di Luigi Copertino
Il “Digital Wallet” – ossia il “portafoglio digitale – è lo strumento prossimo venturo mediante il quale interagiremo con il sistema di realtà virtuale che ha ormai sostituito la realtà fisica. Esso ci consentirà, come in una unica banca dati, di disporre sul nostro cellulare tutti i dati personali, anagrafici, curriculari, professionali, bancari, fiscali e via dicendo. Non avremmo più bisogno di documenti cartacei e neanche di quelli informatici più vetusti. Tramite il passaporto digitale, in un giorno non lontano, ci sarà consentito l’accesso facilitato ai servizi pubblici e privati che saranno offerti esclusivamente in rete. Anzi solo tramite detto passaporto potremo accedere ai servizi.
Massimo Mazzucco, in un video recente, lo ha definito un “trappolone gigante” paventandone, non a torto, il potenziale di strumento di manipolazione a fini di controllo e di speculazione. L’aspetto più ambiguo di questa imminente rivoluzione digitale è quello monetario. Il portafoglio digitale, infatti, sarà lo strumento attraverso il quale verrà implementato il “Central Banking Digital Currency” (CBDC), in sostanza il sistema operativo della moneta digitale creata dalle Banche Centrali per combattere quella, come i bitcoin, di matrice non bancaria (che, a giudizio dello scrivente, è altrettanto ambigua e pericolosa). Digital Wallet e Central Banking Digital Currency sono un primo passo verso l’“internet delle cose”, ovvero l’interazione cibernetica continua tra uomo e macchina attraverso l’automatismo digitale, esaltato da Klaus Schwab nel suo “La Quarta Rivoluzione Industriale”.
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(Oggi la puntata di Bordernights non ci sarà. Riprendiamo la prossima settimana).
Nelle dittature imporre la censura è facile. C’è un giornale che pubblica notizie scomode? Lo chiudi, e il problema è risolto.
Nelle cosiddette democrazie invece bisogna agire di fioretto, senza farsene accorgere, perchè noi – teoricamente – avremmo la famosa libertà di opinione, garantita dalle nostre costituzioni.
Ed infatti, per aggirare questo problema, sono nate su Facebook e Youtube le fantomatiche “norme della community”, che sono ovviamente a piena discrezione delle piattaforme. Ma anche queste sembrano non bastare. O meglio, i semplici strike (solitamente di 1 settimana) non bastano più a far tacere le voci ribelli, ed ecco quindi nascere il codice di condotta: se ti comporti bene, avai tutte le funzionalità disponibili. Se invece ti comporti male (sempre a loro insindacabile giudizio, ovviamente) le tue funzionalità saranno limitate.
Questa è la lettera che ha ricevuto di recente Riccardo Rocchesso (canale “100 giorni da leoni”) dalla direzione di Youtube:
I decreti che regolano l’etichettatura di alimenti che contengono farine di larve di insetto e locuste sono andati in gazzetta ufficiale il 29 dicembre 2023.
Alla fine, nessuno stop in Italia all’uso di farine animali ricavate da insetti per la produzione di cibi destinati all’alimentazione umana.
Lo scorso 29 dicembre, senza particolare clamore mediatico, sono stati pubblicati in gazzetta ufficiale i decreti che regolano la commercializzazione di quattro diversi ingredienti a base di insetti, tre larve e un tipo di locusta, per la produzione di prodotti alimentari.
I decreti, datati 6 aprile 2023 ma promulgati in Gazzetta Ufficiale solo pochi giorni fa nel pieno delle festività, si occupano nello specifico di:
Secondo l’Istuituto Superiore di Sanità, il “long covid” è “un mancato recupero completo, con lo sviluppo di un’ampia gamma di danni a lungo termine su organi del sistema respiratorio, cardiovascolare, nervoso, gastrointestinale, ematologico, endocrino, dell’apparato otorinolaringoiatrico, sulla cute e sui reni.” Praticamente, secondo la medicina ufficiale, i postumi del covid si possono estendere per molti mesi dopo l’insorgere dell’infezione.
Ora, qui non vogliamo aprire una discussione sul “covid che esiste o non esiste”. Questa l’abbiamo già fatta, e ognuno è rimasto della sua opinione. Qui vorrei suggerire invece che esiste anche un covid diverso, di tipo psicologico, che estende le sue nefaste conseguenze fino ai giorni nostri.
Questo long covid si chiama “paura”.
Questa sera (alle 8.30) dobbiamo scegliere fra Quaglia e Mattarella.
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"Reunion" di famiglia con Margherita e Roberto, per commentare i fatti più importanti dell'anno appena trascorso.
Video prodotto da Massimo Del Genio (MaxDG). Attenzione: il video contiene immagini forti.
Coloro che vogliono una “cultura fluida”, dove i valori vengono intenzionalmente rimescolati in un calderone indecifrabile, oggi possono dirsi contenti.
Mi riferisco al caso Depardieu, l’attore francese che è stato accusato da una dozzina di donne di molestie sessuali, a difesa del quale è arrivato addirittura in soccorso il presidente Macròn. “Depardieu non si tocca” ha detto sostanzialmente Macròn, “è un monumento del cinema nazionale, basta attacchi contro di lui”.
Altri (una cinquantina di “intellettuali” francesi) hanno addirittura firmato una lettera nella quale si sostiene che “chi attacca Depardieu attacca l’arte”. Praticamente, siccome Depardieu ha fatto dei bei film, lui può avere il diritto di molestare e violentare chi vuole, altrimenti insorge l’intellighenzia.
Leggi tutto: Central Banking Digital Currency: una applicazione distorta della moneta geselliana