I media americani stanno dando un grande risalto alla tragedia dei due salvadoregni Alberto e Valeria Martinez - padre e figlia - che sono morti nel tentativo di attraversare a nuoto il Rio Grande, fra il Messico e gli Stati Uniti.
L'immagine dei due corpi annegati, con la faccia rivolta verso l'acqua, ricorda fin troppo da vicino la famosa fotografia di Aylan Kurdi, il bambino siriano annegato su una spiaggia della Turchia nel tentativo di raggiungere il nostro continente.
Ieri era toccato agli europei sentirsi in colpa, oggi tocca agli americani. I media USA infatti martellano incessantemente sulla "politica antimigratoria" di Donald Trump, che viene in qualche modo additato come il colpevole indiretto della morte dei due salvadoregni.
Curiosamente, sono sempre in media "liberal" - che sono poi la maggioranza nel paese - ad additare le politiche anti-immigrazione come responsabili di tutte le tragedie di questo tipo. Sembra quasi che queste testate giornalistiche passino il loro tempo ad aspettare che succeda qualcosa di drammatico, per poi usare l'evento come arma di ricatto verso chi si oppone all'immigrazione.
Un ricatto simile sta avvenendo in questi giorni alle porte dell'Italia, con la nave Sea Watch 3 che continua a bighellonare testardamente vicino al confine delle nostre acque territoriali.
Durante l'ultimo Bordernights il Dott. Petrella - da noi intervistato - ha tessuto un elogio inaspettato di Adriano Panzironi, il giornalista che propone una dieta molto particolare, che promette benessere e lunga vita a chiunque la adottasse.
Si tratta ovviamente di un personaggio controverso, già denunciato dall'ordine dei medici e sospeso dall'ordine dei giornalisti, che però ha un seguito notevole, e che ora intende presentare i risultati del suo lavoro in un convegno-evento che si terrà a Roma il 30 di giugno.
Io non ho mai avuto la possibilità di approfondire le sue teorie, per cui non saprei dare un'opionione su questo personaggio. Qualcuno di voi lo conosce, ha provato la sua dieta, è in grado di dare un giudizio informato su quello che sostiene?
Perché una moneta internazionale dovrebbe arrivarci, offerta in un bel packaging tecnologico, da un’associazione privata basata in Svizzera? Libra è la prova della fragilità del nostro sistema monetario. O la piattaforma è di tutti o si creano seri problemi su come vigilare questo sistema in futuro.
Libra è la nuova moneta che Facebook promette di rendere operativa entro un anno, in una prima versione controllata da lei stessa assieme ad altre imprese, piattaforme, intermediari finanziari e organizzazioni nonprofit riuniti in un’associazione. E poi, in cinque anni, completamente priva di ogni forma di controllo quanto meno sul piano strettamente tecnico. L’annuncio è stato dato lunedì, ma è di martedì la pubblicazione del white paper che dovrebbe illustrare i tratti fondamentali del progetto.
Che dire dopo una prima riemersione dalla lettura del white paper di Libra? Che questo paper non è affatto white, anzi è molto grey. Al di là dello stile sicuro di sé, le informazioni date sulla struttura, sui fini e sul modus operandi della nuova moneta globale offerta alla community globale lasciano ancora molte, troppe zone grigie.
Se volessimo prestare al progetto una linea univoca, dovremmo dire che Libra è una versione privata, su blockchain, di uno strumento che già esiste: i diritti speciali di prelievo del fondo monetario internazionale.
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Questa mattina (11.30) intervistiamo il Dott. Petrella, recentemente radiato dall'ordine dei medici per aver sostenuto che il vaccino HPV è pericoloso.
Di solito le serie televisive - e la fiction in generale - prendono spunto da eventi reali, e li elaborano fino a creare una realtà parallela, fittizia, che si presti meglio della realtà stessa ad essere rappresentata in termini narrativi. In altre parole, si parte da una situazione reale, e si introducono elementi specifici - l'eroe, l'antagonista, l'identificazione dello spettatore, la dinamica dei conflitti interni - in modo da rendere la vicenda narrativamente piacevole. Si ottiene così una rappresentazione realistica di ciò che nella realtà non è mai esistito.
Vi sono alcuni casi, invece, in cui avviene esattamente l'opposto. Ovvero, si prende un fatto relativamente noto, e pur restando all'interno delle coordinate storiche che lo hanno determinato, si rivelano aspetti della vicenda che erano rimasti finora sconosciuti.
E' il caso della storia del Prof. Allen Hynek, l'uomo che è passato alla storia per aver "debunkato" ufficialmente tutti i maggiori casi di avvistamenti di UFO in America negli anni '50 e '60.
di Stefano Re
Quando una rivoluzione giunge a compimento, a che cosa servono poi i rivoluzionari? Ecco perché nessuna rivoluzione è mai davvero stata completata. Man mano che si rendono conto che cesserebbero di aver motivo di esistere, i rivoluzionari finiscono sempre col fare rivoluzioni al cui termine occorre proseguire, indefinitamente, la rivoluzione.
Per lo stesso motivo si prescrivono terapie che non guariscano, si annunciano eradicazioni che non eradichino. Perché se davvero eradichiamo una malattia, poi a che servono i farmaci o i trattamenti sanitari che sono stati brevettati e prodotti per combatterla?
È per questo che si è deciso con grande fanfara di debellare il morbillo. Il morbillo ha un tasso di infettività, quel che tecnicamente viene chiamato r0, o tasso di riproduzione, altissimo. E il vaccino ha una efficacia complessiva limitata. Cosa significa questo? Significa che non potrà mai venire debellato. [1]
Durante l'ultimo live di Bordernights ho chiesto agli ascoltatori di segnalarmi eventuali casi di abbattimento selvaggio e ingiustificato degli alberi dalle loro parti. Mi sono arrivate diverse segnalazioni. Ve ne indico alcune:
Vittorio Sgarbi difende i pini di Marina di Carrara: «Barbarie, denuncio tutto. Mi auguro che la magistratura intervenga, chi fa una cosa di questo genere merita la galera».
Verona: Per realizzare il nuovo filobus saranno abbattuti centinaia di alberi
Tagliati 30 ettari di bosco nella riserva del Farma, l’esperto: «È un disastro»
Avezzano. Piazza del mercato. Cittadini, movimento cinquestelle e verdi respingono le "motoseghe"
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Buongiorno, sono un ragazzo di 25 anni, studente universitario. Vi scrivo per raccontarvi e chiedervi di raccontare la mia storia. Si tratta di effetti collaterali di antidepressivi che non vanno via sospendendo il farmaco. Credo che la possibilità di un tale evento dovrebbe essere accuratamente soppesata dal medico che effettua la prescrizione e soprattutto il paziente ne dovrebbe essere informato, ma ciò non avviene perché di questi apparentemente rari (e debilitanti) problemi non ne sono a conoscenza nemmeno i professionisti.
Per questo mi rivolgo a voi chiedendo di portare tutto ciò alla conoscenza di pazienti e medici.
Circa 3 anni fa a seguito di problemi famigliari, stavo passando un brutto periodo così decisi di rivolgermi ad uno psicologo, con cui iniziai un percorso di sedute. Ero piuttosto preoccupato e giù di morale a causa dei miei problemi, così mi consigliò di rivolgermi ad uno psichiatra perché affiancasse alle sedute una terapia farmacologica: ciò, a detta loro, mi avrebbe aiutato ad accelerare e mantenere i progressi e a riprendere quanto prima in mano la mia vita. D’altronde la medicina oggi offre queste possibilità, perché non sfruttarle?
Così, per farla breve, per quasi due anni ho preso un farmaco antidepressivo: “questo farmaco aumenta la quantità di serotonina nel cervello, il famoso ormone della felicità. Potresti avere un po’ di nausea le prime settimane ma vedrai passerà”.
Leggi tutto: Il ricatto infinito