ANCHE LA FRANCIA HA IL SUO PICCOLO IRAQ
Il vizio del colonialismo è duro da far passare. Ti resta nella pelle, nei gesti, nel tono della voce, e si traduce - oggi ad esempio - nella posizione che ha assunto la Francia in Costa d'Avorio, già dalla primavera del 2003, grazie alla sempre più ambigua connivenza delle Nazioni Unite.
Nessuno si era accorto di niente, ma proprio mentre i francesi inondavano di sdegno gli Stati Uniti per la loro guerra illegale in Iraq, si facevano legalizzare a tutti i costi la propria, specularmente molto simile, nella loro ex-colonia africana. Qui il petrolio si chiama cacao, l'ONU si chiama ECOWAS (Economic Community of West African States, le cui forze sono state autorizzate dall'ONU), e Operation Enduring Freedom si dice Operatiòn Unicorn. Ma stranamente i buoni sono sempre i cristiani del Sud, ... ... che stanno sotto il governo ufficiale, tenuto su in qualche modo con la complicità francese, e i cattivi sono i musulmani del Nord, che diventano quindi, per l'ennesimna volta, "i ribelli". (Dovrebbe bastare un minimo di copertura-stampa mondiale, a questo punto, perchè diventino anche loro "terroristi" in piena regola).
La Francia ha degli investimenti, in Costa d'Avorio, che si aggirano sui tre miliardi di dollari, ed oltre al cacao, fonte prima del sostentamento della nazione, ci sono anche i diamanti della vicina Sierra Leone, e le ottime probabilità di trovare petrolio nel sottosuolo, a rendere appetibile quella fetta di territorio dimenticata dal mondo.
All'inizio dell'anno scorso il presidente Laurent Gbagbo, eletto - si fa per dire - ancora col supporto di Jospin, aveva mandato un elicottero a spare all'impazzata su un villagio del Nord, ed era bastato questo "massacre horrible" a sollevare in Francia un'ondata di sdegno sufficiente a giustificare l'invio delle loro truppe. I 4000 soldati circa di Chirac erano spalleggiati da uno sparuto gruppetto di duecento uomini dell' ECOWAS, proprio per dare una parvenza di legittimità alla faccenda.
Lo scopo ufficiale delle truppe francesi era quello di fare da "cuscinetto" fra i ribelli del Nord e i regolari del Sud, ma in realtà si era andati a proteggere i secondi dalle incursioni dei primi, mentre si chiudevano ambedue gli occhi sul sistematico genocidio a danno dei primi, da parte delle bande di miliziani sponsorizzate da Gbagbo.
Ora qualcosa deve essere andato storto, fra i francesi e il presidente locale, poichè ieri la sua aviazione "si è sbagliata", ed ha ammazzato otto soldati francesi, ferendone altri ventitrè. Chirac ha fatto subito sapere che chi sbaglia paga, e ha ordinato la distruzione degli aerei avoriani che hanno colpito i francesi, mentre mandava un paio di MIG a far la voce grossa sui cieli della capitale.
Non dovrebbe essere difficile a questo punto immaginare come, se Gbagbo non metterà presto la testa a posto, verranno indette nuove "elezioni democratiche", in cui questo fantoccio verrà sostituito da un altro un pò più malleabile.
E' la storia di Saddam in Iraq, di Karzai in Afghanisìtan, di Diem in Vietnam, dello Scià nell'Iran di Mossadek, e di tutti i governi fantoccio messi in piedi dagli invasori nel corso della storia, per arrivare fino all'Erode della Giudea, messo su dai Romani di Augusto.
L'unica differenza è che, negli ultimi anni, si è presa l'abitudine di passare prima dall'ONU a farsi timbrare i propri progetti di conquista e di dominio, pagando in cambio con l'autorizzazione a delinquere per uno degli stati concorrenti.
L'importante è non pestarsi i piedi a vicenda.
Massimo Mazzucco