L’ex ambasciatore in Iraq, Marco Carnelos, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista a Dagospia. Ne ha per tutti il diplomatico, che sottolinea le diverse responsabilità dell’occidente sul conflitto Russia-Ucraina, dalla Nato all’Unione Europea.
Ecco le parole di Carnelos: “L’allargamento a est della Nato è il peccato originale che ha alimentato una tensione crescente tra Russia e Occidente, fino alla guerra in Ucraina? È una questione controversa e non così scontata come viene raccontata”. Marco Carnelos, ex consigliere dei presidenti Prodi e Berlusconi, ex ambasciatore in Iraq ed ex inviato speciale per la Siria, espone le sue considerazioni sulla guerra in Ucraina. Ecco i passaggi principali.
L’Occidente promise alla Russia di non allargare la Nato a est?
Alcune promesse verbali furono fatte. Ci sono anche alcuni documenti, prodotti da riunioni di alto livello, in cui si evidenzia come l’assunzione che c’era in quel momento storico fosse che la Nato non sarebbe andata oltre il confine della Germania, riunificata a ottobre 1990.
Di Kamiokande
Fin dall’inizio pandemia si è fatta strada sui social media l’ipotesi di una relazione tra la malattia Covid-19 e l’accensione delle antenne 5G, che proprio in quei mesi incominciavano a venir sperimentate in giro per il mondo, inclusa Wuhan. L’interesse riguardo l’argomento ha raggiunto il suo massimo il 5 Aprile per poi scemare nelle settimane successive, come si può vedere dal grafico qui sotto.
Era immaginabile che, oltre all’attenzione del popolo dei social, si accendesse anche l’attenzione dei debunker e dei giornalisti “seri e responsabili” (da sempre lucidi e geniali). A titolo di esempio si vedano (se proprio ne avete voglia) gli articoli apparsi i primi di Aprile del 2020 su Open, La Repubblica ed il Corriere della Sera.
L’argomento ha meritato anche un articolo scientifico sulla rivista Media International Australia intitolato “‘Corona? 5G? or both?’: the dynamics of COVID-19/5G conspiracy theories on Facebook”.
Segnalazioni e commenti degli utenti sulle notizie più recenti.
*************************************************************************
Gli USA ammettono l’esistenza dei biolaboratori in Ucraina – Blinken autorizza paesi NATO a mandare aerei in Ucraina - Victoria Nuland decreta la morte del Nord Stream 2 – Lo stato di guerra è la prosecuzione ideale del “grande reset” - Italia: hanno rinnovato il greenpass per tre anni?
Intervista a Franco Fracassi sul suo ultimo libro: "Ucraina dal Donbass a Maidan, cronache di una guerra annunciata". Come naque la rivalità fra ucraini e russi - le purghe di Stalin - Il golpe di Maidan e il coinvolgimento di Gladio - Biden, Kerry e Burisma - I biolaboratori americani in Ucraina - Il ruolo di George Soros.
Chi scrive è portatrice di una malattia rara genetica, che vorrebbe porre alla Vostra attenzione le necessità concrete di una parte di disabili che va a costituire i circa cinque milioni di Italiani fortemente svantaggiati.
Mi chiamo Brunilda Ternova. Sono una invalida civile di 46 anni, poetessa e scrittrice per passione, interprete/traduttrice per professione, e vivo a Bologna.
Sono affetta da una collagenopatia rara – sottostimata – il cui nome è Sindrome di Ehlers e Danlos, la quale è stata descritta per la prima volta all’inizio del XX secolo, a opera di Edvard Laurits Ehlers (1901) e Henri Alexandre Danlos (1908).
Vi scrivo per chiedere il Vostro aiuto nella realizzazione di un progetto di assistenza per sensibilizzare l’opinione pubblica e varie figure professionali in vari campi riguardo la Fibromialgia e malattia rara genetica di EDS di cui soffro.
L’ultimo DPCM del 2 marzo 2022, al comma 4 bis, recita: «In caso di somministrazione della dose di richiamo, successivo al ciclo vaccinale primario, la certificazione verde COVID-19 ha una validità tecnica, collegata alla scadenza del sigillo elettronico qualificato, al massimo di cinquecentoquaranta giorni. Prima di detta scadenza, senza necessità di ulteriori dosi di richiamo, la PN-DGC emette una nuova certificazione verde COVID-19 con validità tecnica di ulteriori cinquecentoquaranta giorni, dandone comunicazione all’intestatario.»
A quanto sembra di capire, il greenpas per i vaccinati col booster viene prorogato di un anno e mezzo, al quale si potrà aggiungere un altro anno e mezzo.
E gli altri? Vuole questo dire che per altri tre anni dovranno subire limitazioni? Aiutatemi a capire perfavore, perchè fatico a crederci.
Con la guerra in Ucraina ci stiamo dimenticando troppo rapidamente del mare di bugie da cui siamo stati sommersi durante il periodo del covid. Per non dimenticarlo, ripubblichiamo un video che era già stato segnalato in precedenza nei commenti liberi.
L'autore del video è iscritto sul sito con il nick "baseluna".
Segnalazioni e commenti sulle notizie più recenti.
***********************************************************
La russofobia sta travolgendo tutto, storici e giornalisti compresi (caso Marc Innaro) - Formigli insulta la memoria di Giulietto Chiesa - Il ministro degli esteri definisce Putin “un animale”: ora DEVE scusarsi con lui - Bassetti deluso: non c’è più il covid in TV.
Argomenti trattati: L’ondata di russofobia nell’occidente - La fine della diplomazia – Cosa rischia l’Italia – Zelensky burattino degli americani – Il fenomeno di ipnosi collettiva – Cosa vogliono i russi, cosa vogliono gli americani – La posizione ambigua della Turchia – La nuova alleanza Russia-Cina – Rischio reale di guerra globale.
di Fulvio Grimaldi
Integro un mio post diffuso ieri, intitolato “Guerra virtuale nel Metaverso….” In cui esprimevo la mia impressione che in Ucraina si tratti di un conflitto in grande misura inventato. Ribadisco l’idea.
Quello che a noi arriva dai comunicatori (non chiamiamoli giornalisti) e commentatori è tutto fondato su quanto l’apparato del regime di Kiev fa sapere a inviati asserragliati nei loro hotel, lontani da qualsiasi azione sul campo, che quindi, rinunciando al mestiere nobilissimo dell’inviato di guerra, fanno da camera dell’eco alla propaganda di regime. Con, peraltro, piena soddisfazione dei rilanciatori a casa. Una guerra, resa invisibile a chi la dovrebbe documentare e ne mostra solo foto di repertorio, quando non ricorre a vecchi videogiochi per raccontare una “pioggia di missili”, fornisce convincenti motivi, specie a chi ha esperienza in proposito, per dubitarne.
Tanto più che delle immagini, invisibili, di atrocità, distruzioni e morti subite, non ne scorre traccia sui nostri schermi, mentre dell’unica guerra che si sa in corso, ma che viene totalmente ignorata, è quella dei resistenti nel Donbass, da otto anni sotto attacco e ora soccorsi da unità russe. Che forze russe intervengano in difesa di una popolazione aggredita da reparti dichiaratamente nazisti, colonna portante anche dell’assetto istituzionale dell’Ucraina, rivelerebbe qualche buona ragione per “l’invasione russa” del criminale dittatore Putin.
La sera del 28 febbraio 1986, il Primo Ministro svedese Olof Palme veniva ucciso nel centro di Stoccolma. Palme era l'uomo che si stava adoperando per sostenere, in piena Guerra Fredda, un terza via tra le due Superpotenze, oltre che tra socialismo e capitalismo.
Un’intera nazione subì un trauma paragonabile a quello provocato da eventi come l’omicidio Kennedy o l’11 settembre.
Non altrettanto scalpore suscitò invece da noi, tant’è che, non solo la vicenda, ma già il nome di Palme, sono quasi completamente sconosciuti in Italia.
Con questa ricerca, l’autore (Lorenzo Piazza) intende restituire dignità e notorietà ad una storia, “ufficialmente” chiusa nel giugno 2020 con una soluzione di comodo, mostrandone la complessità e le trame nascoste.
Un viaggio alla scoperta dell’indagine più grande e costosa del mondo, che mostra meccanismi di manipolazione che sono, purtroppo, validi ancora oggi.
Leggi tutto: L’ex ambasciatore in Iraq stravolge tutti: in Ucraina l’Occidente ha grandi responsabilità