di Stefano Re
Si chiama copia-incolla e sapete tutti come funziona: selezioni qualcosa, che si tratti di un brano di testo o una immagine o qualsiasi altra cosa, lo copi, e poi lo incolli esattamente dove volevi averlo. Provate a immaginare se si potesse fare lo stesso con dei geni, editando il DNA di piante, animali o persone, sostituendo questo o quel pezzettino con dentro informazioni scadenti, difettose o semplicemente sgradite con pezzettini di DNA perfetti. Non sarebbe fantastico? Beh, potete smettere di immaginarlo, perché è realtà: lo stanno già facendo da un po’ di anni, anche se i media a larga diffusione non hanno pensato fosse ancora il caso di farvelo sapere.
Sì, avete capito bene: lo possono già fare. Il procedimento si chiama CRISPR ed è attivamente applicato almeno dal 2016. Come fanno? Usano una proteina speciale, che funziona da mezzo di scambio. Tagliano via un pezzetto di DNA dal “bersaglio” e lo sostituiscono con il pezzetto di DNA preso da “donatore”, e il gioco è fatto. Il DNA modificato si replica e si diffonde, producendo i suoi effetti nell’ospite. Semplice come copia-incollare una frase da un post su Facebook.
E ancora, sì: avete capito bene, lo stanno già facendo, e da parecchi anni ormai. Intendiamoci, pasticciare col DNA è un hobby che viene coltivato in molti laboratori, pubblici ma soprattutto privati, fin dagli anni ’80. A quanto risulta, il CRISPR ha fatto la sua comparsa in Giappone proprio nel 1987, mentre alcuni scienziati studiavano una molecola di Escherichia Coli. Ma la svolta pare sia arrivata intorno al 2000, quando hanno capito come fare a “tagliare” un preciso frammento di DNA. Nel 2010 sono arrivati a capire come posizionare in modo preciso i frammenti di DNA, e da quel momento in poi l’intero processo è diventato completamente operativo con una infinità di sperimentazioni in laboratorio e sugli animali. Infine, dal 2016, con l’approvazione della FDA, hanno iniziato a moltiplicarsi anche i test clinici sugli esseri umani.1
Devo pubblicare un chiarimento, relativo alla questione Carcano/Mauser: NON ESISTONO immagini del ritrovamento del Mauser. Nella clip che ho utilizzato io, presa da “Evidence of Revision”, il montatore ha usato le immagini del ritrovamento del Carcano per sovrapporle alla testimonianza di Roger Craig. Ma quello che conta è la testimonianza di Craig, e non le immagini video (che ovviamente non corrispondono).
Segnalazioni e commenti degli utenti sulle notizie più recenti.
*********************
Interessante intervista alla D.ssa Rita Iannetti:
In questo video, il conduttore de "il vaso di pandora" interroga Guido Grossi riguardo il MES ed in particolare (dal minuto 27 circa) gli fa spiegare il motivo dell'intenzione di costituire un nuovo soggetto politico (Liberiamo l'italia) di cui recentemente abbiamo pubblicato lo statuto e il manifesto.
Come la storia degli ultimi decenni ci ha insegnato, i "grandi attentati" portano con sé quasi sempre dei livelli multipli di lettura, oltre a quello, primario, della destabilizzazione. Questo meccanismo poteva non essere del tutto chiaro nel lontano dicembre 1969, quando esplose a Milano la bomba di Piazza Fontana.
Riascoltando però le rievocazioni storiche di quel giorno, qualcosa di curioso salta all'occhio: quel giorno non fu una, ma furono ben tre le banche prese di mira dagli attentati. Non solo ci fu un'esplosione alla Banca dell'Agricoltura di Milano (quella che causò 13 morti e dozzine di feriti), ma ve ne fu anche una alla Banca Nazionale del Lavoro di Roma (che fortunatamente causò solo feriti, ma nessun morto).
La polizia inoltre trovò otto kilogrammi di esplosivo piazzati in una terza banca di Milano, la banca Commerciale, che furono disinnescati dagli artificieri prima che esplodessero.
L'intervista che la RAI non ha mandato in onda, doppiata in italiano:
Educata, composta e silenziosa, Giorgia Meloni sta rapidamente scalando le classifiche di gradimento degli italiani. Ogni settimana che passa, lei si porta a casa mezzo punto percentuale nei sondaggi nazionali. Solo un anno fa Fratelli d’Italia stava al 4%, mentre oggi, secondo gli ultimi sondaggi, è arrivata oltre l’11%. E Giorgia Meloni fa tutto questo con costanza e con tenacia, senza sbraitare e senza fare rumore.
Come ben sappiamo, anche Salvini ha avuto una crescita vertiginosa, fra le elezioni del 2018 e oggi. Ma lui lo ha fatto stando al governo, come ministro degli interni, intestandosi ogni giorno le battaglie sull’immigrazione in diretta sui telegiornali. Mentre Meloni non ha nessun palcoscenico pubblico, non è mai stata ministro, e tutto ciò che ha a disposizione sono le sue apparizioni nei talk-show.
La NATO rimessa in discussione da Francia e Turchia – Il governo spagnolo può spegnere l’internet – Morbillo e terrorismo mediatico
Segnalazioni e commenti degli utenti sulle notizie più recenti.
Sabato 7 dicembre si svolgerà a Roma — CENTRO CONGRESSI FRENTANI (Via dei Frentani 4), ore 10:00 — l’Assemblea con cui verrà pubblicamente aperto il processo costituente di LIBERIAMO L’ITALIA come movimento politico democratico, basato sulla partecipazione attiva dei cittadini nei Comitati Popolari Territoriali, già in via di formazione.
Dopo la bozza del Manifesto politico, presentiano ai lettori la bozza dello Statuto approvato dal Coordinamento nazionale il 4 dicembre.
Una bozza perché verrà sottosposta al vaglio del processo costituente e dei diversi Comitati Popolari territoriali già sorti e che nasceranno nei prossimi mesi.
Liberiamo l’Italia
bozza di STATUTO
PREAMBOLO
1. Liberiamo l’Italia (di seguito LIT) è un movimento federativo di Comitati Popolari territoriali.
Il sospetto che lo “shadow banning” fosse in funzione sulle grande piattaforme social (Youtube, Facebook, Twitter) era diffuso già da tempo. Diversi personaggi “scomodi” – tipicamente coloro che operano nella controinformazione – da mesi si vanno lamentando nel vedere le proprie visualizzazioni diminuire, invece di aumentare. E’ una cosa che io stesso sto sperimentando sulla mia pelle. Gli iscritti al canale YouTube aumentano, ma ogni volta che pubblico qualcosa le visualizzazioni diminuiscono. Idem per Facebook: nell’arco di pochi mesi la mia pagina è passata da 20 a 50.000 iscritti, ma le persone che vengono raggiunte dai miei post paradossalmente sono diminuite. La stessa cosa accade a Claudio Messora, a Giulietto Chiesa, a Fabio Frabetti e – presumo – a molti altri che si occupano di controinformazione.
Si chiama, appunto, “shadow banning”, ovvero “una messa al bando che avviene nell’ombra”, che non è palese. Con gli algoritmi oggi si può fare di tutto.
Leggi tutto: Correggendo Dio