Ieri a Trieste il capo dello stato ha tenuto un discorso “importante” sullo stato della democrazia. Nel sottotesto si legge una evidente paura per “l’onda nera” che avanza in Europa.
Il problema è che Mattarella, nel cercare di appellarsi ai più sani principi costituzionali, ha talmente stiracchiato i suoi ragionamenti da andare a smentire quello che lui stesso aveva detto un paio di anni fa, durante il covid.
Citando Norberto Bobbio, infatti, Mattarella ci ha ricordato che la democrazia deve porre “dei limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possano violare i diritti delle minoranze e impedire che possano diventare, a loro volta, maggioranze.”
In queste ore sta prendendo piede sui social una curiosa analogia: Spalletti come Biden. Esattamente come al presidente USA, dopo una performance deludente, viene chiesto a gran voce di dimettersi, così oggi a Luciano Spalletti, dopo la figura pietosa fatta agli europei dalla nostra nazionale, viene chiesto di andarsene a casa.
Ed esattamente come Biden, che ha detto “no, io rimango”, ora anche Spalletti dice "responsabilità mia, ma vado avanti". Non lo trovate fantastico? Da una parte un presidente degli Stati Uniti, ormai bollito e chiaramente incapace di comandare, che si interstardisce a restare comunque allla guida della nazione, dall’altra un tecnico che riesce ad ammettere, nella stessa frase, che la responsabilità della figuraccia è sua, ma che lui resta comunque a guidare la nazionale. Come se le due cose non fossero minimamente collegate.
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(Oggi non ci sarà Bordernights. Fabio è impegnato nella festa del canale).
É da un anno che lo diciamo: Biden era sempre riuscito a cavarsela, fino a quando faceva i discorsi leggendo dal gobbo, ma nel momento in cui avesse dovuto affrontare un dibattito live, senza "aiuti" di alcun tipo, sarebbe crollato miseramente.
Ed è esattamente quello che è successo ieri sera, nel primo confronto in live con Donald Trump. Senza dover fare sforzi particolari, Trump ha semplicemente aspettato che Biden inciampasse, rallentasse, dimenticasse, andasse fuori tema. Per poi trafiggerlo con una frase semplicissima: "Non ho capito l’ultima cosa che ha detto. E forse non lo sa neanche lui".
Secondo uno studio peer-reviewed pubblicato sull’International Journal of Vaccine Theory, Practice, più vaccini un bambino riceve contemporaneamente, maggiore è la possibilità che sviluppi un’infezione, una malattia respiratoria o ritardi nello sviluppo legati alle vaccinazioni.
“Se gli indicatori di sicurezza facessero scattare degli allarmi, i risultati sarebbero assordanti”, ha detto l’autore principale Karl Jablonowski, ricercatore senior presso Children’s Health Defense (CHD). “Il numero assoluto di malattie aumenta esponenzialmente con ogni vaccino aggiunto”.
Jablonowski e il direttore scientifico del CHD, Brian Hooker, hanno analizzato i dati di 20 anni relativi a 1.542.076 combinazioni di vaccini somministrate a bambini di età inferiore a 1 anno. I dati, raccolti dal 1 luglio 1991 al 31 maggio 2011, provengono dal database Florida Medicaid disponibile al pubblico, che contiene più di 460 milioni di richieste di fatturazione da oltre 10 milioni di persone. I ricercatori hanno esaminato le diagnosi mediche fornite ai bambini vaccinati entro 30 giorni dalla vaccinazione. Lo studio ha confrontato i bambini che hanno ricevuto tre “vaccini base” con i bambini che hanno ricevuto gli stessi vaccini più altri, in un’unica visita dal pediatra.
Julian Assange è stato liberato e sta viaggiando verso l’Australia, la sua nazione di origine. Ma dovrà fare ancora una fermata importante, alle Isole Marianne, prima di essere completamente libero. Le Marianne sono infatti un territorio americano del Pacifico, e qui Assange dovrebbe firmare con il giudice locale l’accordo patteggiato con il governo USA, che prevede la rinuncia da parte degli Stati Uniti di ulteriori persecuzioni penali contro di lui, in cambio di una sua parziale ammissione di colpa. Dopodichè gli Stati Uniti chiederanno una condanna pari o inferiore al periodo già scontato in prigione da Assange, il quale potrà ritenersi un uomo libero a tutti gli effetti.
Tutto questo ovviamente è solo il teatrino esteriore, che permetterà agli Stati Uniti di dire che “Assange ha riconosciuto di essere colpevole, e ha già espiato la sua colpa in prigione”. Ma la sostanza del problema non cambia di una virgola: Assange è stato perseguitato per quindici anni semplicemente per aver fatto il suo mestiere di giornalista. Ovvero, ha reso pubblici dei documenti che aveva ricevuto dall’analista-whistleblower Bradley Manning (oggi Chelsea Manning, dopo il cambio di sesso).
di Bet17
Edward Snowden, reso famoso nel 2013 per aver rivelato informazioni altamente classificate dalla National Security Agency (NSA), inclusa la connessione tra governi occidentali e i "Five Eyes", ha affrontato il tema dello sviluppo della tecnologia IA durante il recente meeting internazionale dedicato all'intelligenza artificiale, svoltosi a Singapore all'inizio di giugno 2024.
Il suo interlocutore è il dottor Ben Goertzel, uno scienziato informatico interdisciplinare, a capo di diverse fondazioni e società informatiche che ha lavorato come docente universitario in vari dipartimenti accademici di tutto il mondo.
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Vorrei sottoporvi questa notizia data da Frabetti l’altro ieri. Io la trovo allucinante, fatico a comprenderne la portata reale. (Potete iniziare a guardare dal minuto 2):
Leggi tutto: Il Mattarella double-face