La sovranità, a seguito di centocinquant’anni di lotte, coincide con la democrazia, e la democrazia è la libertà di un popolo che possa decidere di sé. Quindi io ritengo che l’imperativo morale cui dovremmo attenerci è considerarci solidali come popolo nella ricerca della nostra sovranità, intesa come dignità sociale degli italiani in quanto tali.
Un monumentale Luciano Barra Caracciolo, magistrato e sottosegretario di Stato agli Affari Europei, in un intervento ripreso da Byoblu al Palazzo del Pegaso di Firenze lo scorso 29 marzo, riannoda i fili dell’occupazione straniera tanto devastante quanto invisibile che siamo costretti a subire ormai da anni. Durante il convegno “Europa, le riforme ai trattati“, il sottosegretario illumina evidenze che molti lettori conoscono già, insieme ad angoli bui ancora inesplorati, e lo fa con la statura dello studioso e la passione dell’uomo incorruttibile che (tra pochissimi) non si vuole arrendere.
Così, Barra Caracciolo ricorda quando Giuliano Amato si mise a capo di 16 politici che dovevano riscrivere la Costituzione Europea dopo la bocciatura degli elettori francesi e di quelli olandesi, l’Amato Group, e disse che “la cosa buona di non chiamare il Trattato di Lisbona Costituzione è che nessuno può chiedere un referendum” (qui il libro di David Craig che riporta le parole di Amato). Non solo, prima della firma del trattato disse che “i leaders europei hanno deciso che quel documento doveva essere illeggibile. Se non è leggibile, non è costituzionale. […] Se fosse possibile leggerlo con immediatezza, ci sarebbe qualche motivo per un referendum“. E meno male che la disinformazione la fanno i cittadini sui social: qui ci troviamo di fronte a disinformazione di Stato.
Ecco come il magistrato ricorda la questione.
Occorreva rendere i trattati incomprensibili perché gli stessi governati non avessero in media gli strumenti culturali per capire in che diavolo di avventura si stessero imbarcando, e lo vedrete…: vedrete quando arriveranno sulle vostre teste i frutti dell’approccio funzionale generalizzato che sta assumendo l’Europa con un’accelerazione impressionante e in violazione di qualsiasi principio di attribuzione. Attraverso la predicazione di cose che non possono essere contestate perché sono sicuramente belle da condividere altrimenti sei cattivo, secondo una spietata legge finanziaria e industriale, loro ristrutturano le società europee, fino a portare questo processo a un grado di irreversibilità. Cioè nessuno saprebbe più metterci le mani per smontare questo meccanismo infernale ma in fondo semplicissimo.
Un altro passaggio importante della sua esposizione riguarda il nostro stato di subordinazione rispetto alle forze che hanno imposto i trattati. Una domanda che spesso ci si pone è infatti: se si sapeva, che la sorte dell’Italia nell’Eurozona sarebbe stata questa, perché tutto questo è stato accettato? Vedere in proposito sia il video di Giuliano Amato “ecco come vi abbiamo portati nell’Euro” che il video di Romano Prodi “Kohl mi disse ‘tranquillo!’, e così entrammo nell’Euro“. Guardare inoltre le fondamentali interviste di Byoblu a Nino Galloni su chi e come volle il processo di deindustrializzazione italiano (“Come ci hanno deindustrializzato” e “Il funzionario oscuro che fece paura a Kohl“). Barra Caracciolo spiega, nel suo intervento, come funzionano le colonie e grazie a chi funzionano.
I presupposti del colonialismo sono gli stessi di quelli del libero scambio. Il più forte impone istituzionalmente un trattato al più debole. Nessuno fa mai un trattato di libero scambio se non è costretto, oppure se non è pazzo. Gli inglesi, che sono specialisti nella loro scuola storica, hanno individuato i presupposti del colonialismo, che rispetto al liberoscambismo è lo stesso fenomeno, visto da angolazioni diverse: c’è uno che vince e l’altro che viene disarticolato nella sua autonomia politica di popolo. Dopodiché si prende un’élite locale, che naturalmente è complice col vincitore, e in cambio della franchigia dal tipo di sfruttamento che la colonia implica, in cambio cioè del privilegio che si può prendere a livello locale, fa il guardiano, per cui gli inglesi sanno bene che nessun colonialismo è possibile senza la complicità delle élite locali. Qualcuno che collabora c’è sempre.
Del resto, la finalità predatoria dell’Unione Europea è inscritta nel suo stesso DNA. Continua Luciano Barra Caracciolo:
Questa destrutturazione si ha proprio attraverso il meccanismo dell’esasperazione della competizione interna. C’è scritto nei trattati: l’Unione Economica Monetaria è volta alla forte competizione, e siccome si tratta di un’Organizzazione internazionale tra stati membri è sottinteso che la forte competizione è tra stati. Quindi è organico, costitutivo dell’Unione Europea che bisognava farsi la guerra commerciale fra tutti. E la guerra commerciale ha governato tutto.
“Se mai decideremo di lottare“, termina il sottosegretario, “sarà una lotta dura e anche piuttosto lunga“.
Fonte Byoblu
orizzonte48.blogspot.com/
I suoi post sono sempre lunghi ed articolati, quindi quasi sempre di difficile "digestione", ma la quantità di informazioni e spunti di riflessione vale la "fatica".
Siamo stati intenzionalmente smantellati, su questo non c è dubbio, ma adesso è ora che noi tutti incominciamo ad essere consapevoli che già con il nostro modo di vivere quotidiano possiamo da una parte risollevare i nostri settori produttivi, e dall altra dare un segnale a quei fattori, anche esterni, di cambiare atteggiamento nei nostri confronti, parliamoci chiaro, per lucrare sulle nostre spalle si fa leva sulle nostre debolezze
Insomma, è bello vedere che in sedi istituzionali si tocchino questi argomenti, è bello che byoblu le pubblichi e che LC le condivida, ma quando smetteremo di farci i pompini a vicenda, e vedremo qualcosa di concreto?
Pensa che appena 42 anni fa' ci fu' chi queste cose le aveva previste, ma come tutti i profeti in patria fu deriso ed insultato,perche' quelli erano gli anni del ..tutto e subito, del...vogliamo il pane e le rose, infatti il capitalismo accetto' queste parole d'ordine, le fece proprie, con una sostanziale differenza...vuoi il benessere a tutti i costi? Te lo paghi e quando non ci arriverai piu' con i tuoi soldi ti faremo credito, aprendo un debito che non riuscirai piu' a saldare,neanche svendendo il paese, come poi e' successo.
Berlinguer con il suo discorso sull'austerita' giusta, aveva capito con 40 anni di anticipo quello che poi si e' verificato,i disastri che avrebbero distrutto i ceti popolari con il benessere a tutti i costi e l'indebitamento per ottenere il superfluo:
“Per noi l’austerità è il mezzo per contrastare alle radici e porre le basi del superamento di un sistema che è entrato in una crisi strutturale e di fondo, non congiunturale, di quel sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l’esaltazione di particolarismi e dell’individualismo più sfrenati, del consumismo più dissennato. […] Anzi, si potrebbe osservare che come spesso, nelle società decadenti, sono andati, vanno insieme e imperano le ingiustizie e lo scialo, così nelle società in ascesa vanno insieme la giustizia e la parsimonia.”
Tratto dal documento sull'austerita' giusta' di E.Berlinguer
perlaretorica.it/.../...
Dipinsi l'anima su tela anonima
Un cambiamento se mai ci sarà, passerà da una rivoluzione delle masse in un incendio che si diffonderà in tutta Europa.
Ma dopo sarà l'anno zero.
l'UE è l'accordo tra Francia e Germania per conquistare l'Europa.
l'Italia come il Regno Unito pensava di cavarsela grazie ad un rapporto privilegiato con gli Usa, ma Francia e Germania hanno fatto accordi con Russia e Cina.
Quali possibilità ci restano:
1) Facciamo una guerra in Europa tra alleati Usa ed alleati Cina-Russia (auguri)
2) Ci arrendiamo al dominio UE-Russia-Cina che controllano anche buona parte dell'Africa
3) Aspettiamo che gli Usa facciano qualcosa per distruggere l'alleanza Euroasiatica
Nel mondo sono tutti dei paraculo e si mettono tutti al servizio del più potente. Adesso come adesso UE-RUSSIA-CINA sono i più potenti del pianeta.
Però vediamo se ci saranno cambiamenti. Vediamo cosa faranno Regno Unito, Giappone ed India.
È ovvio che l'Italia è finita in questo contesto perché tutte le istituzioni nazionali hanno violato la Costituzione e si sono venduti.
Verrà il giorno che UE Russia e Cina litigheranno tra loro e solo allora l'Italia avrà l'occasione di pretendere di essere alla pari di Francia e Germania. In un rapporto di alleanza e non di subalternità
E pensiamo pure che, neanche 40 anni fa, c'era chi (nel "Grande Partito"...) si lamentava delle italiche mogli che, sottomesse a mariti e retrive culture cattolico-contadine, sfornavano troppa prole, mentre oggi i figli e gli eredi di quei fini strateghi chiedono "più migranti" per sopperire alla scomparsa delle aborrite e dileggiate multipare e "più investimenti" per foraggiare gli ex padroni dai cui soldi e favori felicemente dipendono...
.
Parole, parole, parole...
Parole, soltanto parole...
Parole d'attore...
.
Quoto.
Dipinsi l'anima su tela anonima
Fa parte della trilogia: Il declino dell'impero americano e Le invasioni barbariche.
Ecco il trailer
youtu.be/9n9HO5ePEAA
Non a caso ora viene incensato anche da LA7 su questo specifico punto.
Tratto da “L'eterno sonno del sindacato italiano”
(lintellettualedissidente.it/.../...)
“Ricordiamo un dettaglio; l'Italia che Berlinguer e soci vogliono trasformare è un paese che ha subito una recessione – la prima dalla fine della guerra mondiale – ma che comunque, nonostante la crisi petrolifera, la strategia della tensione eterodiretta a una contingenza internazionale non favorevole (sono gli anni della crisi del modello taylor-fordista e della riconversione tecnologica) mantiene buone performance di crescita, innegabili passi in avanti sul piano della giustizia sociale e della democrazia sostanziale e tiene, soprattutto grazie al ruolo delle partecipazioni statali, fondamentali occupazionali non drammatici: il tasso di disoccupazione sta, nei tremendi anni di piombo, tra il 5 e il 7,6% (ribadiamo che siamo in piena fase di trasformazione del capitalismo).
L'humus ideologico era stato dunque preparato. Ora occorreva tradurre in pratica le istanze che il capitale aveva da tempo preparato a fronte dell'avanzamento deciso delle conquiste di civiltà del movimento operaio e della democrazia sociale scolpita nella Costituzione.
Dicevamo del 1978.
Nel gennaio di quell'anno il segretario della CGIL , il compagno Luciano Lama annunciava in un intervista su Repubblica l'avvio edlla nuova strategia el sindacato, sintetizzata in un titolo tafazziano: “Lavoratori, stringete la cinghia”.
L'abbiamo capito tutti che ci stavano fregando. Ok ci stanno fregando... fermiamoli.
Cioè a me queste mi sembrano le classiche cose della serie "non si può fare"... e io non ci credo. Io credo che si possa fare... magari è anche facile. Magari basta un semplice "vaffanculo" detto bello forte!
Oppure cominciamo a dire che non si vuole fare. Che per l'italia non si vuole fare.
Quando non si è al governo si hanno tutte le soluzioni... appena dentro improvvisamente il pensiero si appanna...
Pare strano ma ancora oggi nel 2019, si parla di tradimento della sinistra quando una certa sinistra non rendendosi conto in quale parte geopolitica era ed e' tutt'ora collocata l'italia,parlava di rivoluzione armata comunista o di repubbliche popolari nate da un improbabile plebiscito elettorale.
Evidentemente abbiamo interpretato i 2 documenti di Berlinguer in modo diverso, come lo interpretarono all'epoca i suoi colleghi di partito ed i suoi avversari,i risultati sono davanti ai nostri occhi e se adesso siamo pieni di paladini del popolo che parlano a giochi fatti, lui almeno ebbe il coraggio di prendersi i famosi pesci in faccia, a differenza di questi che non sopporterebbero nemmeno una triglia secca in faccia!
La critiche verso le posizioni di Berlinguer sull'austerita' partirono innanzitutto da chi pensava e pensa ancora che ci sia un capitalismo dal volto umano, a mio modesto parere il capitalismo ha solo un volto ed e' quello del liberismo, se qualche volta mostra umanita' e' perche' deve dimostrare di essere un sistema migliore di altri, quando rimane solo al comando si mostra per quello che e'.
Stesso discorso vale per quelle classi sociali che ci sguazzano nel liberismo, a cominciare dalla famosa classe media, classe media che si e' distinta per la sua totale assenza negli anni 90 del secolo scorso,quando e' cominciato lo smantellamento del paese,assenza dall'opporsi a tale situazione,ma totale partecipazione a detto smantellamento, anche il signor barra caracciolo partecipo' a tale smantellamento avendo fatto parte di un governo berlusconi che insieme a quelli di centrosinistra sono i primi responsabili di questo sfacelo.
Stranamente quando la situazione politica tende a sterzare dalle posizioni decise dalla merdle class e' proprio una delle sue componenti fondamentali e cioe' la classe media, borghesia in testa a prendere l'iniziativa, inventandosi anche una certa sinistra rivoluzionaria (se la destra o gli igenisti guerrafondai non bastano) con il compito di destabilizzare anche con metodi violenti una situazione che porterebbe alla divisione della torta verso molti piu' commensali,tanto a giochi finiti i loro figlioletti "ribelli" vengono difesi,nascosti,fatti fuggire per evitare di salire sul banco degli imputati,si inventano slogan tipo tradimento della classe operaia,quando i primi sono stati proprio i rivoluzionari de noantri, portando l'italia verso il baratro e facendo in modo che le potenze "amiche" ci facessero a brandelli, sia economicamente che politicamente, forse se non ci fossero stati loro,ci saremmo risparmiati craxi e i suoi governi ed avremmo avuto qualche arma in piu' per combattere liberismo e liberisti.
Meno male che adesso ci sono i barra caracciolo a difendere le istanze popolari,ci fosse stato pure marinetti...avremmo fatto filotto!
Dipinsi l'anima su tela anonima
Ho pensato la stessa cosa guardando il video, mentre prima chissa perche mi era sempre sfuggita. Il cognome caracciolo in effetti parla chiaro. Ho cercato qualcosa sulle sue origini, ma su wikipedia e con una ricerca veloce non si trova niente. Conosci qualche connessione?
Berlinguer, ricco nobile sardo comunista solo a parole, aveva capito che per mantenere i suoi privilegi doveva svendersi ai banchieri.
Lo fece assieme a tt i suoi compagni di merende.
Come al solito riduciamo tutto al personaggio e alla sua appartenenza politica, se vogliamo fare discorsi di parte facciamoli, considerando pero' finti tutti i leader politici,intellettuali e di pensiero, di sinistra, destra,centro,rossi,neri,bianchi o a pallini, resta il fatto che in questa area geopolitica i voli pindarici,i sogni politici rivoluzionari trovano il tempo che trovano, durando da natale a santo stefano e facendo piu' danni della bomba atomica.
Se leggi la sua storia personale,non politica,vedrai che Berlinguer di privilegi rispetto ai suoi colleghi di partito ne usava ben pochi e non ne ha mai abusato...Rispetto al denaro, io penso che se si riesce a guadagnare una lira di più di quello che è necessario per vivere discretamente si è ricchi. G.Gaber , Berlinguer a parer mio era uno cosi'.
Per me i suoi documenti sull'austerita' rappresentano le qualita' del visionario,non per niente fu vittima di un attentato in bulgaria, attentato ordinato da mosca e da quell'apparato che vedeva in lui un attacco ai loro privilegi, molti dicono e sono d'accordo con loro, se fosse morto Berlinguer , Moro si sarebbe salvato, il resto e' solo fuffa messa in giro ad arte da quella che chiamo merdle class,populismo e globalismo sono due facce della stessa medaglia, una polpetta avvelenata che la merdle class ci propina ogni volta che sente il suo potere messo in pericolo, a seconda dei tempi tira fuori i suoi "utili idioti",pronti ad ergersi paladini dei piu' deboli, i duri e puri che alla fine troveranno la loro collocazione nel potere "rinnovato".
Questo e' l'uso che viene fatto dei "duri e puri" di ogni razza e colore:
Dipinsi l'anima su tela anonima
Posso anche accettare la tua disanima.
Ma se i sardi nn amano i berlinguer e il loro cugino cossiga un motivo ci sarà.
Populismo e globalismo nn sono le due facce della stessa medaglia
perchè tra i populisti massoni nn ce ne sono....per quel che ne so quelli son tutti globalisti internazionalisti, esattamente come l'austero berlinguer e la sua degna progenie oggi molto ben stipendiata dal regime plutocratico che enrico consolidò con il suo silenzio assenso ai tempi del divorzio tra tesoro e banca d'Italia.
Sì è bravo però poteva chiudere così: alla fine trattati o non trattati, un uomo con la pistola davanti ad un uomo col fucile, è un uomo morto.
Alleati, le balle di mio nonno, la legge della giungla è l'unica Costituzione che resterà sempre in vigore
Perché l'Italia è il Paese dei truffatori e la puzza di bruciato la si è sentita immediatamente: ecco perché non ci hanno mai fatto votare per entrare nell'Eurotrappola.
La stessa cosa è successa con la schiforma di Renzie: testo illeggibile => cestino.
Il problema è che sono mancati partiti che rappresentassero in modo almeno decente la popolazione. Tutto qui.
Ed è lo stesso problema che abbiamo oggi.
Ne sei proprio sicuro? Permettimi di avere dei dubbi, bannon il "mentore" di salvini e della meloni secondo te non e' un affiliato?Lo stesso trump non e' un affiliato? Putin? I leader populisti europei almeno una parte non sono massoni? Specialmente in gran bretagna e francia, dove essere affiliati a qualche loggia massonica e' caratteristica di famiglia? Sean connery noto esponente del partito nazionalista scozzese e' un massone.Negli states se l'appartenenza a qualche loggia massonica non compare sul tuo curriculum vitae non vai da nessuna parte,specialmente se devi occupare posti di potere.
Non mi fidavo e non mi fido tutt'ora dei globalisti,non mi fido ora dei populisti, ognuno e' libero di credere o non credere, l'ho gia' scritto in un altro post, sono un malfidato di natura,ma apprezzo chi mi provoca dei dubbi,molto piu' delle persone corrette di cui ammiro la coerenza, ma che non mi stuzzicano la ricerca delle verita' nascoste.
In quanto a Berlinguer, lo ripeto, ammiro la sua lungimiranza e la sua visione del futuro,visione che e' stata distorta dai suoi avversari politici ma soprattutto dai suoi colleghi di partito, in quanto ai sardi che odiano i Berlinguer,specialmente Enrico,beh, ripermettimi di riavere dei dubbi.
Ma basta con questi plutocrati!!! Cosa ti ha fatto il povero pluto?
Dipinsi l'anima su tela anonima
Salvini e la meloni incontrano tanta gente, tra cui bannon. Più che mentore a me sembra sia un consulente.
Si lo so nelle plutocrazie anglo son tutti massoni.
Infatti li nn ci sono partiti populisti veri.
Siamo in una plutocrazia.
Le recenti esternazioni di Mattarella sulla commissione d'inchiesta sulle banche ne sono solo l'ultima spudorata conferma.
Non sei il primo a lamentarsi in questo sito perchè uso questo termine, il più appropriato.
Cos'è che v'infastidisce del termine plutocrazia?
Dovrebbe infastidirti sapere che berlinguer nn ha fiatato quando ci fu il divorzio tra tesoro e B.d.I.
Dovresti incazzarti a vedere i suoi figli lavorare attivamente per il PD e la peggio politica globalista.
....invece ti da fastidio leggere plutocrazia....bho
#8 ItalHic
Quoto.
Dipinsi l'anima su tela anonima
__
Riquoto...
..profittando della cortesia permessami dai fatti.
Guarda che quella sui plutocrati era una battuta,e' chiaro che se dimezzi la frase cambi l'intenzione, chiamali come vuoi.
Non proprio,il signor bannon ha creato the movement,che raccoglie tutti i partiti e movimenti populisti europei ,fornendo loro appoggio,politico,strategico,propagandistico,economico,altro che consulente,sono salvini e la meloni consulenti di bannon,"Personale straniero di rinforzo",Psyops pag.43.
Adesso la propaganda politica la fanno gli spin doctor,pensi davvero che bannon fornisca solo consulenze? Poi dietro la definizione di consulenza si nascondono tante cose, anche le spie e le intelligence forniscono "consulenze".
Loro potrebbero dire altrettanto dei partiti populisti latini, che fate poi se vincete le elezioni non vi alleate? Sei proprio sicuro che nella lega o in fdi non ci sono affiliati?
Dipinsi l'anima su tela anonima
L'UE serve a questo, è funzionale al progetto neoliberista, così come il neoliberismo serve per instaurare la tirannide delle corporations e finanza,
basta vedere come si è accentuata la disuguaglianza nelle società occidentali da quando è stato abbandonato il keyneismo ed adottato il liberismo,
o l'Argentina di Macrì che con l'applicazione delle politiche neoliberiste va dritta in recessione
www.lantidiplomatico.it/.../82_27688
onore a Paolo Barnard che nel suo più grande crimine ha descritto molto bene i passaggi antidemocratici verso questa deriva plutocratica dell'occidente,
bisognerebbe riportarne qui alcune pagine, quantomeno ricordare il
"The crisis of democracy" di Huntington, Crozier e Watanuki
in cui è scritto nero su bianco che la democrazia è da castrare:
Ed a proposito di reali bisogni e diritti, possiamo proprio constatare che la globalizzazione è andata nella direzione di distruggere la possibilità di soddisfare i veri bisogni: il lavoro, la salute, la sicurezza, l’istruzione...
come dice il prof. Paolo Becchi nel suo nuovo libro "Italia sovrana"
www.controinformazione.info/.../
www.ilfattoquotidiano.it/.../987141
Questa è la trascrizione ufficiale delle dichiarazioni fatte in aula, compresa quella di Giorgio Napolitano quando apparteneva al PCI
www.camera.it/.../sed0383.pdf
da cui ho estratto alcuni passaggi che ritengo degni di nota.
[...]dell'avverbio "eccezionalmente" con l'espressione "in presenza di circostanze speciali" stata solo la conferma di una sostanziale resistenza dei paesi a moneta più forte, della Repubblica federale di Germania, e in modo particolare della banca centrale tedesca, ad assumere impegni effettivi ed a sostenere oneri adeguati per un maggiore equilibrio tra gli andamenti delle monete e delle economie di paesi della Comunità.
[...]se cioè il nuovo sistema monetario debba contribuire a garantire un più intenso sviluppo dei paesi più deboli della Comunità, delle economie europee e dell’economia mondiale, o debba servire a garantire il paese a moneta più forte, ferma restando la politica non espansiva della Germania federale e spingendosi un paese come l’Italia alla deflazione.
Non voglio ripetere le considerazioni già svolte puntualmente dal collega Spaventa sui motivi che giustificano e impongono un particolare sforzo del nostro paese per conseguire un più alto tasso di crescita, e sul rischio che invece i vincoli del sistema monetario, quale è stato congegnato, producano effetti opposti.
Il rischio è quello di veder ristagnare la produzione, gli investimenti e l’occupazione invece di conseguire un più alto tasso di crescita; di vedere allontanarsi, invece di avvicinarsi, la soluzione dei problemi del Mezzogiorno.
Il primo vi è stato con il rifiuto francese di aumento del fondo regionale; rifiuto che significa molte cose: negazione dell’autorità del Parlamento europeo; negazione, al limite, della necessità di una politica di riequilibrio nell'ambito della comunità, di cui il mezzogiorno d’Italia sia tra i principali beneficiari; tendenza, comunque, della Francia a sottrarsi ad un maggior impegno in questo senso.
Non si può parlare di politica agricola comunitaria solo per ricordarne il fine dichiarato di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni rurali, e tacere sulle gravissime distorsioni che essa ha prodotto a beneficio dei paesi più ricchi a svantaggio di paesi come l’Italia, alla quale - se si calcola la differenza tra i prezzi dei prodotti CEE importati dall'Italia e quelli vigenti sul mercato internazionale - è stata addossata una tassa che da qualcuno viene calcolata (si tratta di calcoli probabilmente discutibili, ma non possediamo stime ufficiali) in 2 mila miliardi di lire.
No, onorevoli colleghi, noi siamo dinanzi, ad una risoluzione, quella di Bruxelles, che assume i limiti ristretti della creazione di un meccanismo del tasso di cambio, le cui caratteristiche rischiano per di più di creare gravi problemi ai paesi più deboli che entrino a farne parte. Naturalmente non sottovalutiamo la importanza degli sforzi rivolti a creare un’area di stabilità monetaria. Ma se è vero che le frequenti fluttuazioni dei cambi costituiscono una causa di instabilità e un fattore negativo per lo sviluppo del commercio intra-comunitario (la crisi di questo commercio non può per altro essere ricondotta soltanto alle fluttuazioni nei cambi), è vero anche che esse sono il riflesso di squilibri profondi all'interno dei singoli paesi, all'interno della Comunità europea e nelle relazioni economiche internazionali.
La verità è che forse - come si è scritto fuori d’Italia - si è finito per mettere il "carro" di un accordo monetario davanti ai "buoi" di un accordo per le economie. Ed è invece proprio su questo terreno, oltre che su quello della revisione del meccanismo dei cambi in quanto tale, che occorreva continuare a premere, a discutere, a negoziare. Ma - ci si chiede - come: stando dentro o stando fuori? Francamente di fronte ad una domanda di questo genere noi sentiamo il bisogno di osservare - e mi scuso per l’ovvietà - che il 5 dicembre non si è creata a Bruxelles una nuova Comunità europea al posto della vecchia.
Onorevoli colleghi, in quest’aula si è parlato (vi si è riferito poco fa anche il collega Cicchitto) delle sollecitazioni e delle assicurazioni pervenuteci negli ultimi giorni da governi amici; sembra anche che esse abbiano avuto un notevole peso nella scelta finale del Governo. Per la verità voglio ricordare che anche qualche altra volta abbiamo ricevuto telegrammi. Ricevemmo - non è vero, ministro Marcora? - un telegramma pieno di assicurazioni dal cancelliere Schmidt anche nel maggio scorso, per invitarci a sciogliere la riserva sul negoziato per i prezzi agricoli e sul "pacchetto" mediterraneo. Quale seguito hanno avuto quelle assicurazioni telegrafiche?
Si sarebbe, dunque, potuto far leva su questo interesse, non dando la adesione immediata allo SME, per portare avanti un serio negoziato[...]
Nella nostra visione - desidero ribadirlo - tutela degli interessi nazionali e impegno per il rilancio dell’integrazione europea fanno tutt'uno. Nessuno di noi ha commentato il vertice di Bruxelles ponendo i problemi come li ha posti il primo ministro Callaghan ai Comuni, senza essere per questo accusato di gollismo. "La semplice verità" - ha dichiarato Calllaghan - "è che noi a Bruxelles abbiamo valutato i nostri interessi ,nazionali ,esattamente come altri paesi hanno valutato i loro".
tra le sue analisi (ben documentate) e le sue proposte trovo ci sia un abisso.
la nostra è una di quelle situazioni in cui solo un popolo che si sappia organizzare a tutti i livelli può sperare di uscire dall'incubo in cui anche per l'ignavia dei più, siamo finiti.
in caso contrario siamo destinati a una dolorosa estinzione.