In questi giorni i quotidiani sono pieni di lamentele da parte di attrici di mezzo mondo, che denunciano di avere subito avances sessuali "improprie" nel corso della loro carriera.
Tutto è partito dal caso di Harvey Weinstein, quando un'attrice di Hollywood ha deciso di "vuotare il sacco", rivelando al mondo quelle che sono le tecniche di corteggiamento ben poco ortodosse del mega produttore della Miramax.
A quel punto è stato tutto un fiorire di "anch'io, anch'io!" da ogni parte del pianeta, con donne di ogni categoria dello spettacolo - attrici, modelle, ballerine - che lamentavano di aver subito ricatti simili nel corso della loro vita professionale. Da parte di Weinstein, come da molti altri.
Da noi abbiamo addirittura un'attrice che lamenta di un regista che le avrebbe mostrato il pisello nella sua roulotte durante la lavorazione di un film. La stessa attrice ha anche dichiarato di essere stata "obbligata" ad andare a letto con Weinstein, perché temeva che altrimenti le avrebbe rovinato la carriera.
Ma è proprio su quell'obbligata con le virgolette che ruota tutto il perno del discorso.
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Riyad sta per diventare l’ago della bilancia del destino del dollaro e in generale del riequilibrio delle potenze su scala globale. Se la recente visita di Re Salman a Mosca ha messo in discussione la supremazia diplomatica americana nel Golfo, ora è il petrolio di Riyad a minacciare Washington.
Lo yuan cinese sostituirà i petroldollari
Secondo Carl Weinberg economista e direttore dell’High Frequency Economics (istituto di ricerca e statistiche economiche mondiali) il dollaro sarà presto sostituito nelle transazioni dell’oro nero. “Credo che lo yuan cinese diverrà presto principale strumento di pagamento del greggio, almeno appena i sauditi lo accetteranno, o i cinesi li costringeranno. In seguito tutto il resto del mercato petrolifero si muoverà con loro”.
Secondo l’autorevole economista è dunque solo questione di tempo per la capitolazione finale della moneta stampata dalla Federal Reserve. Il monopolio del dollaro nel mercato dell’oro nero venne inaugurato nel 1974 in seguito ad un accordo tra Richard Nixon e il Re Faisal, rispettivi massimi esponenti politici di Stati Uniti e Arabia Saudita. Da quel momento Riyad si è impegnata con Washington a quotare il petrolio solamente nella moneta corrente americana. Una scelta rispettata fino ai nostri giorni, tanto da arrivare a coniare il neologismo “petroldollari”.
Riproponiamo questo documentario di RSI, che è stato tolto più volte da youtube "per violazione di copyright", e viene ogni volta ricaricato per renderlo disponibile al pubblico.
NOTA: nella prima parte il documentario è abbastanza pedante, e spesso il linguaggio scade a livello della trasmissione "Mistero". Nonostante questo nella seconda parte - quando si inizia a parlare di Majorana - ci sono diverse testimonianze interessanti, da parte di persone coinvolte direttamente nei fatti. Di certo il documentario contribuisce a gettare nuova luce sulla misteriosa scomparsa del fisico italiano, avvenuta nel 1938.
Dalla Casa Bianca Donald Trump ha lanciato il seguente appello: "Il mondo si unisca agli Usa per fermare Teheran". Il riferimento è all'accordo sul nucleare iraniano, firmato da Obama durante il suo mandato, che Trump vorrebbe stracciare perchè lo ritiene "un pessimo accordo". Naturalmente, Trump non ha mancato di infiorare il suo discorso con frasi ad effetto, dicendo che "il suo nuovo approccio mira a contrastare l'effetto destabilizzante dell'Iran nella regione, ed in particolare al suo supporto per il terrorismno e i suoi militanti".
Questo, detto dal capo della nazione che più di ogni altra passa il suo tempo a destabilizzare il resto del mondo, non è male.
Ma il vero problema è che in questo caso si tratta di uno strappo palesemente unilaterale. Infatti, sia la Mogherini (a nome dell'Europa), sia il portavoce della Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, hanno appena confermato che l'Iran sta rispettando rigorosamente i termini dell'accordo.
La EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations) è una associazione delle industrie farmaceutiche che incoraggia i propri affiliati alla trasparenza. Per ottemperare alle sue richieste, la Glaxo-Smith-Kline ha reso pubblici, fra le altre cose, anche gli elenchi dei medici italiani che nel 2015 hanno ricevuto finanziamenti dalla GSK. Questi finanziamenti appaiono sotto la voce generica di "consulenze", senza alcuna informazione specifica. Il totale elargito dalla GSK ai nostri medici nel 2015 supera gli 11 milioni di euro. Chissà a cosa servono tutti questi soldi?
Ecco il rendiconto completo di tutti i nominativi, scaricabile direttamente dal sito della GSK.
Chissà se fra i medici elencati c'è anche il vostro pediatra di fiducia? (I nominativi sono in ordine alfabetico, prima il nome e poi il cognome).
Fonte Marcello Pamio Facebook
Mentre noi passavamo il tempo a cercare di fare controinfirmazione, "loro" studiavano i bottoni che manipolano i nostri cervelli. Le frequenze radiotelevisive devono essere redistribuite secondo nuovi criteri. L'informazione pubblica deve essere finanziata interamente dallo stato e deve essere libera da pubblicità, in modo da evitare i condizionamenti del mercato. Proposta per una gestione del controllo diretto dell'informazione da parte dei cittadini.
[Grazie a mg per la segnalazione]
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All'alba del 16º anniversario dell'invasione dell'Afghanistan da parte degli Stati Uniti, Russia Today ha intervistato lo storico e giornalista americano Gareth Porter, chiedendogli quali possano essere il futuro e la finalità ultima della presenza americana in Afghanistan.
RT: Quanto diversa è oggi la situazione dei militari americani in Afghanistan, rispetto al vistoso incremento di truppe spedite da Obama alcuni anni fa? Sembra quasi che gli Stati Uniti non siano in grado di imparare dai propri errori.
GP: Chiaramente non riescono a imparare niente dal proprio passato. Ma vorrei spingermi oltre, dicendo che è il sistema stesso che produce la nostra politica estera e la nostra sicurezza nazionale ad essere impostato in modo da non imparare nulla dal passato. Non è affatto nell'interesse di queste istituzioni di imparare dai propri errori, poiché se questi sistemi burocratici imparassero davvero dal passato, finirebbero sostanzialmente per diventare disoccupati. Questo avverrebbe perché noi ci renderemmo conto che le loro strategie in politica estera sono talmente ridicole da non essere veramente utili agli Stati Uniti e ai loro interessi.
Recente conferenza di Massimo Montinari organizzata da Francesca Salvador. Effetti tossici devastanti dei metalli pesanti nei bambini e possibilità di rimozione tramite alimentazione e protocolli di studio appositi.
In particolare, segnaliamo il passaggio sul meccanismo biochimico dell'alluminio nel sangue, a 1:01.35
di Marcello Foa
Il Fatto Quotidiano ne ha scritto stamane e con notevole chiarezza a firma di Fulvio Sarzana. E merita di essere ripreso e rilanciato. Anzi, urlato. Da mesi diversi opinionisti, tra cui il sottoscritto, denunciano la tendenza da parte dei governi impongano la censura sul web. Ebbene, zitto, zitto, colui che si presenta come un rassicurante moderato, e che ha l’aspetto di un cagnolone innocuo, sta facendo approvare una delle leggi più liberticide della storia politica italiana.
Sì, avete capito a chi mi riferisco: al premier Paolo Gentiloni, che ha scelto la forma del disegno di legge per far approvare un provvedimento senza un appropriato dibattito parlamentare e senza possibilità di introdurre modifiche, perché quel testo, come spiega il Fatto, andrà votato a scatola chiusa.
La scusa? Ma sì la conoscete già, è un grande classico: ce lo chiede l’Europa! Ma con uno zelo che non ha precedenti nell’Unione europea.
Leggi tutto: La leggenda dell'orco cattivo