Di Gilad Atzmon
Il più grande organo di informazione israeliano, Ynet, ha riferito poche ore fa che nel paese che si è fatto volontariamente campo di sperimentazione della Pfizer "il 75,4% di quelli diagnosticati ieri aveva meno di 39 anni. Solo il 5,5% aveva più di 60 anni. Il numero di pazienti in condizioni critiche è sceso a 858 - il minimo dal 4 gennaio. Tuttavia, questo numero è più del doppio che a metà dicembre, subito prima che Israele iniziasse il suo esperimento "pionieristico" di vaccinazione di massa. Ynet riferisce oggi che “In Israele il 59,9% dei pazienti critici ha più di 60 anni. Il 18,2% ha un'età compresa tra 50 e 59 anni. Inoltre, il 10,8% ha un'età compresa tra 40 e 49 anni e il 7,5% è nella sua trentina. Ad oggi, più di un terzo dei pazienti critici ha un'età compresa tra i 30 ei 59 anni".
Il significato di quanto sopra può difficilmente essere negato o almeno richiede un'attenzione immediata. Il paese che guida la corsa di vaccinazione di massa segnala un cambiamento radicale nella natura della pandemia. Non ci vuole un genio per sospettare che possa esserci una correlazione tra la campagna di vaccinazione di massa e la crescente vulnerabilità dei gruppi di età più giovane, compresi neonati e donne in gravidanza. Anche la biologia qui è lungi dall'essere troppo complicata. Il virus che inizialmente colpiva gli anziani e i vulnerabili si è mutato e ora è abbastanza forte da attaccare altri segmenti della società, in particolare le fasce più giovani.
Fino al 20 dicembre, giorno in cui Israele ha lanciato la sua campagna di vaccinazione di massa, il paese aveva registrato 3.074 morti. In meno di due mesi di vaccinazioni di massa "di successo" quel numero è quasi raddoppiato. Al momento della stesura di questo articolo, si attesta a 5.526. Questo spettacolare aumento delle morti (80% in meno di due mesi) si è verificato quando il paese era in lockdown, quindi per certo non sono stati gli "affollamenti" a facilitare la diffusione del virus. L'unica cosa che si stava diffondendo in Israele in questi due mesi erano i vaccini Pfizer e il cosiddetto mutante britannico che sembra più diffuso a Bnei Brak[1] che nel Kent. A questo punto la domanda inevitabile è se ci sia una connessione tra vaccinazione e mutanti, ma questa è l'unica domanda che nessuno può porre in Israele.
Nel novembre 2020 i dati del ministero della Salute israeliano rivelavano che Israele aveva registrato 400 casi di coronavirus in età inferiore ai due anni. Entro febbraio 2021, quel numero è cresciuto a 5.800. Si tratta di un netto rialzo di circa il 1300%, davvero impressionante. L'israeliano Ynet riferisce che questo tipo di aumento del numero di morbilità da Covid-19 nei neonati è segnalato in tutto il mondo, ho indagato ma non sono riuscito a trovare alcuna conferma che sia davvero così. In Gran Bretagna, ad esempio, tutto quello che trovo sono rapporti su un "baby boom Covid-19" e alcune preoccupazioni riguardo a un aumento dell'obesità infantile. In effetti, nessuno segnala un aumento del 1300% di Covid-19 nei neonati, tranne Israele.
Non sono in grado di determinare cosa abbia indotto gli israeliani a trasformarsi in cavie per un gigante farmaceutico con un dubbio record in fatto di sicurezza ed etica. Si deve considerare la possibilità che in Israele il successo di una campagna di vaccinazione di massa possa dipendere da Netanyahu e dal prioritario stratagemma del suo partito in vista delle prossime elezioni. Netanyahu deve affrontare una seria battaglie legali, quindi per lui vincere le elezioni va ben oltre la politica. È una lotta per la sopravvivenza. Credo che Bibi abbia dovuto scegliere tra la guerra con l'Iran e il vaccino Pfizer. Aveva buone ragioni per ritenere che Pfizer fosse di gran lunga un'opzione migliore e più pacifica.
Netanyahu probabilmente ha capito che una campagna di vaccinazione di massa di successo gli avrebbe assicurato la vittoria. Questa era davvero una considerazione ragionevole da parte sua, e potrebbe rivelarsi corretta. Vale la pena ricordare che nessuno degli oppositori politici di Netanyahu della sinistra israeliana in via di evaporazione o o del centro osa sfidare la politica di Netanyahu sui vaccini. Inoltre, nessuna istituzione di sinistra in Israele si è alzata in difesa dei molti israeliani riluttanti a farsi vaccinare (attualmente più del 50%). Nessun politico si è schierato dalla loro parte e ha difeso i loro diritti elementari.
Nel frattempo, il governo cerca disperatamente di assicurarsi che l'intera nazione sia vaccinata. Il governo non esiterà a introdurre misure totalitarie. Il Jerusalem Post ha riferito oggi che “sarà richiesto un passaporto verde per entrare in determinati luoghi e per partecipare a determinate attività. Solo le persone che sono state vaccinate o che sono guarite dal coronavirus avranno diritto al passaporto. Come parte del programma, palestre, teatri, hotel, concerti e sinagoghe registrati potranno operare a partire dalla prossima settimana". Israele ha già firmato accordi con altri Stati che apriranno le loro porte esclusivamente agli israeliani che hanno il passaporto verde.
Ci si potrebbe chiedere perché il governo israeliano sia così ossessionato dal vaccinare l'intera popolazione, compresi i giovani, l'esercito e altri segmenti che non sono necessariamente ad alto rischio. Una possibilità è che il governo israeliano ormai conosca le reali implicazioni del vaccino. Israele non può chiudere un occhio sull'aumento del 1300% dei casi di Covid-19 nei neonati. Inoltre, non possono ignorare che il numero di morti per Covid-19 dall'inizio della campagna di vaccinazione è uguale a quello delle vittime delle forze armate nella guerra dello Yom Kippur del 1973, una guerra da cui il paese è ancora traumatizzato.
È possibile che la leadership israeliana ora riconosca l'errore fatale che ha commesso distribuendo ampiamente il vaccino. Può essere plausibile che l'unica soluzione che potrebbero trovare sia vaccinare l'intera popolazione, sperando che ciò possa fornire una protezione almeno temporanea, che potrebbe durare fino alla data delle elezioni di marzo.
Se c'è una qualche validità nella mia rappresentazione oscura della realtà israeliana, è ragionevole concludere che con Bibi al timone e Pfizer con un ago, gli israeliani non hanno proprio bisogno di altri nemici.
[1] Bnei Brak è una città situata a nord-est di Tel Aviv, nella pianura centrale della costa mediterranea di Israele, che ospita la più grande concentrazione di ebrei ultra-ortodossi del mondo.
Traduzione di Leopoldo Salmaso per TLAXCALA
quando decidono che c'è il virus, allora c'è il virus, quando decidono che è tutto finito, allora è tutto finito, quello che succede realmente non conta...
toh..
intanto il corriere l'organo terroristico-propagandistico x antonomasia spande ansia a piene mani..
culmine??
DOVE? COME? QUANDO?
ma non di gravità , di complessità..!!
(cioè nebbie assolute..)
che avevate capito??
e parlano di scienza !!
invece è solo presa per il kulo..
questa gente andrebbe arrestata dal primo all'ultimo..
caspita..
imprigionati nel loro stesso stato..
e i nemici starebbero fuori..
Aggiungo che l'americano VAERS ad inizio Dicembre registrava anche 26 aborti:
Dipinsi l'anima su tela anonima
ma dopo che passa l'ondata influenzale, come è normale che sia, i vaccinisti si intascano il merito !!
"visto? i contagi sono calati, merito del vaccino !!"
viceversa terrorismo per la 3-4-5-6 ondata, le varianti, ecc.
all'infinito.
Già me li vedo al raggiungimento dei 100.000 morti in Italia, "barricatevi nello stanzino delle scope con 15 mascherine!!!" porci bastardi
www.maurizioblondet.it/.../
QUESTA E' LA TRISTISSIMA REALTA ' DIFENDIAMO I NOSTRI NONNI...
Militari USA non si fidano in massa.
nogeoingegneria.com/.../...
“Vaccino Pfizer efficace al 90% contro i contagi”, la conferma da Israele
agi.it/.../...
AGI - Il vaccino Pfizer/BioNTech sembra fermare, nella gran parte di coloro che l'hanno ricevuto, il contagio, ed è la prima indicazione concreta che l'immunizzazione frenerà la trasmissione del coronavirus. I dati, riferisce Bloomberg, arrivano dal ministero della Salute israeliano che ha lavorato a quattro mani con le due aziende, nell'osservazione e nell'analisi del materiale (che peraltro non è stato ancora peer-reviewed', rivisto cioè da specialisti della comunità scientifica).
www.bmj.com/content/372/bmj.n217
Covid-19: Reports from Israel suggest one dose of Pfizer vaccine could be less effective than expected
Israel, which, like the UK, is currently in its third national lockdown, has so far vaccinated more than 75% of its older people with at least one dose. Early reports from the vaccine rollout have suggested that the first dose led to a 33% reduction in cases of coronavirus compared with efficacy of at least 52% reported in clinical trials.
il movimento (israeliano) di resistenza contro la dittatura sanitaria ha mobilitato degli avvocati per visionare il contratto che Netanyahu ha stipulato con Pfiftzer.
E' risultato che - diverse pagine sono secretate
e che - Netanyahu si è impegnato a vaccinare un certo numero di persone entro una certa data.
Il fatto pazzesco che un premier si sia impegnato con una multinazionale privata non ad acquistare il loro prodotto, ma ad usarlo è fuori da ogni logica. Come se un venditore di lampadine pretendesse che il cliente le tenga accese per un certo numero di ore totali prima di un certo giorno, o, peggio,come se un venditore di armi pretendesse che il suo acquirente sparasse un certo numero minimo di missili entro una certa data.
Chiaramente il vantaggio per la Pfitzer non è di natura pecuniaria (una volta venduto il prodotto il guadagno è fatto), come minimo stanno usando gli israeliani come cavie umane per produrre le statistiche che mancano (promesse per il 2023) o per qualche oscura ragione ancora peggiore.
Se ci fosse stato ancora qualche dubbio su Netanyahu, dopo questa storia si è dissipato: è un criminale.
Nel 1958 gli USA bandirono le sperimentazioni sugli effetti dei raggi x condotte sull'uomo (volevano indagare sugli effetti della bomba nucleare).
Allora ben Gurion, il "padre della patria" offri di condurre -a pagamento- tali sperimentazioni in Israele.
C'erano 50.000 bambini ebrei provenienti dal Marocco malvisti dalla maggioranza (immigrata dalla Russia) per ragioni razziali (ah quegli ebrei sefarditi terroni!) ed ecco pronte le cavie.
Raccontando alle mamme di sottoporli a un trattamento contro la tigna, li irradiarono con una dose di raggi x superiore di 50.000 volte a quella considerata il limite dell'innocuità.
Una buona fetta morì subito, i sopravvissuti svilupparono cancro, o dolori acuti cronici o rimasero invalidi per il resto delle loro esistenze (non molto lunghe).
Lo stato incassò dei bei soldi, pari alla spesa sanitaria annuale.
Anni dopo la storia venne alla luce grazie alle confessioni di un'infermiera.
Paolo Barnard raccontò quella vicenda.
Il dott. Citro parlava che l'intervento medico deve essere fatto nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi e non come affermano le linee guida di aspettare 72 ore.
Questa differenza temporale fa l'enorma differenza di efficacia delle cure.
Intervenendo in maniera tardiva il corpo può far scoppiare una tempesta citochinica innestando una reazione a catena difficilmente controllabile.
In riferimento a questo il dott. Citro parlava di 7 morti non numero di contagiati!
Ad oggi visto i dati ufficiali i morti sono 9.
gisanddata.maps.arcgis.com/.../...
Beh, il risultato della ricerca parla chiaro e non fa che smentire categoricamente la "non correlazione" fra vaccinazioni Covid e l'esorbitante numero di decessi. E non c'è bisogno di analisi o verifiche dei dati per capirlo.
La logica del merdstream arriva impunemente ad asserire che fra causa ed effetto non vi è alcuna correlazione, come se fosse antani... un po' come dire che la distruzione causata da un bombardamento non ha nessuna correlazione con il bombardamento stesso...
Da considerare anche che Taiwan ha una densità di popolazione più che doppia rispetto all'Italia, in luoghi così densamente popolati un virus cattivissimo come il sars-cov2 dovrebbe fare stragi...
In merito a questa affermazione: "Affermare che il virus deve essere tempestivamente contrastato ai primissimi sintomi fa a pugni col fatto che il 95 percento degli infettati non ha alcun sintomo" a mio parere non c'è alcuna incongruenza, per il semplice fatto che quella piccola minoranza che ha complicazioni da covid ormai è statisticamente dimostrato che hanno 1-2 o anche 3 gravi patologie concomitanti, abbiamo quindi a che fare con persone che, come minimo si bombardano costantemente di farmaci e conseguentemente vivono in perenni stati "infiammatori", questi NON possono essere trattati con tapichirina e vigile attesa, queste persone devono esser curate in modo adeguato fin dai primi sintomi....
"I decessi a Napoli, Caserta, Catania e Modena. Tutti avevano gravi patologie pregresse"
"Le vittime. I casi che necessitano di assistenza respiratoria sono 142 e 42 le persone morte. Tutte tranne una, presentavano gravi patologie pregresse."
www.repubblica.it/.../flu-12-nov.html
Beh, TV e media mainstream in genere, ed i relativi "cosiddetti esperti" incoronati dagli stessi sanno bene come stanno le cose nella realtà, ma ammettere/spiegare alla massa la realtà delle cose gli farebbe perdere subito il loro status di star delle TV
Sì, sono in contrasto tra scienziati, se hai modo di propendere per appunto Bacco/Scoglio e hai i motivi dicci, ci è utile.
Io (da 'gnurant) resto spettatore. Comunque così è la scienza, può anche andare bene, in itinere. Di sicuro a noi piacerebbe avere un "risultato" finale.
UN VERO E PROPIO INGANNO AL QUALE NESSUNO VUOL PORRE RIPARO !!!
A me pare di capire che lo studio indichi che nessuno è morto nelle prime 19 ore dalla somministrazione ma da ciò estrapolare una sicurezza mostruosa la vedo dura...