Poche ore fa Kofi Annan ha accusato Israele di aver volutamente bombardato la postazione ONU di Unifil, in Libano, nella quale sono morti 4 osservatori internazionali. ("I am shocked and deeply distressed by the apparently deliberate targeting by Israeli Defence Forces.…" / "Sono scosso e profondamente angustiato dall' attacco apparentemente intenzionale da parte dell'esercito israeliano…").
Dalle Nazione Unite ha immediatamente risposto l'Ambasciatore israeliano, dicendosi "profondamente indignato per questa accusa, che arriva quando ancora non abbiamo nemmeno potuto stabilire se la bomba fosse israeliana o libanese". L'Ambasciatore si augurava inoltre "che Annan voglia al più presto scusarsi con Israele" per l'infamante accusa.
Lo stesso Wolf Blitzer- un importante commentatore CNN, notoriamente filo-israeliano - è apparso stupito da questa dichiarazione, e ha chiesto all'Ambasciatore di confermare la possibilità ...
Si aggrava, in Libano, quella che il delegato ONU Jan Engeland ha definito una vera e propria emergenza umanitaria. Mentre continuano i raid indiscriminati sul sud del Libano, sulla capitale Beirut, sulle storiche città di Tiro e Sidone, le agenzie denunciano 500/ 700 mila profughi, oltre un sesto della popolazione. A inseguire questa massa di disperati, che non può fuggire dal paese perché le strade verso il confine siriano sono distrutte, l’aeroporto bloccato e il porto occupato dai convogli dei turisti, degli operatori e dei libanesi con il doppio passaporto, che attendono le navi provenienti dalle madrepatrie, ora anche le forze di terra israeliane. I tank con la stella di David infatti, dopo essersi ammassati sul confine, si sono sentiti in diritto di sfondare il confine e hanno iniziato l'occupazione dei primi villaggi.
L’atteggiamento della comunità internazionale è evidentemente guidato dalla limpida volontà di lasciare a Israele qualche giorno ...
Mi rivolgo esclusivamente a chiunque sia ebreo, o a chi desideri in ogni caso difendere la posizione di Israele rispetto ai recenti avvenimenti in Libano. Chiedo agli altri di astenersi dall'intevenire, per motivi che chiarisco in seguito.
Inizio ponendo una semplice domanda: ritenete che la reazione militare di Israele alla cattura dei due soldati israeliani sia stata sproporzionata, oppure giustificata?
A) Se la ritenete giustificata,
1) spiegatemi perfavore perchè lo sia. A quel che mi risulta infatti, in ogni nazione degna di questo nome, il principio di legittima difesa permette una reazione direttamente proporzionata all'offesa, e comunque intesa esclusivamente a fermare la stessa, e non ad agire anche da rappresaglia in qualunque maniera, nè tantomeno da futura "cautela preventiva".
2) In ogni caso, visto che l'intento dichiarato delle operazioni militari è la distruzione di Hezbollah, spiegatemi perfavore perchè sia necessario bombardare infrastrutture e bersagli civili
Che faccia fareste se vi dicessero che fra una decina d'anni potremmo ricordare questa estate come "relativamente fresca", rispetto a quello che ci ritroveremo ad affrontare allora?
Se il trend continua cosi - e non si vede per ora che cosa possa cambiarlo - quella descritta sopra non è affatto una possibilità remota, anzi.
Per ben dodici volte, a partire dal 1990, in Europa è stato battuto il record dell'anno più caldo nella storia, e dal 1997 in poi questo è avvenuto regolarmente ogni singolo anno. Sarebbe come se un saltatore con l'asta ci mettesse una vita intera per battere il record mondiale, e poi ad ogni singolo tentativo, ...
Anche se la notizia è ancora ufficiosa (la conferenza stampa sarà il 27.7), "Inganno Globale" sarà presentato al Festival di Venezia, la prima settimana di Settembre.
Che il positivo trionfi sempre e comunque sul negativo.
M.M.
di Marco Cedolin
Chiunque di noi con l’ausilio di un videoregistratore e un paio d’ore di tempo può fare un semplice esperimento volto a dimostrare come l’Italia della campagna elettorale e quella di oggi siano due paesi che a dispetto della cartina geografica si trovano agli antipodi l’uno rispetto all’altro.
E’ sufficiente prendere dalla scansia qualche vecchia videocassetta sulla quale avevamo registrato (magari per sbaglio) una puntata di Ballarò, qualche concitato scontro verbale andato in onda su Matrix, l’infinita sequela di dichiarazioni esperite dai vari esponenti politici che con furia belluina per mesi si sono disputati il monopolio del tubo catodico, oppure se si è fortunati possessori dell’ambita reliquia, perfino lo storico faccia a faccia a cronometro Berlusconi vs Prodi o l’altrettanto struggente sequel Prodi vs Berlusconi.
Le immagini ci ricorderanno come tutta la campagna elettorale abbia mostrato due schieramenti contrapposti che si affrontavano usando toni molto accesi, ...
(In coda alcune note operative/aggiornamenti sui forum, ecc.)
Qualcuno avrà notato che sta piacevolmente crescendo il numero di iscritti che firmano nuovi articoli. Per quanto il sottoscritto possa sforzarsi, infatti, è fisiologicamente impossibile non tornare a ripetersi, dopo un certo periodo di tempo, su certi concetti di fondo che si ripropongono regolarmente, al di là delle notizie trattate.
Se io ad esempio sulla Palestina la penso in un certo modo, per quanto si vada a commentare notizie ogni volta diverse, il "succo" del mio discorso sarà più o meno sempre lo stesso. E visto che ormai mi ritrovo ad annoiare me stesso, nello scrivere, non oso immaginare l'effetto che possa fare in chi mi legge, specialmente se mi conosce da molto tempo.
E' vero che gli articoli sono più che altro degli spunti di partenza per le discussioni, ma è anche vero che iniziare tutte la partite con la stessa apertura di pedone non può che portare allo sviluppo di partite troppo simili fra loro.
Questa necessità di variare i punti di vista, che immagino di non essere l'unico a provare, impone automaticamente un chiarimento da parte mia sul criterio che cerco di seguire …
di Giorgio Mattiuzzo
Sono passati cinque anni da quei giorni di luglio a Genova, da quel G8 segnato dalla morte di un ragazzo e da scontri di piazza tra manifestanti e polizia. Ma il caso ha voluto che poche settimane dopo avvenisse un enorme cataclisma mediatico, che da quel momento in poi ha agito da grande silenziatore, da custode di ogni segreto e da giustificazione per ogni peccato: l'11 settembre.
Come un'esplosione nucleare, ha accecato tutte le comunicazioni rispetto al prima, aprendo la via ad ogni genere di censura non dichiarata, legittimando moralmente l'asservimento dei mezzi di comunicazione di massa ai detentori del potere.
Nessuno nega che ogni evento politico e sociale, a partire dal 12 settembre 2001, sia in qualche modo connesso agli attacchi del giorno precedente. Tuttavia poco ci si sofferma a riflettere ...
L'ex Ministro degli Esteri di Clinton, Madeleine Albright, ha dato poche ore fa sulla CNN una sonora lezione di geografia all'attuale Ministro degli Esteri di Bush, Condolezza Rice.
Ci si domanda infatti, su alcuni media americani, quale sia l'esatto motivo per cui la signora Rice si tenga palesemente alla larga dal Libano, mentre ad esempio il suo corrispettivo francese, de Villepin, è già in loco da due giorni, nel tentativo di imbastire una mediazione diplomatica ai massimi livelli internazionali, che pare essere l'unica via di uscita rimasta allo stallo militare fra Hezbollah e Israele.
Il fatto stesso che, dalla lontana Pietroburgo, Blair si sia ritrovato accanto a Kofi Annan, nel tentare una prima proposta di cessate-il-fuoco, la dice lunga sull'anomalo comportamento del Segretario di Stato americano in questa crisi tutt'altro che imprevedibile.
Al timido suggerimento dell'intervistatore CNN che "forse è ancora troppo presto perchè la Rice possa guidare una trattativa …
Dal G-8 arrivano segnali troppo deboli e confusi, sulla montante crisi medio-orientale, per illudersi che qualcuno abbia davvero il coraggio e la voglia di affrontare di petto la questione, e fermare una crisi che potrebbe in qualunque momento diventare irreversibile.
La responsabilità ricade quindi totalmente nelle mani di Israele, visto che sono loro a disporre di una forza militare infinitamente superiore a quella di tutti i confinanti paesi arabi, e sta quindi a loro valutare a quale risposta andrebbero incontro, nel salire ciascun gradino di un'escalation che loro stessi non sembrano aver voluto in nessun modo evitare in primo luogo.
Prima che le cose si confondano definitivamente, nel putrido calderone della "storia ufficiale" in cui ormai rimesta gentaglia della peggior specie, è bene ricordare alcuni punti fissi, ...
Leggi tutto: Il filo si è spezzato?