di Marco Cedolin
Dopo avere chiuso il 2007 con un utile netto di 1,43 miliardi di euro, in progresso del 58% rispetto ai 910 milioni del 2006 e del 160% se si prendono in considerazione gli ultimi 3 anni, il gruppo Monte dei Paschi di Siena ha presentato il nuovo piano industriale 2008/2011 che è stato approvato dal consiglio di amministrazione della banca ed accolto con entusiasmo dai mercati all’interno dei quali il valore del titolo si è manifestato in netta ascesa.
Obiettivo del piano quello di dare vita al terzo polo bancario italiano tramite l’acquisizione in MPS di Antonveneta, Banca Agricola Mantovana e Banca Toscana, nel contesto di una profonda ristrutturazione dell’intero gruppo che prevede la cessione di 125 sportelli e un incremento di utile di 732 milioni, derivante per il 35% da maggiori ricavi e per il 65% da risparmi di costi.
I risparmi di costi che costituiscono la parte più consistente del piano passeranno attraverso l’eliminazione di 1700 dipendenti considerati in esubero, ...
Anche in Argentina crolla il muro dell’omertà sull’undici settembre. Su Pagina 12 Juan Gelman, una ”firma pesante” del giornalismo argentino, riassume i dubbi e i retroscena più noti sugli attacchi terroristici di sei anni fa.
Prohibido disentir - di Jual Gelman
Povera Marion Cotillard. Ha vinto l’Oscar nel 2008 come migliore attrice per la sua interpretazione di Edith Piaf nel film “La vie en rose”, ma la rivista Marianne ha messo in circolazione delle dichiarazioni che l’attrice francese aveva fatto un anno prima, quando aveva messo in dubbio la versione ufficiale della Casa Bianca sugli attentati dell’11 settembre. La vecchia notizia è stata ripescata dai media britannici e statunitensi, e si prevede che questo costerà all’attrice francese la carriera a Hollywood, e forse nella Francia stessa, dato che la questione esplode proprio nel momento in cui il presidente francese Nicolas Sarkozy sta cercando un avvicinamento personale con la Casa Bianca.
Gli Oscar molto spesso provocano scandali che la stampa statunitense getta volentieri in pasto ai suoi lettori, ma questa è la prima volta che a una star viene presentato il conto in forma retroattiva.
Bisogna riassumere alcuni particolari. Il 25% della promotrice della campagna contro Marion Cotillard appartiene al gruppo Carlyle, un mega consorzio presieduto da un ex-capo del Pentagono, Frank Carducci, e specializzato nel controllo dei mezzi di informazione e di società dedite alla compravendita di armi.
È curioso: il gruppo Carlyle è stato per molti anni un’entità in cui convergevano gli investimenti di Bush padre e della famiglia bin Laden, oltre a quelli di George Soros, dell’ex-primo ministro britannico John Major, ...
di Giorgio Mattiuzzo
Se un merito può essere attribuito ad Adolf Hitler, esso consiste nell'aver avuto pochi obiettivi politici, ma di averli mantenuti saldi nel tempo. Per raggiungere tali obiettivi, Hitler non ha mai temuto di ricorrere a qualsiasi mezzo, compreso l'assassinio dei suoi stessi sostenitori.
Ma il principio fondante di tutto l'hitlerismo è stata la costruzione della Grande Germania e del suo "spazio vitale" (Lebensraum): a quest'idea tutto andava sottomesso. E l'economia doveva essere funzionale al conseguimento di tale obiettivo.
L'ideologia di Hitler inizia a prendere forma nel 1920, quando era ancora solo un militante del Deutsche Arbeiterpartei (DAP, Partito dei Lavoratori Tedeschi, destinato a divenire di lì a poco e sotto la sua guida il Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei, NSDAP) e pronunciò i famosi 25 punti programmatici, che si basavano sul principio: "il bene comune davanti al bene individuale".
Il punto 17 riguardava la questione agraria: "Sosteniamo una riforma agraria che si accordi ai nostri requisiti nazionali, e l'introduzione di una legge che espropri senza indennizzo i possidenti di qualsiasi terreno che sia necessario agli scopi comuni. L'abolizione degli interessi sui prestiti all'agricoltura e il divieto di tutte le speculazioni sulla terra." [1]
La questione agraria non era un semplice aspetto tecnico dell'economia del Reich, ...
di Marco Cedolin
L’impressione che gli uomini politici italiani, nonostante la veneranda età che li accomuna, stiano regredendo al periodo della scuola materna è già da tempo palpabile. Per prenderne coscienza basta leggere la lunga sequela di bugie con la quale stanno infarcendo i propri programmi elettorali, tanto pieni di false promesse fantasiose quanto assolutamente vuoti di contenuti. Basta leggere gli slogan puerili e ridicoli stampati a caratteri cubitali sui manifesti elettorali che già deturpano le nostre città, basta guardarli quando sono ospiti di una trasmissione televisiva e fingono di litigare come bambini pur ripetendo come marionette tutti le stesse cose, basta tornare con la mente alla surreale gara di sputi fra Barbato e Cusumano nell’aula del Senato.
Silvio Berlusconi, ieri di scena al Palalido di Milano, dinanzi ad una folla di suoi dipendenti imbandierata e festante, ha dimostrato come la regressione all’età infantile ...
Certe menti non cambiano mai. Continuano imperterrite a seguire gli stessi percorsi mentali – e purtroppo le stesse strategie reali - e non sono assolutamente in grado di accettare la possibilità di stare sbagliando, nonostante i fatti glielo dicano chiaramente in faccia.
Alle elezioni di quattro anni fa, la destra spagnola aveva tentato la strada del terrore, con le bombe di Atocha, nella speranza di “unire la popolazione” sotto l’ombrello della sua “protezione”, ma aveva finito per regalare a Zapatero una vittoria inaspettata.
Tutt’altro che stupidi, gli spagnoli capirono subito che c’era qualcosa che non andava, quando Aznàr tentò goffamente di incolpare l’ETA, mentre da Washington – ancora più goffamente - facevano di tutto per attibuire l’attentato ad Al-Queda. (Ormai è inutile ricordare come il “terrorismo” moderno, rispetto a quello degli anni di piombo, abbia definitivamente rinunciato a rivendicare gli attentati. E’ molto più comodo lasciarlo fare direttamente ai governi in carica, senza doversi preoccupare di stilare volantini farneticanti che tanto nessuno leggerà mai).
Nonostante questo la settimana scorsa, in vista delle nuove elezioni spagnole, qualcuno ha pensato bene di far uccidere un politico basco, dando la colpa all’ETA, ...
Sembra impossibile, ma oggi Luogocomune compie 5 anni.
Nato con l’esigenza di far conoscere anche in Italia la grande menzogna dell’undici settembre, il sito è cresciuto e si è sviluppato scegliendosi una strada tutta sua, che nessuno all’inizio avrebbe potuto prevedere. In un certo senso, possiamo dire che nel suo piccolo la storia di luogocomune riflette e sintetizza il percorso fatto da Internet in questi ultimi anni.
Luogocomune ha aperto l’8 di marzo del 2003, con un articolo che criticava i falsi valori positivi attribuiti alla “giornata della donna”, e metteva in guardia il mondo femminile prima di tutto dalle stesse donne che vengono dal mondo della politica.
Forse inconsapevolmente, il primo articolo conteneva già la quintessenza di Internet, che è la capacità di scardinare i “luoghi comuni”, le convenzioni, e soprattutto le convinzioni più irremovibili, grazie al fatto di poter arrivare ovunque indisturbato, senza che il messaggio venga filtrato lungo il percorso. (Un articolo del genere – al di là sua condivisibilità, ovviamente - ben difficilmente sarebbe uscito sul Corriere o su Repubblica).
Questa immediatezza nella comunicazione comporta spesso un impatto violento con il destinatario del messaggio, che a volte non è preparato a riceverlo. Ma è proprio questa la forza travolgente di Internet: chi naviga magari alla ricerca di una semplice località turistica in cui passare le vacanze, può tranquillamente imbattersi in una rivelazione storica sconvolgente, in grado di cambiare letteralmente il percorso della sua esistenza.
Vai in rete per cercare l’indirizzo dell’Alpitour, e finisci per scoprire che Shakespeare non ha mai scitto una sola delle opere che gli vengono attribuite. Oppure - appunto - che i dirottatori dell’undici settembre non avevano mai guidato prima un jet nella loro vita.
Ma scopri soprattutto che fino ad oggi abbiamo vissuto in un mondo ovattato, ...
La storia delle rivendicazioni femminili in Italia inizia verso la fine dell’800, anche se in quel periodo non si parlava ancora di femminismo vero e proprio. La lotta delle donne era legata alla lotta di classe di tutti i lavoratori, anche se era differenziata, poichè alcuni settori della nuova industria occupavano prevalentemente manodopera femminile. C’era lo sciopero delle mondine, c’era quello delle lavoratrici del tabacco, scioperavano nelle filande per le cattive condizioni di lavoro, per i salari e soprattutto per ridurre le ore lavorative da 12 a 10. Soltanto dopo la prima guerra mondiale, negli anni 20, si cominciò a parlare di “emancipazione”. Le donne chiedevano di poter votare, e chiedevano l’accesso alle facoltà universitarie da cui erano escluse. La prima donna medico in Italia risale a quegli anni. Le donne che guidavano il processo di emancipazione erano la Labriola, di area cattolica, la Mozzoni, repubblicana mazziniana, e la Kulishoff, socialista.
IL DOPOGUERRA Nel 1942 nasceva a Roma, nell’Italia ancora in guerra, la Unione Donne Italiane(U.D.I.), su iniziativa di tre donne ...
A Venezia c'è un detto che tutti gli anziani pescatori conoscono: "3 Caighi e na Piova" (Dopo tre giorni consecutivi di nebbia, arriva la pioggia a ripulire).
Non è più così da un pezzo. Le piogge invernali sono ormai un ricordo lontano, e di recente, quando la stagione delle nebbie è trascorsa da un pezzo senza che se ne sia vista una, abbiamo avuto più di 10 giorni consecutivi di nebbia fitta. Stamattina una pioggia improvvisa che mancava da tempo immemorabile e subito dopo è calata l'ennesima nebbia fitta. In due parole, un tempo completamente assurdo e paradossale. Nell'unica schiarita avuta ieri per un paio d'ore, il cielo presentava ventagli di scie bianche. E' ormai più di un anno che ogni giornata serena sia essa invernale o estiva mostra sempre e a qualsiasi ora scie bianche nel cielo.
Sembra che le persone preferiscano continuare a raccontarsi le favolette dei soliti luoghi comuni: "Non ci sono più le mezze stagioni" e cose simili, non trovando di meglio per giustificare la totale follia del tempo. I metereologi non sembrano preoccuparsi di raccontare stupidaggini tutti i giorni perchè tanto, tutto il mondo che presenta quotidianamente la TV, è completamente fittizio rispetto alla realtà fuori dallo schermo; ma anche qui, sembra non accorgersene nessuno. Tempo fa una persona disse: "Se mi chiedessero di descrivere un mondo assurdo, risponderei: Guarda per un giorno intero la tv e il giorno dopo esci di casa e osserva la realtà attorno a te".
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Riportiamo in home page, per maggior visibilità ed arricchito d'ulteriori contenuti, un argomento già presentato la settimana scorsa nel forum di LuogoComune dedicato alle scie chimiche.
Il 21 febbraio un'emittente veneta, RadioBase, ha intervistato un alto ufficiale in pensione dell'Esercito Italiano sul tema del controllo climatico e delle moderne tecnologie militari capaci di trasformare l'ambiente da scontata cornice d'un conflitto a vera e propria arma o strumento d'attacco.
L'intervista riprende un articolo scritto dallo stesso ufficiale, il Gen. Fabio Mini, e pubblicato sulla rivista Limes n° 6-2007, avente titolo "Owning the weather: la guerra ambientale globale è già cominciata" che è possibile visionare e scaricare a questo indirizzo.
Nel corso dell'intervista [...]
Vi proponiamo la traduzione di un articolo dei nostri colleghi d'oltralpe da cui possiamo vedere come in Francia i media trattano la problematica 11 Settembre con modalità del tutto analoghe a casa nostra.
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Martedì 26 febbraio, un film italiano, "Zero - Inchiesta sull'11 settembre", che mette in discussione la versione ufficiale dell'11 settembre è stato proiettato al Parlamento europeo. Questa serata storica organizzata dall'europarlamentare Giulietto Chiesa è stata seguita da un dibattito di grande qualità con, tra gli altri, il prof. David Ray Griffin ed il deputato giapponese Yukihisa Fujita, che ricordano i fondamenti del nostro movimento internazionale avviato dalle famiglie delle vittime: si tratta di un movimento cittadino pacifico (nulla a vedere con l'anti-americanismo con cui viene descritto regolarmente) e democratico che lavora per la messa in atto di un'indagine internazionale ed indipendente sull'11 settembre.
Molte centinaia di giornalisti, [...]
di Federico Povoleri
La propaganda è utilizzata in modo scientifico ed efficace da moltissimi anni. Si tratta di un argomento vastissimo e molto interessante come materia di studio; anche perché, conoscerne i meccanismi ci permette di sviluppare un naturale antidoto ai suoi effetti. Uno degli aspetti più interessanti infatti è il pensiero comune che: "Su di noi" non abbia effetto. Oppure che la propaganda sia semplicemente identificata come menzogna.
Non è così; il suo modus operandi non è sempre così facilmente identificabile, altrimenti potremmo dire davvero che: "Su di noi" non ha effetto. Invece, molte delle idee che, ne siamo convinti, appartengono al nostro libero pensiero, sono frutto della propaganda.
La propaganda infatti ha successo quando è invisibile e quando agisce a livello emozionale; facendo leva sull'emotività è infatti possibile far nascere naturalmente dei pensieri e delle idee che l'individuo riterrà sue. C'è da dire anche un'altra cosa: la propaganda è diversa per ogni paese in cui viene praticata. La propaganda Americana ad esempio, non potrebbe funzionare in Italia [...]
Leggi tutto: La doppia politica del lavoro