E' sembrato come un semplice dispetto da parte di Obama verso Israele, poco prima di abbandonare la Casa Bianca, ma in realtà la risoluzione approvata venerdì scorso dalle Nazioni Unite potrà avere un peso notevole sui futuri sviluppi politici in Palestina.
La prima conseguenza negativa per Israele è che da oggi non rimane più alcuno spazio per negoziare eventualmente, in futuro, uno status di legittimità delle colonie. Dal momento in cui la risoluzione stabilisce che le colonie "non hanno alcuna validità legale e costituiscono una violazione flagrante delle leggi internazionali", in un futuro accordo fra palestinesi e israeliani questa dichiarazione peserà come un macigno ben difficile da rimuovere.
Nè serviranno molto le promesse di Trump di "cambiare corso alla politica degli Stati Uniti verso Israele" dopo che sarà insediato alla Casa Bianca. Per rimuovere infatti una risoluzione come questa, occorrerebbe che il consiglio di sicurezza ne presentasse un'altra, uguale e contraria, e che questa venisse approvata da almeno nove dei 15 membri, senza che nessuno degli altri quattro membri permanenti (Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna) ponesse un veto sulla medesima. Le possibilità che questo avvenga sono infinitesimali.
È evidente quindi che questa risoluzione è destinata a rimanere, e questo spiega chiaramente perché Netanyahu sia andato su tutte le furie quando è stata approvata.
Un secondo aspetto negativo della recente risoluzione, per Israele, è che le varie nazioni del mondo da oggi sono invitate a rimarcare ufficialmente la differenza fra "territorio di Israele" e "territori palestinesi occupati". Se Israele non dovesse rispettare la risoluzione - cosa che apparentemente non intende fare - i palestinesi potranno da oggi fare ricorso alla Corte Criminale Internazionale, secondo i parametri della convenzione di Ginevra. Questo potrebbe portare anche ad un boicottaggio internazionale verso i prodotti di Israele.
Se da una parte è vero che ormai i confini fra Israele e Palestina non torneranno mai più ad essere quelli pre-1967, almeno questa risoluzione toglie qualunque legittimità al tentativo di Israele di rendere impossibile la soluzione a due Stati.
E visto che ormai il consenso internazionale tende chiaramente a considerare le colonie come un ostacolo alla pace, forse sarebbe ora che i leader di Israele iniziassero a ragionare in termini di terzo millennio, ed abbandonassero una volta per tutte il desiderio, ormai chiaramente irrealizzabile, del grande stato sionista ipotizzato da Theodore Hertzl.
Massimo Mazzucco
VEDI ANCHE: Scheda storica della Palestina
Pare che all'interno dell'ordine ci sia molta agitazione, in seguito alle nomine di chi dovrà comandare la spedizione in Terra Santa in caso di problemi.
www.maurizioblondet.it/.../
Ecco l’occasione sperata! “Basta con la pratica delle epurazioni nella Chiesa, questo cancro!”, esclama Bergoglio (proprio lui che di epurazioni ne fa ogni giorno) davanti ai monsignori di curia per gli auguri natalizi: “E’ indispensabile l’archiviazione definitiva della pratica del promoveatur ut removeatur”.
E la Segreteria di Stato annuncia il commissariamento dell’ordine di Malta, mettendo insieme un gruppo di cinque persone, “tutte più o meno legate a Boeselager” (il cacciato) – “misura draconiana che Bergoglio ha già adottato contro due istituti religiosi da lui considerati troppo “tradizionali”: i Francescani dell’Immacolata e i religiosi del Verbo Incarnato” (Roberto de Mattei) e che nei due casi precedenti è stato il preludio alla pura e semplice soppressione, arbitraria e senza spiegazioni.
Il punto è che l’Ordine di Malta è da secoli una istituzione sovrana (come uno stato) riconosciuta internazionalmente (per esempio emette passaporti): cosa che evidentemente Francesco ignora. Pretendere di commissariarlo, è come se l’Italia commissariasse lo stato di San Marino.
Bisogna che tutti si calmino, ognuno nel frattempo stia dalla sua parte attuale. Altrimenti pure questa possibilità di arbitrato internazionale da parte della corte internazionale non servirebbe a nessuno dei due-tre contendenti in caso anche di uno scoppio di petardo.
Dopo la seconda guerra mondiale e la Shoah, anche per cercare di porre rimedio agli scontri tra arabi ed ebrei, il 29 novembre 1947 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite nella Risoluzione n. 181 approvava il piano di partizione della Palestina, che prevedeva la costituzione di due Stati indipendenti, uno ebraico e l'altro arabo. Il moderno Stato d'Israele fu quindi proclamato da David Ben Gurion il 14 maggio 1948, alla scadenza del mandato britannico-
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Oltre a estendere il territorio dello Stato dopo la prima guerra arabo-israeliana del 1948 (denominata da parte israeliana Guerra d'Indipendenza, mentre da parte araba Nakba, "catastrofe"), rispetto a quanto previsto dalla risoluzione ONU, Israele ha anche occupato i territori della Cisgiordania e della Striscia di Gaza dopo la guerra dei sei giorni del 1967, e nel corso degli anni vi ha costruito nuovi centri abitati.
--- fine della citazione
Le cronache: da sempre azioni tese a dividere. Mai un tentativo per unire.
Cominciassero ad abbattere il muro, a restituire ai legittimi proprietari i territori occupati.
Poi che facessero libere elezioni per decidere come cavolo farsi chiamare e da chi farsi governare.
... basta sognare Giuseppe! ... mah...sara' che ho appena riascoltato Imagine (John Lennon)
Non vedo il nesso sia i passaporti del Vaticano e sia dell' ordine di Malta visto che possono essere revocati in qualsiasi momento e non sono diritto acquisito vita natural-durante ( in quanto non danno una cittadinanza ma una protezione diplomatica per dipendenti e familiari residenti nel caso del Vaticano ) , sono come i passaporti svizzeri di colore blu per fare un esempio ( anche se funziona in modo diverso e non ha concordati e concessioni come nel caso di quelli smom e Vaticano) . Per gli apolidi entra in vigore il concordato SMOM e Vaticano che hanno con l' Italia ed acquisiscono immediatamente cittadinanza italiana
@marog, aironeblu e altri
Le risoluzioni ONU non sono mai state vincolanti nel caso di Israele e Palestina . Hanno ragioni e torti entrambe le parti ed entrambi vogliono avere ragione a tutti i costi, invece di trovare un accordo paritario e di convivenza tra vicini. La risoluzione non è' per principio se non accettate dalle parti un trattato a cui entrambe le parti devono sottostare almeno per il tempo in cui il trattato non viene sciolto e perciò tempi lunghi. La risoluzione non fa parte della regolamentazione dei trattati di Vienna , in quanto non è' un trattato. E senza la volontà delle due parti ............. Non c'è garanzia che possa funzionare, nemmeno con eventuali sanzioni . Rimarrebbe tale e quale senza la buona volontà di entrambi come è' stata finora
Gli Stati Uniti non hanno posto il veto alla risoluzione.
Due eventi unici che non riesco a inquadrare, ma che hanno l'aria di segnare una svolta storica.
Che le lobbies ebraiche abbiano abbandonato la Terra Promessa?
M.M.
Prima dell'Armageddon, nel Vangelo dell'Apocalisse, 10 nazioni si coalizzano, marciano verso la Valle del Megiddo; arriva l'Anticristo (OBAMA ??) e si spera torni il Christos ("the anointed one"), che non sarà il Gesu di Nazareth ma Mitrea, il Cristo dell'era dell'Acquario, che stiamo attendendo dagli anni '60.
Speriamo di vedere tutto in TV, senza interuzzioni pubblicitarie.
it.wikipedia.org/wiki/Gog_e_Magog
adnkronos.com/.../...
Vendette tra bande ai piani medio-alti della piramide.
Ma ciò che conta è che per quanto riguarda la sostanza della politica in medio oriente, con tutte le implicazioni che comporta, non cambierà nulla o forse sarà ancora peggio.
Per quanto riguarda la risoluzione, se ne sbatteranno le nocciole come hanno sempre fatto.
Se Israele e Palestina , non sono interessati a trovare una soluzione paritaria, la corte definisce un suggerimento ( bozza di accordo) recependo dalle 2 parti delle bozze di compromesso , poi che venga accettato dalle due parti è' un altro discorso, in quanto senza la buona volontà di entrambi non sono vincolanti.
Io mi preoccuperei più dell' 8 gennaio, quando la Banca dei regolamenti internazionali darà parere sul destino di MPS, e potrebbe dar ragione all' Italia o meno, sul salvataggio di stato se non avviene prima. La Germania spinge per ricorrere al Bail-in e al fondo salvastati, e noi non abbiamo grandi possibilità con visco come nostro rappresentante che è un cavallo di Troia pro troika
Capirai un boicottaggio (che già io perpetuo da anni)...Quasi tutta la frutta spagnola è di proprietà ebraiche...ad esempio...aggirare è una cagata...
RedazioneQuindi l'ONU fa, ma in realtà non fa nulla...C'è una tale disparità di trattamento che citare ONU o peggio il tribunale dell'Aia rischiamo di razzolare tra i polli creduloni...
RedazioneMa metà mondo è già sionista...il fascismo di Jabotinsky è già capillare...
Articolo che certamente non avrei mai potuto scriverlo così...
Slobbysta
ajc.org/.../...
PS
Che poi ho risposto eh, sei tu che non capisci.
Concordo che questa risoluzione pare uno stop al tentativo di realizzare la grande Israele prendendo anche la Cisgiordania agli arabi a suon di colonie e territori presi illegittimamente.
Sulla soluzione a due Stati tuttavia non si può che essere scettici:
sono in grado i palestinesi di farsi uno Stato?
A giudicare dal comportamento di Hamas, ma anche di Fatah, essi sembrano più interessati ad usare i soldi che gli arrivano per colpire con vigliacchi attentati terroristici gli ebrei piuttosto che per aiutare la propria gente,
della quale non sembra importargli molto.
A questo proposito consiglio la lettura dell'ottimo libro di Mosab Hassan Yousef "figlio di Hamas", la storia del figlio di uno dei capi "spirituali" di Hamas che si è distaccato da Hamas e dal tipo di lotta condotta dai palestinesi perchè disgustato dai loro metodi e dall'indifferenza dei capi para-militari e politici per la gente palestinese.
Mosab si è convertito al cristianesimo perchè giudica il Dio islamico non un Dio di pace, ed ha finito per lavorare sotto copertura per lo shin-bet (servizio segreto israeliano) allo scopo di fermare i terroristi palestinesi.
Se da una parte la soluzione a due Stati potrebbe essere una via pragmatica,
l'unica percorribile per costringere,
volenti o nolenti,
gli uni e gli altri a convivere, e quindi a pensare concretamente al perseguimento dello Stato di Palestina, anche da parte Israeliana (che comporterebbe l'accantonamento del progetto della grande Israele) ,
le considerazioni espresse da Ben Gurion a Nahum Goldmann sono sempre attuali:
Tradotto:
"Perchè gli arabi dovrebbero fare la pace?
Se fossi un leader arabo, non scenderei mai a patti con Israele.
È naturale: noi abbiamo preso il loro paese.
Certo, Dio lo ha promesso a noi, ma a loro cosa importa?
Il nostro Dio non è il loro.
Noi siamo venuti da Israele, è vero, ma 2000 anni fa, e questo che significa per loro?
Ci sono stati l'antisemitismo, i nazisti, Hitler, Auschwitz, ma che colpa ne hanno loro?
La sola cosa che vedono è: noi siamo venuti qui e abbiamo rubato la loro terra.
Perchè mai dovrebbero accettarlo?"
Parole profetiche queste di Ben Gurion.