Questo video, curiosamente, è ancora visibile su youtube. (Se lo avessi pubblicato io, sarebbe durato 20 minuti).
Guardate l’immagine qua sotto: non è Montreal, non è Kyoto, non è Abu Dhabi. E’ Gaza, come Netanyahu vorrebbe che diventasse dopo la fine della guerra.
L’immagine è tratta da un documento pubblicato alcuni giorni fa dal PMO israeliano, ovvero l’Ufficio del Primo Ministro (Benjamin Netanyahu), che contiene un “piano per rivitalizzare l’economia di Gaza” dopo l’invasione militare.
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Fra Putin e Zelensky, l’uomo più pericoloso di tutti è Macròn.
Il piccolo napoleone fallito ha una gran voglia di fare la guerra a tutti i costi. Ieri ha dichiarato che “se la Russia sfonderà il fronte ucraino, siamo pronti a madare soldati”.
Mancano naturalmente i dettagli: “siamo” chi, esattamente? E “mandarli” dove, esattamente? Questo non è dato sapere.
Ovviamente, è chiaro che Macròn non parli a nome di tutta l’Europa, però è preoccupante che ogni quindici giorni torni alla carica con le sue dichiarazioni da conquistador incallito. Evidentemente è stato scelto come portavoce per l’ala guerrafondaia delle elites globali, che vedrebbero con piacere – visto che vendono armi – un allargamento del conflitto.
Fortunatamente, sul fronte opposto si sta facendo strada l’ipotesi più ragionevole, ovvero quella di scendere finalmente a patti con Vladimir Putin.
Il Fentanyl è un oppioide sintetico, decine di volte più potente dell’eroina. Sta devastando le classi povere degli Stati Uniti, con conseguenze che tutti abbiamo imparato a conoscere, vedendo i video delle varie città americane. Non a caso la chiamano “la droga degli zombie”:
Ora il Fentanyl sta arrivando anche in Italia.
Oggi sulla prima pagina de La Stampa compare un breve articolo a firma di Mattia Feltri, intitolato “Diritto di voto”. Gli spunti che offre per commentarlo sono talmente tanti, che vale la pena di leggerlo per intero:
“Sul Corriere della Sera, Paolo Mieli cita un libro secondo cui gli italiani che credono piatta la terra sono il 6%. Presumo che si riferisca agli italiani adulti, categoria coincidente con chi ha diritto di voto: poco più di 46 milioni. Dunque, 2 milioni e 760.000 italiani con diritto di voto credono piatta la terra. La statistica è forse benevola. Un anno fa, un sondaggio della SWG quantificò nel 15% gli italiani secondo cui la teoria della terra piatta è plausibile o probabilmente vera. Gli italiani con diritto di voto che credono piatta la terra, o non lo escludono, salgono a quasi 7 milioni.
Robert Kennedy Jr. non vincerà le elezioni, e non diventerà presidente degli Stati Uniti in novembre. Ma la sua presenza come terzo candidato è abbastanza ingombrante da creare seri problemi sia a Donald Trump che a Joe Biden.
Secondo ipiù recenti sondaggi, Robert Kennedy porterà via al totale degli elettori circa l’8% dei voti, e questo rende molto più incerto il risultato finale della battaglia fra Trump e Biden (al momento il margine attuale di vantaggio di Trump su Biden è solo dell’1,3%).
Nel campo repubblicano ci si preoccupa del fatto che Robert Kennedy possa portare via una grossa fetta di voti a Donald Trump, per certe “strane similitudini”. Per quanto infatti vi siano delle grosse differenze ideologiche fra i due, vi sono anche alcuni elementi che si sovrappongono, come ad esempio un generico fastidio dichiarato verso il “sistema di potere”.
Inizialmente non volevo dare spazio a questa storia, ma visto come è andata a finire voglio che la vediate tutti. Questi sono, purtroppo, i personaggi che popolano la rete oggi.
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Gli americani non ci stanno a perdere la guerra in Ucraina. Sanno benissimo che la recente iniezione di soldi e di armi servirà solo a prolungare l’agonia di Zelensky, ma che comunque l’esito della guerra è segnato. Putin non restituirà mai quello che si è preso, lo ritiene roba sua, ed è disposto ad usare armi nucleari per difenderlo.
Quindi, cosa resta agli americani per cercare di dargli fastidio? L’ultima trovata è stata quella di rubargli i capitali russi depositati – e attualmente congelati - nelle banche americane. La scorsa settimana il congresso USA ha approvato una legge che permette al governo di appropriarsi degli oltre 6 miliardi di dollari russi che sono attualmente congelati nelle banche americane, per darli agli Ucraini. (Ci sono poi altri 300 miliardi di dollari di capitali russi depositati – e congelati – nelle banche europee, soprattutto Francia, Belgio e Germania, che attendono di conoscere la loro sorte).
La legge approvata dal congresso americano si chiama REPO Act, che rappresenta un astuto gioco di parole: tecnicamente, le iniziali stanno per Rebuilding Economic Prosperity and Opportunity (for Ukrainians), ma il termine americano “repo” è lo slang usato per “repossession”, e si usa quando la banca ti toglie la casa (o la macchina) perchè non hai pagato le rate del mutuo.
Per chi vuole discutere di 25 aprile, di fascismo, di liberazione, di antifascismo, del caso Scurati ecc. lo spazio è a vostra disposizione.
Io mi scuso, ma sull’argomento non ho molto da dire.
M.M.
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