FIRE DEPARTMENT - FRATELLI DI SANGUE
Ieri sera ho portato la mia macchina dal meccanico. Quando sono arrivato (vivo in una città degli Stati Uniti), c'era parcheggiata fuori, fra le altre auto in riparazione, un'ambulanza del locale Fire Departement, il Corpo dei Pompieri. Nell'ufficio c'era un pompiere, vestito in divisa "civile" (molto simile a quella dei poliziotti), che stava pagando il conto. Mentre la sua radio, appesa alla cintura, gracchiava comunicazioni di servizio, ho notato sulla spalla il distintivo rosso e oro della sua unità che luccicava con orgoglio, e mi è venuto istintivo dire: "Fire Department, i veri eroi di oggi! Gli unici che rischiano la vita per gli altri senza guadagnare una lira". Il pompiere, senza alzare gli occhi dalla fattura che stava firmando, ha annuito con la testa e ha risposto "Puoi ben dirlo, amico".
Poi si è tirato su, e mi ha guardato dritto in faccia. Era un nero alto quasi due metri, con gli occhi scuri e pungenti e col sorriso largo quanto la mascella. A quel punto non ho saputo resistere: "E' vero quello che ho letto da qualche parte - gli ho chiesto - che i "fratelli" di New York non avevano le radio adatte per lavorare in edifici così alti, ... mentre la polizia le aveva, e così molti poliziotti hanno fatto in tempo a scappare, e loro no?"
Il sorriso era di colpo scomparso, e lo sguardo da pungente si era fatto distante, vuoto, inavvicinabile. Ha annuito appena con la testa, facendo una smorfia di dispiacere. "Sembra proprio di sì. Non so di sicuro cosa avesse la polizia, ma noi quelle radio speciali, per gli "high-rises" [gli edifici molto alti], non le avevamo."
A quel punto è entrato in scena il meccanico, Josè, che conosco da una vita ma con il quale naturalmente non avevo mai parlato dell'11 Settembre. "Come 'fatto in tempo a scappare'? Perchè, lo sapevano che le torri stavano per venire giù?"
"Apparentemente sì" ho detto io. "Pare addirittura che a Giuliani abbiano detto di evacuare i suoi uffici, lì di fronte, perchè la Torre davanti stava per crollare". A quel punto il pompiere ha avuto una reazione di scherno e di rifiuto insieme, e ha fatto un gesto di "cancellazione" con la mano, dicendo "Bah, non dargli retta! Giuliani pur di farsi pubblicità racconta qualunque cosa. Quello mira solo a diventare il presidente degli Stati Uniti, altro che andarsene in pensione!"
Ma a Josè la cosa non era andata giù: "Che pubblicità, scusa? Perchè dovrebbe dire che gli hanno detto di togliersi di mezzo se non era vero?"
"Ma che ne so - ha risposto il pompiere, stringendosi nelle spalle - cosa vuoi che ne sappia io. Nessuno sa di sicuro cos'è successo quel giorno."
"E se qualcuno lo sa non lo dice di certo" - ho azzardato io.
"E se qualcuno lo sa non lo dice di certo" - mi ha fatto istantaneamente eco lui, come se avesse già in bocca lo stesso pensiero. Poi ha raccattato frettolosamente la sua fattura, e mi ha stretto la mano, dicendo "piacere di aver parlato con te". "Altrettanto", gli ho risposto, mentre gli leggevo negli occhi un qualcosa di misto fra la sofferenza profonda e la frustrazione rabbiosa.
Io e Josè lo abbiamo osservato mentre saliva sull' ambulanza, e partiva lanciandoci un ultimo saluto con un breve guizzo della sirena.
Ora lo so di certo: loro sanno.
Massimo Mazzucco