche aldifuori di lui stesso. Non credo che ci sia l'obbligo di avallare granchè quando certi fenomeni eclatanti parlano da soli. Ne citerò uno a caso: il dirigibile 101, senza alcuna segreta speranza di convincere alcuno.
Il 5 ottobre 1930 il dirigibile inglese R. 101 precipitava vicino a Beauvais, lo comandava l'ufficiale H. Carnichael Irwin, morto anch'egli nel disastro. Due giorni dopo, 7 ottobre, in una seduta medianica condotta da Harry Price, che era stata organizzata per avere un contatto con lo scrittore Sir Arthur Conan Doyle(il creatore di Sherlock Holmes, morto un tre mesi prima), avente come medium l'allora famosissima E. Garret. Durante tale seduta si presentò una entità che voleva darle un messaggio. Si trattava appunto di H. Irwyn (così si autodefiniva). La medium, in trance profonda e sotto dettatura dell'entità, fece una descrizione completa della tragedia e delle cause, usando un linguaggio "tecnico" del tutto ignoto alla medium, che nulla sapeva di dirigibili e di aerei o di qualunque motore.
Non solo, l'entità dette particolari e dettagli in quel momento assolutamente sconosciuti a chiunque e che solo più tardi l'inchiesta ufficiale mise in luce. Harry Price fece quindi un dettagliato rapporto delle notizie trasmesse dall'entità del comandante Irwin e lo presentò al Ministero dell'Aria Inglese, che ne convalidò ogni particolare. E' questo un fatto che va oltre la telepatia, perchè tutti coloro che avrebbero potuto parlare con uguale perizia della vicenda erano deceduti nell'incidente e la commissione d'inchiesta aveva appena iniziato ad indagare.
E' questo uno di quei fatti che assume un grande significato per la teoria spiritica e paranormale, rappresentando insomma una prova inconfutabile.
Un saluto
Il 5 ottobre 1930 il dirigibile inglese R. 101 precipitava vicino a Beauvais, lo comandava l'ufficiale H. Carnichael Irwin, morto anch'egli nel disastro. Due giorni dopo, 7 ottobre, in una seduta medianica condotta da Harry Price, che era stata organizzata per avere un contatto con lo scrittore Sir Arthur Conan Doyle(il creatore di Sherlock Holmes, morto un tre mesi prima), avente come medium l'allora famosissima E. Garret. Durante tale seduta si presentò una entità che voleva darle un messaggio. Si trattava appunto di H. Irwyn (così si autodefiniva). La medium, in trance profonda e sotto dettatura dell'entità, fece una descrizione completa della tragedia e delle cause, usando un linguaggio "tecnico" del tutto ignoto alla medium, che nulla sapeva di dirigibili e di aerei o di qualunque motore.
Non solo, l'entità dette particolari e dettagli in quel momento assolutamente sconosciuti a chiunque e che solo più tardi l'inchiesta ufficiale mise in luce. Harry Price fece quindi un dettagliato rapporto delle notizie trasmesse dall'entità del comandante Irwin e lo presentò al Ministero dell'Aria Inglese, che ne convalidò ogni particolare. E' questo un fatto che va oltre la telepatia, perchè tutti coloro che avrebbero potuto parlare con uguale perizia della vicenda erano deceduti nell'incidente e la commissione d'inchiesta aveva appena iniziato ad indagare.
E' questo uno di quei fatti che assume un grande significato per la teoria spiritica e paranormale, rappresentando insomma una prova inconfutabile.
Un saluto
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4 Anni 10 Mesi fa - 4 Anni 10 Mesi fa #34033
da Aigor
Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
Risposta da Aigor al topic Indagini oltre la vita
Di prove inconfutabili ce ne sono a iosa…
Basta, per esempio, leggere la bibliografia di Edgar Cayce
Se interessa potete leggere anche qui: www.edgarcayce.it/edgar_cayce/edgar_cayc...a_olistica_sc_39.htm
Non si può confutare il fatto del tutto "paranormale" che una persona semplice ed ignorante divenga, una volta in trance, possessore di nozioni mediche/fisico/chimiche ad ampio spettro. Per non parlare delle cure (registrate) di persona a distanza.
Anche la storia di Sardos Albertini e delle ricerche del padre Lino Sardos Albertini sono interessanti…
Ma potrei anche andare avanti con le testimonianze di bambini che ricordano vite precedenti, ottimo il lavoro di Ian Stevenson al riguardo.
Stevenson approccia i casi in modo rigoroso e difficilmente confutabile.
Insomma, chi vuole cercare trova prove in abbondanza.
Basta, per esempio, leggere la bibliografia di Edgar Cayce
Se interessa potete leggere anche qui: www.edgarcayce.it/edgar_cayce/edgar_cayc...a_olistica_sc_39.htm
Non si può confutare il fatto del tutto "paranormale" che una persona semplice ed ignorante divenga, una volta in trance, possessore di nozioni mediche/fisico/chimiche ad ampio spettro. Per non parlare delle cure (registrate) di persona a distanza.
Anche la storia di Sardos Albertini e delle ricerche del padre Lino Sardos Albertini sono interessanti…
Ma potrei anche andare avanti con le testimonianze di bambini che ricordano vite precedenti, ottimo il lavoro di Ian Stevenson al riguardo.
Stevenson approccia i casi in modo rigoroso e difficilmente confutabile.
Insomma, chi vuole cercare trova prove in abbondanza.
Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
Ultima Modifica 4 Anni 10 Mesi fa da Aigor.
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4 Anni 10 Mesi fa #34038
da Mig25
Risposta da Mig25 al topic Indagini oltre la vita
Guardate che molti più Scienziati di quanti se ne possano immaginare credono alla ESP!
Mi ricordo che all'Università (ingegneria) ci avevano proposto, come tema, di trovare una unità di misura per la ESP.
Tecnicamente si parte dal presupposto dell'esistenza delle cosiddette "particelle associate" cioè, quelle particelle che sono collegate tra di loro, senza che lo spaziotempo le influenzi. Cioè ciò che succede a una particella associata qui, contemporaneamente accade alla corrispondente nella Galassia di Andromeda, adesso, subito, senza ritardo o anticipo alcuno.
Studi sulle particelle associate sono anche stati effettuati tra un laboratorio statunitense e il Laboratorio del Gran Sasso, forse lo avrete sentito.
Mi ricordo che all'Università (ingegneria) ci avevano proposto, come tema, di trovare una unità di misura per la ESP.
Tecnicamente si parte dal presupposto dell'esistenza delle cosiddette "particelle associate" cioè, quelle particelle che sono collegate tra di loro, senza che lo spaziotempo le influenzi. Cioè ciò che succede a una particella associata qui, contemporaneamente accade alla corrispondente nella Galassia di Andromeda, adesso, subito, senza ritardo o anticipo alcuno.
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4 Anni 10 Mesi fa #34051
da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Indagini oltre la vita
@ Aigor e Mig 35
L'argomento è spinoso, così come tutta la Parapsicologia nel suo insieme. Eclatanti, da prendersi in seria considerazione sono i casi di presunta reincarnazione esposti dallo studioso medico e psichiatra Jan Stevenson. Lui stesso dopo aver vagliato un 600 casi, giunse alla conclusione che erano da escludersi coincidenze casuali o fenomeni di semplice chiaroveggenza.
Edgar Cayce credo non abbia bisogno di presentazione. Negli ultimi anni della sua vita, oltre alla sua attività di diagnostico e guaritore, si dedicò a pratiche prettamente medianiche per lo studio della sopravvivenza (già già, quando si avvicina il momento ignoto...), dei legami tra l'uomo e l'Universo e della reincarnazione. In trance, Cayce spiegò che la provenienza delle sue informazioni erano due: l'una l'inconscio stesso del consultante (la sua casa era un via vai di "pazienti"), l'altra erano le così dette "registrazioni akasiche", ovvero tutto ciò che avviene rimane fisso nell'"Akasha", una sorta di spazio psichico o memoria universale della natura.
Diverso, a mio parere il caso di Andrea Sardos Albertini, al cui caso mi informai fino ad avere un rapporto epistolare con il padre di lui, Lino, negli anni '90. Rapporto da lui troncato quando mi espressi negativamente, o almeno non del tutto positivamente sulla "scrittura automatica", la quale, a mio avviso, non può dare responsi certi, in quanto molto spesso il presunto messaggio con un disincarnato altro non è che l'elaborazione (emozionale, critica, di parte) mentale dello sperimentatore. Nel caso di Sardos, la Signora Anita, per e tramite i suoi indirizzi, l'Albertini spese tempo e denaro inutilmente, in quanto il corpo del figlio non fu mai ritrovato. Va però detto che la Scrittura Automatica rimane un fenomeno molto complesso, con origini disparate, traendo notizie certamente dall'inconscio, ma anche da dissociazione psichica, da contatti telepatici con psichismi collettivi, da non escludersi comunque anche contatti con psichismi sopravvissuti.
Un saluto
L'argomento è spinoso, così come tutta la Parapsicologia nel suo insieme. Eclatanti, da prendersi in seria considerazione sono i casi di presunta reincarnazione esposti dallo studioso medico e psichiatra Jan Stevenson. Lui stesso dopo aver vagliato un 600 casi, giunse alla conclusione che erano da escludersi coincidenze casuali o fenomeni di semplice chiaroveggenza.
Edgar Cayce credo non abbia bisogno di presentazione. Negli ultimi anni della sua vita, oltre alla sua attività di diagnostico e guaritore, si dedicò a pratiche prettamente medianiche per lo studio della sopravvivenza (già già, quando si avvicina il momento ignoto...), dei legami tra l'uomo e l'Universo e della reincarnazione. In trance, Cayce spiegò che la provenienza delle sue informazioni erano due: l'una l'inconscio stesso del consultante (la sua casa era un via vai di "pazienti"), l'altra erano le così dette "registrazioni akasiche", ovvero tutto ciò che avviene rimane fisso nell'"Akasha", una sorta di spazio psichico o memoria universale della natura.
Diverso, a mio parere il caso di Andrea Sardos Albertini, al cui caso mi informai fino ad avere un rapporto epistolare con il padre di lui, Lino, negli anni '90. Rapporto da lui troncato quando mi espressi negativamente, o almeno non del tutto positivamente sulla "scrittura automatica", la quale, a mio avviso, non può dare responsi certi, in quanto molto spesso il presunto messaggio con un disincarnato altro non è che l'elaborazione (emozionale, critica, di parte) mentale dello sperimentatore. Nel caso di Sardos, la Signora Anita, per e tramite i suoi indirizzi, l'Albertini spese tempo e denaro inutilmente, in quanto il corpo del figlio non fu mai ritrovato. Va però detto che la Scrittura Automatica rimane un fenomeno molto complesso, con origini disparate, traendo notizie certamente dall'inconscio, ma anche da dissociazione psichica, da contatti telepatici con psichismi collettivi, da non escludersi comunque anche contatti con psichismi sopravvissuti.
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4 Anni 10 Mesi fa #34057
da Azrael66
Non accontentarti dell'orizzonte, cerca sempre l'infinito.
Risposta da Azrael66 al topic Indagini oltre la vita
Cayce evidenzia come la provenienza delle informazioni da lui apprese siano l'inconscio collettivo e le registrazioni akasiche, dunque la reincarnazione non esiste; qualsiasi soggetto sottoposto ad ipnosi, se lo fate andare nel medesimo punto delle due su citate “strutture”, narrerà gli stessi episodi di vita di altri soggetti, ritenendo erroneamente possano essere i suoi ovvero memorie di una reincarnazione passata, prendere lucciole per lanterne è oltremodo facile.
Che l'inconscio possa essere il tramite per il quale ci si allaccia alle memorie akasiche? Boh.
Ho l'atroce sospetto che ci troviamo in uno stato molto basso della materia, e non siamo altro che patetici batteri che viviamo aggrappati ad una biglia azzurra alla quale dreniamo vita, checchè ne dicano maestri, religiosi, imam, rabbini o guru newageriani degli ultimi trent'anni.
Per giunta ci troviamo in una linea temporale congelata accessibile solo in lettura e non in scrittura, per cui il destino di ciascuno di noi è già scritto in modo ineluttabile.
I nostri corpi esistono da sempre e per sempre in questa linea spazio-temporale, niente muore mai per davvero ma neppure niente si evolve.
I deja-vu, le frasi del tipo “Io questa esperienza l'ho già vissuta”, oppure il colpo di fulmine che si prova per una persona vista per la prima volta, alla quale spesso si accompagna la frase “Mi sembra di conoscerti da sempre”, attesterebbero, secondo me, che questi corpi a forza di essere “caricati nel sistema”, conservano memorie sbiadite delle infinite volte precedenti nelle quali si attivano, perché “lette” da osservatori esterni (e non mi riferisco certo a dio).
Forse il motivo per cui l'evoluzione è bloccata, è legata al fatto che questa parte di Universo ha raggiunto la sua stabilità, qualsiasi cambiamento potrebbe avere ripercussioni sul moto di conservazione dell'energia universale.
Rimanendo nel campo delle ipotesi (perché questa mia lo è), le scelte che ci cambiano la vita, nel bene e nel male, sono sempre le medesime ma le percepiamo come evoluzione od involuzione: non abbiamo né colpe né meriti, compiamo sempre le medesime scelte, non possiamo fare altrimenti.
Da sempre.
Per sempre.
Sperando di sbagliarmi mi sa che dopo la morte ci sia solo un “Ricomincio da capo”, solito film, medesimo copione.
Siamo bit con il solo numero assegnatoci: il medesimo.
Amen.
Che l'inconscio possa essere il tramite per il quale ci si allaccia alle memorie akasiche? Boh.
Ho l'atroce sospetto che ci troviamo in uno stato molto basso della materia, e non siamo altro che patetici batteri che viviamo aggrappati ad una biglia azzurra alla quale dreniamo vita, checchè ne dicano maestri, religiosi, imam, rabbini o guru newageriani degli ultimi trent'anni.
Per giunta ci troviamo in una linea temporale congelata accessibile solo in lettura e non in scrittura, per cui il destino di ciascuno di noi è già scritto in modo ineluttabile.
I nostri corpi esistono da sempre e per sempre in questa linea spazio-temporale, niente muore mai per davvero ma neppure niente si evolve.
I deja-vu, le frasi del tipo “Io questa esperienza l'ho già vissuta”, oppure il colpo di fulmine che si prova per una persona vista per la prima volta, alla quale spesso si accompagna la frase “Mi sembra di conoscerti da sempre”, attesterebbero, secondo me, che questi corpi a forza di essere “caricati nel sistema”, conservano memorie sbiadite delle infinite volte precedenti nelle quali si attivano, perché “lette” da osservatori esterni (e non mi riferisco certo a dio).
Forse il motivo per cui l'evoluzione è bloccata, è legata al fatto che questa parte di Universo ha raggiunto la sua stabilità, qualsiasi cambiamento potrebbe avere ripercussioni sul moto di conservazione dell'energia universale.
Rimanendo nel campo delle ipotesi (perché questa mia lo è), le scelte che ci cambiano la vita, nel bene e nel male, sono sempre le medesime ma le percepiamo come evoluzione od involuzione: non abbiamo né colpe né meriti, compiamo sempre le medesime scelte, non possiamo fare altrimenti.
Da sempre.
Per sempre.
Sperando di sbagliarmi mi sa che dopo la morte ci sia solo un “Ricomincio da capo”, solito film, medesimo copione.
Siamo bit con il solo numero assegnatoci: il medesimo.
Amen.
Non accontentarti dell'orizzonte, cerca sempre l'infinito.
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4 Anni 10 Mesi fa #34062
da Mig25
Risposta da Mig25 al topic Indagini oltre la vita
Volano, bisogna conoscere bene la materia. Ai tempi non sapevo neanche da che parte incominciare. E, devo dire, il materiale da esaminare è tanto, molte sono cialtronate, altre sono davvero degne di considerazione e, come sempre, nel mezzo ci sta tanto altro...
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4 Anni 10 Mesi fa #34080
da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Indagini oltre la vita
Partiamo da lontano, da molto lontano...
Se non si considera l'essere umano con i suoi variegati spazi interiori, l'aldilà, l'aldiquà e la Parapsicologia in genere, rimarrà una parola vuota.
Un collegamento non univoco, ma ugualmente indissolubile contempla ed accomuna ogni forma esistente nell'Universo e quindi Terra compresa, dai sassi alle piante all'uomo. Da questo è d'uso usare la frase fatidica: l'uomo tra macrocosmo e microcosmo. Ma cos'è, cosa porta a considerare un collegamento con tutto e, in ultima analisi, a considerare il Tutto, ovvero il grande Architetto dell'Universo, la Grande Mente, Dio o chi per Lui. Vanno di pari passo considerati coloro i quali (così si esprimeva Craxi...) che determinano per pura fede che "il regno dei cieli è dentro di loro", e la fede, dal Rinascimento in qua, è in netto contrasto con la ragione, la quale, va detto, ha dimostrato la propria validità come strumento di conoscenza del mondo, e contemporaneamente ha riesaminato in senso critico (fin troppo critico) gli antichi testi.
Si è soliti affermare che il dramma interiore dell'uomo moderno sia nato con Galileo, dal momento in cui egli espresse le sue idee sull'Universo, idee che capovolsero la concezione aristotelica dei filosofi medioevali, già messa in crisi dal neoplatonismo rinascimentale. Prima di Galileo, l'uomo si concepiva in posizione centrale, in un Universo dove l'infinito veniva definito per così dire, in una ordinata struttura geocentrica , quale immaginata da quel brav'uomo di Tolomeo. Se però diamo a Cesare ciò che gli spetta e a Cristo ciò che gli compete, è da quest'ultimo che l'uomo prese nozione che l'infinito "Regno dei cieli" era già dentro di lui. Benchè simbolico, è questo contributo (di Cristo) che avvalorava di più la saggezza dell'uomo che non la stessa scienza.
Considerando questi presupposti, va da sè che andrebbe sempre fare chiarezza nello "spazio interiore" dell'uomo (anche della donna, mi voglio rovinare) mediante un ripiegamento intimistico per raggiungere la consapevolezza, o almeno una parte di essa, anche se non fosse piena conoscenza oggettiva e razionale, ma ancorchè soggettiva e impegnativa. Purtroppo si ha la tendenza a rifuggire dalla considerazione della propria condizione (caldeggiata dall'utente Azrael66), e a cercare di distrarsene con le occupazioni incessanti della vita quotidiana, col "divertissement", come direbbe Pascal, ovvero col divertimento. Dalla materialità pura concepita anche nella psicanalisi, la Parapsicologia resta ancora, ed è un peccato, un regno sommerso.
Alla prossima
Se non si considera l'essere umano con i suoi variegati spazi interiori, l'aldilà, l'aldiquà e la Parapsicologia in genere, rimarrà una parola vuota.
Un collegamento non univoco, ma ugualmente indissolubile contempla ed accomuna ogni forma esistente nell'Universo e quindi Terra compresa, dai sassi alle piante all'uomo. Da questo è d'uso usare la frase fatidica: l'uomo tra macrocosmo e microcosmo. Ma cos'è, cosa porta a considerare un collegamento con tutto e, in ultima analisi, a considerare il Tutto, ovvero il grande Architetto dell'Universo, la Grande Mente, Dio o chi per Lui. Vanno di pari passo considerati coloro i quali (così si esprimeva Craxi...) che determinano per pura fede che "il regno dei cieli è dentro di loro", e la fede, dal Rinascimento in qua, è in netto contrasto con la ragione, la quale, va detto, ha dimostrato la propria validità come strumento di conoscenza del mondo, e contemporaneamente ha riesaminato in senso critico (fin troppo critico) gli antichi testi.
Si è soliti affermare che il dramma interiore dell'uomo moderno sia nato con Galileo, dal momento in cui egli espresse le sue idee sull'Universo, idee che capovolsero la concezione aristotelica dei filosofi medioevali, già messa in crisi dal neoplatonismo rinascimentale. Prima di Galileo, l'uomo si concepiva in posizione centrale, in un Universo dove l'infinito veniva definito per così dire, in una ordinata struttura geocentrica , quale immaginata da quel brav'uomo di Tolomeo. Se però diamo a Cesare ciò che gli spetta e a Cristo ciò che gli compete, è da quest'ultimo che l'uomo prese nozione che l'infinito "Regno dei cieli" era già dentro di lui. Benchè simbolico, è questo contributo (di Cristo) che avvalorava di più la saggezza dell'uomo che non la stessa scienza.
Considerando questi presupposti, va da sè che andrebbe sempre fare chiarezza nello "spazio interiore" dell'uomo (anche della donna, mi voglio rovinare) mediante un ripiegamento intimistico per raggiungere la consapevolezza, o almeno una parte di essa, anche se non fosse piena conoscenza oggettiva e razionale, ma ancorchè soggettiva e impegnativa. Purtroppo si ha la tendenza a rifuggire dalla considerazione della propria condizione (caldeggiata dall'utente Azrael66), e a cercare di distrarsene con le occupazioni incessanti della vita quotidiana, col "divertissement", come direbbe Pascal, ovvero col divertimento. Dalla materialità pura concepita anche nella psicanalisi, la Parapsicologia resta ancora, ed è un peccato, un regno sommerso.
Alla prossima
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4 Anni 10 Mesi fa #34106
da Mig25
La ragione, per funzionare, si basa su concetti di pura fede (assiomi).
Risposta da Mig25 al topic Indagini oltre la vita
e la fede, dal Rinascimento in qua, è in netto contrasto con la ragione
La ragione, per funzionare, si basa su concetti di pura fede (assiomi).
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7 Mesi 5 Giorni fa #53616
da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Indagini oltre la vita
Privatamente mi è stato chiesto perché non menziono e "spulcio" le inconsce paure umane e il concetto terrificante del Purgatorio e dell'inferno, e di queste realtà contingenti quale sarebbe la più accreditabile. Il corrispondente ha dimenticato il LIMBO determinato e TOLTO dal potere temporale a suo piacimento. La mia ragione l'ho già detta, posso ancora ripetere di non essere assolutamente al di sopra di ogni qualsiasi istituzione religiosa, ma posso benissimo riconoscere, pur non facendoli miei, il bisogno di certi "credi" e "precetti" di marca religiosa, per i quali una marea di persone si annettono perché non in grado come sono di superare certi concetti limitati e (soprattutto) limitanti. Con questo non ho nessuna forma di disprezzo nei confronto dei tanti che seguono pedissequamente un credo religioso, di qualunque tipo sia, perchè a loro imposto fin dai primi vagiti e che diventerà abitudine, diversamente da qualcosa di veramente vivificante.
Sono certo che in ognuno di noi alberga una Forza senza tempo che già di per sé risulta essere un'intrinseca affermazione di Dio (chiamiamolo pure come vogliamo) ovvero Realtà Prima e Ultima. Per quanto riguarda tutto il resto ? Ovvero materia-corpo-psiche-io storico-io empirico, ecc.. ecc.. altro non è che un utile, seppur vago insieme di "strumenti" atti alla manifestazione di questa Forza e al moltiplicarsi della sua conoscenza della Realtà, quando questa Forza si coagula per formare un "io autocosciente" .
Tutto il resto è insignificante, ma su questa Terra, può (seppur provvisoriamente) essere utile ad ognuno, servendosene secondo le sue irripetibili, particolari e dinamiche esigenze, di scegliersi ciò che sarà in grado di aiutarlo a superare questo breve lasso di tempo che risulta essere la nostra vita, Sia che risulti essere una forma di religione, di Teosofia o magari una semplice e... sempliciotta fede ignara di qualsiasi inquadramento dottrinario, ma che risulta essere ugualmente indispensabile nel cammino della vita.
Sono certo che in ognuno di noi alberga una Forza senza tempo che già di per sé risulta essere un'intrinseca affermazione di Dio (chiamiamolo pure come vogliamo) ovvero Realtà Prima e Ultima. Per quanto riguarda tutto il resto ? Ovvero materia-corpo-psiche-io storico-io empirico, ecc.. ecc.. altro non è che un utile, seppur vago insieme di "strumenti" atti alla manifestazione di questa Forza e al moltiplicarsi della sua conoscenza della Realtà, quando questa Forza si coagula per formare un "io autocosciente" .
Tutto il resto è insignificante, ma su questa Terra, può (seppur provvisoriamente) essere utile ad ognuno, servendosene secondo le sue irripetibili, particolari e dinamiche esigenze, di scegliersi ciò che sarà in grado di aiutarlo a superare questo breve lasso di tempo che risulta essere la nostra vita, Sia che risulti essere una forma di religione, di Teosofia o magari una semplice e... sempliciotta fede ignara di qualsiasi inquadramento dottrinario, ma che risulta essere ugualmente indispensabile nel cammino della vita.
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7 Mesi 4 Giorni fa #53624
da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Indagini oltre la vita
Azrael 66. Su queste tue convinzioni dissento: - 34057 - "niente si evolve".... "Forse il motivo per cui l'evoluzione è bloccata, è legata al fatto che questa parte di Universo ha raggiunto la sua stabilità, qualsiasi cambiamento potrebbe avere ripercussioni sul moto di conservazione dell'energia universale"....
:::::::::::::::::::::::::::::::::::
Non è e non potrà mai essere così, e non pretendo certo di avere ragione, magari citando a sproposito il "complottista"... Darwin, ma per una logica di base. Niente di quanto esiste (uomo somatico e spirituale incluso) rimane (per propria intrinseca natura) standardizzato. Si potrebbe partire da una semplice semantica che riguarda il seme, piccolo o grande che sia è in grado, disfacendosi, di far "risorgere una nuova pianta. Anche noi senza bisogno di interrarci come un seme, chiamiamo l'essenza psichica di qualcuno come il "se", e di noi stessi come il "me", come unici "quid" in grado di sopravvivere alla morte. Di queste continue trasformazioni, espanse verso l'alto, gradino dopo gradino (vita dopo vita), ne sono personalmente certo per esperienze dirette, ma questa mia sicurezza resta nella soggettiva, e non va (giustamente) ad inficiare un credo altrui.
Anche l'Epigenetica però non è d'accordo con te... caro Ezrael, da par suo è andata oltre capendo che il destino apparente "scritto" nel DNA, si può riformare (come già lo fa da sé stesso). Magari può essere che gli stessi Epigenetisti non abbiano capito perché questo succede, probabilmente si dovrebbe tenere conto che succede perché oltre agli atomi che compongono le basi azotate del DNA, c'è ben altro, magari un Pensiero Puro (senza per forza chiamarlo Dio), in grado di considerare a 360°, con volontà propria iniziale, l'insieme dell'esistenza della creatura che sta vivendo la vita. Sostanzialmente, quello che non si capirà del perché del qui ed ora (guai se ci si rendesse conto delle vite precedenti), sarà lo stimolo, inconscio, in una vita futura.
Chiaro che essersi resi conto di "qualcos'altro" rende più sereni di chi si infervora per negare una crescita esponenziale dello Spirito tramite una e più vite vissute su questo ed altri sistemi planetari. Ovviamente serve lo stimolo senza stasi, perché l'attività pensativa non può essere stasi o quiete. La Quantica sta lentamente definendo che quando muore il corpo non muore niente. Restando questo una semplice immagine, una figura che muore, ma che nel dissolversi si trasforma. Ma anche sotto il profilo strettamente biologico la morte non esiste, non è altro che un fenomeno di "reversibilità", compreso ancor prima di S. Paolo.
L'evoluzione sormonta e direziona la nostra esistenza. La materia ritorna alla materia, alla grande Natura, e il corpo si disintegra ritornando ad essere quello che era prima di nascere. Altro non era che una serie di realtà, di consistenze bio-elettriche, le quali raggrumate, consolidate dentro una cellula hanno dato vita al corpo. Operazione inversa alla sua morte. Tutto si rescinde: la cellula torna in libertà e la materia, che è passata attraverso una sua particolare trasformazione, che era diventata un "corpo", torna energia come lo era prima, un'energia che torna energia. Non do peso agli ammonimenti biblici, ma ecceziono per questa: "Sei polvere e alla polvere tornerai". Non fa una piega se, appunto, vista come ciò che realmente è la materia.
:::::::::::::::::::::::::::::::::::
Non è e non potrà mai essere così, e non pretendo certo di avere ragione, magari citando a sproposito il "complottista"... Darwin, ma per una logica di base. Niente di quanto esiste (uomo somatico e spirituale incluso) rimane (per propria intrinseca natura) standardizzato. Si potrebbe partire da una semplice semantica che riguarda il seme, piccolo o grande che sia è in grado, disfacendosi, di far "risorgere una nuova pianta. Anche noi senza bisogno di interrarci come un seme, chiamiamo l'essenza psichica di qualcuno come il "se", e di noi stessi come il "me", come unici "quid" in grado di sopravvivere alla morte. Di queste continue trasformazioni, espanse verso l'alto, gradino dopo gradino (vita dopo vita), ne sono personalmente certo per esperienze dirette, ma questa mia sicurezza resta nella soggettiva, e non va (giustamente) ad inficiare un credo altrui.
Anche l'Epigenetica però non è d'accordo con te... caro Ezrael, da par suo è andata oltre capendo che il destino apparente "scritto" nel DNA, si può riformare (come già lo fa da sé stesso). Magari può essere che gli stessi Epigenetisti non abbiano capito perché questo succede, probabilmente si dovrebbe tenere conto che succede perché oltre agli atomi che compongono le basi azotate del DNA, c'è ben altro, magari un Pensiero Puro (senza per forza chiamarlo Dio), in grado di considerare a 360°, con volontà propria iniziale, l'insieme dell'esistenza della creatura che sta vivendo la vita. Sostanzialmente, quello che non si capirà del perché del qui ed ora (guai se ci si rendesse conto delle vite precedenti), sarà lo stimolo, inconscio, in una vita futura.
Chiaro che essersi resi conto di "qualcos'altro" rende più sereni di chi si infervora per negare una crescita esponenziale dello Spirito tramite una e più vite vissute su questo ed altri sistemi planetari. Ovviamente serve lo stimolo senza stasi, perché l'attività pensativa non può essere stasi o quiete. La Quantica sta lentamente definendo che quando muore il corpo non muore niente. Restando questo una semplice immagine, una figura che muore, ma che nel dissolversi si trasforma. Ma anche sotto il profilo strettamente biologico la morte non esiste, non è altro che un fenomeno di "reversibilità", compreso ancor prima di S. Paolo.
L'evoluzione sormonta e direziona la nostra esistenza. La materia ritorna alla materia, alla grande Natura, e il corpo si disintegra ritornando ad essere quello che era prima di nascere. Altro non era che una serie di realtà, di consistenze bio-elettriche, le quali raggrumate, consolidate dentro una cellula hanno dato vita al corpo. Operazione inversa alla sua morte. Tutto si rescinde: la cellula torna in libertà e la materia, che è passata attraverso una sua particolare trasformazione, che era diventata un "corpo", torna energia come lo era prima, un'energia che torna energia. Non do peso agli ammonimenti biblici, ma ecceziono per questa: "Sei polvere e alla polvere tornerai". Non fa una piega se, appunto, vista come ciò che realmente è la materia.
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7 Mesi 2 Giorni fa #53640
da Azrael66
Non accontentarti dell'orizzonte, cerca sempre l'infinito.
Risposta da Azrael66 al topic Indagini oltre la vita
Caro Volano, hai riesumato questa mia vecchia asserzione ma da allora le mie idee non sono cambiate, non escludo però che tu abbia ragione ed io invece mi sbagli.
Va bene così.
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4 Mesi 2 Settimane fa #54159
da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Indagini oltre la vita
Energie dentro e fuori di noi.
Questo sarebbe stato il titolo di un nuovo topic. Solo che la didascalia riguardo ad un "nuovo argomento" non mi funziona. Mi "appoggio" quindi a questo usato sicuro...
Esistono nell'essere umano potenzialità a portata di mano, vere e proprie energie che possono essere attinte e indirizzate per ottenere benefici per se stessi e per gli altri. Con questo non voglio certo portare in auge me stesso perché ho la qualifica di master reiki, si può anche non esserlo, ma avere in ogni caso la sensibilità di sentirla circolare (l'energia) attorno a noi, anche se non le vediamo, sono energie vitali che ci compenetrano, senza di esse non esisteremmo. Energie che l'uomo che non desidera altro che la materialità non si chiede nemmeno se esistono, a cosa servono e il perché della loro esistenza.
Il rovescio della medaglia è il loro uso pratico da esseri sulla Terra che le usano per potenziare le loro facoltà negative. Ho dedotto da tempo che non esistono energie negative, ma solo uomini negativi che ne fanno uso. L'uomo con le sue energie potrebbe creare oasi di pace, in cui poter meditare, ricercare, arricchirsi interiormente fino a saper attuare (con pensieri positivi) campi energetici puliti e con la possibilità di estenderli, sia verso i suoi simili, che a tutto ciò che lo circonda.
Purtroppo, come dicevo, l'uomo non ha molta consapevolezza di queste possibilità e di solito non le sa sfruttare, perché in genere prende la vita con leggerezza, credendo solo in ciò che tocca con mano, alla CICAPiscounamazza per intenderci, senza pensare a quanto ogni persona potrebbe fare per alleggerire questo nostro bistrattato pianeta da ciò che lo appesantisce. Certo bisognerebbe rigettare l'orgoglio, l'invidia, la pochezza di sentimenti che ci opprimono. Avremmo di conseguenza la capacità di risollevarci e vedremmo l'esistenza con occhi diversi, se anche non amando svisceratamente il nostro prossimo, almeno non odiarlo, e questo di per sé sarebbe già uno slancio d'amore.
Questo sarebbe stato il titolo di un nuovo topic. Solo che la didascalia riguardo ad un "nuovo argomento" non mi funziona. Mi "appoggio" quindi a questo usato sicuro...
Esistono nell'essere umano potenzialità a portata di mano, vere e proprie energie che possono essere attinte e indirizzate per ottenere benefici per se stessi e per gli altri. Con questo non voglio certo portare in auge me stesso perché ho la qualifica di master reiki, si può anche non esserlo, ma avere in ogni caso la sensibilità di sentirla circolare (l'energia) attorno a noi, anche se non le vediamo, sono energie vitali che ci compenetrano, senza di esse non esisteremmo. Energie che l'uomo che non desidera altro che la materialità non si chiede nemmeno se esistono, a cosa servono e il perché della loro esistenza.
Il rovescio della medaglia è il loro uso pratico da esseri sulla Terra che le usano per potenziare le loro facoltà negative. Ho dedotto da tempo che non esistono energie negative, ma solo uomini negativi che ne fanno uso. L'uomo con le sue energie potrebbe creare oasi di pace, in cui poter meditare, ricercare, arricchirsi interiormente fino a saper attuare (con pensieri positivi) campi energetici puliti e con la possibilità di estenderli, sia verso i suoi simili, che a tutto ciò che lo circonda.
Purtroppo, come dicevo, l'uomo non ha molta consapevolezza di queste possibilità e di solito non le sa sfruttare, perché in genere prende la vita con leggerezza, credendo solo in ciò che tocca con mano, alla CICAPiscounamazza per intenderci, senza pensare a quanto ogni persona potrebbe fare per alleggerire questo nostro bistrattato pianeta da ciò che lo appesantisce. Certo bisognerebbe rigettare l'orgoglio, l'invidia, la pochezza di sentimenti che ci opprimono. Avremmo di conseguenza la capacità di risollevarci e vedremmo l'esistenza con occhi diversi, se anche non amando svisceratamente il nostro prossimo, almeno non odiarlo, e questo di per sé sarebbe già uno slancio d'amore.
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