Dal G-8 arrivano segnali troppo deboli e confusi, sulla montante crisi medio-orientale, per illudersi che qualcuno abbia davvero il coraggio e la voglia di affrontare di petto la questione, e fermare una crisi che potrebbe in qualunque momento diventare irreversibile.
La responsabilità ricade quindi totalmente nelle mani di Israele, visto che sono loro a disporre di una forza militare infinitamente superiore a quella di tutti i confinanti paesi arabi, e sta quindi a loro valutare a quale risposta andrebbero incontro, nel salire ciascun gradino di un'escalation che loro stessi non sembrano aver voluto in nessun modo evitare in primo luogo.
Prima che le cose si confondano definitivamente, nel putrido calderone della "storia ufficiale" in cui ormai rimesta gentaglia della peggior specie, è bene ricordare alcuni punti fissi, ... ... che hanno contrassegnato fino ad oggi l'escalation di cui sopra: il rapimento di un soldato israeliano, un paio di settimane fa, insieme all'uccisione di due suoi colleghi, ha portato all'invasione militare da parte di Israele dell'intera striscia di Gaza, con la distruzione mirata e sistematica delle poche infrastrutture esistenti, e l'uccisione gratuita di dozzine e dozzine di civili che certo con il rapimento del soldato non hanno nulla a che fare.
E' stato sempre il rapimento di due soldati israeliani, questa volta sul confine libanese, a scatenare da parte di Israele una reazione militare contro il Libano tanto violenta quanto sproporzionata.
Solo a quel punto - questo è ciò che preme puntualizzare - sono partiti i razzi libanesi, con la gittata che avrebbe sorpreso gli abitanti di Haifa, che fino a quel momento si consideravano al sicuro.
In nessun modo quindi potrà giustificare Israele le proprie future azioni, puntando semplicemente il dito - come sta cercando già di fare - sui razzi assassini di Haifa, o peggio ancora su chi li avrebbe manifatturati. Sono loro ad aver provocato quella reazione, rispondendo in maniera grossolanamente sproporzionata al rapimento dei loro soldati.
In mancanza quindi, come già visto, di un'entità mondiale super-partes, si assuma Israele fin da oggi l'intera responsabilità per quello che avverrà nel prossimo futuro in medio oriente, e quindi nel mondo.
Soltanto un imbecille potrebbe pensare di attaccare il Libano in quel modo, senza provocare una reazione almeno equivalente da parte di chi è stato attaccato.
E siccome i dirigenti sionisti di certo imbecilli non lo sono, si assumano anche, prima di ogni altra cosa, la responsabilità verso i loro stessi morti civili.
Questo in attesa che il popolo di Israele capisca una volta per tutte che il problema sta all'interno della loro leadership almeno quanto lo stia oltre il confine.
Massimo Mazzucco