Certe menti non cambiano mai. Continuano imperterrite a seguire gli stessi percorsi mentali – e purtroppo le stesse strategie reali - e non sono assolutamente in grado di accettare la possibilità di stare sbagliando, nonostante i fatti glielo dicano chiaramente in faccia.
Alle elezioni di quattro anni fa, la destra spagnola aveva tentato la strada del terrore, con le bombe di Atocha, nella speranza di “unire la popolazione” sotto l’ombrello della sua “protezione”, ma aveva finito per regalare a Zapatero una vittoria inaspettata.
Tutt’altro che stupidi, gli spagnoli capirono subito che c’era qualcosa che non andava, quando Aznàr tentò goffamente di incolpare l’ETA, mentre da Washington – ancora più goffamente - facevano di tutto per attibuire l’attentato ad Al-Queda. (Ormai è inutile ricordare come il “terrorismo” moderno, rispetto a quello degli anni di piombo, abbia definitivamente rinunciato a rivendicare gli attentati. E’ molto più comodo lasciarlo fare direttamente ai governi in carica, senza doversi preoccupare di stilare volantini farneticanti che tanto nessuno leggerà mai).
Nonostante questo la settimana scorsa, in vista delle nuove elezioni spagnole, qualcuno ha pensato bene di far uccidere un politico basco, dando la colpa all’ETA, ... ... per poi appellarsi all’ ”unità nazionale contro il terrorismo”. (Bisogna tenere presente che in precedenza Zapatero era stato accusato dalla destra di essere stato "troppo morbido” con i terroristi dell’Eta, nei quattro anni passati al governo).
Il disgraziato di turno si chiamava Isaias Carrasco, ed era in realtà un ex-consigliere comunale che girava tranquillamente senza scorta, non avendo da temere nulla di particolare. E’ stato ucciso con cinque colpi di pistola in mezzo alla strada, venerdì scorso, davanti alla moglie e alla figlia urlanti.
Il governo non ha fatto dichiarazioni ufficiali sulla responsabilità, ma qualcuno ha fatto sapientemente circolare la voce che fosse nuovamente stata l’ETA, e la notizia è stata ripresa immediatamente da tutti i giornali.
Devono però averci creduto in cinque, in tutta la penisola iberica, visto che in queste ore, con lo spoglio ancora in corso, il partito di Zapatero sta addirittura rischiando di conquistare la maggioranza assoluta in Parlamento.
Massimo Mazzucco