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Questa intervista è del 2014. Vale la pena di riproporla, per chi non la conoscesse, e anche per rinfrescare la memoria a chi già l'ha vista.
Contenuti dell'intervista: In cosa consiste il "metodo Ruffini" - Analogie con il metodo Simoncini per il trattamento esterno - Risposte alle critiche più comuni - Ipoclorito panacea universale? - Preclusione da parte della scienza ufficiale - Prove "incontrovertibili"? - La Dichiarazione di Helsinki - Testimonianza di Federico sull'Herpes labiale - Il meccanismo della recidiva virale - Micosi - Candida - Onicomicosi - Valore delle testimonianze scritte e di quelle in video - I microbi (piede diabetico infetto) - Resistenza dei medici al cambiamento - Infezioni da staffilococco aureus - Due pesi e due misure - Marijuana per la sclerosi multipla - Disponibilità delle informazioni in rete - Potenziale nell'Africa equatoriale - Parassiti e protozoi - Larva migrans cutanea - Scabbia - Uso veterinario - Urticanti (meduse, vespe, api, ortiche) - Dracunculosi - La difficoltà di raccogliere testimonianze - Appello alle persone guarite. NOTA: I due video inseriti nell'intervista (la "rimozione dei nei") non fanno parte delle normali applicazioni del Metodo Ruffini. Li ho messi perchè erano gli unici disponibili nei quali si vedesse l'applicazione del trattamento, ed anche per la velocità stupefacente con cui questi nei effettivamente si dissolvono. Il sito di Ruffini.
di Stefano Re
Quella che segue è la versione scritta dei contenuti del mio intervento alla manifestazione di Torino.
Ho due cose da dirvi: la prima riguarda lo scenario. Ed è che la lotta contro l’obbligo vaccinale non è solo la lotta contro l’obbligo vaccinale. Ormai lo abbiamo messo tutti a fuoco: qui si parla della sovranità sul proprio corpo. Qualcuno vuole cancellarla di fatto, prima ancora che di legge. Io non ci sto.
Nelle ultime ore, diverse persone mi hanno chiesto di commentare la nuova legge sul copyright appena approvata a Bruxelles. Il problema è che non si riesce a capire esattamente in cosa consista.
Ormai i giornalisti venduti, che rispondono agli interessi delle lobby, sono diventati talmente bravi nel mescolare le acque, che non si riesce a trovare un testo obiettivo che spieghi per filo e per segno quali saranno i cambiamenti più importanti. Ci sono gli articoli trionfalistici, che ti dicono che "finalmente gli autori saranno protetti", e ci sono quelli disfattisti, che dicono che "fra un pò qui censureranno tutto."
Nel mezzo probabilmente sta la verità, ma non la si riece ad identificare con chiarezza. C'è chi parla di filtri automatici per l'upload dei materiali, e chi dice che invece questi filtri non ci saranno. C'è chi dice che le major (Youtube, Google, Facebook) faranno accordi preventivi con i produttori di contenuti, e chi dice che questi accordi verranno fatti volta per volta.
AVVISO: Il vecchio sito è tornato online (grazie Dusty e Rick). Se trovate qualcosa che non funziona segnalatemelo perfavore.
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di Adriano Bulla
Cosa mi rispondereste se vi dicessi che esiste un’arma elettromagnetica in grado di infliggere tortura a persone comuni, facendo sentire voci che urlano nella testa, dando allucinazioni ed incubi orribili, persino prendendo il controllo dei nervi per dare convulsioni, attacchi di cuore e palpitazioni indotte?
Il falso scettico, ovvero chi si proclama tale perché si rifiuta irrazionalmente di credere a qualsiasi cosa non sia mainstream o non venga promulgata dalla televisione, mi darebbe del matto. Questo non è un punto minore, perché se tu fossi veramente la vittima di tale tortura, a chi lo potresti raccontare senza essere preso per uno che ha bisogno di “farsi vedere da uno bravo?”
Il vero scettico, però, colui (colei) che segue la verità in base ad argomenti logici e constatazioni tramite fonti attendibili e riscontrabili, specie se di mente aperta, mi chiederebbe di dare un acconto dettagliato e scientifico di ciò che ho asserito.
Ed è proprio ciò che intendo fare.
In un solo colpo, in un solo giorno, con una sola frase, Matteo Salvini è riuscito a svelare tutta l'ipocrisia di cui è imbevuta la sua persona.
Aveva a portata di mano la possibilità di fare un grande gesto - quello di dare la cittadinanza italiana a Rami, il ragazzo egiziano che ha salvato tutti i suoi compagni - ma se l'è bruciata con l'infelice uscita "Si faccia eleggere, e poi cambierà le leggi come vuole lui".
Certo, è vero che Rami ha chiesto la cittadinanza per sè ed anche per i suoi famigliari, ma almeno a lui Salvini poteva concederla. Poteva dire "intanto diamola a lui, poi per gli altri vedremo". Invece gli ha detto di no, e pure in modo arrogante e spocchioso.
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Una bella ragazza. Giovane, simpatica, dinamica. Frequenta i giri di Berlusconi, allettata dalle promesse di notorietà televisiva. Passa diverse volte da Arcore, assiste alle serate bunga-bunga, ma non accetta di fare parte del gioco. Spera di portare a casa un contratto televisivo anche senza doversi abbassare a travestirsi da crocerossina con la minigonna.
Poi scoppia il caso Ruby, e lei viene coinvolta nelle testimonianze. E racconta tutto quello che ha visto ad Arcore. O quasi tutto. Il resto promette di raccontarlo in un libro, che - dice - sarà esplosivo.
Ma quel libro non vedrà mai la luce, perchè la ragazza improvvisamente si ammala, e finisce in ospedale. Dopo un mese muore, nonostante le cure intensive. Prima di morire confida ai parenti e ai dottori che teme di essere stata avvelenata.
Due giorni fa ho assistito a mezz'ora di televisione da puro voltastomaco: Sky-TG24 ha infatti dedicato uno speciale a Lorenzo Orsetti, il miliziano morto di recente in Siria.
Il programma si è svolto come se fosse la commemorazione di un eroe del risorgimento. Orsetti è stato trattato alla stregua di un Carlo Pisacane, oppure uno dei fratelli Bandiera, o un Martire di Belfiore, tutta gente che ha immolato la propria esistenza per la giusta causa della libertà d'Italia.
Ora sia ben chiaro: chiunque ha il pieno diritto di arruolarsi ed andare a combattere per chi vuole. La vita era la sua, e nessuno deve decidere cosa farne se non lui.
Quello che stupiva invece nel servizio di Sky era proprio la reiterazione del concetto che Orsetti era sì un miliziano, ma "che combatteva dalla parte dei giusti". Perchè nella logica del mainstream gli americani, gli occidentali (e in questo caso i poveri curdi) sono i "buoni", mentre quelli dell'Isis naturalmente sono i cattivi.
Quindi basta combattere l'Isis per ritrovarsi "dalla parte dei giusti".
Un'altra cinquantina di migranti salvati in mare, un'altra diatriba sulle responsabilità, un'altro psicodramma che si prepara a riempire i TG per i prossimi giorni. Con una differenza: questa volta la nave della ONG batte bandiera italiana. E siccome con la Seawatch Salvini aveva detto "è olandese, che se la prenda l'Olanda", presto salterà fuori qualcuno che si ricorderà di quella frase, e dirà "la nave è italiana, quindi dobbiamo prenderla noi".
A questo punto non è nemmeno divertente fare il totoscommesse su come andrà a finire, tanto sappiamo benissimo che si troverà la solita gabola all'italiana per farli sbarcare senza che nessuno debba perdere la faccia.
Ma il problema di fondo rimane, ed è lo stesso che avevamo già sollevato lo scorso gennaio, con un articolo intitolato "Davvero non possiamo fare niente?"
Manifestazioni in tutto il mondo, copertura mediatica da mondiali di calcio, e tutti a strapparsi i capelli per il "miracolo" di questa ragazzina che, "da sola", ha messo in moto la rivoluzione ambientale che salverà il pianeta.
Con un piccolo particolare, che tutti si dimenticano di citare: non esiste un solo partito al mondo, in nessuna delle nazioni più industrializzate, pronto ad accogliere e a fare proprio il messaggio ambientalista di Greta Thunberg.
Manca cioè l'anello di congiunzione fra le parole e i fatti. Ed è forse proprio questo il motivo per cui i media si sono buttati a corpo morto sul fenomeno Greta: perchè sanno tutti benissimo che nessuno farà comunque niente, e che questa faccenda è destinata a dissolversi nel nulla nell'arco di pochissimo tempo. Un po' come quando Bergoglio invoca "la pace nel mondo" serza rivolgersi a nessuno in particolare: lo dice, la notizia passa sui telegiornali, e dopo dieci minuti è già stata dimenticata.
Quindi con Greta si fa audience - e si distoglie la gente da problemi più reali e contingenti - praticamente a costo zero. E' il buonismo da un tot al chilo, quello classico di natura boldriniana che così ferocemente appesta il mondo del politically correct.
Leggi tutto: Commenti liberi 30 mar. 2019