Oggi festeggiamo la nascita di Lorenzo Povoleri, figlio di Donatella e del grande Musicband (Federico P.).
Un grande abbraccio ad ambedue, e un’occasione particolare per gli altri utenti che “già sono stati padri e madri” di dare qualche consiglio utile ai novelli genitori. (L'argomento educazione non è mai stato trattato direttamente su questo sito).
Se non avesse quel nome metafisico, potrebbe tranquillamente essere un nostro impiegato comunale, appena uscito – magari un pò brillo – dall’osteria sottocasa. Invece è il presidente di una delle più importanti nazioni del pianeta.
Mahmoud Ahmadinejad ieri sera si è divertito, di fronte alle telecamere della CNN, mettendo in scena la solita commedia del bambino buono che non ha fatto niente a nessuno, mentre “tutto il mondo ce l’ha con lui“.
Ha però anche offerto alcuni spunti interessanti, dando occasione di pensare a chi avesse ancora voglia di farlo, in un paese ormai colonizzato mentalmente dalla martellante propaganda mediatica: Iran male assoluto, Iran paese di terroristi, Iran minaccia atomica, Iran sterminatore di Israele, eccetera eccetera eccetera.
Quella che segue è una sintesi, fatta a braccio, dell’intervista di Larry King a Mahmoud Ahmadinejad, in occasione della sua visita di ieri alle Nazioni Unite.
L.K. - Come mai, secondo lei, c’è questa grande ostilità fra Iran e Stati Uniti?
M.A. - L’ostilità nasce da una parte sola. Noi non abbiamo niente contro gli americani. Sono loro che usano termini ostili nei nostri confronti, costringendoci a rispondere nello stesso modo. Ho anche scritto una lettera a Bush, ...
di Giulietto Chiesa
L'Occidente nel suo complesso, tanto la sua componente americana, quanto quella europea, fanno fatica a rendersi conto della profondità del cambiamento provocato in Russia dalla cosiddetta "crisi georgiana". Cosiddetta perchè il termine giusto per definire l'accaduto è invece un altro: "attacco georgiano contro la Russia".
Non che io voglia dire che tutto si racchiude in quella forsennata aggressione. Al contrario mi pare di poter dire che Tzkhinvali è stata la classica goccia che fa traboccare il vaso. Un momento topico, a suo modo fatale, in cui tante cose che giacevano appena sotto la superficie, sono state violentemente evidenziate. Un momento che spezza la continuità e espone lo stato delle cose con cruda brutalità.
Ricavo molte di queste impressioni dalla privilegiata posizione di partecipante al Valdai Forum, un gruppo di discussione che esiste da qualche anno e che consente a un certo numero di esperti internazionali, di "sovietologi" di antica e fresca data, di politologi, di giornalisti, di andare a diretto contatto con i maggiori leader della Russia, con uno scambio di idee molto franco (garantito dalle condizioni di "off the record") e a tutto campo.
Tre ore con Vladimir Putin, il Premier, a Sochi, sul Mar Nero, il 10 settembre, ...
di C. Andrea Eremita
La natura, nel corso del tempo, può permettersi di rinunciare ad alcune specie animali. È naturale che alcune forme di espressione della vita lascino il posto a nuove forme, così come è naturale che un uomo nel corso del tempo maturi e crei nuove idee. Ma al presente stadio evolutivo la natura non può permettersi di perdere le api. Le api sono un fondamentale pilastro della vita su questo pianeta. Senza le api la natura è come un’automobile che perde una ruota: fa ancora qualche metro e poi, senza controllo, si schianta. E con essa si schianta anche il suo passeggero privilegiato, l’uomo, con tutte le sue idee, vecchie o nuove che siano.
Le api sono responsabili dell’ 80% delle impollinazioni entomofile, ovvero quelle che per la fecondazione dei fiori necessitano dell’attività pratica di un insetto. La differenza che c’è tra un’ape e qualunque altro insetto impollinatore sta nel fatto che quest’ultimo opera in modo occasionale. Al contrario madre natura ha conferito all’ape caratteristiche anatomiche e un temperamento tale da trasformarla nel più specializzato e professionale degli operai.
Da un altro punto di vista, il 30% di tutto ciò che finisce nel piatto dell’uomo avviene per conseguenza diretta dell’impollinazione di un ape. Nessun altro animale può vantare una incidenza così alta. Mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliege, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, girasole e colza dipendono decisamente dalle api. Ma esse sono anche fondamentali nell’allevamento di animali per effetto dell'azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture da foraggio, come l'erba medica ed il trifoglio.
Per queste ragioni qualunque segnale di malessere o malattia delle api dovrebbe essere registrato dall'uomo ...
Tutte le volte che vedo in TV le immagini della chiusura di Wall Street mi viene da ridere, poichè riesco solo a vedere dei signori dall’aria seria e attempata che stanno in piedi dietro ad un cartellone luminoso ad applaudire dei numeri.
3.371: Bravo! Clap clap clap! 8.611: Ottimo! Clap clap clap! 4.441: Eccezionale, stupefacente, inimitabile!!! E tutti giù ad applaudire, come se davanti a loro si fosse esibita Maria Callas.
Numeri, soltanto numeri, nient’altro che numeri. Quelli sarebbero i numeri – ci dicono – che definiscono la nostra “ricchezza”. Se hai i numeri dalla tua parte sei ricco, se non li hai sei povero. Ma sono numeri, non sono soldi (già i soldi sono solo carta straccia, ma con quelli almeno il pane lo compri).
Ieri il gigante assicurativo AIG, che rischiava la bancarotta, è stato salvato dalla Federal Reserve, che interverrà con un prestito di 80 miliardi di dollari. Come raccoglierà questi soldi la Fed? Metterà in vendita dei Buoni del Tesoro. Ovvero, stamperà carta con su scritti altri numeri. Come garanzia, il governo americano diventerà proprietario dell’80% di AIG. Ovvero, diventerà proprietario di una serie di numeri.
Se infatti AIG fallirà, il governo americano potrà rivalersi sull’80% di nulla, visto che “il valore” delle società quotate in borsa è dato dai “numeri” di quella borsa. Se quei numeri vanno a zero il valore, semplicemente, “non c’è più”. Come nelle favole, basta un tocco di bacchetta magica ...
di Marco Cedolin
Beppe Grillo e Antonio Di Pietro sono pronti a scommettere sul fatto che il futuro della “libera” informazione si giocherà sul web e da tempo spendono le proprie energie nella gestione di blog molto popolari fra coloro che frequentano assiduamente internet.
Giulietto Chiesa considera imprescindibile, anche in chiave futura, lo strumento televisivo e punta tutto su Pandora Tv, un canale televisivo finanziato attraverso il contributo volontario dei cittadini che nelle sue intenzioni dovrebbe portare informazione "libera" anche fra tutti coloro che non frequentano la rete.
Massimo Fini continua a credere nella forza della parola stampata ed ha creato "La voce del ribelle" una nuova rivista mensile che si propone di fornire informazione "libera" e spunti di riflessione indirizzandosi ad un lettore attento, non necessariamente internauta e consumatore dei prodotti TV.
Non si può evitare di domandarsi chi fra di loro abbia torto e chi ragione. Esiste veramente un "veicolo d'informazione" che nel prossimo futuro soppianterà tutti gli altri ...
Leggi tutto: 11/9 e dintorni, i nuovi tabù francesi