La sovranità, a seguito di centocinquant’anni di lotte, coincide con la democrazia, e la democrazia è la libertà di un popolo che possa decidere di sé. Quindi io ritengo che l’imperativo morale cui dovremmo attenerci è considerarci solidali come popolo nella ricerca della nostra sovranità, intesa come dignità sociale degli italiani in quanto tali.
Un monumentale Luciano Barra Caracciolo, magistrato e sottosegretario di Stato agli Affari Europei, in un intervento ripreso da Byoblu al Palazzo del Pegaso di Firenze lo scorso 29 marzo, riannoda i fili dell’occupazione straniera tanto devastante quanto invisibile che siamo costretti a subire ormai da anni. Durante il convegno “Europa, le riforme ai trattati“, il sottosegretario illumina evidenze che molti lettori conoscono già, insieme ad angoli bui ancora inesplorati, e lo fa con la statura dello studioso e la passione dell’uomo incorruttibile che (tra pochissimi) non si vuole arrendere.
Quella che segue è una recensione del libro biografico “Il poeta della scienza – Vita del professore Luigi Di Bella”, di Adolfo Di Bella (2012), integrata da alcune altre fonti riportate in fondo al testo.
di Luca Iezzi ("Aprilia")
Il volume, minuziosamente documentato e ricco di indicazioni delle fonti, dipana la complessa figura del Prof. Luigi Di Bella esaminandola sotto il profilo scientifico, morale, intellettuale e umano. Difficile non giungere alla conclusione che sono state proprio queste qualità e virtù a procurargli, per buona parte della vita, un’ostilità incessante che non di rado si è fatta autentica persecuzione. Il lettore rimane, oltre che indignato e amareggiato, anche stupefatto per la capacità dell’uomo di non farsi annichilire da un’opposizione tanto indiscriminata e violenta e di riuscire a compiere egualmente la sua opera.
Luigi Di Bella, siciliano, classe 1912, era nato in una famiglia numerosa e di assai disagiate condizioni economiche, non in grado quindi di sostenere le spese per fare studiare quel ragazzo, nonostante avesse precocemente dimostrato rare doti d’ingegno e di forza di volontà. Luigi sopportò sacrifici di ogni genere per soddisfare la sua sete di sapere e superare le ristrettezze della povertà, arrivando anche a studiare la sera in piedi, sotto la luce del lampione della strada, per sopperire alla penuria di petrolio per la lampada.
Fornisce ben presto le prove di un ingegno straordinario: avendo frequentato le scuole complementari che, non contemplando l’insegnamento del latino, non consentivano l’accesso al liceo scientifico, in due mesi apprende il latino, lasciando increduli i commissari durante la prova di idoneità prescritta. Per rendersi economicamente indipendente ed aiutare i fratelli, parteciperà anche ai concorsi nazionali riservati agli studenti poveri e meritevoli, vincendo tutti quelli che affronta.
In America il tribunale condanna Monsanto-Bayer: “il glifosato fattore determinante per il cancro” – In Europa, invece, può essere liberamente utilizzato.
L’erbicida Roundup contenente glifosato “è stato un fattore determinante” nel procurare il cancro ad un uomo di 70 anni, Edwin Hardeman, che lo ha usato per decenni nel suo giardino. Lo ha stabilito un tribunale californiano all’unanimità infliggendo il secondo colpo in un anno alla Monsanto già condannata a risarcire con 78 milioni di dollari il giardiniere Dewayne Johnson che ha portato a processo la multinazionale ritenendo il glifosato contenuto nel Roundup responsabile del suo cancro. Il colosso americano è anche stato accusato di aver negato l’esistenza di rischi per la salute. Sia a Johnson che ad Hardeman è stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin.
di Lorenzo Merlo
L’impero della conoscenza
Attraverso l’ascolto possiamo conoscere il mondo che il sapere cognitivo nega. Non lo fa apposta. Secondo gli scienziati la corteccia cerebrale è la sede dei nostri elaborati, dei pensieri e della strutturazione delle idee. Sempre loro, dicono che la corteccia cerebrale non è in grado di prendere in considerazione più oggetti contemporaneamente. Non le resta perciò che fare le cose una alla volta nel rispetto della legge universale chiodo scaccia chiodo.
L’ascolto è invece una conoscenza attraverso il corpo tutto. Il suo stato – puro o impuro, sano o malato, pulito o intossicato da forme-pensiero, cibo, ambiente e ambiti – la agevola o la ostacola.
La conoscenza attraverso l’ascolto o il corpo – a questo punto sinonimi – tende a traguardare il mondo attraverso le nebbie delle convinzioni personali, le convenzioni culturali, i dogmi storici, le fedi ideologiche. Si costituiscono a densi banchi in modo direttamente proporzionale al nostro gradiente di identificazione con il nostro io storico. Viceversa, nebbie e foschie tendono a diradarsi tanto più ci emancipiamo da quell’io che credevamo di essere.
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Questa intervista è del 2014. Vale la pena di riproporla, per chi non la conoscesse, e anche per rinfrescare la memoria a chi già l'ha vista.
Contenuti dell'intervista: In cosa consiste il "metodo Ruffini" - Analogie con il metodo Simoncini per il trattamento esterno - Risposte alle critiche più comuni - Ipoclorito panacea universale? - Preclusione da parte della scienza ufficiale - Prove "incontrovertibili"? - La Dichiarazione di Helsinki - Testimonianza di Federico sull'Herpes labiale - Il meccanismo della recidiva virale - Micosi - Candida - Onicomicosi - Valore delle testimonianze scritte e di quelle in video - I microbi (piede diabetico infetto) - Resistenza dei medici al cambiamento - Infezioni da staffilococco aureus - Due pesi e due misure - Marijuana per la sclerosi multipla - Disponibilità delle informazioni in rete - Potenziale nell'Africa equatoriale - Parassiti e protozoi - Larva migrans cutanea - Scabbia - Uso veterinario - Urticanti (meduse, vespe, api, ortiche) - Dracunculosi - La difficoltà di raccogliere testimonianze - Appello alle persone guarite. NOTA: I due video inseriti nell'intervista (la "rimozione dei nei") non fanno parte delle normali applicazioni del Metodo Ruffini. Li ho messi perchè erano gli unici disponibili nei quali si vedesse l'applicazione del trattamento, ed anche per la velocità stupefacente con cui questi nei effettivamente si dissolvono. Il sito di Ruffini.
di Stefano Re
Quella che segue è la versione scritta dei contenuti del mio intervento alla manifestazione di Torino.
Ho due cose da dirvi: la prima riguarda lo scenario. Ed è che la lotta contro l’obbligo vaccinale non è solo la lotta contro l’obbligo vaccinale. Ormai lo abbiamo messo tutti a fuoco: qui si parla della sovranità sul proprio corpo. Qualcuno vuole cancellarla di fatto, prima ancora che di legge. Io non ci sto.
Nelle ultime ore, diverse persone mi hanno chiesto di commentare la nuova legge sul copyright appena approvata a Bruxelles. Il problema è che non si riesce a capire esattamente in cosa consista.
Ormai i giornalisti venduti, che rispondono agli interessi delle lobby, sono diventati talmente bravi nel mescolare le acque, che non si riesce a trovare un testo obiettivo che spieghi per filo e per segno quali saranno i cambiamenti più importanti. Ci sono gli articoli trionfalistici, che ti dicono che "finalmente gli autori saranno protetti", e ci sono quelli disfattisti, che dicono che "fra un pò qui censureranno tutto."
Nel mezzo probabilmente sta la verità, ma non la si riece ad identificare con chiarezza. C'è chi parla di filtri automatici per l'upload dei materiali, e chi dice che invece questi filtri non ci saranno. C'è chi dice che le major (Youtube, Google, Facebook) faranno accordi preventivi con i produttori di contenuti, e chi dice che questi accordi verranno fatti volta per volta.
AVVISO: Il vecchio sito è tornato online (grazie Dusty e Rick). Se trovate qualcosa che non funziona segnalatemelo perfavore.
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di Adriano Bulla
Cosa mi rispondereste se vi dicessi che esiste un’arma elettromagnetica in grado di infliggere tortura a persone comuni, facendo sentire voci che urlano nella testa, dando allucinazioni ed incubi orribili, persino prendendo il controllo dei nervi per dare convulsioni, attacchi di cuore e palpitazioni indotte?
Il falso scettico, ovvero chi si proclama tale perché si rifiuta irrazionalmente di credere a qualsiasi cosa non sia mainstream o non venga promulgata dalla televisione, mi darebbe del matto. Questo non è un punto minore, perché se tu fossi veramente la vittima di tale tortura, a chi lo potresti raccontare senza essere preso per uno che ha bisogno di “farsi vedere da uno bravo?”
Il vero scettico, però, colui (colei) che segue la verità in base ad argomenti logici e constatazioni tramite fonti attendibili e riscontrabili, specie se di mente aperta, mi chiederebbe di dare un acconto dettagliato e scientifico di ciò che ho asserito.
Ed è proprio ciò che intendo fare.
In un solo colpo, in un solo giorno, con una sola frase, Matteo Salvini è riuscito a svelare tutta l'ipocrisia di cui è imbevuta la sua persona.
Aveva a portata di mano la possibilità di fare un grande gesto - quello di dare la cittadinanza italiana a Rami, il ragazzo egiziano che ha salvato tutti i suoi compagni - ma se l'è bruciata con l'infelice uscita "Si faccia eleggere, e poi cambierà le leggi come vuole lui".
Certo, è vero che Rami ha chiesto la cittadinanza per sè ed anche per i suoi famigliari, ma almeno a lui Salvini poteva concederla. Poteva dire "intanto diamola a lui, poi per gli altri vedremo". Invece gli ha detto di no, e pure in modo arrogante e spocchioso.
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