[Questo è un classico caso, con pochissime informazioni disponibili, che richiede una approfondita “indagine” da parte degli utenti di LC.]
Tutto nasce dal recente “nuclear blunder”, lo scivolone nucleare in cui è incappata il 30 agosto scorso l’Aviazione Militare americana, quando si è saputo che un B-52 ha volato dalla base militare di Minot, nel Nord Dakota, a quella di Barksdale, in Louisiana, con cinque missili armati di testate nucleari appesi sotto le ali. Un pò come andare a fare la spesa con il lanciafiamme sottobraccio.
L'aereo infatti avrebbe attraversato mezza America violando le più elementari norme di sicurezza, in assetto da piena guerra atomica, mentre le procedure in tempi di pace richiedono che le testate siano trasportate separatamente dai vettori, e solo dopo una serie di verifiche e di interventi che in questo caso sono stati completamente saltati.
I militari naturalmente hanno subito comunicato che le testate “sono sempre state sotto il loro pieno controllo”, e che non sarebbero mai potute esplodere, nemmeno se l’aereo si fosse schiantato a terra. Per qualche motivo, però, dichiarazioni di questo tipo da parte dei militari trovano sempre meno gente disposta a credergli.
Ma il problema non sta tanto nel trasporto più o meno pericoloso degli armamenti, quanto nel fatto che sembrano essere già sei i militari che lavoravano a Minot ad essere morti di recente, ciascuno in un incidente separato.
L’accusa arriva dal gruppo attivista Citizens for Legitimate Government (Cittadini per un Governo Legittimo), ...
di Ashoka
Nel suo Elogio della follia, Erasmo da Rotterdam affermava che solo ai folli è concesso dire la verità ed in Shakespeare era proprio il giullare (il fool, ovvero il pazzo) a poter raccontare i fatti nella loro interezza e veridicità
Nel teatro moderno che è la televisione e nel caso dell'11 Settembre, questo ruolo non può che essere incarnato dalle migliaia di ricercatori che instancabilmente, da anni, analizzano nei minimi dettagli i fatti di quel giorno.
Sono stati necessari sei lunghi anni e le ricerche di questi nuovi giullari perché la CNN “ricordasse” di avere in archivio il video di un misterioso jet bianco che sorvolava la Casa Bianca, pochi minuti dopo l'attacco al Pentagono, e perché John King, che di quell'aereo era stato testimone in diretta, decidesse di realizzarne un servizio...
... ma soprattutto citare “i folli cospirazionisti di Internet” è necessario per poter affermare ciò che la CNN non potrebbe mai dire..
“Ho sempre pensato che questi aerei servissero proprio a quello, cioè da centro di controllo per gli attacchi dell'11 Settembre al nostro paese”
Il co-presidente della 9-11 Commission, Lee Hamilton, smentisce categoricamente questa ipotesi ...
Nel 1895 il pubblico parigino parlava estasiato di una nuova invenzione, il “cinematografo”, che permetteva loro di vedere su uno schermo gigante delle immagni in movimento. In realtà la strada per arrivare a quel risultato era stata molto lunga, e già da mezzo secolo si sperimentava, sia in Europa che negli Stati Uniti, con strani accrocchi, lanterne magiche e macchinari di ogni tipo, per riuscire a dare vita a una serie inanimata di fotografie.
Ma la proiezione dei fratelli Lumière, che mostrarono al pubblico la semplicissima scena dell’uscita degli operai da una fabbrica, passò alla storia come la prima proiezione pubblica in una sala cinematografica.
Sono passati poco più di cento anni, e il cinematografo rischia già di passare alla storia, all’interno di una rivoluzione mediatica che sta venendo alimentata sia dalla poderosa accelerazione tecnologica degli ultimi anni – prevedibile, questa, in quanto si alimenta dei suoi stessi progressi – ma anche dalla imprevediile comparsa di Internet, che rappresenta la variabile impazzita nel paradigma della comunicazione moderna.
Già l’intera industria musicale, qualche anno fa, ha dovuto rivedere daccapo i propri “parametri esistenziali”, per fronteggiare l’improvvisa esplosione del peer2peer, la copia diretta dei brani musicali fra utenti collegati in rete, ma ora tocca anche al cinema subire il contraccolpo della nuova dimensione telematica. Non stiamo però parlando delle copie pirata – problema analogo a quello delle canzoni, in Internet, poichè anche i film vengono copiati peer2peer - ma dell’intero ciclo di produzione, dalla ripresa al montaggio alla distribuzione.
Fino ad oggi, per realizzare un qualunque film da distribuire nelle sale, era necessario girarlo in pellicola, o comunque bisognava presentare il prodotto finito ...
Botta e risposta improvvisato su RSA con PAOLO BARNARD. QUI la registrazione.
[size=medium]PAOLO BARNARD HA RISPOSTO. [/size]QUI
°°°
Dopo quello firmato da Padre Benjamin, c’è un secondo documento che gira in rete in questi giorni, e che risulta particolarmente interessante per molti temi che ci riguardano da vicino.
E’ un “appello” che il giornalista Paolo Barnard ha rivolto, in forma impersonale, a tutti coloro che ancora non hanno rinunciato all’uso del cervello, e che in qualche modo si adoperano per cercare di vivere in un’Italia migliore di questa. E’ ormai evidente a chiunque, infatti, che la cosa sia non solo possibile, ma che stia diventando a questo punto indispensabile. Il problema è come riuscirci.
Quello di Barnard è un appello particolarmente lungo ed elaborato (che potete leggere QUI in versione integrale), per cui cercherò di riassumerlo, sperando di non stravolgerne il senso.
Partendo dal V-day di Grillo, che Barnard definisce semplicemente “terribile”, l’autore lancia “un grido per ostacolare la rovinosa deriva nella quale la Società Civile Organizzata italiana è franata”.
Dove per “Società Civile Organizzata si intendono – spiega Barnard - sia i pochi attivisti che i tanti simpatizzanti raccoltisi attorno ai Movimenti e ai gruppi di protesta italiani”.
Sembra quindi di capire che si riferisca al collettivo di coloro che in qualche modo in Italia “scendono in piazza“ - in maniera reale o figurata - leaders compresi.
Dopodichè Barnard afferma che questi leaders “sono riusciti a soffiarci del fumo negli occhi”, portandoci ad “autoconsegnarci all’irrilevanza”, “riducendoci a poca cosa”,
ROMA: L’avvocato Renato Gastaldi stava procedendo lentamente nel traffico cittadino, quando ha improvvisamente sentito delle urla alle sua spalle, mentre partivano delle raffiche di mitra. L’avvocato ha rapidamente fatto inversione di marcia, ma dopo pochi metri ha sentito un bruciore lacerante al petto: una pallottola gli aveva trapassato il polmone. Un secondo proiettile gli si è conficcato nell’intestino. Con uno sforzo disperato, l’avvocato ha continuato a guidare, ben cosciente del fatto che fermandosi sarebbe probabilmente morto dissanguato. Mentre si allontanava un terzo proiettile, sempre proveniente da dietro, gli ha frantumato il polso, mentre un quarto gli ha attraversato la scapola alla base del collo. Nonostante tutto l’avvocato Gastaldi è riuscito a portarsi fuori dalla zona di fuoco, ...
Ha decisamente colpito la lettera di Padre Jean-Marie Benjamin pubblicata ieri da Beppe Grillo, che qui riproponiamo. E’ un documento così lineare, così pulito e trasparente, così “cristiano” nella sua essenza invece che nella sua forma, che ci si domanda a questo punto dove sia finito il resto della cosiddetta “Chiesa di Cristo”. Che cosa potrebbe fare oggi un Ratzinger, con tutta la Chiesa unita dietro a lui, per mettere fine alla vergogna irachena, se solo applicasse con rigore la vera dottrina di cui si dice portatore? Perchè i veri cristiani non protestano, in ogni chiesa, in ogni sacrestia, o nella stessa Piazza S. Pietro, e non reclamano a gran voce che il Papa, i cardinali, e tutti i vescovi del paese facciano finalmente, una volta tanto, il loro dovere di cristiani? E perchè invece un padre Benjamin deve apparirci come un marziano, una specie di mosca bianca da studiare sotto l’ingranditore, solo perchè fa quello che il Vangelo gli impone di fare? M.M.
"Caro Beppe Grillo, sono padre Benjamin, non so se ti ricordi, nel marzo 2003 prima dell’aggressione americana contro l’Iraq, dicevo a “Porta a Porta” che non c’era in quel Paese nessuna arma di distruzione di massa, che era tutta una montatura di Washington per ingannare l’ONU e l’opinione pubblica.
Dicevo che se avessero invaso l’Iraq non avrebbero trovato nessuna arma di distruzione di massa, ma certamente un'eroica resistenza all’invasione. Mi hanno risposto con offese, ingiurie, calunnie e hanno dato ordine alle reti televisive e alle radio di non parlare dei miei libri e dei miei film sull’Iraq. Quando si dice la verità e i potenti Signori delle bugie non possono risponderti con altre menzogne, impiegano la denigrazione, l’insulto, la diffamazione.
Dio ti benedica, Grillo. Anche me hanno trattato da terrorista, perché dicevo la verità su quanto accadeva realmente in Iraq e denunciavo le menzogne dei “Signori delle Bugie” ...
Frustrati da decenni di soprusi ininterrotti, nati e cresciuti nello stesso ribollire di una spirale infinita di violenza, i palestinesi hanno iniziato a comprendere di essere in quel modo la causa involontaria dei loro stessi problemi.
Finché un palestinese lancerà un solo sasso, gli israeliani potranno sempre sostenere di mettere in atto la repressione “in difesa e a salvaguardia della propria sicurezza“.
Ma nel momento in cui i palestinesi perseguissero i loro diritti attraverso la strada della non-violenza, verrebbero a togliere agli israeliani la scusa stessa per trattarli come li stanno trattando ormai da decenni: prigionieri in casa propria.
E’ quello che è accaduto in un piccolo ma significativo episodio, l’altro giorno, sulla strada di Betlemme, ...
di Enrico Sabatino
Da più di un mese in Birmania è in corso una serie di manifestazioni di piazza contro la sciagurata decisione del 15 Agosto scorso da parte della giunta militare al potere di raddoppiare il prezzo della benzina e di quintuplicare il prezzo del gas per uso domestico, facendo così lievitare anche i prezzi delle tariffe dei trasporti pubblici e dei beni di prima necessità, medicinali compresi, e aggravando ovviamente le già disastrose condizioni economiche in cui versa la stragrande maggioranza del popolo birmano.
La giunta non ha dato alcuna motivazione per tale dissennata decisione, ma c’è chi dice che sia un pretesto per alimentare le proteste e quindi procedere a un nuovo giro di vite contro chi si batte per il ripristino della democrazia.
E’ purtroppo un fatto assodato da tempo in questa giunta il suo mix micidiale di violenza repressiva e pura idiozia. Oltre a derubare il Paese delle sue risorse naturali (gas, petrolio, legname e pietre preziose) svendendole all’estero per poi importare il prodotto raffinato a prezzi insostenibili a lungo termine, i generali al potere sono pure circondati da uno sciame di indovini ...
Pare che l’unione Europea abbia trovato la propria testuggine da opporre all’avanzata a tutto campo dei cinesi nel mondo: Angela Merkel.
Circa un mese fa il primo ministro tedesco, attraverso le pagine di Der Spiegel, aveva denunciato un massiccio hackeraggio militare da parte dei cinesi, che erano riusciti ad entrare nei sistemi di difesa tedesco e americano. Ieri invece ha fatto imbestialire Pechino, respingendo le loro proteste per il suo imminente incontro con il Dalai Lama, e conferemando anzi che si è trattato di una scelta “voluta e ponderata”.
Mentre quella del Dalai Lama è una questione più che altro simbolica, la faccenda dell’hackeraggio ha scosso molto più profondamente i presunti buoni rapporti che i cinesi sostengono di voler mantenere con l’Occidente.
L’accusa infatti è di aver penetrato il sistema del Pentagono chiamato NIPR-NET, che è un realtà un sistema a basso livello di sicurezza – gestisce soprattutto e-mail e comunicazioni non secretate – ma che pare essere la chiave di volta per mettere rapidamente in campo l’esercito americano nel caso di un improvviso attacco a Taiwan da parte della Cina.
Invece quindi di concentrarsi su hackeraggio supersofisticato, sembra che i cinesi preferiscano insinuarsi nei normali sistemi di comunicazione, ...
di Paxtibi
I demòni sono usciti dall'uomo russo e sono entrati nel branco dei porci, e cioè nei Necàev, nei Serno-Solov'ëvic e così via. Quelli sono affogati, o affogheranno senza dubbio, e l'uomo ormai guarito, da cui sono usciti i demòni, siede ai piedi di Gesù"
(F. M. Dostoevski, lettera a Màjkov a proposito de I Demòni)
C'è qualcosa di pernicioso nella brama di potere, qualcosa che tutti percepiscono come sbagliato, eppure sono tanto pronti ad abbandonarvisi se solo ne avessero l'opportunità. Non a caso la retorica dello stato continua a ripetere il mantra del servizio, dello stato siamo noi, tanto che persino gli oppositori più estremi obbediscono alla stessa logica, quella dei governanti “dipendenti”. E il gioco funziona, perché aveva ragione Goebbels, le cose basta ripeterle, non c'è bisogno che siano vere, e nemmeno plausibili: quanto lo è il credere che un uomo, conquistato il potere, si metta al servizio degli altri? Allora davvero, non è l'anarchia ad imporre l'avvento dell'Uomo Nuovo, liberato dal peccato e dalla tentazione, è la democrazia ad averlo già proclamato. È il trionfo del pensiero circolare: l'uomo è una bestia feroce, pronta ad aggredire i suoi simili alla prima occasione, con in testa solo il suo interesse personale; ma si trasfigura accogliendo su di sé l'investitura del potere, diventa un benefattore la cui unica preoccupazione è l'interesse collettivo.
Invero, già nelle sue radici hobbesiane la dottrina statalista mostrava la sua natura mitologica, con lo stato a rappresentare il corpo unico della collettività come organismo semidivino, il Leviatano. Poco è cambiato da allora. Anzi, i tentacoli della creatura si sono allargati fino a permeare totalmente la società. Se si accetta il dogma per cui lo stato ha il potere di risolvere i problemi che gli uomini, lasciati liberi, non sarebbero in grado di risolvere da soli, ...
Si chiude il mese caldo, per coloro che si occupano di 11 settembre, ed è tempo di voltare pagina. Prima di farlo però vogliamo stabilire alcuni punti fissi, che serviranno da riferimento nel futuro sviluppo del dibattito. Ve ne sono infatti alcuni molti importanti.
Come prevedibile, in questo mese è stato detto tutto e il contrario di tutto. Sta ora a ciascuno di noi setacciare, riflettere, trattenere quello che ritiene valido e scartare il resto. Il bello di Internet è che offre sempre una visione a trecentosessanta gradi, e per ogni persona che dice Alfa, ce ne sarà sempre almeno una che dice Omega. A differenza della televisione, che ci serviva ogni sera la pappa già pronta, uguale per tutti, in Internet il pasto dobbiamo cucinarcelo noi, ogni giorno, in prima persona.
Nello specifico, c’è stato lo scontro - tanto spiacevole quanto prevedibile - con i difensori della versione ufficiale, che con il solito ritardo su tutto, hanno finalmente deciso di organizzarsi, per reagire in qualche modo alla montante marea di richieste per la verità che arrivano ormai da ogni parte del mondo.
Naturalmente, come è loro abitudine, gli ufficialisti hanno scelto sin dall’inizio la strategia dell’attacco personale, evidentemente consci di non avere argomenti a sufficienza per “smontare” quello che solo a parole dicono di saper smontare: una montagna di prove contro la versione ufficiale, che cresce e si allarga a macchia d’olio man mano che a Washington cadono le paure e le reticenze da parte di coloro che sanno, ma che finora non avevano parlato. Eccone una selezione, da noi presentata a Matrix nella puntata del 7 settembre scorso:
Proprio in quella puntata di Matrix è apparsa chiaramente la differenza fra il modus operandi del Movimento per la Verita sul 9/11, ...
Leggi tutto: Morti misteriose nella base nucleare