di Ashoka
Nel suo Elogio della follia, Erasmo da Rotterdam affermava che solo ai folli è concesso dire la verità ed in Shakespeare era proprio il giullare (il fool, ovvero il pazzo) a poter raccontare i fatti nella loro interezza e veridicità
Nel teatro moderno che è la televisione e nel caso dell'11 Settembre, questo ruolo non può che essere incarnato dalle migliaia di ricercatori che instancabilmente, da anni, analizzano nei minimi dettagli i fatti di quel giorno.
Sono stati necessari sei lunghi anni e le ricerche di questi nuovi giullari perché la CNN “ricordasse” di avere in archivio il video di un misterioso jet bianco che sorvolava la Casa Bianca, pochi minuti dopo l'attacco al Pentagono, e perché John King, che di quell'aereo era stato testimone in diretta, decidesse di realizzarne un servizio...
... ma soprattutto citare “i folli cospirazionisti di Internet” è necessario per poter affermare ciò che la CNN non potrebbe mai dire..
“Ho sempre pensato che questi aerei servissero proprio a quello, cioè da centro di controllo per gli attacchi dell'11 Settembre al nostro paese”
Il co-presidente della 9-11 Commission, Lee Hamilton, smentisce categoricamente questa ipotesi ... ... e sostiene che la commissione non si è occupata di quell'aereo perché l'argomento non era stato “ritenuto importante”.
Tutto ciò nonostante il Pentagono, la FAA ed il Secret Service non abbiano alcuna spiegazione sul perché quell'aereo stesse sorvolando la Casa Bianca, subito dopo l'attacco al Pentagono ed una ventina di minuti prima che arrivassero i caccia fatti decollare da Langley.
ABC News – 9:41 a.m
(Altre fonti: NBC, CNN (1)CNN (2))
Ma quali sono le caratteristiche di questo aereo, identificato come un E4-B e soprattutto potrebbe aver avuto un ruolo di primo piano nei fatti di quel giorno?
E-4B – l'aereo del Giorno del Giudizio”L'E-4B è una versione modificata del Boeing 747 che ha il ruolo di Centro Operativo Nazionale aerotrasportato (N.A.O.C.) per il Presidente, il Ministro della Difesa e per i Capi di Stato Maggiore della Difesa (Joint Chiefs of Staff). Nel caso di un'emergenza nazionale o della distruzione di centri di comando e controllo a terra, l'aereo fornisce un centro di controllo, comando e comunicazioni per dirigere le Forze Armate degli Stati Uniti, far eseguire ordini di emergenza in caso di guerra e coordinare le operazioni delle autorità civil”
Poiché il suo ruolo primario era di fornire una piattaforma per mantenere il governo operativo e condurre le operazioni di guerra in caso di un attacco nucleare, i media hanno soprannominato questo aereo “Doomsday Plane” - Aereo del Giorno del Giudizio.
L'aereo ha tutta l'elettronica ad alta tecnologia necessaria per consentire comunicazioni a livello globale. Se Air Force One può essere accuratemente descritto come una "Casa Bianca volante", l'E-4B potrebbe essere considerato un Pentagono di riserva.
Il misterioso aereo bianco era quindi un centro di comando, controllo e comunicazioni aerotrasportato ovvero tutto ciò che era necessario per creare confusione, trasmettere false informazioni e mandare in stallo la Difesa Aerea americana.
Vediamo come:
Il Volo 11 Fantasma
Le registrazioni del Norad rivelano che alle 9:21 a.m. il centro di Boston comunicò che American 11 era ancora in volo e si stava dirigendo verso Washington D.C.
Questa informazione, disse Scoggings, proveniva dal Centro FAA di Washington.
Nella capitale (9:23 a.m.), però, erano convinti che American 11 si fosse schiantato contro la torre nord, come era effettivamente successo, e non si avevano ulteriori informazioni sull'aereo.
Nella successiva chiamata (9:25 a.m.) il Centro di Washington sostenne di aver ricevuto da Boston la notizia di American 11 ancora in volo e di non sapere altro.
Chi è stato quindi a diffondere questa falsa notizia?
La 9-11 Commission non è stata in grado di rintracciarne l'origine di questa informazione, che ha causato molta confusione all'interno del Norad e che ha mischiato i report di un terzo aereo mancante con quelli di American 11 ancora in volo.
Nella comunicazione delle 9:24 a.m. infatti, il Centro di Boston aveva menzionato un aereo mancante a sud ovest di Washington D.C. ed era probabilmente questa la notifica menzionata inizialmente nei rapporti ufficiali.
I caccia di Langley diretti sull'Atlantico
In ogni caso, nonostante la confusione in atto, i caccia di Langley erano stati fatti subito decollare con l'intenzione di inviarli verso Washington D.C.
Le indicazioni erano di dirigersi inizialmente verso la zona di addestramento denominata Whiskey 386 e poi proseguire verso la capitale.
Qualcosa, però, andò storto.
Nonostante i molteplici e perentori ordini del NEADS di dirigere i caccia verso la capitale...
9:379:51
..questi non arrivarono a Washington se non dopo un lunghissimo tragitto e molti, preziosi, minuti (dopo le 10 a.m.)
Perché?
Il maggiore Nasypany scaricò a caldo la responsabilità sulla marina (Giant Killers) che stava manovrando i caccia dopo il decollo
9:50
Ma le cose sembrano essere più complicate.
Infatti uno dei piloti, Craig Borgstrom, racconta nel libro Air War Over America (p.66) che i caccia di Langley “stavano ricevendo ordini da diverse persone”
Un altro pilota, Dean Eckmann, nel documentario della BBC “Clear the Skies” ricorda di aver sentito via radio la comunicazione per cui “ogni aereo che si avvicinava a meno di 30 miglia dalla capitale sarebbe stato abbattuto”
Lo stesso Eckmann dichiarò alla 9/11 Commission:
"sono tornato indietro allo scenario di una minaccia russa... Pensavo al pericolo di un missile cruise lanciato dal mare. Sai tu guardavi giù e vedevi il Pentagono che bruciava ed io ho pensato che i bastardi fossero riusciti a farcene parne passare uno sotto il naso... Non potevi vedere nessun aereo e nessuno ci aveva detto nulla"
La minaccia di un missile cruise proveniente dal mare era stata proprio lo scenario dell'esercitazione Amalgam Virgo, di qualche mese prima.
Si può quindi ipotizzare che ci fosse qualcuno a diffondere ordini e false informazioni ai piloti, tenendoli lontani dalla capitale in quel lasso di tempo, dalle 9:30 alle 10, in cui si era concretizzato l'attacco al Pentagono ed erano stati segnalati altri aerei sospetti sorvolare la Casa Bianca:
9:4310:07Angel is next
Il 12 Settembre 2001 Ari Fleischer, portavoce della Casa Bianca, raccontò al mondo che la Casa Bianca aveva ricevuto “informazioni credibili” sul fatto che l'aereo presidenziale, Air Force One, fosse uno degli obiettivi degli attacchi.
Questa minaccia era parsa tanto credibile che il presidente Bush, che al momento degli attacchi si trovava in Florida e voleva tornare direttamente a Washington, fu tenuto in volo su Air Force One e lontano dalla capitale fino a sera.
Ma come mai queste informazioni erano parse tanto credibili?
Lo raccontò William Safire, sul New York Times:
“Un messaggio di minaccia ricevuto dal Secret Service fu trasmesso agli agenti che erano con Presidente e recitava “Air Force One is next”. Secondo l'alto funzionario [della Casa Bianca], erano state usate parole in codice che mostravano una corretta conoscenza delle procedure e che avevano reso la minaccia credibile”
Nel trasmissione “60 Minutes” Bush rivela che fu lo stesso Cheney a metterlo al corrente del messaggio ricevuto dal Secret Service - “Angel is next” - dove “Angel” era proprio la parola in codice utilizzata quel giorno per indicare l'aereo presidenziale.
Ovviamente la minaccia ad Air Force One potrebbe essere stata inventata, magari per tenere lontano Bush dalla Casa Bianca e permettere a Cheney di dirigere le operazioni, oppure, come ipotizza Tarpley nel suo libro “9/11: Synthetic terrorism” potrebbe rivelare la presenza di un “terzo giocatore” che aveva l'abilità di penetrare i codici del Secret Service, diffondere false informazioni e mandare nel più completo caos la difesa aerea...
...magari proprio quell'E-4B che nei momenti cruciali dell'attacco stava sorvolando Washington D.C.
Purtroppo però, senza una vera ed approfondita indagine, non potremo mai sapere quale ruolo abbia avuto quest'aereo nelle vicende dell'11 Settembre 2001.
Ashoka
Una scena di “Verità di Cristallo”, che tratta dello stesso argomento.
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