Dopo l'undici settembre, quello delle scie chimiche è stato uno dei problemi più importanti a cui Luogocomune ha dato spazio nel corso della sua breve esistenza, ed è significativo che uno degli ultimi articoli pubblicati quest'anno riguardasse proprio quell'argomento.
Non essendo infatti il sito ancora in grado di combattere battaglie su più fronti, la questione delle scie chimiche aveva dovuto cedere momentaneamente il passo all'11 settembre, in quello che si preannunciava - e che fortunatamente è stato - un "autunno caldo" a livello di media nazionali.
Ora lo scopo di portare la questione 11 settembre a conoscenza anche di chi non frequenta la rete è stato bene o male raggiunto, ed essendo la natura di Luogocomune principalmente quella di diffondere l'informazione mancante, possiamo anche pensare a concentrarci su altri obiettivi di primaria importanza.
Oltre alle scie chimiche, temi importanti che si può prevedere prenderanno corpo nel prossimo anno sono quello dei "soldi di carta", la medicina e la mafia farmaceutica, ...
(Avviso: Questo articolo si rivelerà di scarso interesse per chi non si occupa approfonditamente di 11 settembre. E' però molto importante, a mio parere, per tutti quelli che lo fanno, da un lato e dall'altro della barricata).
Diceva la canzone "the harder they come, the harder they fall", più forte arrivano, più duramente muoiono. E' accaduto di nuovo (vedi già "Il cacciatore cacciato"), e il motivo per cui riproponiamo l'argomento in homepage non è certo personale, anche se parliamo di una persona in particolare. Ma lo facciamo perchè costui rappresenta la quintessenza di un certo tipo di cittadino, al quale evidentemente le conseguenze di una verità "diversa" sull 11 settembre piacciono talmente poco che preferisce fingere di non vedere quello che sta sotto gli occhi di tutti.
Se solo rimanesse in silenzio, a casa sua, non ci sarebbe nulla di male: ognuno ha diritto di guardare nella direzione che vuole. Il problema è che imperversa sulla rete, approfittando in particolar modo di siti ad "ampia tolleranza" come il nostro, e dissemina i vari forum di faziosità, di calunnie e di false impressioni, sollevando ovunque polveroni infiniti, il cui unico scopo è di distrarre il normale utente da un sano ragionamento basato sui semplici fatti che tutti abbiamo a disposizione.
Chi si comporta in questo modo si rende così complice degli eventuali crimini che noi andiamo sospettando, e ritarda in maniera inaccettabile una presa di coscienza seria ed approfondita dell'argomento da parte di altri. Stiamo parlando, in parole povere, del cosiddetto debunker, cioè di colui che si dedica sistematicamente …
(L'Unione Sarda) Il convegno oristanese smonta le risposte rassicuranti del ministero dell'Ambiente e avanza l'ipotesi Bario - Fenomeno meteorologico o inquinamento chimico? Crescono gli interrogativi sui "reticoli bianchi"
il 13 maggio scorso il cielo sopra Oristano era fasciato da decine di scie aeree. Nord, est, est-nord-est. Da qualunque parte si guardasse, un reticolo di bianche e persistenti tracce filiformi incombeva sulle teste. Dopo un po' quelle che tutti chiamano scie chimiche si trasformavano in una patina candida, un velo che copriva completamente l'azzurro. Le foto esplicite che testimoniano l'evento si trovano su Internet con facilità.
Possibile che da un giorno all'altro le rotte su Cabras, il Sinis e dintorni diventino più trafficate di Fiumicino? E poi, diversamente dalle normali scie di condensazione dei motori a reazione, perché quelle oltre i tetti di Oristano si allargano e stazionano nel cielo per ore? Perché gli aerei che rilasciano queste code non sono identificabili? Anche in questo caso fanno testo le immagini digitali: inquietanti cargo completamente bianchi e senza alcuna insegna disseminano l'atmosfera di strascichi nuvolosi.
Questi sono solo alcuni degli interrogativi che Franco Caddeo, oristanese di 46 anni con il bernoccolo per le scie chimiche, …
C'è qualcosa di sconcertante, di contraddittorio e di macabro insieme, nella recente "tradizione" - inaugurata se non sbaglio dall'attuale sindaco di Roma - di accendere le luci del Colosseo ogni volta che viene sospesa una esecuzione capitale nel mondo, e che si celebra quindi, almeno in teoria, una "vittoria" della lotta a questa feroce forma di falsa giustizia.
L'aspetto macabro sta nella natura stessa dell'edificio, fra le cui mura sono morti in maniera indicibile centinaia di esseri umani, fatti a pezzi da belve affamate o mutilatisi a vicenda finchè non avessero perso l'ultima goccia di sangue, per il puro divertimento di altri esseri umani. Sarebbe come illuminare a giorno Auschwitz per applaudire ogni importante atto di tolleranza razziale verso qualunque minoranza etnico-religiosa nel mondo.
L'aspetto contraddittorio sta nel non essersi accorti che proprio oggi è stata confermata la sentenza di morte a un cittadino iracheno, tale Hussein Saddam, ...
Molto probabilmente verremo a sapere che Saddam Hussein è stato impiccato soltanto a cose fatte, e questo potrebbe avvenire in qualunque momento da oggi in poi, e dovrebbe avvenire entro un mese al massimo.
Così stabilisce la legge irachena, dopo che Saddam ha perso ieri l'appello contro la sentenza di morte emessa circa due mesi fa contro di lui. "Condannato a morte" ancora prima di entrare in tribunale, l'ex-presidente iracheno sarà la vuota comparsa di una drammatica uscita di scena che ormai non serve nemmeno più a coloro che l'hanno voluta. Ma il copione, nel suo caso, non prevede alternative: dopo che le ADM non si sono trovate, il "dittatore deposto" e il "paese liberato" rimangono l'unica scusa decente a cui Blair e Bush possono ancora aggrapparsi per giustificare in qualche modo la loro infausta scelta di invadere il paese.
In realtà, anche se ufficialmente ne escono sconfitti, lo scopo ultimo dei neocons è stato raggiunto: destabilizzare il paese, spaccandolo su tre fronti ormai irrimediabilmente nemici, per poter meglio gestire in futuro la loro strategia di controllo delle risorse petrolifere. E' proprio questo l'aspetto che Saddam ha tenuto a rimarcare, nella lettera conclusiva che ha scritto al proprio popolo, ...
L'amministrazione Bush ha programmato per il 2008 dei test di una nuova "arma di attacco globale", il missile cruise ipersonico X-51 WaveRider.
In caso di successo del progetto, gli Stati Uniti avranno un'arma che permette di lanciare attacchi rapidi (in 60 minuti al massimo) e specifici in qualsiasi posto del pianeta.
"Il nuovo missile sarà sette volte più rapido del Tomahawk", afferma il produttore della nuova arma, Mark J. Lewis, in un'intervista a Popular Mechanics (numero di gennaio) [1].
Gli Stati Uniti si preparano ad avere nelle loro mani l'ennesima arma micidiale. Ma Popular Mechanics, ancora una volta...
Da quasi un secolo Time Magazine dedica ogni anno una copertina alla cosiddetta "Person of the Year", cercando di identificare "the man, woman, or idea that for better or worse, has most influenced events in the preceding year" (l'uomo, la donna, o l'idea che, nel bene o nel male, abbia maggiormente influito sugli eventi dell'anno trascorso).
Ci sono passati tutti, da Gandhi a Lindbergh, da Roosevelt a John Kennedy, da Hitler a Stalin, da Papa Giovanni a Karol Woytila*, ma spesso vi sono state anche delle scelte "di categoria" particolarmente demagogiche, come "Gli scienziati americani" nel 1960 ("per il lodevole sforzo nel cercare di tenere il passo con i russi"), o "I giovani" nel 1966 ("hanno scosso la società, non si fidano di nessuno oltre i 30 anni"), o ancora "La donna" nel 1975, nel momento di punta del femminismo americano di fine secolo.
Quest'anno la scelta è caduta non su un individuo, ma su un nome collettivo: "L'utente Internet", ovvero ciascuno di noi. A parte il messaggio davvero ambiguo, fin troppo trasparente nel suo doppio intento di glorificare ufficialmente, ma di rabbonire subliminalmente la massa di gente che ormai non si fida più dei telegiornali governativi, la scelta ha riconosciuto una realtà con la quale ormai il mondo deve imparare a fare i conti: "You — Yes, You — Are TIME's Person of the Year. You control the media now, and the world will never be the same" ("Tu - sì, tu - sei la persona dell'anno di Time. Ora tu controlli i media, ed il mondo non sarà mai più lo stesso"), ci dice con tono imbonitore la "motivazione ufficiale" per questa scelta.
Se ne sono finalmente accorti anche loro. E se arrivano con il biscottino in mano, vuole dire che hanno un terrore folle di quello che hanno scoperto.
Noi nel frattempo ci portiamo avanti, e a questo punto scegliamo chi, nel mondo di Internet, merita di diventare "Personaggio Web dell'anno". Esclusi i presenti e gli amici, ovviamente, invitiamo ciascun iscritto a indicare…
Anche quest'anno, il "Quinto dopo la Nuova Pearl Harbor," anche noto come “2006 Dopo Cristo,” il Ministero della Paura si è solertemente attivato per informarci dei rischi in cui noi infedeli Occidentali, soprattutto se Britannici o Statunitensi, potremmo imbatterci mentre presumiamo piuttosto ingenuamente di poter trascorrere delle tranquille festività Natalizie.
Questi pericoli possono essere i più svariati, ci viene ripetuto, considerata l'ormai proverbiale fantasia dei nemici del momento, i terroristi islamici. Secondo la nuova Direttrice dell'MI5 Eliza Manningham-Buller, evidentemente in vena di dimostrare sin da subito le sue capacità analitiche, loro...
di Vincenzo D'Urso
Positano 2006 - Caro Dio, ormai pare sia diventata un'abitudine, è che mi sento un pò credente nello scriverti ogni anno. Quest'anno nessuna richiesta, nessun lamento, alcune cose che ho sentito, spero tu voglia ascoltarle.
Se continuiamo a sprecare ingenti quantità di acqua non ne avremo più abbastanza. Mi pare ovvio a questo punto non scaricare lo sciacquone in bagno se è solo pipì. Questo è un esperimento che conduco da due anni a casa mia, è stato un successo. D'altronde è solo nitrogeno. Mio nonno lo usava come concime. L'accumulazione non ci fa diventare più ricchi, so che sei deluso di questo. Non riusciamo a capire che il mondo è al disastro, è un dato assodato, di fatto, non c'è più tempo per le chiacchiere. Il climate change è un'arma di distruzione di massa. Si alla vita no al global warming. Mio Dio, sarà troppo tardi per le future generazioni.
Raggiungeremo una temperatura di 475°C. Quando si scioglieranno i ghiacciai le 4X4 non serviranno più, ci vorranno le canoe. Non possimo continuare a respirare di questo passo, …
La RAI TV (Radio Televisione Italiana) è, per definizione, la nostra "televisione di stato". Questo significa che è finanziata dallo stato, e che ad esso deve rispondere sia rispetto ai contenuti che alla sua gestione.
Siamo quindi noi cittadini, e noi soltanto, a pagare questo pubblico servizio di informazione. Paghiamo lo stipendio ai suoi dipendenti, paghiamo i suoi costi di gestione, e paghiamo soprattutto il costo di produzione di ogni singolo minuto che la RAI produca e metta in onda, dal telegiornale al documentario sulle farfalle canadesi.
Man mano che passano le ore, i giorni, i mesi, e gli anni, tutto ciò che viene trasmesso viene a sua volta archiviato in quella che si può ormai considerare a tutti gli effetti la "memoria storica" del nostro paese.
Tutto questo noi lo paghiamo in almeno tre modi diversi: tramite il canone,
di Kerb
Era una bellissima sera d'estate di tanti anni fa...verso le 23, io e tre amici miei eravamo in motorino a goderci il fresco e a gironzolare per la città...
Anche se può suonare strano (per la città in cui vivo), ci fermammo ad un semaforo rosso in attesa del verde e, allegri e spensierati, ci sfottevamo a vicenda sull'aspetto malandato dei motorini...
Non udimmo nemmeno lo stridio dei freni, una grossa "stescion uegon" piombò ad una velocità, poi valutata intorno ai 70-75kmh, sul motorino dei miei amici...
Vidi (lo chiamerò) Gennaro schizzare 20 metri più avanti e (la chiamerò) Assunta volare direttamente sul palo del semaforo al lato opposto dell'incrocio...
La macchina proseguì la sua corsa e si schiantò in un muro a circa 50 mt. dall'incrocio...
Feci scendere la mia amica dal motorino, buttai a terra il mezzo …
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