Mi ha molto colpito la notizia che Corrado Augias restituirà ai francesi la legione d’onore, dopo che la stessa onorificenza è stata conferita al presidente egiziano Al-Sisi.
In una lettera al quotidiano Repubblica, Augias ha così spiegato la sua decisione: “La mia opinione è che il presidente Macron non avrebbe dovuto concedere la Legion d’onore ad un capo di Stato che si è reso oggettivamente complice di efferati criminali. Lo dico per la memoria dello sventurato Giulio Regeni, ma anche per la Francia, per l’importanza che quel riconoscimento ancora rappresenta dopo più di due secoli dalla sua istituzione. Ci sono occasioni in cui anche i capi di Stato dovrebbero attenersi a quella che gli americani chiamano the right thing, la cosa giusta. Credo che il presidente Emmanuel Macron in questo caso abbia fatto una cosa ingiusta".
Il motivo per cui la notizia mi ha colpito non è per un semplice “senso di giustizia” verso Giulio Regeni. Ormai è chiaro che Regeni si è trovato coinvolto - volente o nolente - in una vicenda molto più grossa di lui. Qui bisognerebbe iniziare ad analizzare il ruolo dei servizi segreti di varie nazioni, e non è certo questo lo spazio per farlo.
Il motivo del mio stupore è dovuto al fatto che con questo gesto Augias ci ha ricordato qualcosa di cui ci stiamo tutti dimenticando: esistono i valori e i principi morali. In un periodo di grande scombussolamento sociale ed economico, ci si sta completamente dimenticando che i principi morali possono restare l’unica guida valida per non perdere completamente il senso di direzione dell’umanità.
L’avidità dei grandi gruppi finanziari, mescolata alla sete sempre crescente di potere dei gruppi dirigenti, porta progressivamente a calpestare quelli che dovrebbero essere gli unici principi guida della nostra vita sociale, e il piccolo gesto di Augias fa tanto clamore proprio perché sembra quasi una nota stonata in questa rincorsa impazzita al calpestamento dei nostri valori.
Il problema è che la stonatura sta nel coro, non nel singolo cantante.
Non basta infatti un Augias a far primavera. Il rispetto dei valori e dei principi morali dovrebbe essere una caratteristica comune di tutti i personaggi pubblici, dai politici ai giornalisti agli intellettuali.
Ma è proprio nella fragorosa mancanza di rispetto di questi valori da parte di tutti, che anche il piccolo gesto di Augias oggi può avere una grande risonanza.
Massimo Mazzucco
i giornali zitti e omertosi..
capito??
sul caso regeni, buttato nella mischia spionistica suo malgrado, bisognerebbe fare un articolo a parte..
E' tutto fumoso e poco chiaro, non era lì in vacanza..
Insomma non ce la contano giusta.
Da questo punto di vista Augias opera nel contesto dei guastatori interni (utili ai francesi) volti a rompere con l'egitto..
Tutte queste belle e ipocrite anime se la prendessero piuttosto con cambridge e gli inglesi..
Lo hanno buttato allo sbaraglio e poi, quando serviva morto, lo hanno consegnato agli egiziani.
Un classico.
Oltretutto il ritrovamento del corpo di regeni esposto in bella vista sulla strada principale in concomitanza della visita al cairo della ministra dell'industria italiano Guidi, la "sguattera del guatemala", x trattare appunto affari economici, tra cui il gas, è sintomatico..
di cosa stiamo parlando.
www.eni.com/it-IT/attivita/egitto-zohr.html
Un tesoro nel mediterraneo
Il giacimento è considerato la più grande scoperta di gas mai realizzata in Egitto e nel Mar Mediterraneo e l’approccio integrato utilizzato ci ha permesso di mettere in produzione il primo gas in meno di 2 anni e mezzo dalla sua scoperta, un tempo record per questa tipologia di giacimento. Zohr si trova all'interno della concessione Shorouk, a circa 190 chilometri a nord della città di Port Said. Nel blocco deteniamo una quota di partecipazione del 50% e siamo operatori, mentre gli altri partner sono Rosneft con il 30%, BP con il 10% e Mubadala Petroleum con il 10%. Ad agosto 2019 la produzione del giacimento ha raggiunto oltre 2,7 miliardi di piedi cubi di gas al giorno (bcfd), circa cinque mesi in anticipo rispetto al Piano di Sviluppo. Abbiamo ottenuto questo risultato grazie al completamento di tutte le otto unità di trattamento a terra e di tutti i sistemi di trattamento e rimozione dello zolfo (i cui proventi della vendita come fertilizzante vengono utilizzati per finanziare iniziative legate alla nostra strategia di sviluppo locale), l'avvio della produzione di ulteriori tre pozzi e del secondo gasdotto da 30 pollici e lungo 216 chilometri che collega gli impianti di produzione sottomarini all'impianto di trattamento a terra. Nel 2019 il giacimento ha raggiunto il livello produttivo pari a 145 mila barili equivalenti al giorno in quota Eni pari al 41% della produzione nel Paese.
capito macron?
ZERO COMPAGNIE FRANCESI..
chissà come gli rode il CULO..
e i pagliacci italiani, fico, zinga, AUGIAS, che spingono per rompere con l'egitto in DANNO ALL'ITALIA..
lui, il francese, invece legion d'onore e rafale agli egiziani..
=loro su, noi giù.
Mi hai tolto le parole di bocca...
Lo spettatore
Io mi riferivo solo all'importanza del gesto rispetto alla perdita dei valori.
Quoto, i servizi segreti (e quelli egiziani hanno avuto come maestri,inglesi,tedeschi e statunitensi), i corpi non li fanno ritrovare, chiaro l'avvertimento all'italia, sulla politica estera e in specie quella energetica vale ancora quello che e' capitato a Mattei,Moro,Gheddafi etc.sono francia e gran bretagna spalleggiate da u.s.a. e israele che decidono in nord africa e medio oriente (qualcuno ha il coraggio di chiamarle ex colonie).
Il nostro compito nel mediterraneo e' fare il cane da guardia per loro e con i collaborazionisti/mezzadri che abbiamo il compito viene svolto egregiamente.
Il gesto di augias potrebbe anche essere un bel gesto ma come al solito perche' e' al sisi cioe' l'Egitto, se fosse stato il premier cinese (visto che ha parlato di diritti umani oltre che di regeni) avrebbe fatto lo stesso?
Dipinsi l'anima su tela anonima
Questa la risposta dell'ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset:
Risposta di Augias:
="ma come? a noi c vogliono far rompere con l'egitto e i francesi li premiano? cosa c'è sotto?"
Secondo me augias sente sotto sotto di essere stato fregato, quindi la restituzione stizzita della legion d'onore.
i giornaloni, complici della manovra, intanto evitano prudentemente l'argomento "gas" e i francesi continuano a percularci e a perseguire la politica di Napoleone.
eh si è visto..
Non ti preoccupare ci penseranno quei venduti,collaborazioniti/mezzadri del pd a presentare le formali scuse del governo italiano se la cosa dovesse avere degli strascichi.
Dipinsi l'anima su tela anonima
Cioè di cosa stiamo parlando? Di quanto vale una vita umana e i valori a cui si accenna, rispetto agli interessi "maggiori", in questo modello economico?
Vabbè.
Io personalmente non mi sto dimenticando di nulla e non ho bisogno di Augias per rinfrescarmi la memoria.
Avrebbe risposto: A buffoni! Ieri avete internato un ex professore universitario, solo perchè dissente sulla vostra narrazione riguardo il covid!
Al limite sembra siate in prima linea CONTRO i diritti umani!
Un Giornalista, questo avrebbe risposto!
p.s. Grazie a Peonia per la segnalazione
Perfetto quello che hai scritto, però, c’è un però.... poi cosa si fa?
Vi ricordate Moro?
Moro era colui che voleva mettere insieme comunisti e democristiani per avere una linea unica per l’Italia.
Questo avrebbe permesso di avere la forza per una linea politica italiana atta a resistere agli impatti esterni.
Non c’è nessuna possibilità oggi di avere questa linea unica.
Lo avrebbe potuto fare i stelle se fossero stati coerenti.
Però questa storia di Augias mi ha fatto venire in mente Sartre che, quando rifiutò la legion d’onore (preventivamente, nel suo caso), sembra abbia bofonchiato "certi premi non basta rifiutarli, bisogna mettersi nelle condizioni di non meritarli".
Poi, recidivo, rifiutò anche il Nobel per la letteratura. Altri tempi, signora mia.
In questi ultimi anni questo genere di onorificenze hanno perso il loro significato originario, in quanto sono eccessivamente abusate e le rifilano a cani e porci come suol dirsi.
Ad esempio, per quanto riguarda la Legion d’Onore, risulta che sia stata conferita anche a: Romano Prodi, Massimo D'Alema, Franco Bassanini, Emma Bonino, Piero Fassino, Walter Veltroni, Dario Franceschini, Enrico Letta. E poi il renziano Sandro Gozi, Giovanna Melandri, Roberta Pinotti, i sindaci milanesi Giuliano Pisapia e Beppe Sala.
Poi per il resto non saprei.
Insomma, secondo me, a questo gesto non gliene fregherà una mazza a nessuno, certamente non mi fido dell’autenticità del gesto di Augias e non escluderei che possa essere mera vanità e voglia d'apparire (e la vanità al tipo non fa difetto). Della vicenda di Regeni poi, ancora non si sa un emerito cazzo ed una beata minchia ne sa pure Augias (diversamente parli).
Infine, "nulla quaestio" sull’importanza di certi gesti e sul dare l’esempio in generale, purché i primi abbiano a riferimento simboli che significhino ancora qualcosa sotto il profilo valoriale, ed i secondi (gli esempi) provengano da chi è preposto ad un’istituzione es.: un sindaco che prende l’autobus o che fa la fila per un certificato all’anagrafe (mai visto in italia), etc.
Per la cronaca qualche anno fa analogo gesto, sebbene per motivi diversi, fece Assad
www.lantidiplomatico.it/.../82_23756
Personalmente anni fa ebbi un breve colloquio via etere con il Dr. Augias, incentrato sul suo essere non credente e su certi valori che verrebbero meno per chi si adagia sul (sui) dogma cristiano cattolico. Nei miei confronti è stato disponibile da subito, e questo NON è da tutti, così gonfi e tronfi come sanno esserlo tanti giornalisti TV. Ricordo di averne approfittato chiedendogli di approfondire la questione "mariana", le (vere o presunte) apparizioni della Madonna, un suo parere insomma. Mi rispose che non ne era particolarmente interessato, ma che probabilmente ne avrebbe trattato in un suo prossimo libro, cosa mai accaduta... Questo suo disinteresse per tale argomento non ha comunque ridotto la mia stima nei suoi confronti.
Un saluto
Azz pero', quanti legionari che abbiamo in Italia... ma che ci sono anche i Cavalieri del Lavoro in Francia, per caso ?
Stiamo parlando di uno che stava benissimo nella competizione che hai proposto l'altro giorno.
È come se Netanyahu facesse un gesto a favore dei palestinesi. Tutti ne tesserebbero le lodi ma sarebbe chiaro a chi non si vuol far fregare che c'e' sotto qualcosa.
Un gesto è un qualcosa di importante, a volte più dei fatti. Per questo è importante chi lo fa.
Mi riferisco ai casi di Federico Aldrovandi, Riccardo Magherini, Serena Mollicone, Stefano Frapporti, Giuseppe Uva.
Mentre, se finalmente si è arrivati a capire cosa sia successo a Stefano Cucchi, lo dobbiamo più alla caparbietà della sorella e dei familiari, che non alla volontà di chi dovrebbe indagare su quelle strane morti.
Indi per cui, sarebbe il caso che il signor Augias restituisse anche le onorificenze italiane, quali il Cavalierato e il Grande Ufficiale della Repubblica, almeno fino a quando non si riuscirà a stabilire le esatte dinamiche di quelle morti.
Se il suo è un nobile gesto disinteressato, abbia il coraggio di farlo anche da noi.
Dante Bertello.
No, quelli non sono casi simili.
Una cosa è parlare di Regeni per parlare di altro, un'altra cosa è parlare di Regeni per parlare di Regeni.
È già tanto se Augias ha fatto quel gesto veramente per Regeni.
Noi stiamo andando velocemente sotto la sfera di influenza francese e ogni tanto è utile litigare un può con loro perché altrimenti diventiamo proprio i loro servitori.
Tra i marò sequestrati in India, ai francesi che fanno guerra alla Libia alleata dell'Italia, all'Egitto che tortura un italiano...
Se c'è uno Stato che mostra debolezza è l'Italia e quando sembri debole gli altri si accordano per farti a pezzi.
Ma sono solo due delle varie relazioni complicate tra Italia e Francia.
I cugini d'oltralpe non accettano un rapporto alla pari. In effetti il loro potere è superiore al nostro però diciamo che c'è qualcuno in Italia che preferisce vendere l'Italia ai francesi più che farsi rispettare
Tranquillo, berlusconi sta' solo trattando sul prezzo di vendita di mediaset ai francesi, si tratta solo di cifre e per far cio' ha garantito al governo golpista (pd,m5s) il suo appoggio al senato dove i golpisti hanno una maggioranza risicata, l'appoggio in cambio dell'inserimento nel decreto covid anche del decreto salva mediaset, un po' come farsi scudo con un ostaggio,se spari al bandito e colpisci l'ostaggio sei un infame e nessuno vorra' passare per infame (secondo loro) e non far passare il decreto covid, un po' come successe quando nel decreto di abolizione dell'imu inserirono il decreto salva banche.
In tutto questo ancora una volta gli ostaggi siamo noi e le nostre attivita' produttive (d'alema disse che le reti di berlusconi andavano salvate perche' bene nazionale!) vendute al miglior offerente.
P.S. Per tutti gli anni 90 e buona parte degli anni 2000 il centrosinistra ci ha rotto le palle con il pericolo dell'uomo di Arcore ,convocando manifestazioni oceaniche ( in verita' piu' gite che manifestazioni) rifiutando le riforme proposte dai suoi governi e facendolcele accettare dai loro.
Direi che i collaborazionisti/mezzadri siano molti, ma molti di piu' di qualcuno e da molti anni all'opera.
Dipinsi l'anima su tela anonima
E quale sarebbe la differenza allora?
In quell'evento, noi italiani, non fummo vittime.
Per il resto la motivazione "morale" è tipica dell'intellettuale "de sinistra" che non ha mai capito un cazzo, volendogli dare il beneficio dell'imbecillità, o del partigiano traditore, se questo beneficio non glielo concediamo. La storia di Regeni ha come asse Londra, Roma, il Cairo. Parigi non c'entra un cazzo. Se proprio voleva fare il gesto morale, la legion d'onore la rifiutava con motivazione la repressione violenta e fascista che da due anni vediamo nei confronti dei manifestanti francesi.
Ma Augius è una merda al pari di tanti altri colleghi intellettualò, una cosa del genere non l'avrebbe mai fatta, perchè la sua statura morale, al pari di quella dei colleghi, è a livello sandalo-sotto-calzino-bianco della Merkel in vacanza a Riccione. E questo non venga inteso come un elogio alla statura morale della Merkel, o dei suoi sandali, sia chiaro. E' solo come termine di paragone.
Sono sostanzialmente d'accordo con ciò che hai scritto.
_________________________________________________________________
Il caso Regeni (ormai) è chiaro che ha a che fare con i servizi segreti egiziani, ed è proprio per questo che non se ne verrà mai fuori. Come già ho scritto in qualche "commento fa", i servizi segreti so segreti veramente, non per gioco o per finta.
Regeni era stato scambiato per un altro (per chi di preciso lo ignoro), ma comunque per un altro. Ai servizi il modo per far parlare le persone non gli manca... E quando si sono resi conto di avere tra le mani la persona sbagliata (o ciò che ne rimaneva), era troppo tardi.
Dell'uccisione ad opera dei servizi segreti lo sanno tutti "qui" da noi, è inutile continuare con l'ipocrisia e gli slogan "vogliamo chiarezza, vogliamo verità" da parte dei nostri politici. La verità la sanno benissimo ed è proprio per questo che sono anche consapevoli che non verrà mai ufficializzata da parte delle autorità egiziane; si creerebbe un precedente, un buco irreparabile alla segretezza delle "gesta" o modus operandi dei servizi segreti. E nessuno (dico NESSUNO) ha interesse che questo avvenga. E' inutile quindi continuare ad illudere i famigliari con slogan tipo "cercheremo e troveremo la verità".
Il gesto di Augias è di effetto, apparentemente audace e giustizialista, e da una parte lo approvo anche. Ma credo che lui sappia come funzionino certe faccende, e che quindi tale gesto rimarrà fine a stesso, con il risultato che andrà solo ad arricchire egli stesso, di approvazioni ed elogi.
www.youtube.com/watch?v=RUE6FUp_Hfc
Lo spettatore
Questo per dire che penso che il gesto di Augias non sia affatto un gesto di natura morale, ma frutto di calcolo politico.
Per esempio lo stesso Augias, che essendo nato da madre ebrea lo è a sua volta per legge talmudica, ha automaticamente diritto a un passaporto israeliano.
Ha mai fatto il gesto di rifiutare il passaporto israeliano per protestare contro i crimini di Netanyahu (non 1 omicidio, ma centinaia e migliaia, fra palestinesi inermi, libanesi e iraniani)?
il suo non lo trovo un gesto morale ma la continuazione della politica del pd e & soci per finire di distruggere l'italia agevolando in tal modo anche la francia.
Informazioni sulla Rete Come partecipare? RSS
Rete Voltaire
Rete Voltaire
Prima pagina Rubriche
Dossier
Archivio
Negli USA la guerra civile diventa inevitabile
di Thierry Meyssan
Ora il problema non è più sapere chi sia il presidente degli Stati Uniti legittimamente eletto, ma per quanto tempo potrà essere rinviata la guerra civile. Lungi dal ridursi a uno scontro tra un presentatore televisivo narcisista e un vegliardo senile, la divisione del Paese ha radici in una fondamentale questione culturale, latente dalla nascita.
Rete Voltaire | Parigi (Francia) | 15 dicembre 2020
ελληνικά English français Nederlands Português русский
JPEG - 27.8 Kb
Il presidente Donald Trump ha appeso, nel suo ufficio alla Casa Bianca, un ritratto del predecessore Andrew Jackson.
Eccoci arrivati al nodo: si profila all’orizzonte una catastrofe prevedibile da trent’anni. Gli Stati Uniti s’avviano inesorabilmente verso la secessione e la guerra civile.
Con il dissolvimento dell’URSS, l’“Impero americano” non ha più nemici che ne minaccino l’esistenza, quindi non ha più ragione di sussistere. Il tentativo di George H. Bush (padre) e di Bill Clinton d’immettere nuova linfa nel Paese per mezzo della globalizzazione del commercio ha distrutto le classi medie, non solo negli Stati Uniti, ma anche in quasi tutto l’Occidente. Il tentativo di George W. Bush (figlio) e di Barack Obama di organizzare il mondo mettendo a fulcro del sistema una nuova forma di capitalismo – stavolta finanziario – s’è impantanato nelle sabbie della Siria.
È troppo tardi per raddrizzare il timone. Il tentativo di Donald Trump di abbandonare l’impero americano e di concentrare gli sforzi sulla prosperità interna è stato sabotato dalle élite devote all’ideologia puritana dei Padri Pellegrini (Pilgrim Fathers). Di conseguenza, il momento tanto temuto da Richard Nixon e dal suo consigliere elettorale Kevin Philipps è arrivato: gli Stati Uniti sono sull’orlo della secessione e della guerra civile.
Quanto scrivo non è frutto di pura fantasia, ma dell’analisi di numerosi osservatori negli Stati Uniti e nel resto mondo. La Corte Suprema del Wisconsin ha sì respinto il ricorso di Trump contro le frodi elettorali, ma non per ragioni attinenti al diritto, bensì perché, così non facendo, «avrebbe aperto il vaso di Pandora».
Infatti, diversamente dalla dominante ingannevole interpretazione degli avvenimenti sulla stampa internazionale, ci sono soltanto due possibilità: o i ricorsi del presidente uscente sono valutati sul piano giuridico – e allora gli si deve dare ragione – oppure sono valutati secondo i dettami della politica, nel qual caso dargli ragione provocherebbe una guerra civile. Ma il conflitto è già in fase troppo avanzata. Il giudizio emesso a scapito del diritto, per ragioni politiche, non eviterà la guerra civile.
Bisogna finirla d’interpretare le elezioni presidenziali come una competizione tra Democratici e Repubblicani: Donald Trump non ha mai rivendicato l’appartenenza al Partito Repubblicano, che anzi ha preso d’assalto durante la campagna elettorale del 2016. Non è un illuminato: si richiama infatti al presidente Andrew Jackson (1829-1837), ossia a un presidente precursore ideologico dei “Sudisti” e dei “Confederati”.
JPEG - 37.2 Kb
Il fatto che in Europa non lo si conosca, non significa che Andrew Jackson abbia avuto un ruolo marginale nella storia statunitense. Sulle banconote da 20 dollari c’è la sua immagine, ossia quella di un presidente che pose il veto alla Riserva Federale.
Bisogna smettere di sostenere che Trump non rappresenta la maggioranza degli statunitensi: è stato designato presidente nel 2016, nelle elezioni locali ha contribuito alla vittoria in suo nome di migliaia di candidati, e nel 2020 s’è accaparrato milioni di voti in più rispetto al 2016.
Nessuno in Europa sembra osare prendere atto di quanto tuttavia abbiamo sotto gli occhi. Tutti s’aggrappano all’idea degli Stati Uniti come modello di democrazia. Allora prendetevi la briga di leggere la Costituzione USA, vi basteranno pochi minuti. Essa riconosce la sovranità degli Stati Federati, non del Popolo. Il suo principale ideatore, Alexander Hamilton, l’ha sostenuto, nonché scritto nei Federalist Papers: la Costituzione ha lo scopo di instaurare un regime analogo alla monarchia britannica – senza però l’aristocrazia – non certo una democrazia.
Questa Costituzione ha resistito due secoli solo grazie al compromesso dei primi Dieci Emendamenti (Bill of Rights). Ma nell’era della mondializzazione dell’informazione, tutti possono rendersi conto che la partita è truccata. Si tratta di un sistema tollerante, ma pur sempre oligarchico. Negli Stati Uniti la pressoché totalità delle leggi è redatta da gruppi di pressione, organizzati indipendentemente da chi siano gli eletti al Congresso e alla Casa Bianca. I politici sono una facciata che nasconde il vero Potere. Del resto, questi gruppi valutano ogni decisione di ciascun politico e annualmente pubblicano un annuario ove ciascuno viene soppesato per la propria docilità.
Gli europei, attaccati all’immagine degli Stati Uniti come nazione democratica, insistono ad affermare che l’elezione del presidente spetta [al popolo ma] attraverso i grandi elettori. Ciò è assolutamente falso. La Costituzione non prevede l’elezione del presidente da parte del popolo per delega, ma da parte di un collegio elettorale designato dai governatori. Col tempo questi ultimi hanno finito con l’organizzare votazioni nel proprio Stato federale prima di scegliere i membri del Collegio Elettorale. Alcuni hanno inscritto il principio nella Costituzione locale, ma non tutti. In ultima analisi, la Corte Suprema Federale non c’entra, come s’è visto vent’anni fa nella contesa fra George W. Bush e Al Gore, quando dichiarò esplicitamente che le eventuali truffe elettorali avvenute in Florida non erano di sua propria competenza.
In questo contesto, se gli Stati Uniti fossero una democrazia, Trump avrebbe probabilmente vinto le elezioni del 2020; invece ha perso perché sono un Paese oligarchico con una classe politica che non vuole saperne di lui.
I jacksoniani, fautori della democrazia, per far trionfare la propria causa non hanno altra scelta che prendere le armi, come prevede espressamente il secondo emendamento alla Costituzione. All’origine, questo emendamento voleva riconoscere a tutti i cittadini il diritto di acquistare e portare ogni tipo di arma da guerra per potersi ribellare a un governo tirannico, come accadde con la monarchia britannica. Questo è il significato del compromesso del 1789, che la maggior parte degli statunitensi considera superato.
Il generale Michael Flynn, effimero consigliere di Trump per la sicurezza nazionale, ha recentemente esortato a sospendere la Costituzione e a istituire la legge marziale per prevenire la guerra civile. Il Pentagono – la cui cuspide è stata sostituita dal presidente uscente a vantaggio degli amici del generale – si tiene pronto.
Dal canto suo Trump ha annunciato che si presenterà al tribunale texano deputato a decidere sulle frodi elettorali locali. Il Texas è uno dei due Stati federati che prima dell’adesione agli Stati Uniti fondarono una Repubblica indipendente e poi si riservò il diritto di recessione. Il governatore in carica nel 2009 minacciò la secessione. Un’idea che da allora ha continuato a farsi strada, tant’è che ora il Congresso locale è chiamato a decidere sulla proposta di referendum per l’indipendenza avanzata dal rappresentante Kyle Biedermann.
Il processo di dissolvimento degli Stati Uniti potrebbe essere più rapido di quello dell’URSS. All’epoca lo studiò a Mosca il professor Igor Panarin. Colin Woodward ne ha aggiornato l’analisi tenendo conto dell’evoluzione dei dati demografici: il Paese sarebbe scisso in 11 Stati, che si distinguono su base culturale.
JPEG - 36.5 Kb
Le 11 comunità culturali in cui oggi sono divisi gli Stati Uniti.
A questi problemi s’aggiungono i ricorsi contro le legislature di una ventina di Stati, che a causa della pandemia hanno adottato leggi elettorali che contravvengono alla propria Costituzione. Se questi ricorsi, giuridicamente fondati, venissero accolti, in questi Stati si dovrebbero annullare non soltanto le elezioni presidenziali, ma anche quelle locali (parlamenti, sceriffi, procuratori e altre cariche).
Non sarà possibile esaminare prima della riunione del Consiglio Elettorale Federale le ragioni addotte in Texas e altrove. Il Texas e gli altri Stati dove sono in fase di esame analoghi ricorsi, nonché gli Stati che potrebbero dover annullare il voto, non potranno perciò partecipare alla designazione del nuovo presidente degli Stati Uniti.
In questo caso, spetta al nuovo Congresso, dove i Puritani sono minoranza e i Jacksoniani maggioranza, indicare una procedura sostitutiva.
Thierry Meyssan
Traduzione
Rachele Marmetti
Giornale di bordo
Guardo al messaggio, non al messaggero
Forse le sue comprovate aderenze ai servizi segreti al soldo dell'allora blocco sovietico??
O forse perchè si è slogato un polso nella foga di scrivere uno dei suoi soliti libri in cui si parla del nulla assoluto??
Francamente mi fa ridere questa cosa. Non solo perchè restituisce un premio che di fatto non ha mai meritato ma è come dire che il prossimo nobel per la pace lo rifiuterà perchè in passato è stato assegnato ad Arafat, Peres e Rabin..... non proprio tre persone per bene visto i morti (da una parte e dell'altra) che hanno avuto sulla coscienza.
E' incredibile come la gente abbocchi ancora alle favolette di certa propaganda sinistroide.
Mi sembra chiaro che la storia di Regeni è solo lo specchietto per le allodole e sotto ci sia qualcosa di ben altro spessore
le cose sono tre:
era molto stupido (ma non credo)
non era il ragazzo dipinto dai media (probabile)
è stato frainteso nelle intenzioni
dispiace per il caso umano, ma non perderei altro tempo su questo argomento
Non gli riconosco autorità morale. Ha fatto quel gesto per darsi arie e far parlare di lui.
Dai Giò che ce la fai. Non indossare sempre gli abiti di Cenerentola Quando ce vò ce vò
Ciao
Non è ancora chiaro che il mondo sta affogando nel petrolio e nel gas ?
.. Se ci sarà la crisi di offerta la causa sarà il prezzo troppo basso.. che sta facendo saltare una ad una soprattutto le aziende americane...
Con lo shale oil e le sabbie di bitume ci sarà petrolio a basso prezzo in enormi quantità per i prossimi 1000 secoli.
In USA il gas lo bruciano.. perché c'è ne troppo.. troppo..
Lo vogliono esportare a prezzi bassissimi che certamente non renderanno appetibile costruire una piattaforma sul mare per tirarlo su dalle profondità del mediterraneo..
Il prezzo del petrolio non arriverà mai più sopra i 70 $.. prezzo minimo per non far fallire tutto il settore OIL USA e per non ridurre alla fame i paesi arabi..
Con Biden Iran e Venezuela apriranno i rubinetti ed inonderanno ancora il mercato ricominciando la corsa al ribasso.
La ESSO TOTAL SHELL BP CHEVRON tutte insieme valgono un quarto di AMAZON
La prima e' che i personaggi pubblici in genere fanno rumore coi loro gesti, quindi hanno parecchia responsabilita' sia per le cose che fanno (o dicono) sia per quelle che potrebbero fare ma non fanno.
La seconda completa la prima. Questa di Augias e' diventata notizia perche' ripresa dai media.
Ma se un personaggio pubblico fa una cosa che non piace al potere, i media o lo ignorano o lo denigrano.
E questi, sapendolo, si adeguano. Il cuore del mostro sta nei media.