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di Ashoka
Nel suo saggio sulla politica, Aristotele descriveva tre forme di governo, differenziate in base a chi deteneva il potere, ognuna con la propria degenerazione; il governo di uno solo era quindi la monarchia, se il potere veniva esercitato per il “bene del popolo”, e dittatura se esso veniva esercitato per “fini personali”; le altre forme di governo, secondo Aristotele, erano, infine, l'aristocrazia (oligarchia) e la politeia (democrazia).
Alla fine dell'ottocento uno storico politico italiano ribaltò la visione aristotelica della politica. Secondo Gaetano Mosca, infatti, la forma di governo è una sola: l'oligarchia. Quale che sia l'organizzazione del potere, parlamentarismo piuttosto che socialismo, in realtà essa ha soltanto la funzione di legittimare e perpetuare l'autorità della classe di governanti rispetto a quella dei governati.
Ma il modello di Mosca va ulteriormente raffinato. Oggi, infatti, come allora l'unica forma politica è l'oligarchia ma l'èlite che “prende le decisioni” ...
di Maurizio Ceraudo
C’era una volta un ragazzo dotato di un talento straordinario, amava andare in bicicletta e la sua forza quasi misteriosa, gigante in un corpo piccolo, esplodeva nelle salite più impervie delle tappe di montagna, eppure anche quel talento così acceso andava piegato alle regole del gioco, un gioco senza pause, senza riposo, senza respiro, un gioco in cui bisogna mostrare, vendere, ostentare ed esagerare sempre e comunque, e così quel ragazzo, come tanti del suo giro, si trovò ad alterare il suo stato fisico per migliorare il gioco e peggiorare la vita; scoperto, condannato, esiliato ed umiliato, cadde in una profonda depressione che lo condusse alla morte.
Questo è il finale tragico di una storia come tante, in questo tipo di sport business che da tempo ormai non è più palestra di vita. Oggi si sta consumando ai nostri occhi attoniti, un’altra triste storia, un talento straordinario, enorme e cristallino, un ragazzo soprannominato “il fenomeno“ per la sua incredibile vocazione allo sport del calcio, chi non si ricorda delle sue giocate, dei suoi gol stratosferici …
Nel segnalare questo articolo di Enrico Galoppini, tanto violento quanto sacrosanto, sulla recente "strage della spiaggia" di Gaza, vorrei provare a proporre la mia personale visione di un problema che ci riguarda tutti molto più da vicino di quanto possa sembrare.
La questione ebraica, oggi
di Massimo Mazzucco
Se io fosse ebreo, dedicherei tutto il mio tempo libero a scovare e denunciare alla ADL tutti gli antisemiti che riuscissi a individuare. Lo dico seriamente, li cercherei col lanternino, accanitamente, e non ne lascerei scappare uno nemmeno morto.
Ma non credo che in cima a quella lista ci sarebbero tutti quegli imbecilli che, genericamente, e in maniera palesemente ignorante, "ce l'hanno con gli ebrei". Se fossi ebreo infatti saprei molto bene che i goyim "ci odiano" solo perchè non sono nemmeno capaci di distinguere fra un ebreo e un sionista, ...
di Enrico Sabatino
Anche se era ben chiaro a chi osserva seriamente ciò che succede in Iraq da almeno 2 anni e mezzo, il fallimento degli USA in Iraq è ormai totalmente acclarato e lo stesso Bush ieri, dopo la visita lampo a Baghdad, lo ha inconsciamente e implicitamente ammesso.
Ieri infatti Bush, a bordo dell’Air Force One, ha fatto delle dichiarazioni pesanti con un’estrema naturalezza, senza forse rendersi bene conto di ciò che stava dicendo. Auspicando un miglioramento della situazione irachena, ha ammesso candidamente che mettere fine a tutte le violenze in Iraq sarà impossibile.
Ecco qualche estratto delle sue dichiarazioni, prese dal sito online di Repubblica: “Se il parametro di riferimento e' nessuna violenza, …
Scontato il gioco di parole nel titolo, perdonatelo, ma è davvero significativo. Circa quattro anni fa usciva in Francia un "libercolo" dal titolo ben poco ambiguo, "L'incredibile menzogna", sugli attentati dell'11 settembre. L'autore, Thierry Meyssan, si domandava dove fosse mai finito il Boeing che ha colpito il Pentagono, e senza troppi giri di parole accusava l'intera amministrazione americana di aver organizzato l'autoattentato più clamoroso della storia, per scatenare nella pubblica opinione l'indignazione necessaria ad intraprendere guerre d'invasione, contro stati sovrani, altrimenti inaccettabili e ingiustificabili agli occhi di chiunque.
Sarà stata una premonizione, sarà stato il puro caso, ma mentre fino ad oggi di quel Boeing non si è vista traccia, gli eserciti americani sono effettivamente impegnati in devastanti guerre d'invasione, in Afghanistan e Iraq, sempre meno giustificabili e sempre piu inaccettabili. Con l'amara sfumatura che noi di queste guerre siamo stati fin dall'inizio fra i più solidi alleati.
Ma il libro di Meyssan, nel frattempo, ha fatto la sua strada: osteggiato dal cartello dei grossi editori europei, ...
di Stefano Serafini
I marines, assediati dalla popolazione civile, se ne vanno dalla Crimea. Il portavoce della Nato ha cercato di minimizzare: non erano marines, ma civili impegnati in un'esercitazione militare, ed è ora che tornino dalle loro madri.
La gioia della popolazione locale si è sciolta in lacrime e canti patriottici della seconda guerra mondiale, inneggianti alla vittoria sui nazifascisti.
Due deputati della Duma hanno voluto seguire gli autobus dei marines fino in aeroporto, per accertarsi che lasciassero veramente il territorio nazionale e che non si spostassero semplicemente in un'altra area del paese. Ma in aeroporto non sono stati ammessi, in spregio della Costituzione, e hanno anche ricevuto una bastonatura dalla polizia. Il clima dunque continua a restare incandescente, ...
In collaborazione con l'associazione culturale Hawiyya, a Siena due giorni fa c'è stata la prima proiezione "ufficiale" di Inganno Globale gestita da iscritti al sito. Ci manda il resoconto Sandro Bellucci, insieme ad alcune interessanti proposte operative, per chi in futuro intende fare la stessa cosa nella propria città. (M.M.)
Siena. La giornata è bella, l’aria è fresca come i primi giorni di primavera nonostante sia il 10 giugno. È la classica giornata da “tutti al mare”, zaino con panini e bibite assortite, racchette per il softball, senza scordarci di portare dietro un golfino per quando arriva la sera.
Forse. Ma ieri, in molti sono rimasti a Siena per infilarsi a metà pomeriggio in una vecchia sala buia, calda e anche un pò puzzolente per la verità, dove vi sono rimasti per quasi 4 ore, prima per seguire il film di Massimo Mazzucco e poi altre due ore ad ascoltare il suo intervento. Standing-ovation finale.
Ieri sera eravamo in duecento circa e a molti ritardatari è toccato andar via perché la sala era ormai stracolma, a questi chiediamo perdono, ma ci sarà sicuramente un’altra occasione per vedere Inganno Globale a Siena, …
[Questo articolo, di circa un mese fa, viene riportato in homepage per tutti quei lettori a cui pare esser sfuggito la prima volta.]
Per il nostro sito si è conclusa una settimana di chiaro assestamento, di fronte ai nuovi eventi mediatici che ci hanno riguardato da vicino, e al conseguente arrivo di molti nuovi iscritti e lettori in genere.
Per poter mantenere questo spazio così come l'abbiamo creato, indipendentemente dai numeri che lo frequentano, ogni tanto è necessario "risintonizzarsi" tutti sulle stesse frequenze, e questo è sicuramente il momento giusto per farlo.
Questo potrà costare l'abbandono da parte di alcuni, ma è il prezzo che tutti siamo disposti a pagare, per poter continuare a sentirci confortevolmente in casa propria, nonostante il ricambio di nomi. Se partiamo dal presupposto che i simili attraggono i simili, quello che importa non è più tanto il numero, ma il fatto che accanto a noi ci sia sempre qualcuno con cui ti fa piacere stare, anche se magari non la pensa come te. (I "principi" su cui si basa il sito non li stiamo a ripetere qui, ...
Una delle domande che tornano più di frequente, da parte di chi si avvicina per la prima volta alla questione 11 settembre, è "ma come è stato possibile, con le centinaia di persone che devono essere state per forza coinvolte, magari anche involontariamente, nel coprire la verità, che nemmeno uno salti fuori a dire quello che sa?"
Una risposta possibile noi l'abbiamo già suggerita molte volte, ed molto semplice: a parte i mille casi diversi, ciascuno con motivazioni diverse, che siano dieci o diecimila, la voglia di parlare la si fa passare a tutti, uno per uno.
Quello che segue è un episodio significativo, di cui posso testimoniare in prima persona. Un paio di mesi fa, nel corso delle ricerche sul film, mi sono imbattuto in una pagina che nessun ricercatore sull'11 settembre aveva mai scoperto prima, e che io ritengo di grande importanza. Non ne ho ancora parlato qui sul sito ...
Questa la trasmissione su RSA, in cui abbiamo commentato a caldo la puntata di Omnibus. [Chiedo scusa, mi sono dimenticato di tagliare la musica in testa]
AGGIORNAMENTO: ci ha scritto Tom Bosco (in coda all'articolo).
Sarà stata l'ora barbina, sarà che le aspettative erano altre, ma la puntata di Omnibus di questa mattina dedicata all'11 Settembre è sembrata più che altro una discussione in acido con Aribandus: dopo una battuta e mezza - non due, signori, una e mezza - il discorso era già stato portato fuori strada di mille chilometri, da due ciarlatani qualunque che hanno solo saputo rimettere l'unico disco che in questi giorni sembra essere a disposizione di chi sta cercando disperatamente di arginare la marea montante che vuole chiarezza sull'undici settembre.
Nel momento infatti in cui l'audience di Matrix ha risposto positivamente alla prima, seppur ambigua, puntata sull'argomento, e ha poi premiato la scelta di insistere con la seconda, aprendo la strada alla terza, è stato chiaro a tutti che il pubblico sente un bisogno di chiarezza inconscio su questo argomento, ...