Coronavirus, il gruppo ribelle dei medici legali: "Fateci fare le autopsie". Da sei città l’appello al ministro della Salute: "Annulli la circolare che sconsiglia gli esami post mortem". Il professor Pomara: "I morti parlano, no al lockdown della scienza. Si potrebbero scoprire molte cose".
Cristoforo Pomara è il più giovane ordinario di Medicina legale d’Italia, dirige l’Isituto di Medicina legale di Catania ed è l’autore di un trattato di tecniche autoptiche forensi studiato in tutto il mondo. "Ci stiamo organizzando contro il lockdown della scienza. Siamo una trentina. Medici legali e anatomopatologi biochimici, anestesisti e clinici medici di Foggia, Trieste, della Sapienza di Roma, Catania, Messina e Torino. Abbiamo deciso di fare da soli, visto che lo Stato non vuole utilizzare le nostre conoscenze", afferma al Corriere della Sera.
"Stiamo collezionando le autopsie fatte nei nostri rispettivi istituti, che sono poche e quasi tutte ordinate dall’autorità giudiziaria. Mettiamo assieme gruppi di ricerca, informazioni preziose, stiamo attentissimi a quello che pubblicano gli altri scienziati nel mondo e studiamo i tessuti sotto varie forme: le loro alterazioni, la biochimica, la patologia molecolare...".
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Kedrion, il nuovo business del plasma. La regione Lazio boccia la plasmaterapia. Svelato l’arcano: perchè Youtube censura i video. Mentana giornalista eccelso.
di Massimiliano Paoli
"L'esistenza di eventuali, quanto non improbabili mandanti occulti, che restano sullo sfondo di questa vicenda, costituisce il principale enigma a cui questo processo non ha dato una convincente ed esaustiva risposta. [...] Appare necessario indagare nelle opportune direzioni per individuare gli eventuali convergenti interessi di chi a quell'epoca era in rapporto reciproco di scambio con i vertici di Cosa nostra e approfondire, se e in che misura, sussista un collegamento tra le indagini di Tangentopoli e la campagna stragista, e, infine, per meglio sviscerare i collegamenti e le reciproche influenze con gli eventi politico-istituzionali che si verificarono in quegli anni".
Estratto dalla motivazione dei giudici della Corte d'assise d'appello di Caltanissetta per il processo inerente alla strage di Capaci.
"Mandanti occulti". Quante volte abbiamo letto o sentito queste due parole apparentemente vaghe, inafferrabili, quasi dietrologiche?
Molte, forse troppe volte.
Troppe perché per lunghi anni, per molte stragi italiane, quelle due parole sono spesso andate a braccetto col termine impunità. Due parole che trasudano verità indicibili. Verità indicibili che si sanciscono sul grande scacchiere della politica internazionale: un'inevitabile partita a scacchi giocata tra stati e lobby sulla pelle di tanti, di troppi. Una partita che ha tolto al nostro paese eccellenze sul fronte morale e professionale, ma soprattutto ha privato esseri umani del calore dei propri cari e viceversa. La più tragica delle banalità.
La nostra storia però di banale ha ben poco.
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Plasmaterapia: Fra Mantova e Pavia il governo sceglie… - Trump: useremo i militari per portare le vaccinazioni – La Repubblica distorce in modo clamoroso Sara Cunial – No alla respirazione bocca a bocca.
C'è da domandarsi che cosa sarebbe oggi l'Italia se tutti i 5 Stelle fossero rimasti come lei. Pensateci: 300 Sara Cunial in Parlamento..
Come dice Messora, siamo all'anticamera dell'inferno.
La maggior parte degli italiani si era già dimenticata di Silvia Romano. Dopo oltre un anno e mezzo dal suo rapimento, molti avevano pensato che non sarebbe mai più ritornata.
Invece domenica abbiamo avuto la bella notizia. Silvia e viva, e sta tornando in Italia. Bene, abbiamo pensato in molti, probabilmente sarà stato pagato un riscatto, ma chissenefrega. Siamo contenti per lei e per la sua famiglia.
Ma quando, sulla pista di Ciampino, si è aperto il portellone dell’aereo che la riportava a casa, lo choc è stato grande per tutti. Quella che scendeva dagli scalini non era più la ragazzina partita da Milano due anni fa, ma era una donna islamica, che grazie al suo modo di vestire ostentava chiaramente la sua nuova religione.
E questo per molti è stato troppo. Indignato, Gasparri andava in televisione e faceva subito il collegamento con il terrorismo islamico: “Speriamo almeno che vada a pregare in una moschea normale – diceva - e non in quelle dove si reclutano i terroristi.”
Questo articolo è stato pubblicato da poliziotti.it, un portale che si definisce "non istituzionale e asindacale per favorire l’interazione tra appartenenti della Polizia di Stato con i cittadini e gli utenti."
Se, quando abbiamo scelto di arruolarci nella Polizia, ci avessero detto cheun giorno ci sarebbe toccato agire come cani da pastore o, peggio, da guardia di una sorta di muro di Berlino, ci saremmo fatti grasse risate.
Invece, a distanza di oltre trentanni (e già, chi scrive non é una GiaccaBlu di primo pelo, siamo abbastanza adulti e con una certa esperienza) è proprio quello che sta accadendo e siamo increduli, attoniti.
Certo, sapevamo benissimo che fare questo lavoro comporta (anche) essere invisi, sapevamo che non andavamo incontro a scrosci di applausi come rockstar; indossare la GiaccaBlu non é da tutti e non é per tutti, sono più i rospi da ingoiare che i riconoscimenti per i quali gioire, ma sapevamo che era nel conto.
Quello che non é nel “contratto” stipulato col Giuramento fatto alla Repubblica e alla Costituzione é agire, operare fuori (se non addirittura contro) i suoi dettami.
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