Giorgio Tremante, l'uomo al quale dobbiamo la legge 210 per il risarcimento dei danneggiati da vaccino, se ne è andato.
il giornale: la stampa (il minuscolo è d'obbligo), i cui redattori hanno la menzogna nel DNA ne parlano così: "...Tremante aveva quattro figli, due dei quali erano morti dopo essere stati colpiti da malattie respiratorie collegabili, secondo l’uomo e alcuni medici, al vaccino antipolio..." (1)
Anche quando esiste un riconoscimento ufficiale del governo italiano che ha inoltre intitolato un giardino alla memoria con una dicitura inequivocabile (vedi foto), si tenta di negare la realtà. E questa gente è quella che tuona contro le fake news di internet e chiede leggi punitive.
La Nato ci chiede di rinforzare i ponti e le strade, per permettere il passaggio di carri armati e mezzi pesanti in caso di una guerra contro la Russia.
Già due settimane fa la portavoce della Nato, Oana Lungescu, aveva dichiarato che la Nato intende creare due nuove centrali di comando in Europa, perché "la capacità di dispiegare velocemente le forze dell'alleanza è importante per la difesa collettiva della Nato".
Ieri è stato lo stesso segretario della Nato Stoltemberg, nell'incontro con i ministri della difesa alleati, a chiarire meglio questo concetto: "Una centrale di comando - ha dichiarato - riguarderà l'Atlantico, e servirà a rinforzare le nostre capacità di proteggere le vie del mare, che sono di fondamentale importanza per l'alleanza transatlantica. Dobbiamo essere in grado di spostare eserciti e truppe attraverso l'Atlantico, dal Nord America verso l'Europa. Ci sarà poi una seconda centrale di comando, responsabile degli spostamenti delle truppe all'interno dell'Europa, cosa che è ovviamente altrettanto importante".
Movimento 5 Stelle. Ovvero, l'arte di spararsi nei coglioni.
La cancellazione da parte di Di Maio del confronto con Renzi, prevista per martedi sera su LA7, è stato un suicidio politico della miglior specie. Difficilmente si può immaginare un uomo politico che riesca a farsi così tanto danno in un colpo solo.
Con una mossa da grande scacchista Di Maio era riuscito ad ingabbiare Renzi in un confronto diretto, senza se e senza ma. Talmente astuta e azzardata era stata la mossa di sfidarlo pubblicamente, che il buon Renzi non ha avuto altra scelta che accettare. E ora tutta l'Italia si pregustava già uno showdown all'americana, uno di quei confronti diretti che di solito lasciano vivo sul campo un solo concorrente. Uno vince, e l'altro viene portato via in barella fra i fischi del pubblico accalorato.
In un confronto diretto, Di Maio avrebbe finalmente potuto accusare Renzi di tutte le bugie che ci ha raccontato negli ultimi 3 anni. Avrebbe potuto rinfacciargli il fatto di aver aiutato le banche ma non i suoi risparmiatori. Avrebbe potuto sbattergli in faccia il fallimento della sua politica sul lavoro, con il 92% dei "nuovi contratti" che sono in realtà delle garanzie di precarietà. Avrebbe potuto metterlo alle strette, accusandolo di regalare bonus elettorali a destra e a manca, pagandoli con un incremento vergognoso del debito nazionale. Sarebbe stato come sparare nel mucchio: c'era solo da scegliere l'argomento preferito, e premere il grilletto.
Gli utenti possono commentare i risultati delle elezioni siciliane.
Da questo articolo di RT leggiamo: "Gli scienziati hanno individuato il composto chimico del cervello che sopprime i pensieri sgraditi. Questa scoperta potrebbe gettare nuova luce su svariati problemi psicologici, nei quali il sintomo principale è l'incapacità di tenere sotto controllo i propri pensieri. I ricercatori hanno scoperto che c'è un composto chimico nella zona della memoria del cervello - il neurotrasmettitore GABA - che contiene la chiave per inibire i pensieri. GABA è il principale neurotrasmettitore inibitore del cervello, e quando viene rilasciato da una cellula nervosa può arrivare a sopprimere le attività in tutte le cellule connesse. I ricercatori hanno scoperto che determinate concentrazioni di GABA nell'ippocampo permettono alle persone di bloccare il meccanismo di recupero dei pensieri, evitando così il ritorno di ricordi spiacevoli."
Ecco finalmente spiegato in modo scientifico quello che succede nella testa del debunker, quando viene messo di fronte ad una prova apparentemente inoppugnabile.
Segnalazioni e commenti degli utenti sulle notizie più recenti.
A poche centinaia di metri da dove crollarono le Torri Gemelle, un uomo "che urlava Allah Akbar" ha travolto e ucciso otto cittadini innocenti, ferendone gravemente altri 15.
Sembra che uno strano cerchio si sia chiuso. Là dove nacque la bugia del secolo, con la falsa attribuzione al terrorismo islamico della distruzione del World Trade Center, i cittadini continuano a pagare con il sangue il fatto che questa bugia non sia mai stata ufficialmente smascherata.
Nel nome di un terrrorismo inventato c'è qualcuno che oggi ne approfitta per portare avanti la sua agenda di terrore reale, con evidenti vantaggi a livello geopolitico internazionale.
Diversi utenti mi hanno segnalato lo "scoop" dell'Ansa pubblicato ieri, intitolato: "File Cia desecretato, Hitler dopo la guerra vivo in Sudamerica". Il sottotitolo recita: "Lo rivela documento pubblicato su media Usa, c'e' anche una foto". L'articolo è corredato dalla foto che vedete accanto.
L'articolo dell'ANSA inizia dicendo: "Un documento che potrebbe riscrivere la storia: in uno dei file desecretati della Cia, custoditi dagli Archivi Nazionali Usa, si afferma che Adolf Hitler e' sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale ... Lo ha sostenuto un agente dell'agenzia di intelligence in Sudamerica, dal nome in codice Cimleody-3".
Purtroppo l'ANSA non si preoccupa di mettere link a questi fantomatici "media USA" che avrebbero pubblicato la notizia. Basta però una breve ricerca, per arrivare a questo articolo di Newsweek uscito ieri, che dice "Un documento della CIA appena desecretato sostiene che Adolf Hitler sarebbe sopravvissuto alla seconda guerra mondiale e avrebbe vissuto per diversi mesi in Colombia, nel 1954."
Sembra proprio che non ci sia modo di uscire dal sistema Europa. Non c'è riuscita la Grecia, che è stata ricattata con la chiusura delle banche pur di evitare che prendesse la propria strada.
Sta faticando molto a farlo la Gran Bretagna, nonostante non fosse legata dall'euro già in partenza.
E stiamo assistendo in questi giorni alla tragicommedia della "indipendenza catalana", che ormai rischia di arrivare a sfiorare il ridicolo.
In America c'è un'espressione comune, che dice: "Non prendere degli ostaggi, se poi non sei disposto ad ammazzarli".
Ed è proprio l'errore che sembra aver commesso Puidgemont. È partito in quarta con il referendum, facendo intendere che la valanga secessionista non sarebbe stata fermata da nessuno, e poi lentamente ha dovuto fare marcia indietro: prima esitando in modo imbarazzante sulla dichiarazione di indipendenza, e poi, ora che finalmente l'ha fatta, contemplando addirittura di chiedere l'asilo politico in Belgio.
di Leandro Gallo
L’Italia è uno dei pochi paese occidentali che si è opposto più volte alla produzione energetica da fonte nucleare. Con un certo orgoglio la cittadinanza ha votato espressamente e bandito dal territorio nazionale le centrali destinate alla produzione energetica da fonti nucleari.
La questione si potrebbe dire conclusa se non fosse che alla luce di nuove rivelazioni, la necessità di riaprire un dibattito è diventata di estrema importanza.
Il nucleare sul quale si è sempre discusso riguarda quello basato sul processo di lavorazione dell’elemento della tavola periodica 92, l’Uranio, per esattezza l’isotopo 235 presente in natura circa allo 0,7% del totale. Come ben noto, le problematiche che riguardano la gestione di questa risorsa naturale sono di difficile soluzione. Tra le più gravi, la questione delle notevoli quantità di scorie radioattive, generate inevitabilmente nel ciclo produttivo per la produzione energetica nelle centrali nucleari.
Si stima che la radioattività di queste scorie permanga per un periodo di circa centomila anni, il che rende lo stoccaggio un problema arduo se non impossibile da risolvere in via definitiva.
La questione dei documenti "desecretati" sul caso Kennedy ripropone l'eterna domanda che si pone ogni volta che si parla delle grandi cospirazioni della storia: "ma quando verrà fuori la verità?"
Di solito a questa domanda io rispondo che la verità è subito disponibile, fin dall'inizio, per chi la vuole vedere, mentre ufficialmente non verrà mai riconosciuta fino in fondo. Ci sarà solo un lento trascinamento verso la verità, nel corso della storia, che sarà comunque e sempre frenato dalla volontà da parte delle istituzioni di non intaccare la credibilità delle istituzioni stesse.
Leggi tutto: Ricordando Giorgio Tremante