NO, NON E' UN SOSIA. IL TRUCCO E' UN ALTRO
di Massimo Mazzucco
Per chi avesse letto “Sopra le nostre teste” – un dialogo immaginario fra Bush e Putin, di qualche giorno fa – non dovrebbe essere una totale sorpresa il vedersi recapitare la barbona incolta di Saddam nel salotto di casa propria nel modo in cui è successo oggi: di domenica mattina, con un’intera giornata davanti per stare incollati ai televisori, e digerirci con calma questo grande successo della giustizia dell’occidente sull’Islam malvagio, barbarico e infedele.
Avevamo sbagliato i calcoli, e pensavamo che una carta del genere se la sarebbero giocata nel momento più delicato, il ritiro dall’Iraq, che ormai è “tassativamente” stabilito entro Giugno, cioè a quattro mesi massimo dalle elezioni presidenziali. Invece, si vede che la situazione...
In un articolo apparso su l’Humanitè, uno storico israeliano conferma i sospetti di un micidiale sodalizio Sharon-Yassin. A spese della povera gente, di due intere nazioni.
Hamas creazione del Mossad
di Hassane Zerouky
Secondo Zeev Sternell, storico all'Università Ebraica di Gerusalemme, "Israele ha ritenuto che fosse opportuno e astuto spingere gli islamici contro l'organizzazione per la liberazione dalla Palestina (OLP)".
Grazie al Mossad, "l'istituzione israeliana per l'Intelligence e le operazioni speciali", è stato consentito ad Hamas di rinforzare la sua presenza nei territori occupati. Nel frattempo il movimento di Arafat per la liberazione della Palestina, Fatah, così come la sinistra palestinese sono stati sottoposti alla più brutale forma di repressione e intimidazione.
Non dimentichiamoci che fu Israele che, nei fatti, creò Hamas. Secondo Zeev Sternell, storico all'Università Ebraica di Gerusalemme "Israele ha ritenuto che fosse opportuno...
QUANDO SI E' NEL GIUSTO, GLI ASTRI SONO TUTTI CON TE
di Massimo Mazzucco
La fortuna continua a sorridere ad Ariel Sharon, che qualche giorno fa
è finalmente riuscito a scoprire dove vivesse lo sceicco Yassin,
e lo ha fatto subito saltare per aria, prima che si nascondesse di
nuovo sotto qualche sasso, nel paesino in cui viveva da quando è
nato. E oggi ha fatto tombola piena, quando un ragazzino palestinese di
14 anni è stato fermato al checkpoint di Hawara, nel West Bank,
con addosso una carica esplosiva, pronto a farsi detonare. I militi di
Sharon sono stati tanto arguti nel capire da lontano che cosa il
ragazzino portasse sotto il maglione, quanto sono stati veloci a
convocare la stampa internazionale, affinchè potesse riprendere
in diretta la sequenza umiliante...
SHARON E YASSIN, DUE VOLTI DELLA STESSA MEDAGLIA?di Massimo Mazzucco
Nelle ore immediatamente seguenti l’uccisione di Yassin non è certo facile per nessuno capire qualcosa di certo rispetto ai veri interessi che possono aver guidato questa azione omicida.
Ma mentre le brigate Al-Aqsa gridano vendetta ai quattro venti – e sicuramente non aspettiamoci la sfilata delle suore benedettine - potremmo almeno evitare di cadere nella banale retorica della “spirale di violenza inarrestabile” che probabilmente ci propineranno da oggi i media ufficiali in ogni salsa e condimento.
Perchè? Perchè la logica si oppone ad una semplificazione così elementare di contrapposizioni assolute, e per più di un motivo: prima di tutto, bisognerebbe domandarsi come mai ogni sacrosanta volta che Sharon stava per incontrare un qualunque dirigente palestinese...
Lo Shuttle viaggiava da vent’anni coi freni montati al contrario!
Non è una battuta, è l’agghiacciante verità scoperta per caso da un meccanico della NASA, che partecipava alla messa a punto di Discovery e Atlantis, (due delle tre navette superstiti, sulle 5 originali), che dovrebbero essere pronte per un nuovo lancio (una in orbita, l’altra per eventuale soccorso) nel Marzo del 2005.
Tra un cambio d’olio e una soffiata al filtro dell'aria, gli è cascato l’occhio sul sistema frenante dei carrelli di coda, e si è accorto...
Nel momento in cui si faccia una qualunque discussione su ruolo e
responsabilità della sinistra (oggi tocca a Fassino-DS, di
solito alla palese inanità dell’opposizione in genere) ci si
poggia su un presuposto non necessariamente valido: che esista, in
realtà, una qualsivoglia “sinistra”.
Ciò che sembra invece di vedere, dal 1978 ad oggi, sono solo
sigle e volti diversi che paiono svolgere un’unica funzione di fondo:
accogliere, incanalare, metabolizzare, e stemperare in qualunque modo
le varie esigenze della base popolare, la quale appunto, per queste
esigenze, si rivolge “a sinistra” per consuetudine storica.
Ma la sinistra che andava incontro a queste esigenze, nel passato, era
ben altra, poichè lo faceva ...
Se il 20 marzo 2003 ha segnato per il mondo l’inizio dell’assurda
invasione dell’Iraq, il giorno 22 ha segnato per una ragazzina di 9
anni l’inizio di un mondo fatto di assurdità e sofferenza
infinite.
Ibtihal Jassem, sordomuta dalla nascita, viveva con la famiglia in un
quartiere di Mshan, nei dintorni di Bassora, quando una bomba americana
“finita fuori bersaglio” (gli americani hanno iniziato a ”sbagliare
mira” molto presto, si vede) ha centrato in pieno la sua casa,
demolendola dalle fondamenta. Oltre a quella casa ne sono state
distrutte altre 5, per un totale di 71 civili morti.
Dalle macerie della casa di Ibtihal sono stati estratti... (continua)
Cominciamo ad essere un pò stufi, ogni volta che avviene un
attentato, di dover aggiungere alla naturale tristezza per i morti,
anche la ridicola “suspense” che ci separa dal momento in cui le
autorità ci diranno chi è stato, e perchè lo ha
fatto.
Una volta era diverso: il terrorista faceva il suo attentato, piazzava
la sua bella rivendicazione nel cestino di turno, avvisava i giornali,
e tempo che le sirene smettevano di urlare tu già sapevi chi era
stato e che cosa voleva ottenere con quel gesto.
Ma da quando è emersa Al-Queda, le due fondamentali regole del
gioco paiono addirittura capovolte: da una parte, fidandosi ciecamente
delle autorità, oggi i terroristi lascìano che siano
queste ad indovinare mandante e motivazione di ogni attentato. (Quasi
si conoscessere da vicino, viene a volte da pensare). E dall’altra,
queste motivazioni, in mano a chi ne è solo portavoce, si sono
talmente diluite, nel tempo, da essersi cristallizzate in un generico "odio verso l’occidente felice, libero e cristiano". Anzi, ultimamente basta addirittura dire “è stata
Al-Queda” che tutto il resto diventa superfluo.
E allora diciamocelo chiaro, forte, e possibilmente una volta per
tutte: prima di tutto, nessuno al mondo è così imbecille
da andare a rischiare l’ergastolo, insieme alla pelle stessa, per
andare a mettere bombe nei treni solo per fare un dispetto a chi è più felice di lui. ... (continua)
SOFRI, CARTINA AL TORNASOLE PER UN’INTERA NAZIONE
di Massimo Mazzucco
17.3.04 - Un signore finisce in galera per le infamanti accuse di un bugiardo, il quale agisce evidentemente per interessi superiori. Il bugiardo, col tempo, viene smascherato, e diventa chiaro a tutti come il signore in questione non fosse colpevole di ciò di cui era stato accusato.
Ma le istituzioni fanno molta fatica a riconoscere di avere sbagliato - anche perchè, fra le altre cose, bisognerebbe cercare il vero colpevole – e così, attorcigliandosi sulle successive sentenze come serpi sul fuoco, riescono a trattenere comunque il signore in prigione finchè non abbia esaurito tutte le possibili vie legali per uscirne.
A quel punto resta solo un “atto di grazia”, che però...
LE GRANDI DICOTOMIE NEL CONFLITTO POLITICO DEL NUOVO SECOLO
di Fabio de Nardis
Negli Stati Uniti, i telegiornali e gli organi di stampa aprono
regolarmente con le notizie dal mondo e ne danno una interpretazione
affatto peculiare. Al momento sono due le questioni di maggiore
interesse: la Guerra in Iraq e le dinamiche di cambiamento politico nei
paesi della sfera occidentale. Due fatti a mio avviso connessi.
È ormai innegabile che l’adesione o meno a quella Guerra
scellerata è divenuta una variabile che discrimina i livelli di
consenso alle classi dirigenti occidentali. Shroeder, da tempo in crisi
e malgrado i limiti della sua politica economica, viene riconfermato
Cancelliere su una piattaforma programmatica che lo vede fermo
oppositore accanto alla Francia di Chirac all’intervento bellico in
Medioriente. Per la ragione contraria, Blair in Gran Bretagna...
TOCCA ALLA SPAGNA VOTARE, TOCCA AGLI SPAGNOLI SALTAR PER ARIA
di Massimo Mazzucco
Ormai non c’è più gusto nemmeno ad analizzare le notizie. Sono diventate così trasparenti che si illustrano da sole. Pensate un pò ai casi della vita: l’ultima volta che si votò in Italia (come la penultima, e così la terz’ultima) vi furono varie bombe e bombette che esplosero proprio nei giorni precedenti, in varie parti d’Italia. Furono attribuite a non meglio identificati “gruppi anarchici insurrezionalisti” (una contraddizione in termini, volendo proprio guardare), che naturalmente continuano ad eludere le accanite maglie della giustizia da quel dì. Subito i nostri governanti gridarono al pericolo dell’eversione, e si portarono a casa quei due votarelli in più (degli spaventati di turno) che servivano a restare in groppa con una certa tranquillità. In autunno, proprio prima delle elezioni in Russia, esplose un treno vicino alla Cecenia, e sui cadaveri a brandelli di quaranta poveracci Putin ha “raccolto” il suo popolo contro l’eversione, raddoppiando così le affluenze alle urne e il suo rispettivo margine su qualunque antagonista.
Questa settimana si vota in Spagna, e guarda un pò cosa non ti succede...
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