L'OLOCAUSTO DEGLI ALTRI
di Nadine Boulanger
Senza voler nulla togliere all'importanza che riveste la Giornata della Memoria, e ribadendo la condanna per gli orrori dell'Olocausto, bisogna dire che lo stucchevole eccesso di retorica a cui abbiamo assistito non è stata l'unica nota stonata di questa celebrazione mondiale appena conclusa.
Nell'impostazione della ricorrenza, così come è stata rappresentata, manca ciò che le avrebbe dato un vero senso universale, e cioè un riconoscimento di tutti gli altri massacri e deportazioni, avvenuti in un passato magari più remoto, ma non per questo meno tragici o significativi.
Ci riferiamo soprattutto alla tratta dei Neri d'Africa, di cui si è sempre parlato pochissimo nonostante il numero di persone coinvolte...
NEL NOME DEL FIGLIO
L'America di oggi nacque il giorno in cui la Dea Libertà, stanca di vagare da sola nel mondo inutile degli ideali, si invaghi del Dio Denaro, e finì per sposarlo. Dopo un pò di tempo ebbero un figlio, ma non riuscivano a mettersi d'accordo sul nome. Lei insisteva per nomi come Puro, Luminoso, Giusto o Limpido, lui preferiva invece qualcosa di più concreto, come Miliardo, Surplus, oppure Tesoro. Finirono per mettersi d'accordo su Ipocrisia. E fu così che il quel paese, nel nome di questa trinità intoccabile, certe porcherie le puoi fare tranquillamente alla luce del sole.
Lo "scandalo" scoppiato oggi, e riportato da USA Today, è che alcuni giornalisti "syndacated" (quelli che scrivono per varie testate collegate in un network) avrebbero accettato soldi dall'amministrazione Bush ...
VERI E FINTI TERRORISTI
Sorpresa sorpresa. Esattamente come Josè Padilla, capolista di una lunga serie di nomi che man mano vengono rilasciati silenziosamente dalle varie carceri americane, per non aver nulla a che fare con un presunto terrorismo che erano stati accusati di fomentare, anche la giustizia italiana è tenuta prima o poi a fare i conti con le leggi vigenti, grazie alle quali si è riscontrato ieri che cinque islamici, accusati di simili reati, in realtà non li avevano mai commessi. Ed anche qui, come nei casi americani, invece di chiedere pubblicamente scusa a causa di un sistema che non può necessariamente essere perfetto, gli si affibbiano dei reati minori, pur di non dover ammettere davanti al mondo il benchè minimo errore. L'umana arroganza, una volta investita del potere, non ha più limiti.
Sembra quasi che chi gestisce la Giustizia tema di più delle scuse oneste ...
Un pò come da noi, dove se non ci metti davanti un "avvocato" o
un "cavaliere" non sei nessuno, anche nell'America ipocrita del
formalismo di facciata la Signora Rice Condoleeza dell'Alabama,
nubile, classe 1954, diventa per l'occasione "Dr. Rice."
Oggi tocca a lei, oggi è il momento della sua consacrazione
suprema. Dopo una lunga rincorsa alle stanze del potere, la getto-girl
in Saint Laurent (l'Alabama è conosciuto come lo stato razzista
per eccellenza), si sottopone al finto fuoco incrociato che la
sceneggiata democratica prevede per garantire ai cittadini
l'equità nella scelta di coloro che vanno ad occupare i
più importanti posti di governo: l'approvazione dell'apposita
commissione senatoriale, composta naturalmente da cinque democratici e
da cinque repubblicani, per il posto di ministro degli esteri lasciato
vacante dallo spernacchiato Powell. Nel caso di parità, decide
il presidente della commissione, in questo caso, altrettanto
naturalmente, un repubblicano (è questo il vero vantaggio di
avere la maggioranza al Senato: i presidenti delle varie commissioni,
tutte di 10+1, diventano tutti tuoi).
Ovvero, fuochi d'artificio doverosi, scintille precalibrate, esito
scontato. Il tutto naturalmente in diretta TV, per garantire al
cittadino la trasparenza assoluta del nulla, e naturalmente...
"L'attuale creazione di denaro dal nulla
operata dal sistema
bancario è identica alla creazione di moneta da parte di
falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne
traggono profitto" (Maurice Allais, Nobel per l'Economia)
Con la
fine della convertibilità aurea
si è manifestata la natura sociale della moneta: poichè
siamo noi cittadini - con l'accettazione - a dare valore ad essa,
dobbiamo essere noi, dal basso, a controllarne l'emissione e la
gestione. Vogliamo raccogliere tutte le proposte operative che vadano
nella direzione di una riforma monetaria: monete alternative, azioni
legali, proposte politiche.
Ci appelliamo in particolare a tutti coloro
che già si occupano di monete
locali, riforma monetaria, sovranità monetaria
e signoraggio: è giunto il momento di fare il punto
della situazione italiana e dare vita...
INTIFADA ALLA PUMMAROLA
Mentre tutti cercano di tirare acqua al proprio mulino, cavalcando in maniera ignobile la morte dell'elicotterista italiano in Iraq, ci si dimentica che nel solo mese di Gennaio i morti nel napoletano, a causa della faida camorristica, sono arrivati al doppio dei soldati italiani uccisi in Iraq nei quasi due anni di guerra: una quarantina, contro venti.
Ma forse, appunto, ai morti di malavita noi siamo molto più abituati. Quello a cui non eravamo abituati ad assistere è una vera e propria rivolta popolare contro le forze dell'ordine, come è accaduto ieri a Secondigliano, in occasione dell'arresto del figlio del boss Di Lauro. Qualcosa del genere era già successo un mese fa, sempre lì vicino.
Che cosa significa questo? Perchè mai dei cittadini di una repubblica democratica dovrebbero improvvisamente rivoltarsi ...
NAPOLI INVIVIBILE
di Tina Buonocore
Da un po’ di tempo a questa parte, la città partenopea sembra essersi svegliata, ma non in positivo, come tutti vorremmo. Le strade sono diventate teatro quotidiano di guerre fra clan rivali, che si combattono per il controllo del territorio e delle attività illegali.
Non che tutto ciò sia nuovo, ma adesso la situazione è diventata insostenibile: polizia nelle vie, paura costante che un colpo di pistola possa uccidere qualche innocente, coprifuoco quando comincia a far buio, rapine, violenze. No, non stiamo parlando di un film, ma di Napoli nel 2005, dove ancora esistono “famiglie” ...
UN MORTO DI TROPPO
Fra le fila dell'esercito americano muoiono mediamente una ventina di soldati alla settimana, e ormai i media nazionali non ci fanno più caso. Fra il silenzio complice della destra repubblicana, che conta soltanto i barili di petrolio recuperati ogni giorno che passa, e la vuota retorica commemorativa della sinistra liberal, che recita ogni sera in TV in nomi dei morti sul campo in un penoso rosario ipocrita, i marines che non torneranno piu a casa sono diventati ormai delle cifre statistiche che lasciano il tempo che trovano.
Ne muore invece uno solo dei nostri, e l'Italia si ricorda di colpo di essere in guerra, abbandona il desco congiunto del festino perenne, e si spacca rumorosamente in due, anche se nella confusione della recita improvvisata si ritrova a ruoli invertiti: da una parte la vuota retorica della destra "patriottica", che inneggia all'eroismo, al senso del dovere e ai valori della democrazia, ...
PAESE CHE VAI, DEMOCRAZIA CHE TROVI
Oggi è la festa della democrazia globale. Oggi il Presidente degli Stati Uniti George W. Bush, democraticamente eletto secondo il supremo principio della Costituzione "one person, one vote", è stato insediato alla Casa Bianca per un altro quadriennio di pace e di prosperità nel mondo.
E come chiave del suo discorso inaugurale, il Presidente ha giustamente scelto di ricalcare i termini di quella che è stata la caratteristica vincente del suo primo quadriennio: "combattere e debellare la tirannia nel mondo". La ricetta, ormai la conosciamo, è relativamente semplice: abbattere i tiranni, instaurare la democrazia.
Una prova evidente del successo di questa formula l'abbiamo avuta oggi in Afghanistan, dove un potente ...
FIRE DEPARTMENT - FRATELLI DI SANGUE
Ieri sera ho portato la mia macchina dal meccanico. Quando sono arrivato (vivo in una città degli Stati Uniti), c'era parcheggiata fuori, fra le altre auto in riparazione, un'ambulanza del locale Fire Departement, il Corpo dei Pompieri. Nell'ufficio c'era un pompiere, vestito in divisa "civile" (molto simile a quella dei poliziotti), che stava pagando il conto. Mentre la sua radio, appesa alla cintura, gracchiava comunicazioni di servizio, ho notato sulla spalla il distintivo rosso e oro della sua unità che luccicava con orgoglio, e mi è venuto istintivo dire: "Fire Department, i veri eroi di oggi! Gli unici che rischiano la vita per gli altri senza guadagnare una lira". Il pompiere, senza alzare gli occhi dalla fattura che stava firmando, ha annuito con la testa e ha risposto "Puoi ben dirlo, amico".
Poi si è tirato su, e mi ha guardato dritto in faccia. Era un nero alto quasi due metri, con gli occhi scuri e pungenti e col sorriso largo quanto la mascella. A quel punto non ho saputo resistere: "E' vero quello che ho letto da qualche parte - gli ho chiesto - che i "fratelli" di New York non avevano le radio adatte per lavorare in edifici così alti,
UNA LEGGE PER TUTTE LE LEGGI
Nella discussione seguita all'articolo "Ideali, non ideologie", qualcuno ha posto la famosa "domanda da un milione di dollari": ideali sì, ma quali? Facile infatti concepire un mondo in cui si agisca solo in base a principi assoluti, ben più difficile indicare questi principi con nome e cognome. Definisci "fratellanza", se ci riesci. Oppure "giustizia".
Forse allora la soluzione sta non nell'elencare a monte una determinata serie di principi ideali, ma nel ridurre le nostre leggi talmente al minimo da imporre a questi ideali di venire fuori per forza, di definirsi da soli, di cristallizzarsi per effetto delle azioni umane, invece di essere loro a guidarle. Una specie di "omeopatia morale", che responsabilizzi l'individuo e lo obblighi a scoprire da solo, di volta in volta, la cura migliore per ogni caso specifico.
Come riuscirci? Proviamo ad immaginare un "Codice civile e penale unificato", in cui l'unica regola rimasta, per tutti e per tutto, indistintamente, …
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