di Nicoletta Forcheri
Dopo la notizia sulla stampa il 20 giugno scorso della concessione di permessi di ricerca di idrocarburi nei più bei paesaggi della Toscana e del mondo, è calato il silenzio, provocato ad arte dalle dichiarazioni falsamente rassicuranti del presidente della Regione Toscana, Martini (“non ci saranno mai trivelle nel Chianti”) e dell’assessore all’Ambiente Artusa, che ha dichiarato la sua intenzione di annullare i permessi con una delibera della giunta regionale.
A parte che la regione Toscana se è guardata bene dall'annullare checchessia, tra le altre reazioni degne di nota, spiccano quelle sibilline di Rutelli e di Pecoraro Scanio: il primo ha affermato di non saperne niente, ma normalmente era stato avvertito qualche giorno prima. Il secondo si è limitato a preoccuparsi unicamente delle zone protette, già salvaguardate nei permessi. Numerosi sono gli altri punti torbidi, per l’ambiente, e non solo di cui si dovrebbe preoccupare....
Primo, chiunque conosca quelle zone o vi abiti, sa che da Montalcino ad Asciano, Buonconvento, passando da Siena fino a Monteriggioni e San Gimignano, e diradando verso Castellina in Chianti e Calstelnuovo di Berardenga, ma anche il volterrano e la maremma, è tutto un insieme di paesaggi eccezionali, miracolosamente preservati intatti nei millenni, che sarebbero da tutelare in toto per il futuro, ...
di Marco M.
Un nuovo robot armato aiuterà soldati e forze dell'ordine statunitensi. Per combattere i cosiddetti "comportamenti antisociali" e piegare all'obbedienza incondizionata i cittadini, CCTV e sorveglianza massiccia non bastano più.
Presto negli USA potrebbero essere utilizzati a tal scopo dei robot semoventi su cingoli, dotati di cam e sensori di movimento e soprattutto armati di taser, la pistola in dotazione alle forze dell'ordine statunitensi che spara scariche elettriche tramortendo, contraendo i muscoli e rendendo le persone colpite incapaci di muoversi.
Insomma, un nuovo mezzo di controllo sociale che sarà dotato di autonomia ed intelligenza artificiale fino a poter fare tutto da solo e con cui non sarà possibile "ragionare" nè consigliabile ribellarsi.
Il nuovo giocattolo è il risultato di una partnership strategica tra la iRobot, ditta che produce robot per le forze di polizia, ...
Piero Ricca segnala il suo nuovo blog temporaneo QUI
E’ venuto il momento di dimostrare la vera forza di Internet, da parte di tutti coloro che lo utilizzano come mezzo di libero scambio di informazione, e che lo ritengono arma assolutamente indispensabile per la salvaguardia dei diritti del cittadino, in un momento cruciale della storia del mondo moderno.
Niente di meno. Non stiamo scherzando.
Piero Ricca è la persona che qualche anno fa osò esternare pubblicamente il proprio sentimento verso l’uomo sbagliato, nel luogo sbagliato e nel momento sicuramente meno opportuno: ebbe cioè l’ardire di urlare “buffone” ad un suo concittadino che il quel momento era sia Presidente del Consiglio che super indagato per noti reati - poi di fatto confermati - nei corridoi del Palazzo di Giustizia di Milano.
Che sarebbe come urlare “birichino” a un sospetto stupratore di bambini che sta andando a ricevere la conferma della sua condanna.
L’uomo infatti, che doveva avere la coscienza perfettamente a posto, pensò bene di scatenare contro Ricca l’equivalente di dieci battaglioni di Marines contro una famiglia di iracheni indifesi: con il risultato che vinse l’orgoglio degli iracheni, e nonostante le pesantissime perdite – il poveraccio deve aver passato un paio di anni che non auguriamo a nessuno – Piero Ricca divenne il Pietro Micca della libertà di espressione in Italia.
In un paese la cui Costituzione sancisce chiaramente il diritto alla propria opinione, senza “se” e senza “ma”, Ricca era stato obbligato a cambiare la propria definizione di Berlusconi da “buffone” a “puffone”, ...
di Giorgio Mattiuzzo
Il 21 luglio 2005 secondo le autorità britanniche alcuni figuri provenienti dall'Africa hanno tentato di portare a compimento degli attentati contro il trasporto pubblico londinese per mezzo di rudimentali ordigni fatti in casa, nascosti in anonimi zainetti. Di fatto, un attentato fotocopia di quello avvenuto esattamente due settimane prima e che ha causato 52 morti. Per fortuna dei londinesi, però, le bombe hanno fatto cilecca e, dopo una enorme caccia all'uomo, i presunti terroristi sono stati arrestati e adesso quattro di loro sono stati giudicati colpevoli in tribunale.
Gli ordigni erano stati costruiti con acqua ossigenata comprata dai fornitori di parrucchieri e con farina di chapati, una specialità culinaria indiana, una specie di pane. Gli esperti hanno affermato che “nessuno prima di allora si era imbattuto in ordigni con queste caratteristiche”, tanto che hanno dovuto spendere “diversi mesi” per capire come funzionavano. Alla fine sono arrivati alla conclusione di non aver capito come abbiano fatto a non funzionare.
Uno degli accusati dice di aver aggiunto alla mistura esplosiva di acqua ossigenata e farina dell'acqua di rubinetto, ...
di Gennaro Carotenuto
E' cominciato a Buenos Aires il processo contro il prete cattolico Christian Von Wernich, accusato da 120 testimoni di aver partecipato direttamente a 42 sequestri, di avere preso attivamente parte alla tortura di 31 persone, di aver personalmente stuprato e di avere partecipato ad almeno sette omicidi durante la dittatura militare.
"Dovete pagare, con la tortura, con la morte, perché siete colpevoli", diceva il cappellano della Polizia bonaerense Christian von Wernich, a donne e uomini inermi legati sulla "parrilla", la branda metallica sulla quale venivano anche da lui torturati.
Racconta uno dei testimoni che quando Hector Baratti, attualmente detenuto desaparecido come la sua compagna Elena, incinta di sei mesi quando fu sequestrata, domandò al sacerdote per cosa dovesse pagare sua figlia Ana, nata in cattività e anche lei (avrebbe 30 anni) attualmente desaparecida, il sacerdote non ebbe dubbi e rispose: "anche la neonata deve pagare per le vostre colpe".
Elena de la Cuadra, la madre della piccola Ana, fu tenuta in vita per quattro mesi dalla banda della polizia bonoarense ...
Sta per esplodere in America – e quindi nel mondo, si presume – il dibattito sugli UFO.
A sbloccare l’eterno stallo fra i convinti assertori della presenza di altri esseri nell’Universo, e i denigratori più scettici, pare sarà l’uscita – o meglio, il rilancio - del documentario “Out of the blue”, titolo che gioca sul doppio significato di “sbucati dal nulla” e “usciti dal cielo”.
Lo studio dell’ “ufologia”, intendiamoci, non è cosa di oggi, ed è fin dallo storico “incidente di Rosewell”, del 1947, che moltissime persone hanno dedicato una vita intera allo studio di questo fenomeno. Ma fino ad oggi la questione è rimasta relegata ai margini del discorso mainstream, e nessuna “persona seria” – intesa come “pubblicamente presentabile” - se ne è mai occupata ufficialmente.
Ora invece abbiamo addirittura un ex-presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter, che sostiene di aver visto personalmente degli UFO, e accanto a lui è subito comparsa un’altra figura di tutto rispetto, l’astronauta Gordon Cooper (progetto Mercury), che dice di aver fatto la stessa esperienza.
Il documentario “Out of the blue”, che è stato girato nel 2006, inizia con alcune testimonianze ...
Cari amici di Luogocomune, vi scriviamo per raccontarvi una vicenda vissuta, che in qualunque altro paese al mondo verrebbe presa per una barzelletta.
Siamo una giovane coppia, con un figlio di tre anni, ed abitiamo a Milano. Nel lontano dicembre 2005 decidiamo di cambiare casa: poichè ci trasferiamo di poche centinaia di metri, la Telecom ci conferma che il numero di telefono resterà invariato.
Avendo in programma di trascorrere due mesi all’estero, chiediamo alla Telecom di sospendere la nostra linea telefonica, per poi riattivarla al nostro rientro, ovviamente presso il nuovo indirizzo. Loro prendono nota, e ci dicono che non ci saranno problemi.
Tornati in Italia, telefoniamo per riavere la linea; ma per strani motivi, a noi sconosciuti, il nostro numero telefonico “non risulta più”, e per quasi due mesi siamo costretti ad utilizzare esclusivamente i cellulari (che oltre che costosissimi sono pure dannosi). Finalmente, verso metà aprile del 2006, riusciamo ad avere il telefono fisso in casa. Sembra tutto risolto: un incidente spiacevole, niente di più.
Ma la vera odissea doveva ancora iniziare.
Dopo pochi giorni Telecom ci telefona per chiederci se vogliamo aderire all’offerta “Alice ADSL”, una tariffa di 20€ mensili che ti permette di utilizzare internet 24 ore al giorno. Accettiamo l’offerta, visto che comunque eravamo intenzionati a mettere l’ADSL. Ma alcuni giorni dopo scopriamo la nuova tariffa ADSL di Infostrada, ...
di Marco Cedolin
Molte volte si viene colti dalla tentazione di fingere che tutto quello che ci risulta sgradevole semplicemente non esista.
Ci sono stati comunisti che hanno trascorso decenni della loro vita leggendo solamente l'Unità, prendendo visione di una realtà irreale ma a loro gradita e ritenendo che tutti gli altri giornali fossero mendaci in quanto di realtà ne raccontavano altre che a loro non piacevano. Così hanno fatto fascisti leggendo solo il Secolo d'Italia, leghisti leggendo solo La Padania ecc.
In Valle di Susa la reazione dei cittadini di fronte a giornali e TV che raccontavano di accordi fra i sindaci ed il governo e vaticinavano di un nuovo TAV che stava per “partire” con la benedizione più o meno entusiasta delle amministrazioni locali, è stata una reazione di chiusura. La maggior parte dei Valsusini ha continuato a difendere con ostinazione la “buona fede” dei propri sindaci, attaccati dall’operato dei giornalisti che miravano a screditarli, fino ad arrivare al punto di affermare che qualunque fonte d’informazione stesse mentendo mentre avrebbero contato solo le parole che sarebbero uscite dalla bocca dei propri sindaci.
Quando quasi una settimana dopo il tavolo romano del 13 giugno i sindaci (o meglio il Presidente della Comunità Montana Bassa Valle di Susa Antonio Ferrentino, proclamatosi unico amministratore deputato a parlare in vece di tutti gli altri) hanno finalmente parlato di fronte a 3000 persone riunite in assemblea popolare, ...
Leggi tutto: Trivelle in Toscana: il rischio continua