di Marcello Foa
Non sono mai stato un fan di Tsipras, però devo dire che questa volta è stato bravissimo. Un leader che ha il coraggio di pronunciare le parole che pubblico qui sotto merita rispetto:
“Chiedo a voi di decidere – in nome della sovranità e della dignità che la storia greca richiede – se noi greci dobbiamo accettare un ultimatum dai fini estorsivi che impone una severa e umiliante austerità senza fine e senza la prospettiva di poter reggerci di nuovo sulle nostre gambe economicamente e socialmente. Il popolo deve decidere liberamente se accettare o no il ricatto”.
Tsipras ha avuto molto coraggio e tocca il cuore del problema. L’Unione europea, il Fondo monetario internazionale e la Banca Centrale europea conducono da tempo una politica il cui scopo non è di rilanciare l’economia dei singoli Paesi europei tantomeno di “salvarli” ma di perseguire un disegno politico che mira a schiacciare i singoli Stati, a spazzare via lo stato di diritto, la democrazia, la sovranità, la libertà economica, la sicurezza sociale. Tutti quei valori che i popoli europei hanno faticosamente costruito dopo gli orrori della Guerra mondiale.
Gli italiani non devono illudersi e tanto meno gli spagnoli, ...
di Maurizio Blondet
A Charleston, South Carolina, il 21 enne Dylan Roof è entrato nella chiesa negra ed ha sparato all’impazzata, uccidendo nove presenti, fra cui il senatore democratico Clementa Pinckney, 41 anni, padre di due figli. Era il 17 giugno.
Quello stesso era in corso a Charleston un’esercitazione federale che prevedeva esattamente un eccidio: i poliziotti partecipanti dovevano prepararsi nel caso di Active Shooter. Si tratta di una definizione inventata dal Department of Homeland Security, che designa uno scenario di una strage di massa rapida e imprevedibile, dove alla fine l’uccisore si toglie la vita. Come potete vedere, di esercitazioni del genere, in Usa, se ne tengono di continuo.
E’ una coincidenza che si ripete sistematicamente. L’11 Settembre 2001, la Federal Emergency Management Agency (FEMA, la protezione civile) aveva in programma una esercitazione, chiamata Tripod, che simulava un attacco chimico al World Trade Center e l’evacuazione delle Torri; ...
Il sito Permute.it mi ha chiesto di pubblicizzare la loro attività con questo loro articolo. Oltre a trattarsi di una iniziativa lodevole, il servizio viene offerto gratuitamente, per cui lo pubblico volentieri. (M.M.)
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La sfida di Permute.it per far ripartire l’economia che conta, fatta di scambi e condivisioni tra individui, eliminando gli sprechi ed incentivando il riuso.
Il mondo è inondato da oggetti, spesso inutilizzati. Prodotti in serie e destinati ad essere buttati quanto prima. Acquistati quando pensavamo potessero servirci, ed invece, sono finiti in soffitta. Siamo affranti e titubanti nel doverli cestinare: “sono ancora nuovi”, “è uno spreco”, “potrebbero servire ad altri”, “potremmo venderli”. Sono tutti concetti corretti, lo spreco non è mai la cosa giusta.
Il riuso, ridare vita ad oggetti che pensiamo inutili, è una cosa bella e nobile. Per noi, per gli altri, ma anche per l’ambiente che ci circonda. Il primo pensiero che ci balena nella mente è sicuramente quello di provare a vendere l’oggetto ma… la crisi morde le caviglie, la disoccupazione avanza, i soldi nel portafoglio sono sempre pochi. Risulta quindi molto difficile vendere degli oggetti. Chi non ha provato a mettere in vendita i propri beni su internet, nei classici siti di annunci? Credo tutti. Chi ci è riuscito? Chi di voi ha portato a casa il gruzzoletto che si aspettava? Lasciamo a voi la risposta.
Oggi è veramente difficile vendere una macchina, una casa, un hi-fi, una chitarra, un mobile, una barchetta,… qualunque cosa. E’ molto semplice invece permutarli, scambiarli, barattarli. Perchè? [...]
Un noto personaggio della tradizione esoterica aveva scritto, un centinaio di anni fa: "Noi accogliamo sempre con favore le nuove scoperte scientifiche, perchè non fanno che confermare quello che gli esoteristi già conoscono da sempre".
E' forse in questa luce che si potrebbe inquadrare una recente scoperta scientifica, che dimostra l'esistenza di un collegamento diretto fra il cervello e il sistema immunitario. In altre parole, lo si potrebbe anche interpretare come la conferma, a livello fisico, di un collegamento fra la nostra mente e il nostro stato di salute. Ecco l'articolo. (M.M.)
L'impossibile esiste - di Francesca Albano
Uno studio condotto da ricercatori della University of Virginia School of Medicine, negli USA, ha determinato, dopo meticolose ricerche durate anni, che il cervello è direttamente collegato al sistema immunitario tramite vasi linfatici che si pensava non esistessero. Si tratta di una scoperta sensazionale che ribalta decenni di insegnamenti e di teorie apprese da ogni libro di medicina.
È sorprendente che proprio tali vasi linfatici siano sfuggiti ad occhi attenti e brillanti di migliaia di ricercatori e medici dato che il sistema linfatico è stato mappato in tutto il corpo in ogni singolo dettaglio, ma il vero significato della scoperta risiede negli effetti che questa potrebbe avere sullo studio e sul trattamento delle malattie neurologiche, spaziando dall’autismo al morbo di Alzheimer fino alla sclerosi multipla. [...]
Spararsi nei coglioni è un'arte, bisogna saperlo fare. È in questo Matteo Renzi si sta rivelando un vero professionista.
Soltanto un genio con 8 premi Nobel, diventato primo ministro, poteva riuscire in un solo anno ad alienarsi l'intera categoria dei sindacati, l'intera categoria dei pensionati, ed infine l'intera categoria degli insegnanti (senza peraltro rendere davvero felice nessun altro).
Ed ora che ha preso sberle da tutte le parti, a causa degli errori commessi, il nostro bulletto da discoteca dimostra di quanta saggezza disponga il suo grandioso intelletto: invece di fare una saggia marcia indietro, e di recuperare il terreno perduto, lui sceglie di raddoppiare la posta, e prima "punisce" il corpo insegnanti con un vergognoso ricatto ("Ah sì, non vi piace la legge? E allora niente assunzioni!"), poi torna al decisionismo prima maniera e minaccia di far passare anche questa legge con un voto di fiducia, mettendosi nuovamente contro la sinistra del partito.
E intanto i suoi consensi calano. Perché gli italiani sono pecore sì, ma non sono stupidi. Ormai lo hanno capito tutti ...
di Maurizio Blondet
Il Comitato di Verità sul Debito Pubblico, creato due mesi fa ad Atene dal parlamento ellenico, ha dato il suo rapporto.
In esso si legge: “Tutte le prove che presentiamo mostrano che la Grecia non solo non ha la possibilità di pagare questo debito, ma che non deve pagare questo debito, prima di tutto perché il debito che emerge dagli arrangiamenti della Troika è una diretta violazione dei diritti umani fondamentali degli abitanti di Grecia, Da cui siamo giunti alla conclusione che la Grecia non ha da pagare questo debito in quanto illegale, illegittimo ed odioso”.
Un’altra frase va sottolineata perché è semplicemente, la verità: “E’ risultato al Comitato che l’insostenibilità del debito pubblico greco era evidente fin dall’inizio ai creditori internazionali, alle autorità elleniche, ai media del sistema. Ma le autorità elleniche, insieme con altri governi nella UE, hanno cospirato contro la ristrutturazione del debito pubblico nel 2010 onde proteggere le istituzioni finanziarie, I media del sistema hanno nascosto la verità al pubblico dipingendo una situazione in cui il salvataggio era detto essere a beneficio della Grecia, mentre si agitava una narrativa intesa a dipingere la popolazione come colpevole delle sue disgrazie”. [...]
Oggi scrivere un libro non è più come una volta. Nel passato, dopo aver completato a fatica il lavoro di stesura, si presentava il muro - insuperabile e terrificante - della ricerca di un editore, e questo scoraggiava già in partenza molti potenziali autori. Chi ci ha provato avrà certamente conosciuto la frustrazione per aver mandato il proprio manoscritto a decine di editori diversi, senza aver mai nemmeno ricevuto una risposta. (Oppure, nei casi più fortunati, ricevevi un laconico "Grazie, non ci interessa" da parte di una segretaria qualunque).
Oggi invece non è più così: per chi vuole tentare la strada della scrittura il percorso - almeno inizialmente - è molto più facile. Puoi scrivere e formattare un libro tutto da solo, e poi puoi pubblicarlo con il self-publishing, senza dover affrontare nè il giudizio preventivo di un editore nè i costi elevati di un certo numero di copie stampate "al buio" (che magari non venderai mai). I servizi di self-publishing infatti stampano solo "on demand", ed i costi si riducono drasticamente per tutti.
A quel punto conta solo il tuo talento, naturalmente. Quello, alla fine della fiera, ci deve sempre essere, ma almeno si saltano le fasi preliminari, dove le "conoscenze" contano più del talento, e ci si sottopone direttamente al guidizio del pubblico.
Nel nostro piccolo vorrei proporvi i libri di due utenti del sito, che hanno scritto un libro di recente ...
Le immagini dei migranti africani che si rifiutano di salire sui pullman della Croce Rossa, e scappano inseguiti dai poliziotti, contengono in sé la quintessenza del problema dell'immigrazione di oggi.
Da una parte, a pochi metri da loro, c'è un muro: è il muro dell'Europa, che si rifiuta di riconoscere un problema di magnitudine ormai internazionale, e che spera ancora disperatamente di farlo rimanere confinato ad una singola nazione (la nostra, purtroppo).
Dall'altra c'è l'impotenza delle forze dell'ordine, chiaramente incapaci di mettere sotto controllo una marea umana che è mossa dall'unica forza che sia mai risultata incontenibile nella storia dell'umanità: la forza della disperazione. Quando gli esseri umani non hanno più nulla da perdere, diventa praticamente impossibile obbligarli a fare qualunque cosa contro la propria volontà.
Mentre i media si occupano sapientemente di spostare altrove il centro dell'attenzione (quanti sono i rifugiati politici e quanti gli immigrati clandestini, quanti ce ne sono in Toscana e quanti in Calabria, quale fosse il loro numero l'anno scorso rispetto a quest'anno, eccetera eccetera) nessuno ha il coraggio di guardare il problema negli occhi ...
di Massimiliano Paoli
"Le Br, realizzando l'impresa di via Fani, perseguivano anche lo scopo di affermare la propria egemonia su tutto lo schieramento eversivo ed erano quindi interessate a costruire per la propria organizzazione una immagine di altissima e autonoma efficienza, immagine che una presenza straniera avrebbe invece offuscato. Se ne trova conferma nella risoluzione strategica n.6, laddove orgogliosamente si afferma che «in via Fani, non c'erano misteriosi 007 venuti da chissà dove, ma avanguardie politiche tempratesi nella lotta della classe operaia e addestrate nei cortili di casa»". Dalla relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l'assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia, 28 giugno 1983.
Roma, giovedì 16 marzo 1978, ore 9.02: "Un commando di terroristi, appostato in via Fani all'incrocio con via Stresa, apre il fuoco sulla scorta del presidente della Dc, on. Aldo Moro, uccidendo Raffaele Iozzino, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera [e] Francesco Zizzi [...]. Il commando, sterminata la scorta e prelevato Moro illeso dalla sua auto (una Fiat 130), carica l'ostaggio su una Fiat 132 blu e si dilegua"(1).
Inizia così quello che è stato definito già nel lontano 1978 da Leonardo Sciascia, "l'affaire Moro": ovvero quell'insieme di eventi che per decenni hanno spaccato in due l'opinione pubblica italiana e internazionale.
Due le principali correnti di pensiero che si sono scontrate ...
Leggi tutto: Grecia, ora Tsipras è davvero un eroe. Contro la dittatura finanziaria