LETTERA AGLI AMICI
di Vincenzo d'Urso
A fine mese andrò via da Positano. Andrò via per una serie di ragioni, tante e difficili da spiegare. Vado in Cornovaglia, a lavorare ovviamente. Ovunque bisogna lavorare, qui, li, non cambia nulla in questo senso. Il lavoro solitamente alienante, priva della propria fantasia, meccanizzato, non stimolante. Ma lavorare perché, il telefonino, internet, la pizza, ma essenzialmente per fare una vita appena sufficiente, sacrificando il tempo per il denaro, "sterco del demonio" direbbe Massimo Fini, o "elemento di disgregazione sociale", per dirla con Aristotele. Ho 24 anni e cerco una vita normale in un mondo…
CIVILTÀ INFERIORE
(Una storiella breve, segnalata da Maxcantagallo)
Un vecchio arabo, che vive a New York, vorrebbe piantare delle patate nel suo piccolo giardino, ma arare la terra è diventato un lavoro troppo pesante per la sua veneranda età. Manda allora una e-mail al suo unico figlio, che è rimasto a vivere nella terra natìa, spiegandogli il problema: "Caro Ahmed sono molto triste, perché non posso piantare patate nel mio giardino quest'anno. Ormai sono troppo vecchio per arare la terra. Ah, se tu fossi qui, tutti i miei problemi sarebbero risolti. So che tu dissoderesti la terra e scaveresti per me. Un grande abbraccio. Tuo padre."
Il giorno dopo il vecchio riceve l'e-mail di risposta del figlio: "Caro papà, fermati, non farlo! Per tutto l'oro del mondo, non toccare la terra del giardino! E' proprio là che ho nascosto ciò che tu sai... Ti voglio bene anch'io. Ahmed".
Alle 4 di notte piombano sulla casa polizia, agenti dell'FBI, CIA, SWAT, RANGERS, …
ANCHE LA FRANCIA HA IL SUO PICCOLO IRAQ
Il vizio del colonialismo è duro da far passare. Ti resta nella pelle, nei gesti, nel tono della voce, e si traduce - oggi ad esempio - nella posizione che ha assunto la Francia in Costa d'Avorio, già dalla primavera del 2003, grazie alla sempre più ambigua connivenza delle Nazioni Unite.
Nessuno si era accorto di niente, ma proprio mentre i francesi inondavano di sdegno gli Stati Uniti per la loro guerra illegale in Iraq, si facevano legalizzare a tutti i costi la propria, specularmente molto simile, nella loro ex-colonia africana. Qui il petrolio si chiama cacao, l'ONU si chiama ECOWAS (Economic Community of West African States, le cui forze sono state autorizzate dall'ONU), e Operation Enduring Freedom si dice Operatiòn Unicorn. Ma stranamente i buoni sono sempre i cristiani del Sud, ...
QUANDO L'UOMO PICCOLO NON CI STA
di Massimo Mazzucco
Cominciano a venire fuori. Quattro vedove da una parte, un'associazione dall'altra, un semplice operaio da una terza. Oggi è il turno di quest'ultimo, William Rodriguez, un addetto alla manutenzione delle Torri Gemelle, a fare causa al presidente Bush, al vicepredsidente Cheney e al ministro della difesa Rumsfeld.
La causa è "Rodriguez v. Bush, et al., Civil Action No. 04 CV 4952", ed è stata depositata il 22 di Ottobre presso la Corte Distrettuale di Philadelphia.
"La storia ufficiale dell'11 Settembre è una bugia - ha detto Philip Berg, avvocato di Rodriguez - Noi non pretendiamo di aver messo insieme l'intero puzzle di chi davvero abbia effettuato gli attentati di quel giorno, e per conto di chi, ma anche solo le informazioni disponibili attraverso i maggior canali informativi, esaminate con semplice buon senso alla luce delle leggi della fisica, mostrano che la versione ufficiale non è credibile, e che presenta anzi un numero allarmante di contraddizioni e di implausibilità".
William Rodriguez, cittadino americano originario di Portorico, è l'ultima persona ad essere uscita viva dalla Torre Nord prima che crollasse. Viva, ma segnata a vita. Rodriguez aveva le chiavi maestre …
LETTERA AI MIEI CUGINI AMERICANI
"Chiunque ce l'abbia con Bush, in cuor suo e' un comunista"
di Antonio (Buclopo)
Cari Tommy e Katy, buona parte degli italiani ed io con loro siamo contenti che George Bush sia stato riconfermato presidente. E ancora di piu' perche' la sua vittoria e' stata grande. Bush ha preso il maggior numero di voti di ogni candidato presidente succedutosi fino ad ora nella storia degli Stati Uniti d'America. Neanche Clinton ha avuto una simile vittoria. Gli elettori sono affluiti in quantita' da record ed egli ha conquistato una maggioranza che rimmarra' nei libri di storia. Se a questa andiamo a sommare anche solo la meta' di quanti non sono andati a votare, la sua vittoria e' stata schiacciante. Cio' vuol dire che buona parte degli americani ha approvato la sua politica contro il terrorismo ...
[lib align=left]time4-o.jpg[/img](A sinistra, un'immagine che era circolata in rete quattro anni fa).
FOUR MORE YEARS
Altri quattro anni. Lo slogan dei repubblicani è diventato realtà: Bush ha vinto, o meglio, Kerry ha perso. Ha perso lui, perchè questo voto era un referendum su Bush, e Kerry non è stato capace di mostrare agli americani i danni che la presidenza Bush è riuscita a portare al loro paese, e al mondo intero, in questi quattro anni di follia neoconservatrice. Il gioco della destra era chiaro fin dall'inizio: appannare la vista all'americano medio, dopo averlo tramortito di paura con lo shock dell'11 Settembre, impedendogli poi di riprendersi grazie alla continua strategia del terrore - vero, presunto, o annunciato a seconda dei casi - che è riuscita magistralmente a protrarre per oltre tre anni a partire da quel giorno. Ricordate l'antrace? Era solo l'inizio.
Il gioco quindi per Kerry,a sua volta, era segnato: mostrare agli americani quello che non riuscivano a vedere da soli. Peccato che Kerry stesso...
TROPPO COMODO
Si è notato ultimamente come si vada sempre più affermando una posizione, rispetto all'11 Settembre, che si può riassumere così: "Io non arrivo al punto di pensare che se lo siano fatto da soli, anche se non nego che la versione ufficiale abbia molti punti oscuri", di cui il corollario più classico è "secondo me lo sapevano, ma hanno lasciato che succedesse".
Questa è normalmente la posizione di chi si rende conto che non si può più affermare che l'accusa non abbia punti a suo favore, ma che non vuole compromettersi del tutto - per un qualunque suo motivo, magari anche inconscio - accusando apertamente l'amministrazione americana. Anche perchè spesso questo significa per lui...
[lib align=left]lui2o.jpg[/img]VINCERÀ LUI
A dodici ore dall'apertura dei seggi nei 50 stati americani, non c'è nessun modo di stabilire nemmeno quale candidato sia effettivamente in vantaggio sull'altro, figuriamoci riuscire a capire chi alla fine vincerà le elezioni.
L'unica cosa che pare probabile è che saranno due stati, Ohio e Florida - con 20 voti elettorali il primo, 27 il secondo - a dire l'ultima parola sulla nuova presidenza USA. Ma anche lì, i calcoli sono complessi, e le variabili decisamente troppe. Sembra quasi di essere ai mondiali di calcio, dove "se la Polonia batte il Messico con due gol di vantaggio, e se il Perù pareggia a reti inviolate, passa il Camerun, se invece la Polonia pareggia e il Camerun batte il Perù con tre gol di scarto, passa il Messico". Quindi, siccome manca ormai poco, è inutile farsi venire il mal di testa, snocciolando tutte le possibilità del caso, e rischiamo invece con una scommessa secca: vincerà Kerry, per un motivo psicologico, e con un margine superiore ad ogni previsione. Perchè? Per due motivi: primo, la Florida dei neri e dei democratici in generale si vendicherà di tutte le ingiustizie patite nel 2000, rovesciandosi a sorpresa alle urne in numeri assolutamente imprevisti. E secondo, perchè la vera incognita di queste elezioni non sono nè i democratici, nè i repubblicani - quelli, lo diciamo ormai da tempo, hanno già deciso e niente gli farà più cambiare idea - ma sono i nuovi elettori…
IL "LIBERO E CIVILE CONFRONTO" DEL CORRIERE DELLA SERA - Pubblico invito per Magdi Allam
A seguito di questa lettera, inviataci
da un nostro iscritto, rivolgiamo al signor Allam, che riguardo
all'11 Settembre si domanda "perché ci si rifiuti di considerare
l'evidenza" contro i presunti dirottatori, un invito a visitare la nostra sezione dedicata
all'argomento, ed esprimere le sue eventuali critiche rispetto alla
tesi da noi sostenuta.
di Andrea Bianchi
"Cari amici di Luogocomune,
Vedendo la nuova sezione dedicata all'11 Settembre, mi è venuto
in mente un curioso scambio epistolare, avvenuto circa un anno fa fra
me e il vicedirettore del Corriere della Sera, Magdi Allam, sul forum
da lui condotto, proprio a proposito di questo argomento.
Ricordo che ero rimasto particolarmemte colpito dalla dicitura che
commentava il forum di Allam, che a quei tempi era per me un perfetto
sconosciuto: “Forum di libero e civile confronto sui temi più
dibattuti nell’Italia che guarda al mondo plurale e globalizzato:
immigrazione, Islam, dialogo tra le civiltà, identità
nazionale, diritti dell’uomo, ingiustizie sociali, conflitti irrisolti,
cooperazione internazionale”.
Iniziai a curiosare, e fra i vari messaggi ne trovai uno
particolarmente interessante: era di una certa Michela, la quale
metteva in dubbio che fosse bin Laden il responsabile effettivo degli
attentati dell'11 Settembre. Nella risposta, Allam sminuiva con sdegno
le valutazioni di Michela, mentre controbatteva con il tono saccente di
chi conosce la “verità” con assoluta certezza.
Trovando questo ingiusto, mi decisi io stesso ad intervenire. Ma invece
di riuscire a chiarire i miei pensieri, man mano che lo scambio
procedeva...
COME FUNZIONANO LE ELEZIONI AMERICANE
Con una mappa, aggiornata ad oggi, dei sondaggi stato per stato, nei quali Bush è in leggero vantaggio.
Le elezioni americane funzionano decisamente male, e lo abbiamo potuto constatare proprio quattro anni fa, con il caso della Florida. Bisogna però riconoscere che, per l'età che hanno, è già un miracolo che funzionino del tutto. Quella americana infatti è stata la prima costituzione mai scritta nella storia (1793), e fu quindi la prima volta in assoluto che un gruppetto di "illuminati" si ritrovava a tu per tu con dei problemi certo non indifferenti - sia ideologici che tecnici - complicati inoltre dal fatto che la nazione fosse appena uscita da una lacerante guerra civile, le cui ferite non si sono ancora rimarginate del tutto nemmeno oggi.
Il primo principio che fu stabilito - e che oggi sembra tanto una banalità - fu "one person, one vote". Ma dal dire al fare… In quel periodo infatti non solo non c'erano i fax, la radio o l'internet, ma non c'era nemmeno ancora il telegrafo (stava venendo inventato proprio in quegli anni), e quindi l'unica soluzione a cui si riuscì a pensare fu che ciascuno stato mandasse a Washington dei delegati, lasciando a loro…
Leggi tutto: JE MME NE AGGIA'I