Nel pubblicare questa replica, vorrei fare una premessa importante: i “nomi“, in questa recente svolta del dibattito su Matrix, contano poco o nulla. Dell’individuo chiamato “Paolo Attivissimo” non mi è mai interessato nulla, e se lo nomino è soltanto perché è lui ad incarnare, in questa specifica situazione, una certa idea che io combatto. E’ l’idea di voler frenare - per qualche strano motivo - l’emergere di una verità scomoda come quella dell’11 settembre, a salvaguardia evidentemente di qualche privilegio di cui alcuni credono di godere. A mia volta, il mio nome non significa nulla: “Massimo Mazzucco“ in questo caso è semplicemente una delle mille persone che hanno deciso di combattere a fondo la battaglia per far emergere la verità al più presto possibile. E questo non tanto per “mandare in galera i veri responsabili”, ma per evitare che il mondo venga nuovamente ingannato da operazioni criminali di questo genere. (Ad oggi sono quasi un milione, e non “tremila”, le vittime accertate dell’undici settembre, ed almeno altrettanti sono condannati a morire nei prossimi vent’anni: l’Iraq ormai è un vero e propro deserto radioattivo).
E se i neocons sapranno resistere alla tentazione di “un altro undici settembre”, per sferrare l’attacco finale alle libertà civili da una parte, e al Medio Oriente dall’altra, sarà proprio perchè la consapevolezza del primo autoattentato è cresciuta nel pubblico mondiale a sufficienza da sconsigliarli vivamente di farlo.
Quello dell’11 settembre è un problema di importanza enorme, che ci riguarda tutti molto più da vicino di quanto possiamo credere. Riguarda, in ultima analisi, due modi contrapposti di concepire la vita su questo pianeta: quello della violenza, della prevaricazione, del sopruso da parte del più forte, da un lato, e quello della convivenza pacifica, nel rispetto della dignità e dei diritti di ogni singolo essere umano, dall’altro.
Non è poco, e voler ridurre il tutto a un battibecco da pollaio fra due galli assolutamente insignificanti finisce per rendere un pessimo servizio alla verità. Non a caso sono costantemente i debunkers a cercare l’attacco personale: lo fanno perchè sanno bene che per loro è l’unico modo di ritardare il momento del confronto con i fatti che altri hanno posto sul tavolo, ... ... e quindi chiunque alimenti lo scontro personale – soprattutto dal “nostro” lato, e anche con un semplicissimo “olè” – finisce per fare proprio il loro gioco.
Entrando nello specifico, è nell’ottica dello scontro fra le due ideologie – e non fra le due persone – che suggerisco vada letta la “video-replica” che segue: come avevo già scritto in un recente articolo, infatti, sono proprio coloro che accusano gli altri di manipolare la realtà quelli che la massacrano sistematicamente, poiché obbligati a supplire in qualche modo alla loro mancanza di argomentazioni di fronte alla marea di prove che ormai sono state raccolte contro la versione ufficiale.
Un antico proverbio arabo dice: “Onesto è l’uomo che sa adeguare le proprie idee alla realtà, disonesto è l’uomo che cerca di adattare la realtà alle proprie idee”. A ciascuno decidere dove stia l’onestà e dove la disonestà.
Massimo Mazzucco
(Ho rimosso la scena del WTC-6, in attesa che qualcuno mi spieghi nei commenti perchè quella dovrebbe essere una demolizione senza esplosivi. Se lo fosse, avrei certamemte sbagliato nell’utilizzarla come “dimostrazione” del significato della frase “Pull it”, e mi dispiace. In ogni caso, come vedrete, è spiegato nel filmato perchè Silverstein non potesse in alcun modo riferirsi al “contingente” di pompieri, lasciando quindi ben poche alternative all’interpretazione di quella frase).
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