A partire dal primo maggio sarà disponibile la nuova rivista cartacea di Visione Tv. Il primo numero si intitola “La fine dell’impero del male”. (E’ già disponibile in preordine).
Di seguito alcuni estratti degli articoli presenti nel primo numero.
Una nuova e diversa visione del mondo
Di Francesco Toscano
Cari amici, è con un pizzico di emozione che mi appresto a scrivere questo editoriale di presentazione della nostra nuova rivista. Da tempo, infatti, coltivavo il desiderio di offrire al vasto e crescente popolo della "resistenza" uno strumento informativo e culturale coerente, articolato e forte, in grado di aiutare il variegato mondo delle "opposizioni sistemiche" a strutturare e a sedimentare un pensiero alternativo che metta costantemente in discussione i pessimi paradigmi dominanti.
di Giulia Bertotto per l'AntiDiplomatico
Ugo Mattei, giurista e docente universitario, presidente del comitato Generazioni Future, www.generazionifuture.org è uno dei promotori dei referendum abrogativi della campagna “Italia per la pace”, partita sabato 22 aprile. Per 90 giorni in tutti i comuni del territorio italiano, presso le sedi comunali o ai banchetti, i cittadini potranno aderire con una firma in forma cartacea, oppure farlo online ovunque si trovino, sul sito itagile.it. Abbiamo intervistato il professor Mattei per fare chiarezza su alcuni punti che riguardano questa preziosa iniziativa.
Con questo referendum, “Italia per la pace” il cittadino pone una firma (virtuale o cartacea) per tutti e 3 i quesiti (due promossi da Generazioni Future e uno da Ripudia la guerra), l'obiettivo comune è uno solo: porre con lo stop all'invio di armi un deterrente al conflitto e così spingere le potenze belligeranti verso i negoziati. La cittadinanza chiede chiarezza. I referendum sono due sotto un solo contenitore, perché?
Tucker Carlson è stato licenziato dalla Fox. Nonostante la sua trasmissione fosse la più vista in assoluto sul canale di Rupert Murdoch, il magnate australiano ha deciso che la pressione per liberarsi di Carlson fosse troppo forte per continuare ad opporsi.
Come scusa ufficiale è stata usata la questione Dominion, la società che costruisce le macchinette per il voto elettronico, che aveva denunciato la Fox per diffamazione (diversi personaggi nelle trasmissioni della Fox avevano sostenuto che le macchinette Dominion fossero “truccate”, per favorire Biden nell’elezione del 2020). Fox ha dovuto patteggiare con Dominion una somma di oltre 700 milioni di dollari per evitare di finire sotto processo.
Anche se una sola delle venti affermazioni diffamatorie contro la Dominion era venuta da Tucker Carlson in persona, questo è bastato per addossare a lui tutta la colpa della causa legale, e dei relativi danni subiti.
Di fronte alla orripilante notizia che Di Maio è stato proposto da Borrell come “inviato speciale dell’UE nel Golfo Persico”, sento il bisogno di ripubblicare questo video, che feci in occasione delle elezioni del settembre scorso. Ritengo utile rivederlo, anche per chi l’avesse già visto 6 mesi fa. (Io stesso mi sono stupito, nel rivedere la lista incredibile di tradimenti compiuti dal partito di Di Maio). Per non dimenticare.
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Quella che segue è una lista di eventi storici (*) che ripercorre tutti i passaggi più importanti che riguardano la possibile entrata nella NATO dell’Ucraina, dal 2014 ad oggi. Entrata che i russi hanno sempre detto di non poter tollerare, per motivi che non è nemmeno necessario spiegare.
2014 – Non appena diventato primo ministro (dopo il colpo di stato di Maidan), Arseniy Yatsenyuk viene ricevuto alla Casa Bianca, e si premura di far sapere al mondo da che parte starà la nuova Ucraina: “Probabilmente nei prossimi 7-10 giorni l'Ucraina firmerà la parte politica dell'accordo di associazione con l'Unione Europea. E vogliamo dire molto chiaramente che l'Ucraina è e sarà parte del mondo occidentale”.
Dopodichè Yatsenjuk invita la NATO a venirlo a trovare a Kiev, e chiede apertamente aiuti e armamenti per supportare il nuovo governo: “Ho esteso un invito al Consiglio Nord-Atlantico per visitare Kiev, e sarà splendido se ci incontreremo a Kiev. Noi crediamo che sia necessario aumentare la nostra cooperazione, e sarebbe bello se potessimo avere qualche forma di aiuto addizionale, supporto tecnico, supporto umanitario, per migliorare il sistema di difesa ucraino, a livello tecnico. Questo ci aiuterebbe a stabilizzare la situazione e a mantenere pace e stabilità nella regione.”
Raramente accade che nei Parlamenti europei i rappresentanti dei popoli sappiano dare scatti di sovranità, autodeterminazione e indipendenza dopo decenni di mero servilismo ai diktat della Nato (Usa).
I due minuti di Sevim Degdalen sono uno di quei momenti.
Buona visione.
Costantino Rover (L’Economia Spiegata Facile) ha voluto replicare punto per punto all’intervista che ho fatto a Leonardo Facco il mese scorso. Gli contesta sia le tesi di fondo della scuola austriaca, sia la caratterizzazione di Bitcoin come “moneta solida”.
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Da giorni si discute dei documenti segreti del Pentagono, che qualcuno avrebbe trafugato e messo online, scatenando un putiferio a livello internazionale. Dico “avrebbe”, perchè non si può escludere del tutto che si tratti di una operazione di disinformazione, operata dal Pentagono stesso.
Ma tutti gli indizi tendono a suggerire che i documenti siano reali, e che il loro rilascio abbia decisamente infastidito i vertici di Washington. Due sono infatti gli elementi che sono emersi, e che imbarazzano chiaramente gli americani. Il primo è il fatto –non certamente nuovo - che il Pentagono sia stato beccato a spiare i suoi diretti alleati. In particolare, sono emersi i dettagli di una conversazione fra militari sudcoreani, che discutevano su come far arrivare armi all’Ucraina senza violare l’articolo della loro costituzione, che gli proibisce di inviare armi ai paesi in guerra (la soluzione, in questo caso, sarebbe stata trovata vendendo le armi alla Polonia).
La manifestazione Stop ai biolaboratori in Italia si terrà a Pesaro, a Campo di Marte di Baia Flaminia, il primo maggio 2023, dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pesaro chiama Italia, Italia risponde.
Il territorio appartiene a noi, abbiamo il diritto di scegliere come usarlo.
Ognuno di noi, singolarmente o con il proprio gruppo, circolo, comitato, la propria associazione, il proprio movimento politico o non politico.
Tutti uniti in un unico grido di dissenso: No ai biolaboratori in Italia!
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