Interessante intervista a Maurizio Martucci, direttore dell'organizzazione Stop 5G Italia . Ci racconta il modo rocambolesco in cui il governo ha respinto la moratoria sul 5G, e come lo stesso Di Maio abbia gestito l'asta per la vendita delle frequenze senza prima pretendere garanzie sulla salute dei cittadini.
di Zlatorog
Stiamo assistendo ad una continua creazione di nuovi "diritti", a volte i più strampalati e del tutto superflui.
Mi ritornano alla mente ad esempio le coniugazioni al femminile di alcuni ruoli e professioni come sindacA, ministrA, ma anche altre inutili e demagogiche stronzate di boldriniana memoria.
Non so quanti ci abbiano fatto caso, ma insieme all'acquisizione di nuovi diritti ci stanno venendo sottratti quelli vecchi...che guarda caso sono ben più importanti.
Così di fronte ai nuovi diritti delle donne, quali i nomi al femminile delle professioni, il diritto a non essere corteggiate, il diritto a non vedere mercificata l'immagine del loro corpo, c'è la perdita di altri diritti ben più importanti, ad esempio quello di poter avere un lavoro dignitoso (quante sono le donne anche in occidente che per poter vivere finiscono a fare il porno mercificandolo molto di più?), il diritto a poter fare una famiglia (vedi punizioni e/o licenziamenti o accordi contrattuali nei confronti delle donne che desiderano avere figli).
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AVVISO: la trasmissione di Bordernights di oggi è rimandata a domani (domenica) alle 18.30.
Avremo come ospite Maurizio Martucci, direttore dell'associazione Stop 5G.
di Alessandro Bruno
Durante questi lunghi anni di trappola dialitica mi è capitato di vedere, subire e sentire cose di ogni tipo. Ho visto persone trattate come delle cose; ho visto persone pesantemente sedate per sopportare la seduta dialitica; ho visto persone che, fino all'ultimo e contro la loro volontà, venivano sottoposte al trattamento, con la compiacenza dei famigliari ovviamente ignari del perverso ed insopportabile meccanismo senza via di uscita che rappresenta la dialisi, se non quello della dipartita.
Dopo tutto questo, come se non bastasse ora, il sistema sta rincarando la dose degli abusi e dei soprusi in totale sfregio della costituzione italiana₍₁₎ (art 32) ma anche della legge 833 del 1978 ₍₂₎. Di recente avvallo è la tanto discussa "riforma sulla sanità lombarda", che prevede di istituire la figura di un "GESTORE" che dovrà occuparsi dei malati cronici, prenotando loro esami e facendo ricette, oltre che indirizzandoli verso alcune strutture convenzionate, soprattutto private... Immagino voi stiate già iniziando a pensare male e fate bene. Proseguiamo.
Questa figura, il "gestore", che può non essere un medico, scavalca completamente la figura del medico curante e non può essere cambiato, una volta stabilito quello che è a tutti gli effetti un contratto vincolante, prima di un anno dalla firma di questo patto. Un ennesimo passo spedito verso la totale privatizzazione del sistema sanitario nazionale, una delle prime sanità pubbliche al mondo in termini storici e qualitativi, a discapito della salute di tutti i cittadini.
Come nome per la nostra nuova piattaforma avevamo scelto liberatv.it. Purtroppo esiste giù un canale youtube con un nome simile, ovvero libera.tv. Quando io ho scelto il nostro dominio non lo sapevo (liberatv.it era effettivamente disponibile, e non mi sono preoccupato di altro), ma è chiaro che la somiglianza fra i due nomi provoca una confusione che non giova a nessuno.
Dobbiamo quindi cambiare nome, sia per evitare confusione in futuro, sia per rispetto al lavoro operato da libera.tv in tutti questi anni. (Fortunatamente non abbiamo ancora inizato ad operare, quindi il disagio sarà limitato).
Apriamo ufficialmente un sondaggio per il nuovo nome della piattaforma. Non limitatevi ai concetti più elementari, ma scatenate la vostra fantasia. Grazie.
Massimo Mazzucco
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manifestazione liberiamo l'italia del 12/10/2019 - Riprese di Federico Giovannini
di Federico Giovannini
Per la comprensione di un fenomeno, la cosa più difficile, per l’osservatore, è mettere da parte le nozioni fino a quel momento date per scontate. Se non si ha questa accortezza non si acquisiranno mai nuove visioni del mondo, più complete e aderenti alla realtà di quelle precedenti.
Se non si procede in questo modo si farà caso solo a quello che si è convinti di dover vedere.
Oggi, ci troviamo indiscutibilmente di fronte all’ostacolo più grande che l’umanità si sia mai trovata davanti: il nostro sviluppo ha assunto aspetti così estremi che sta diventando un impedimento per la vita stessa delle generazioni presenti e future. Parallelamente allo sviluppo sono aumentati gli scarti e i rifiuti, in breve l’inquinamento ambientale è diventato un aspetto emergenziale.
Socialmente parlando, mai come negli ultimi anni le disuguaglianze sono arrivate a livelli così paradossali tanto da creare disagio anche ai più “fortunati”. Persone da una parte del mondo soffrono la fame e dall’altra l’eccesso di alimentazione provoca patologie di ogni tipo.
I conflitti tra i popoli, lungi dall’essere risolti pacificamente, si esacerbano e diventano via via più cruenti e l’unica cosa che si riesce a fare è cambiargli nome e invece di usare il termine “guerre” sono chiamati: ”missioni di pace”.
Occorre, il prima possibile, cambiare rotta ed invertire i processi che stanno rendendo il mondo sempre meno a misura d’uomo e sempre più un incubo generato da noi stessi.
Questa sera alle 21: 00 trasmissione sperimentale di “Controcanto”, il programma in onda sulla nuova piattaforma LiberaTv.it. Partecipano Giulietto Chiesa e Massimo Mazzucco. Tratteremo argomenti di attualità, come la questione siriana e il comportamento di Donald Trump, e la sorprendente elezione di Antonino di Matteo a consigliere del CSM.
Il link a cui collegarsi è liberatv.it/test. La trasmissione inizia alle 21.00, e sarà esclusivamentente in diretta. Chi utilizza IOS I-Phone potrà avere dei problemi a collegarsi. (Questi problemi sono in via di risoluzione). Tutto gli altri smartphones, oltre ai laptop/desktop, dovrebbero funzionare regolarmente. Ovunque disponibile, si suggerisce di usare Firefox, Chrome o Safari come browser.
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