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Il lento risveglio

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Scritto da Redazione
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25 Aprile 2007
Visite: 10933
(VIDEO IN CODA) Come zombie usciti da un horror di Cesar Romero, i fantasmi delle menzogne raccontate dagli uomini di Bush tornano, uno dopo l'altro, a cercare giustizia. Ieri è stato il turno di Pat Tillman e di Jessica Lynch. Il primo era un famoso giocatore di foot-ball, che divenne ancora più famoso, in America, quando rifiutò un'offerta milionaria da parte dei Cardinals per arruolarsi volontario e andare a combattere in Afghanistan. Tillman morì, ufficialmente da eroe, il 22 aprile 2004, ma col passare del tempo iniziarono a trapelare notizie che fosse invece stato ucciso da "fuoco amico" - un mostruoso ossimoro, questo, che solo i militari riescono a sopportare - e che la sua fine eroica fosse stata inventata di sana pianta, semplicemente perchè in quel momento gli USA non potevano permettersi altre "brutte notizie" dal fronte. A denunciare l'ennesima copertura della verità è stato ieri il fratello di Pat Tillman, Kevin, che davanti ad una commissione governativa ha raccontato fin nel minimo dettaglio come la morte di Pat sia stata causata da una vergognosa disorganizzazione nell'esercito, che ha mandato allo sbaraglio dei ragazzi senza nessuna esperienza, senza un minimo di preparazione e senza le dotazioni necessarie. Che li ha, cioè, mandati consapevolmente al massacro. Lo stesso Kevin si era arruolato con Pat, nel 2002, e stava viaggiando poco più indietro del fratello ...

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Falklands o Malvinas: "la otra guerra"

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Categoria: imported
24 Aprile 2007
Visite: 8330
di Enrico Sabatino

Quest’anno ricorre il 25esimo anniversario di una guerra dimenticata da molti ma che, durata 74 giorni, provocò in totale circa 900 morti e quasi 2000 feriti. La guerra in questione è quella combattuta tra Argentina e Gran Bretagna nel 1982 per il possesso delle isole Falkland/Malvine, un arcipelago dell’oceano Atlantico situato a poca distanza dalle coste sudamericane, grande poco più di 16.000 Km quadrati - quasi il doppio della Corsica - e popolato da circa 3000 abitanti di origine britannica (soprannominati kelpers), che conducono un tenore di vita molto alto, secondo solo a quello USA nel continente sudamericano, e dallo stile tipicamente britannico.

La grande ricchezza dell'arcipelago è costituita dalle pecore (circa 600.000), la cui lana viene esportata in Gran Bretagna; ma anche i giacimenti petroliferi al largo delle isole hanno contribuito ad aumentare l’importanza economica delle isole.

Questo conflitto divampò all’improvviso, anche se il contenzioso tra i due Stati per la sovranità sulle isole durava da quasi un secolo e mezzo, e vide oltre alla riaffermazione della sovranità britannica sulle isole, la consacrazione dell’allora premier Margaret Thatcher e la caduta del criminale regime militare di Buenos Aires che, volendo invece con la guerra recuperare consenso interno, aveva mandato il proprio esercito allo sbaraglio, ...

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Da Noam Chomsky a Marco Travaglio: lo strano destino del gatekeeper

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Scritto da Redazione
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23 Aprile 2007
Visite: 14834
Già stupisce non poco vedere persone colte, preparate, e aggiornate - nei più diversi settori della nostra società - che si sciolgono come neve al sole di fronte alla fatidica barriera dell'11 settembre. Ma si rimane letteralmente sconcertati nel vedere noti personaggi come Noam Chomsky o Marco Travaglio - intellettuali "impegnati", che hanno saputo costruirsi un largo seguito con una carriera decisamente meritevole - che si trovano improvvisamente ad annaspare di fronte alla semplicissima domanda: "perché non parli mai di 11 settembre? ". E le loro risposte, spesso puerili e raramente convincenti, rivelano un aspetto inquietante che vale forse la pena di approfondire meglio. Riguardo all'11 settembre Chomsky sostiene, in sintesi, che sarebbe stata una follia, da parte del governo americano, pensare di mettere in atto un'operazione così delicata e complessa. Sarebbe infatti stato impossibile portarla a termine senza lasciare tracce - continua Chomsky - che avrebbero permesso di risalire rapidamente ai colpevoli, e questo era un rischio che i grossi personaggi dell'amministrazione americana non si sarebbero mai sognati di correre. È decisamente una risposta sbrigativa e poco sincera, …

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Ad ognuno la sua paura

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22 Aprile 2007
Visite: 8115
di Giorgio Mattiuzzo Un editoriale dell'International Herald Tribune commenta un articolo scritto da 11 generali americani in congedo. L'inizio è una perla di abilità di sintesi e descrizione delle politiche governative che ci accompagnano da anni: Le persone che non sono molto interessate alle materia ambientale sono attente quando la sicurezza nazionale entra nella conversazione. Così il dibattito sul riscaldamento globale ha effettuato un'utile svolta questa settimana quando diplomatici e ufficiali dell'esercito in congedo hanno delineato delle persuasive connessioni tra il cambiamento climatico e la più che reale possibilità di sollevazioni di alcune aree del globo. Una descrizione perfetta della nostra società. Alcuni sono spaventati dalla sicurezza nazionale, cioè dal terrorismo. Altri dalle problematiche ambientali. Quasi mai i due gruppi si sovrappongono anzi, di solito questa polarità “terrorismo/ambiente” riflette lo stereotipo, sia italiano che più in generale dei Paesi democratici, delle diverse contrapposizioni “destra vs sinistra”, “conservatori vs liberali”, “Repubblicani vs Democratici” e via dicendo. Se ci pensiamo con attenzione, ogni persona che si identifica in una determinata “area politica” (considerandola non tanto dal punto di vista del voto, ma da quello del sentirsi in qualche modo accomunato con l'una o con l'altra) automaticamente sceglie quale paura avere. Gaber cantava che il culatello è di destra e la mortadella di sinistra; noi potremmo dire la paura del terrorismo è di destra, …

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Galileo, occhio di un RA minore?

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22 Aprile 2007
Visite: 6064
di Claudio Negrioli L'occhio si nutre di tutto e non ne ha mai abbastanza...non è mai sazio, nè saturo, si sa... Chi possiederà l'occhio che tutto vede, sarà padrone dell'arma totale contro l'umanità, che controllerà, come nemmeno il grande G. Orwell osò immaginare. Questo forse pensavano le "teste d'uovo" che partorino questo progetto denominato Galileo (Galileo positioning system) che mosse i primi passi ufficiali il 26 maggio 2003, con un accordo tra Unione Europea e Agenzia spaziale Europea (ESA) Il sistema di posizionamento Galileo è un sistema di navigazione satellitare sviluppato in Europa che si propone come sostituto del sistema Americano GPS, controllato dalle Autorità militari Usa.

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Gangsters o rivoluzionari?

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Scritto da Redazione
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21 Aprile 2007
Visite: 9528
Gangster o rivoluzionari

 Un ricordo di Salvador Puig Antich in occasione dell’uscita del film Salvador 26 anni contro di Manuel Huerga

di Antonio Pagliarone

Salvador Puig Antich è stato garrotato alle 9,40 del 2 marzo 1974 presso il carcere Modelo di Barcellona all’età di 25 anni. Aveva ucciso un poliziotto in occasione del suo arresto avvenuto il 25 settembre del 1973 ed in seguito alla sentenza di un tribunale militare è stato condannato senza appello alla pena di morte in un clima di tensione provocato dall’attentato dell’Eta a Carrero Blanco, il probabile successore di Francisco Franco, il 20 dicembre 1973. Poiché il film, che ha avuto tra l’altro numerosi riconoscimenti ed è stato presentato al Festival di Cannes, tende a presentare Puig Antich come un anarchico rivoluzionario pervaso da romanticismo è necessario non solo fare chiarezza su chi era ma anche ricordarlo all’interno dell’esperienza che ha vissuto senza farsi coinvolgere dal solito mito dei martiri in genere spesso esaltati a dispetto dei reali accadimenti.

Ricordo che in occasione degli arresti di alcuni militanti del MIL (Movimento Iberico di Liberazione), un gruppo pressoché sconosciuto della galassia ultrasinistra in cui militava Puig Antich, era sorto il dubbio se dovessero essere considerati dei criminali comuni (secondo la versione ufficiale) o dei rivoluzionari che avevano deciso di entrare nella clandestinità come altri gruppi di opposizione nella Spagna di Franco. Infatti, una volta promulgata la sentenza di morte, non vi fu alcuna reazione decisa da parte delle organizzazioni della sinistra anche estrema e dei gruppi libertari che hanno una certa tradizione in Spagna, ...

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Il 21° orrore

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Scritto da Redazione
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21 Aprile 2007
Visite: 6680
Nella puntata del 16 aprile 2007 (la stessa in cui è poi andata in onda la replica di "Inganno Globale"), Matrix ha messo in onda un servizio intitolato "TOP 20 - Classifica dell'orrore. Una cinica classifica dei 20 migliori attentati alle forze americane in Iraq". (Link) Pur condannando in pieno, ovviamente, qualunque tipo di attentato, ci sembrava giusto completare la lista con quello che abbiamo voluto chiamare il 21° orrore. Sempre e soltanto per completezza di informazione.

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Alberto "non ricordo" Gonzàles

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Scritto da Redazione
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20 Aprile 2007
Visite: 8058
"Il Dipartimento [Ministero] di Giustizia sta vivendo la più grave crisi di leadership in 137 anni di esistenza". Con questa frase il senatore democratico Patrick Leahy ha aperto la sessione della Commissione Parlamentare di Giustizia, di cui è presidente, che ha interrogato oggi Alberto Gonzàles, attuale Ministro di Giustizia, sui licenziamenti ingiustificati di otto giudici federali, avvenuti qualche mese fa. Come già aveva fatto capire, Gonzàles non ha ceduto di un millimetro, continuando a sostenere di non aver fatto "sostanzialmente" nulla di sbagliato, nonostante la quantità sempre crescente di documenti e testimonianze che suggeriscono l'esatto contrario. L'atteggiamento di Gonzàles è stato così rigido ed arrogante che ha finito per irritare gli stessi componenti repubblicani della commissione (*). Il primo a perdere la pazienza è stato Arlen Specter (l'inventore della famosa teoria del "proiettile magico", nella storica Commissione Warren sul caso Kennedy): dopo essersi sentito rispondere per la terza volta "non ricordo", da parte di Gonzàles, Specter gli ha chiesto con quale cura normalmente prepari le sue testimonianze; Gonzàles ha risposto con supponenza "Io preparo sempre al meglio le mie testimonianze", al che Specter è sbottato dicendo: "Si era preparato al meglio anche quando ha affermato che non c'era stato nessun contatto con la Casa Bianca sui licenziamenti dei giudici e sugli eventuali sostituti?" A quel punto la marea ha chiaramente iniziato a montare contro Gonzàles, …

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9/11 Mysteries

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19 Aprile 2007
Visite: 10345
Vi presentiamo la versione sottotitolata in italiano di un film sulle demolizioni dell'11-9 che sta venendo visto in rete da milioni di persone in tutto il mondo: 9/11 Mysteries parte prima - Demolizioni. Per scaricare il filmato con Bit Torrent, il link è questo. (Se non conosci Torrent clicca qui per una guida) (seguono articolo e recensione...)

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Oltre via Sarpi: la città che muore

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19 Aprile 2007
Visite: 8014
di Andrea Franzoni I recenti fatti di via Sarpi, la Chinatown milanese, rappresentano il primo acuto di portata mediatica di un processo più complesso che, fino ad oggi in maniera silenziosa, sta ridisegnando la struttura, la composizione ed il senso più profondo delle metropoli. Questo processo, che ha già in parte rivoluzionato il significato ed i connotati di molte aree urbane, va ben oltre la difficile convivenza tra comunità diverse, le speculari xenofobie ed i problemi concreti o presunti di viabilità, di “degrado” o semplicemente di “sicurezza” percepita. L’approccio e le soluzioni proposte, allo stesso tempo, non hanno nemmeno la pretesa di risolvere o favorire il processo di “integrazione” accrescendo le distanze e ponendo la questione come una lotta tra fazioni ed interessi opposti: italiani da una parte, cinesi dall’altra. Nemmeno la strumentalizzazione da parte di alcune fazioni politiche (o mediatiche) ci permette di avvicinare il nucleo ed il motore della rivoluzione, di quel flusso continuo di profonde modificazioni, di cui i fatti di via Paolo Sarpi sono soltanto un insignificante e chiassoso imprevisto. Insufficiente, per quanto interessante, anche il concentrare l’attenzione sulle preoccupazioni, sulle miserie e sui disagi reali che generano intolleranza, contrapposizioni etniche e capri espiatori. La radice profonda è, infatti, ben altra. La storia di via Paolo Sarpi è una storia che molte aree urbane centrali hanno vissuto, che molte stanno vivendo e che le rimanenti sono destinate, presto o tardi, a sperimentare. Il processo in atto è quello della morte dei centri storici, …

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Un dinosauro di nome MOSE

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18 Aprile 2007
Visite: 15914
di Marco Cedolin Confidustria a più riprese rimbrotta contro la decisione del governo di sospendere le concessioni relative alle grandi opere non ancora cantierizzate, fra le quali alcune tratte TAV, lamentando il fatto che l’istituzione delle gare di appalto allontanerà nel tempo la partenza dei lavori. Il governo e tanta buona stampa scoprono improvvisamente ciò che in tanti ripetevamo da anni inascoltati, e cioè come le tratte TAV nostrane stiano costando mediamente tre volte più di quanto non accada negli altri paesi e 4 volte di più di quella che era la spesa preventivata. Mauro Moretti, Amministratore Delegato di RFI imputa il rialzo dei costi alle compensazioni di cui vengono fatte oggetto le voraci amministrazioni locali, dimenticando come solo grazie a questa sorta di “dispersione di denaro a pioggia” sia stato possibile indurre comuni e province a “chiudere entrambi gli occhi” sulla devastazione ambientale imposta ai loro territori. Ma mentre si percepisce nettamente la sensazione che le nuove gare di appalto, spacciate come la panacea per tutti i mali, lungi dal risolvere il problema in qualche sua parte, si dimostreranno semplicemente l’ennesimo esempio di spoil system all’italiana, finalizzato alla raccolta di nuove prebende, …

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