Tutte le volte che vedo in TV le immagini della chiusura di Wall Street mi viene da ridere, poichè riesco solo a vedere dei signori dall’aria seria e attempata che stanno in piedi dietro ad un cartellone luminoso ad applaudire dei numeri.
3.371: Bravo! Clap clap clap! 8.611: Ottimo! Clap clap clap! 4.441: Eccezionale, stupefacente, inimitabile!!! E tutti giù ad applaudire, come se davanti a loro si fosse esibita Maria Callas.
Numeri, soltanto numeri, nient’altro che numeri. Quelli sarebbero i numeri – ci dicono – che definiscono la nostra “ricchezza”. Se hai i numeri dalla tua parte sei ricco, se non li hai sei povero. Ma sono numeri, non sono soldi (già i soldi sono solo carta straccia, ma con quelli almeno il pane lo compri).
Ieri il gigante assicurativo AIG, che rischiava la bancarotta, è stato salvato dalla Federal Reserve, che interverrà con un prestito di 80 miliardi di dollari. Come raccoglierà questi soldi la Fed? Metterà in vendita dei Buoni del Tesoro. Ovvero, stamperà carta con su scritti altri numeri. Come garanzia, il governo americano diventerà proprietario dell’80% di AIG. Ovvero, diventerà proprietario di una serie di numeri.
Se infatti AIG fallirà, il governo americano potrà rivalersi sull’80% di nulla, visto che “il valore” delle società quotate in borsa è dato dai “numeri” di quella borsa. Se quei numeri vanno a zero il valore, semplicemente, “non c’è più”. Come nelle favole, basta un tocco di bacchetta magica ...
di Marco Cedolin
Beppe Grillo e Antonio Di Pietro sono pronti a scommettere sul fatto che il futuro della “libera” informazione si giocherà sul web e da tempo spendono le proprie energie nella gestione di blog molto popolari fra coloro che frequentano assiduamente internet.
Giulietto Chiesa considera imprescindibile, anche in chiave futura, lo strumento televisivo e punta tutto su Pandora Tv, un canale televisivo finanziato attraverso il contributo volontario dei cittadini che nelle sue intenzioni dovrebbe portare informazione "libera" anche fra tutti coloro che non frequentano la rete.
Massimo Fini continua a credere nella forza della parola stampata ed ha creato "La voce del ribelle" una nuova rivista mensile che si propone di fornire informazione "libera" e spunti di riflessione indirizzandosi ad un lettore attento, non necessariamente internauta e consumatore dei prodotti TV.
Non si può evitare di domandarsi chi fra di loro abbia torto e chi ragione. Esiste veramente un "veicolo d'informazione" che nel prossimo futuro soppianterà tutti gli altri ...
E’ davvero commovente assistere alle operazioni di soccorso da parte della Guardia Costiera Texana, che in queste ore sta portando in salvo centinaia di cittadini rimasti isolati a causa dell’uragano "Ike" (si pronuncia "aich").
Definito “monster hurricane” già da un paio di giorni, Ike non ha deluso le aspettative. Con un “occhio” di oltre cento chilometri, il fronte dell’uragano è largo più di 1600 km. (una volta e mezzo l’Italia), e la zona costiera al centro della “zona di impatto” – il punto in cui la perturbazione arriva sul continente - è stata evacuata già da 24 ore, mentre i segnali d’avviso un po’ dovunque annunciavano che chi voleva rimanere “sarebbe andato incontro a morte certa”. Con un cinismo particolarmente efficace, alcune stazioni TV hanno avvisato coloro che rimanevano a casa di "legarsi al braccio una fascetta con il proprio codice fiscale scritto sopra, in modo da facilitare il riconoscimento dopo il ritrovamento dei corpi".
E’ la prima volta nella storia americana che la Protezione Civile usa termini così brutali e univoci, mentre procede all’evacuazione forzata di intere cittadine lungo la costa.
Nonostante questo molti texani – probabilmente convinti di vivere in un film di John Wayne - hanno voluto sfidare l’uragano, definendolo con disprezzo ”un venticello con qualche goccia d’acqua”, e sono rimasti tranquillamente a casa loro. Sono le stesse persone che ora chiamano disperate dal cellulare, tremanti e terrorizzate, implorando che la Guardia Costiera venga a recuperarle al più presto.
La TV trasmette in diretta il salvataggio tramite elicottero di persone che sono rimaste isolate un pò dovunque lungo la costa, e non si può restare insensibili di fronte al coraggio e alla determinazione con cui i soccorritori mettono a rischio la propria vita per salvare quella altrui, ...
Mentre invito gli utenti a proseguire l’elencazione degli elementi più importanti, nel thread precedente, io provo ad avventurarmi in qualcosa di più acrobatico e rischioso, che sottopongo al vostro giudizio: l’elenco di quelle che io ritengo prove effettive – e non soltanto indizi – contro la versione ufficiale.
Resta inteso che non si vuole obbligare nessuno ad accettarle come tali.
Alla fine della serie raccoglieremo il tutto in un unico capitolo, cercando di riassumere e organizzare in senso definitivo quanto detto da ciascuno di noi sull'argomento 9/11.
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Al di la del "potere di convincimento" di ciascun indizio, io cerco di utilizzare un criterio oggettivo per stabilire se una prova possa essere considerata tale o meno: l’assenza di spiegazioni alternative. Quando un set di informazioni porta ad una sola conclusione plausibile, quella è da considerarsi valida - a mio parere - almeno fino alla comparsa di un’alternativa accettabile.
Secondo questo criterio, le seguenti prove dimostrano la falsità della versione ufficiale.
Domani ricorre il settimo anniversario degli attentati dell’undici settembre 2001. Sono 7 anni che il mondo ha preso una strada diversa, a causa di quell’episodio, e sono 7 anni che si discute, in tutto il mondo, sulle vere responsabilità di quegli attentati.
A che punto è il dibattito oggi? Che cosa possiamo affermare di sicuro, dopo tutti questi anni? Che cosa si può eventualmente considerare “provato” contro la versione ufficiale, che cosa fermamente a suo favore, e cosa rimane invece nel campo delle semplici ipotesi?
Gli utenti sono invitati ad intervenire personalmente, suggerendo uno o più punti fissi che ritengono siano stati raggiunti, sia a favore che contro la versione ufficiale, nell’arco del lungo dibattito.
Ricordiamo agli utenti che questo non è un thread di “discussione”, nel quale contestare o appoggiare le posizioni altrui, ma una semplice occasione per elencare individualmente quelli che ciascuno ritiene siano i punti fissi – o comunque i più convincenti – emersi dal lungo dibattito.
Ciascun utente potrà elencare un numero illimitato di argomenti (es. foro pentagono, rapporto NIST, testimonianza Mineta, pozze di metallo fuso, ecc. ), ma si consiglia di portare a loro favore argomenti concreti, ...
di Marco Cedolin
Molti sicuramente ricorderanno la truffa riguardante i formaggi scaduti e marcescenti contenenti larve, escrementi di topo, muffa e materie plastiche, che anziché essere indirizzati allo smaltimento venivano fusi e riproposti sugli scaffali dei supermercati sotto forma di prodotti freschi e “genuini”. Una truffa che aveva profondamente turbato l’opinione pubblica, anche in virtù del coinvolgimento nel malaffare di marchi di primaria importanza quali Galbani, Granarolo, Ferrari, Medeghini, Biraghi, Prealpi e molte altre ancora. Una truffa che è stata portata avanti per lungo tempo anche grazie al silenzio di moltissimi dipendenti delle aziende coinvolte che sapevano tutto ma hanno evitato di denunciare l’accaduto temendo di perdere il proprio posto di lavoro.
L’inchiesta continua a procedere ed i nuovi sviluppi hanno messo in luce il coinvolgimento di personaggi “insospettabili” nonché un giro di affari sempre più enorme che ormai coinvolge mezza Europa, dalla Spagna all’Austria, dalla Francia alla Germania e al Belgio.
L’ex ufficiale dei carabinieri Francesco Marinosci che dirigeva la caserma del paese di Casalbuttano in provincia di Cremona è risultato essere il rappresentante legale e amministratore unico dell’azienda DELIA che costituiva insieme alla Tradel di Casalbuttano di proprietà di Domenico Russo, ...
Leggi tutto: La pietosa tragedia dei numeri