Se non vanno in guerra la gente pensa che siano dei raccomandati, se ci vanno la gente pensa che comunque gli vengano assegnati ruoli poco pericolosi. Insomma, per i personaggi famosi non c’è modo di farsi una bella campagna di guerra in prima linea, senza venire disturbati dalla propria notorietà.
Ieri i Tg di mezzo mondo hanno trasmesso fino alla nausea le immagini del principe Harry aggrappato a una mitragliatrice, che sparava probabilmente nel vuoto, per la delizia degli operatori TV che lo circondavano.
Si è scoperto infatti che era stato fatto un accordo con tutti i media mondiali, che si erano impegnati a non dare la notizia della sua presenza fra le truppe inglesi in Afghanistan, in cambio di poter riprendere da vicino il principe in azione.
Ma siccome il grande segreto è stato svelato - pare dal sito internet “The Drudge Report” - a quel punto sono saltati i termini dell’accordo, e le televisioni di mezzo mondo ci hanno inondato di immagini in cui Harry raccontava le strane sensazioni che si provano a “non essersi lavato per tre giorni consecutivi“, oppure a “dover mangiare carne in scatola come di certo non gli capita nel castello di casa sua”.
Sai che emozioni.
Ufficialmente il suo compito era quello di “chiamare le incursioni aeree contro i talebani”, ma nel frattempo il principino è stato fatto rientrare di gran corsa in Inghilterra, ... ... poichè “la sua presenza fra le truppe regolari, ora nota a tutto il mondo, avrebbe messo a rischio la sicurezza di tutti gli altri”.
Curioso davvero, dover pensare che i cattivi talebani debbano attendere la presenza di un principe per colpire l’esercito invasore che stava massacrando i loro civili in quantità ormai industriali.
Casomai, si potrebbe ipotizzare l’esatto contrario: nessun talebano, per quanto fesso possa essere, si sognerebbe mai di fare un solo graffio al principino, perché sa benissimo che questo attirerebbe immediatamente nei deserti dell’Afghanistan persino le navi e i sottomarini della marina inglese. Guardate solo come è stato trattato McCain dai vietnamiti, che dopo averlo catturato e riempito di botte lo avevano buttato a marcire in una cella oscura: nel momento in cui hanno saputo che era figlio del potente Ammiraglio McCain, hanno fatto addirittura arrivare un medico dalla Russia per curarlo.
La verità su Harry è che probabilmente agli inglesi interessava solo lo “stunt” pubblicitario, chiaramente pianificato con la astuta mossa del “segreto” (quanto poteva durare, un segreto del genere, con quella pelle rossa come una cipolla che la riconosci anche con un cannocchiale?), e una volta ottenutolo hanno fatto rientrare il ragazzo, prima che magari si spari da solo in un occhio, pulendo la pistola del suo superiore.
Trasparente e rivelatore, in questo senso, è stato il commento della regina, che si è detta addirittura “orgogliosa di come il ragazzo si è comportato in guerra”.
Con la complicità dei media, insomma, questa vicenda è stata trasformata in una specie di romanzo d’appendice, dove si rincarono i valori di tipo coloniale, mentre si riesce a far dimenticare una volta di più la triste realtà dell’Afghanistan di oggi.
Lo stesso Harry ha dichiarato che “mia mamma sarebbe sicuramente orgogliosa di me”, ma noi ci permettiamo di suggerire che una donna che si era impegnata in maniera così assoluta proprio per far rimuovere le mine dalle zone di guerra in tutto il mondo, difficilmente avrebbe applaudito un figlio che “chiama le incursioni aeree” per ammazzare gente che sa benissimo essere innocente.
Anzi, se ci fosse stata lei, probabilmente in guerra il ragazzo non ci andava nemmeno.
Massimo Mazzucco