di Nicoletta Forcheri
Quello che è passato mercoledì sera a Matrix è disinformazione premeditata, come gettare apposta polvere negli occhi dei comuni mortali che non passano le notti a informarsi come me sull'11 settembre e gli avvenimenti degli ultimi dieci anni.
Mazzucco non ha fatto altro che riunire e tradurre tutte le informazioni più importanti che circolano negli USA, e che non appena hanno abbastanza successo vengono sistematicamente imbavagliate. Quello che i denigratori non hanno detto, vigliacchi perché non hanno dato il loro nome, è che l'attacco all'Afghanistan, Irak, Iran, Somalia e tutti gli altri punti di "interesse nazionale" USA per questioni di "sicurezza energetica" erano premeditati e già racchiusi nel PNAC.
Quello che i denigratori non hanno detto è che la tesi dell'acciaio che non crolla col kerosene è sostenuta da tantissimi studiosi e professori universitari di fisica, di cui il più noto è ormai stato imbavagliato. Quel che non hanno detto è che il governo americano ha pagato alle famiglie delle vittime fino a 8 milioni di dollari …
(Aggiunta in coda trascrizione completa del filmato)Dal giorno in cui fece la sua prima comparsa sulla pubblica scena, William Rodriguez ha fatto decisamente molta strada. Anche fisicamente, visto che di questi tempi gira il mondo instancabile, per raccontare a tutti le sue drammatiche ore dentro e fuori dalle Torri che crollavano. Questo filmato si potrebbe tranqullamente dedicare a tutti coloro che ancora insistono ad ignorare le testimonianze delle esplosioni avvenute alla base delle Torri Gemelle, molto prima che queste crollassero.
di Enrico Voccia
Cavallo che vince non si cambia... eppure, dopo un'edizione di Sanremo andata alla grande, con un vincitore che ha riscosso contemporaneamente il primo premio della Giuria dei dieci, della critica e del pubblico, con un livello di ascolti notevole, la sola idea che il Baudo nazionale possa condurne la prossima edizione mette in moto un mare di critiche “autorevoli” che lo stesso conduttore denuncia come provenienti da non meglio specificati “poteri forti” che “magari non parlano ma agiscono”.
Torniamo alla morte del poliziotto Filippo Raciti a Catania, per opera, sembra, di gruppi ultras di estrema destra. Nonostante la portata mediatica e non solo dell'evento, il Papa non sente il bisogno di dire sull'accaduto nemmeno una parola durante il consueto Angelus domenicale (preferendo invece parlare contro i Pacs), né le autorità ecclesiastiche locali di interrompere i festeggiamenti legati ai riti religiosi della Santa Patrona della città. Le cose provocano un senso di indignazione in Pippo Baudo, che le critica.
Apriti cielo. L'Osservatore Romano attacca Baudo con estrema violenza: ...
di Carlo Brevi
La più grande incongruenza dell'arte contemporanea è il suo definitivo allontanamento da quella che si potrebbe definire l' "estetica comune".
Le grandi opere d'arte dei secoli passati avevano la caratteristica di essere apprezzate nello stesso modo dai nobili e dai contadini, uniti, almeno in questo, nel riconoscere quello che si poteva definire "bello".
Vi è un interessante chiave di lettura del processo che ha portato a questa frattura, ed è l'analisi degli studiosi di quella particolare visione detta "Tradizionale".
Come ben espresso da Titus Burckhardt nel suo splendido libro "L'Arte Sacra in Oriente e in Occidente", il percorso che nel nostro continente ha vissuto l'espressione artistica è del tutto analogo alla legge dell'allontanamento dalla vetta, ovvero dal celestiale.
Occorre premettere che nella creazione artistica, come è noto, partecipano tre soggetti: ...
Il nuovo capo del Pentagono, Robert Gates, ha licenziato in tronco Kevin Kiley, il nuovo Comandante dell'ospedale militare Walter Reid di Washington, che accoglie buona parte dei feriti di guerra reduci da Afghanistan e Iraq.
Già da tempo c'erano state lamentele per le lentezze burocratiche che rendevano ancora più penose le sofferenze dei feriti di Walter Reid, ma ieri un articolo del "solito" Bob Woodward sul Washington Post ha fatto esplodere lo scandalo, …
(CORREZIONE / nuovo articolo all'interno)
Se c'è una cosa da cui urge liberarsi in Italia, prima ancora dei ministri ladroni, è quel pensiero snobistico e finto-femminista di certe donne di partito, che sono state proprio quelle che hanno affossato il vero femminismo degli anni '70, togliendolo dalle strade e dai comitati di quartiere per inquadrarlo in legioni di donnine tanto "arrabbiate" ideologicamente quanto ordinate ed innocue all'atto pratico.
Sull' ANSA di oggi leggiamo: "Dopo la censura in Spagna anche l'Italia si scaglia contro l'ultima pubblicità di Dolce e Gabbana, dove un uomo a torso nudo tiene inchiodata una donna a terra per i polsi, mentre lei cerca di divincolarsi sotto lo sguardo impassibile di altri uomini. I politici italiani sono indignati e chiedono l'eliminazione dello spot. Il ministro dei Diritti e delle pari opportunità, Barbara Pollastrini, ha chiesto l'intervento del Giurì sulla campagna che viola gli articoli 9 e 10 del codice dell'autodisciplina pubblicitaria."
Mamma mia, che disastro. Cominciamo dall'ANSA: a parte il "torso" nudo, che nell'uomo ritratto arriva fino alle caviglie, vediamo che l'articolo trasforma serenamente una donna distesa su un letto ...
È inutile girarci intorno: qui parliamo di 11 settembre, parliamo di medicina ammalata, parliamo di Global Warming, ma il vero problema che ci attanaglia tutti, da vicino, è quello elettorale.
Il maledetto stallo in cui ci troviamo al momento di scegliere fra il non votare e votare il meno peggio, comporta in ciascuno di noi - indipendentemente dalla scelta fatta - una frustrazione tale da annebbiare ogni altro sentimento di rinascita, ogni altra voglia di ricominciare, ogni altro anche solo lontano pensiero di poter vivere in un mondo appena più decente di questo.
Eppure si potrebbe; ma è la nostra stessa cecità a impedirci di raggiungere quel traguardo. (…)
di Marco Cedolin e Massimo Mazzucco
In un colpo solo la dirigenza di Rifondazione Comunista è riuscita ad offendere la logica, a svelare il grande inganno della democrazia "rappresentativa", e a distruggere quel poco di immagine progressista che ancora riusciva a conservare, se non per merito proprio, per l'affannosa e patetica corsa al centro di tutto il resto della cosiddetta sinistra.
Leggiamo e commentiamo il comunicato ufficiale che il partito ha diramato in occasione dell'"allontanamento" del senatore Turigliatto, per essersi astenuto al momento del voto sulla guerra in Afghanistan:
Allontanamento Turigliatto. Il dispositivo del collegio di garanzia
Il dispositivo è stato approvato con 14 voti favorevoli, sei contrari. Totale membri del collegio di garanzia: 25.
Visto che quattrodici più sei fa venti, vorrà dire che i membri del collegio possono astenersi. Turigliatto no. […]
E' davvero difficile riuscire a guardare le cose dall'alto per più di qualche minuto, specialmente quando si tratta di politica italiana.
Passato l'attimo del "disgusto", che paradossalmente ci ha elevato ad una visione sdegnata del panorama politico italiano, siamo subito ricascati nella melma del battibecco quotidiano, dove si discute sul significato della mossa di Follini, ...
di Enrico Sabatino
Con la fiducia del Senato accordata al governo, la crisi è rientrata nello spazio di una settimana nonostante il thriller mediatico creato attorno ai senatori Pallaro e Follini.
Si è cercato di alzare l’audience sull’esito di questa crisi di governo per creare artatamente una falsa suspance ma era ovvio che un senatore eletto e residente all’estero votasse la fiducia insieme alla maggioranza – come aveva fatto del resto anche per la mozione sulla politica estera che aveva causato la crisi – in quanto per chi si propone di fare gli interessi di una comunità italiana all’estero, ...
di Marco Cedolin
La novità è di quelle che in realtà non contengono nulla di nuovo, dopo una settimana di morte apparente il governo Prodi è pronto a ricominciare dallo stesso punto in cui aveva inciampato, un po’ per distrazione e molto per effetto di una ben precisa scelta strategica.
La crisi di governo che in Italia ha suscitato tanto clamore e una cacofonia di sentimenti contrastanti nell’ambito delle varie “tifoserie politiche” ha assunto fin da subito le sembianze di una commedia ben orchestrata dove ogni attore ha interpretato con sapienza il copione mandato a memoria.
L’indignazione del centrosinistra nei confronti della cosidetta sinistra radicale che non volendo “adeguarsi” alla linea del governo avrebbe rischiato di riportare Berlusconi sull’ambito scranno, ...
Leggi tutto: Matrix 6