In una sconosciuta cittadina del Massachussets si sono riuniti 80 teologi, laici e preti di almeno 5 diverse denominazioni evangeliche, per trovare una risposta alla più antica domanda che ogni credente si pone di fronte alle umane tragedie: se Dio esiste, perchè il Male?
La loro ricerca è dettata dalla necessità di trovare a loro volta un rimedio al progressivo spopolarsi delle chiese, dovuto alla assoluta incapacità di queste ultime di offrire un conforto spirituale a chi si rivolge a loro sconcertato dai più recenti accadimenti mondiali.
Tragedie come quelle dell’undici settembre, o i massacri nelle scuole come Columbine e Virginia Tech, rappresentano per l’americano medio dei veri e propri traumi emotivi, per i quali non trova parametri di riferimento, e di cui fatica quindi a capacitarsi anche dopo lunghissimi mesi di tormento.
Non a caso la sera dell’undici settembre Bush disse – o meglio, qualcuno gli mise in bocca –
“from tonight we are a nation awaken to danger”, da stasera siamo una nazione risvegliata al pericolo.
In quel “risvegliata” sta il cuore del problema. Il vero dilemma degli americani sta infatti nel doversi rendere conto ... ... di aver vissuto da sempre in un mondo di cartapesta, fatto di benessere, comfort e gratificazioni materiali che in realtà erano solo il motore nascosto del capitalismo più estremo, nel quale il ciclo produzione-consumo può sopravvivere a se stesso solo superandosi in continuazione.
“Nessuno ci toglierà mai le noste libertà – disse anche Bush quella sera – ma soprattutto,
“from tomorrow you’ll go shopping again”, da domani tornerete a fare acquisti come prima”.
E’ stato quel mondo di cartapesta, in realtà, a dettare gli eventi dell’undici settembre, in quanto le sue sempre crescenti necessità energetiche, contrapposte al calo progressivo delle risorse mondiali, hanno obbligato gli Stati Uniti a cercare di impadronirsi dei giacimenti petroliferi dell’Iraq, che come tutti sanno ammontano a circa un quarto dei giacimenti mondiali.
Il teorema si fa quindi particolarmentre perverso: le stesse esigenze di benessere di una popolazione addormentata nel sogno americano obbligano i loro leaders a cercare soluzioni estreme - l’invasione dell’Iraq - che però possono imporre al proprio popolo solo attraverso la menzogna, ovvero l’undici settembre.
Ora si pone il vero dilemma: nel momento in cui hai dovuto risvegliare la tua popolazione al pericolo, come farai a mantenerla addormentata rispetto alle cause, alle origini, e alle motivazioni che stanno dietro a quel forzato risveglio?
Massimo Mazzucco
P.S.: Lo spunto per questo articolo è tratto dal
Christian Science Monitor* di oggi, che ha pubblicato la notizia della riunione dei preti protestanti nel Massachussets. Al CSM ho mandato questa “lettera” di commento all’articolo:
Maybe the answer to the pastors’ question lays in much more human grounds than in spiritual ones. If only the pastors were to remind their flock that many in the administration knew the 9/11 attacks were coming, but did little or nothing to prevent them, Christians might find that Evil does not reside that far high after all. It might not be the ultimate solution, of course, but it could be a start: the Gospel does say, after all, that “truth will set you free”.
Forse la risposta al quesito dei preti si trova su un terreno molto più umano che non spirituale. Se solo i pastori ricordassero al loro gregge che molti all’interno dell’amministrazione sapevano in anticipo degli attentati dell’undici settembre, ma hanno fatto poco o nulla per evitarli, i cristiani potrebbero scoprire che il Male non risiede poi così in alto dopo tutto. Non sarà la soluzione definitiva, ma può essere un buon inizio: in fondo, è il Vangelo che dice “La verità vi renderà liberi”.
* (Per chi non lo sapesse, il “Christian Science Monitor” non ha nulla di particolarmente “cristiano”, se non il nome. La storia di quel nome è un pò lunga da raccontare, ma resta il fatto che il CSM è, a mio parere, uno dei quotidiani più equilibrati e corretti che ci siano in America oggi).