di Andrea Franzoni
La convinzione che Osama Bin Laden sia il responsabile degli attentati dell’11 settembre è radicata nel conscio e nell’inconscio delle persone come poche altre cose. E’ Bin Laden la risposta che tutti hanno a disposizione per rispondere alle migliaia di domande che questa epoca storica dovrebbe richiedere e per far passarne passare in secondo piano molte altrettanto importanti. E’ stato Bin Laden a "creare" il terrorismo che ci minaccia, ed è stato lui ad attaccare. E’ lui che organizza e coordina i movimenti ceceni, irakeni, afgani, indonesiani, egiziani, palestinesi; è lui che semina odio e recluta terroristi fra i nostri quartieri, le nostre scuole, le nostre moschee; è lui la ragione delle centinaia di migliaia di vittime della pax americana, della diffidenza e della xenofobia, della sospensione specie nei paesi anglosassoni dei diritti. E’ lui, con le presunte prove a suo carico e le altrettante presunte rivendicazioni, il freno ad ogni dubbio sui mille particolari che per qualche motivo non tornano riguardo all’11 settembre.
Eppure, e lo dovessimo processare oggi, come afferma con tutta chiarezza la stessa FBI, non avremmo una sola prova concreta che potrebbe reggere l’accusa di fronte a un tribunale. Bin Laden, anzi, potrebbe querelare ...
A dimostrazione che la vera battaglia dell'11 Settembre, sul fronte mediatico, è ancora tutta da combattere, arriva la seconda trasmissione di Corradino Mineo, sul problema ambientale causato dalle macerie di Ground Zero, che nei pochi minuti che ha voluto dedicare all'argomento è riuscita a non dire assolutamente nulla di ciò in cui consiste il vero problema. Ci sono mille modi di fare un "cover-up", e dopo il silenzio mediatico di certo il più subdolo ed efficace è proprio quello di parlarne, senza dire assolutamente nulla. (In coda link alla trasmissione).Ecco alcune delle cose di cui Mineo "si è dimenticato", nella sua sempre più peculiare intrepretazione della parola "giornalismo".
La "Sindrome di Ground Zero" di Roberto Toso
Se c'è un aspetto del'11 Settembre tanto drammatico quanto palesemente ignorato dai media, almeno fino a ieri, è quello del disastro ambientale causato dai crolli delle tre Torri del World Trade Center. Ma oggi, a fronte di migliaia di persone che denunciano la più vasta gamma di problemi polmonari, con svariate cause legali in corso, e con le prime morti accertate …
In questi giorni che precedono il voto parlamentare per il rifinanziamento delle missioni militari all’estero stiamo assistendo a ciò che era ampiamente prevedibile e scontato. E cioè che il movimento pacifista avrebbe alzato la posta in gioco chiedendo al governo e alla sua maggioranza di ritirare le truppe italiane anche dall’Afghanistan, dopo aver incassato il ritiro dall’Iraq.
Tempo fa, in un altro articolo, ci eravamo augurati che il nuovo governo italiano riflettesse seriamente su ciò che sta avvenendo in Afghanistan, soprattutto alla luce dell’intensificarsi degli scontri armati e della sempre più evidente impotenza del governo di Karzai nel controllare Kabul, per non parlare del resto del Paese, e in vista quindi dell’ovvio maggior coinvolgimento nei combattimenti della NATO, il cui segretario infatti ha chiesto un maggior impegno italiano sul campo.
Naturalmente ci auguriamo che il governo italiano non invii nuove truppe, né i caccia Amx, a differenza invece di Zapatero, ...
Ben coscienti che la capacità di impatto di un audiovisivo, rispetto a quella di un articolo, è almeno dieci volte superiore, abbiamo scelto già da qualche tempo una stretta alleanza con Arcoiris.tv, e vorremmo arrivare al più presto ad avere una nostra piccola "redazione video", in grado di produrre, editare e distribuire filmati, interviste e documenti di qualunque genere e su qualunque argomento, a livello semi-professionale. (Approfitto per ripetere che tutti i fondi accantonati nel tempo dal sito - donazioni, vendite DVD, introiti Adsense - che andassero in eccesso della pura sopravvivenza dello stesso, saranno immediatamente investiti in quella direzione).
Il primo risultato in questo senso è "Guardate il cielo: che cosa stanno facendo?", di Federico Povoleri (musicband). E' un "primer" sull'argomento scie chimiche tanto semplice quanto indispensabile …
Il mondo di oggi vive nella più completa incertezza ma, grazie all'incessante campagna mediatica in atto ormai da molti mesi, avevamo tutti maturato almeno una solida certezza; che il nemico numero uno, per gli Stati Uniti d'America, fosse l'Iran.
Gli scritti di Michael Ledeen parlavano chiaro: E' giunta l'ora di agire contro l'Iran e la sua sorellastra Siria, per le stragi che hanno scatenato contro di noi e contro gli iracheni.
Se lo dice lui, non ci resta che credergli sulla parola.
Ma stamattina qualcosa è cambiato. Come un fulmine a ciel sereno è giunta la notizia che a Musudan-Ri, un remoto villaggio nella costa orientale della Corea del Nord, un missile intercontinentale Taepodong-2 attende sulla rampa il countdown per il suo test di lancio. Sono terminate stamattina, …
Dopo averla ignorata sin dalla nascita (fase 1, secondo Schopenhauer), un paio di anni fa la stampa e le TV nazionali hanno dovuto iniziare a riconoscere la nuova realtà di Internet, e sono passati alla fase 2, cioè la derisione/diffamazione: internet mare infido, internet habitat del torbido, internet inaffidabile, eccetera eccetera. Ma da quel "putrido tombino" la voce forte e chiara della gente normale ha continuato a salire, finchè oggi, obtorto collo, la nuova realtà è stata finalmente riconosciuta come tale anche a livello di informazione di massa.
Fase 3: Internet da oggi esiste, Internet è un'alternativa, Internet ha voce in capitolo.
Ma a questo punto sta succedendo qualcosa che nemmeno il saggio Schopenhauer aveva previsto, e cioè la nuova realtà non solo è stata riconosciuta, ma sta anche venendo saccheggiata a man bassa da chi di colpo si è accorto di quale tesoro si celi nei meandri ancora poco aerati della rete mondiale.
Semplicemente, i giornalisti di stampa e TV hanno capito che se vogliono battere la concorrenza oggi ...
E' passato ieri sull'ANSA un articolo dal titolo che sembrava quasi un ossimoro : QUATTRO MILIONI DI ITALIANI DEPRESSI MA NON LO SANNO.
Provate a pensarci un attimo: se sei talmente depresso da non accorgertene neanche, che depressione sarà mai?
Naturalmente, leggendo l'articolo, capivi in fretta che si tratta solo del valore che si da alle parole: se per depresso si intende uno che ciondola dal mattino alla sera con la pistola alla tempia, ripetendo all'infinito "che schifo", "la vita è una merda", "è tutto inutile", allora è chiaro che quei 4 milioni di italiani non sono tutti "depressi". Se invece ci si vuole attenere alla definizione scientifica che riporta l'articolo stesso - "tristezza, labilità emotiva, ridotta autostima, disturbi somatici in assenza di una base organica, polarizzazioni ipocondriache, continua tensione e preoccupazione ed a volte attacchi di panico, fobie, depersonalizzazione, sintomi ossessivi e agitazione" - allora depressi lo siamo tutti e 60 i milioni di italiani, meno forse qualche bambino al di sotto dei 5 anni particolarmente incosciente.
E' infatti evidente che una definizione così ampia non è più una definizione (de finis vuol dire "dei confini", "dei limiti"), ma una semplice quanto generica descrizione. Chi di noi infatti non si riconosce ...
Sintetizziamo il commento alla trasmissione ricordando che alla fine della stessa Corradino Mineo dice "in fondo, è molto più rassicurante credere al complotto globale, che constatare la vulnerabilità disarmante della sola superpotenza".
Rigiriamo la questione a Mineo in questo modo: è più facile credere al complotto globale, Signor Mineo, o al fatto che quattro disperati che non hanno mai guidato un jet nella loro vita saltino ai comandi di un 75/767, e gli facciano fare acrobazie degne della migliore pattuglia acrobatica del mondo?
Signor Mineo, se lei non sa queste cose, gentilmente dia le dimissioni, perchè un giornalista che tocca un argomento del genere non può essere così ignorante in materia. Se invece le sa, gentilmente dia le dimissioni, perchè risulta palesemente in malafede. In ogni caso, grazie.
Massimo Mazzucco
(nei commenti il link alla trasmissione - grazie V4V)
di Marco Cedolin
Gli slogan elettorali, studiati attentamente a tavolino dagli esperti di comunicazione, qualche volta colgono nel segno riuscendo ad interpretare ciò che la gente desidera o pensa di desiderare o più semplicemente è stata indotta a desiderare.
In effetti dopo 5 anni di governo Berlusconi, vissuti all'insegna della rappresentazione clownesca, della boutade, dell'istrionismo autoreferenziale, della finanza creativa, del milione di posti di lavoro che neppure gli appassionati di ufo hanno mai visto, dei rilevamenti ISTAT simili a specchi deformanti, di serietà in ambito governativo se ne percepiva davvero un gran bisogno.
Il grande dubbio che dopo appena un mese dall'insediamento del nuovo esecutivo targato Romano Prodi, attanaglia gran parte dei cittadini che in quello slogan si sono riconosciuti è la sensazione che il nuovo che avanza abbia esaurito ogni stilla di serietà ...
[Proviamo una formula nuova] Commenti e integrazioni alle seguenti notizie di ieri:
Savoia con le mani nel sacco. Che anche loro siano umani, come tutti noi? Si parla di mazzette, prostitute, legami con la "malavita organizzata siciliana" (anche per la mafia siamo al "politically correct"?)
"Setta di satana": troppo pochi 20 /12 anni di condanna, dicono parenti delle vittime. Se è vero che il carcere deve anche rieducare, c'è qualche cosa che in 20/12 anni non si fa in tempo a capire bene? Mentre in 30/16 si?
D'Alema a Washington ribadisce l'alleanza e "gli interessi comuni" di Usa e Italia. Dice che comunque l'Italia "rispetterà l'impegno preso con gli elettori di ritirarsi a fine anno". Ma non l'aveva già preso Berlusconi, quell' "impegno"?
Parisi a Kabul conferma supporto militare italiano. Già, c'è anche l'Afghanistan nel libro della nostra vergogna, non dimentichiamolo.
Leggi tutto: Non è stato bin Laden