di Fulvio Grimaldi
Che questo fosse uno Stato in mano a briganti, ladri, corrotti, sociocidi, vendipatria, bari e tecno-bio-fascisti lo si sapeva. Lo si sapeva, misurando a spanne, più o meno da quando Togliatti, ministro della Giustizia, in perfetta sintonia con la pugnalata alle spalle di Yalta, decretò l’amnistia per tutto l’apparato amministrativo fascista. Ma lo si sospettava fin da quando, nel 1943, l’invasore Usa si accordò con la mafia per la risalita della penisola dalla Sicilia, garantendo in cambio una perenne coabitazione tra criminalità organizzata e classe dirigente al governo del paese sotto tutela USA, tramite Lucky Luciano, Salvatore Giuliano, “Gladio”, Cia, Pentagono, Goldman Sachs (per dire Rothschild e tutto il cucuzzaro di Wall Street) e poi UE.
Da De Gasperi a Berlinguer, passando per puntelli minori, liberale, repubblicano, socialdemocratico e i radicali in funzione di mosca cocchiera, fino all’attuale cosca renzusconiana, il maficapitalismo italiota ha attraversato solo due crisi. Una minore, provocata dai sussulti autonomisti del capo-ladrone Craxi, del tutto velleitaria per i troppi scheletri nell’armadio del soggetto, e una maggiore, quando dal 1968 al 1977 una generazione traversale e interclassista rivoluzionaria riuscì a imporre le uniche riforme di civiltà e progresso dal dopoguerra ad oggi. A questo tentativo fu posto fine mediante la militarizzazione del conflitto (terrorismo, strategia della tensione, organizzazioni armate) gestita da elementi atlantisti interni ed esterni precedentemente citati.
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Per la prima volta (a quel che mi risulta, almeno) un operatore aeroportuale ci mette la faccia nel raccontare quelli che sono i suoi sospetti sulle irrorazioni clandestine. Per quanto non sia possibile verificare le sue affermazioni, ritengo che questa intervista meriti di essere vista e analizzata.
Aldo Moro è stato uno dei politici più importanti del nostro paese. Da Presidente del Consiglio ha istituito la scuola media obbligatoria, ha fatto costruire autostrade, è stato l’unico ad aver stampato moneta sovrana senza passare dalla Banca d’Italia. Poi si è messo in testa di realizzare la “democrazia compiuta” e qui sono cominciati i guai…
Moro è stato rapito il 16 Marzo del 1978, è stato ucciso il 9 maggio, dopo 55 giorni di prigionia, ma la verità data in pasto alla stampa è poco più di una favoletta senza fondamento al cospetto di quella emersa dalle indagini durate 40 anni e che ancora oggi non si sono definitivamente concluse.
Gli Stati Uniti stanno nuovamente cercando di riassorbire il trauma vissuto dopo la sparatoria di Parkland, la scuola della Florida dove sono state uccise 17 persone dal solito squilibrato mentale.
Ma quello che sta succedendo in questi giorni negli Stati Uniti è qualcosa a cui non si era mai assistito prima. Mentre in passato, dopo ogni sparatoria, si riaccendeva il dibattito se limitare o meno la grande facilità con cui è possibile acquistare le armi, oggi invece il dibattito si è spostato sull'ipotesi che per contrastare altri possibili atti di violenza nelle scuole sia necessario armare gli insegnanti.
Sì, avete capito bene. Donald Trump ha detto che secondo lui bisognerebbe armare gli insegnanti, perché in questo modo potrebbero reagire immediatamente ad un eventuale attacco, e quindi salvare potenzialmente molte vite dei loro studenti.
Ascoltando Borghi e Bagnai, mi sono domandato perchè non dovrei votare un partito che candida gente come questa. Anche l'intervento di Valerio Malvezzi (min. 30) è notevole.
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Ieri ho visto "Il Decreto", la piece teatrale di David Gramiccioli sulla questione dei vaccini.
Nonostante io non ami il teatro, lo spettacolo mi è piaciuto molto. Si tratta infatti di una struttura narrativa semplicissima, che ricostruisce in senso lineare - episodio dopo episodio - tutto quello che è avvenuto in Italia attorno ai vaccini negli ultimi anni.
E quello che è avvenuto è allucinante. Man mano che i vari segmenti del racconto vanno ad incastrarsi l'uno con l'altro, ti rendi conto di come l'Italia sia stata scelta consapevolmente per diventare il primo laboratorio a cielo aperto dove sperimentare una vaccinazione di massa a livello nazionale.
E' un disegno che parte da lontano, ed è stato concepito proprio per portare una intera nazione ad accettare supinamente una legge palesemente inconstituzionale. Lo stesso nostro primo ministro dichiarò infatti che in Italia non esistesse "nessuna emergenza sanitaria", per cui venivano a cadere automaticamente i presupposti legali per imporre le vaccinazioni obbligatorie alla popolazione. Nonostante questo, l'ex giurista - e oggi presidente della repubblica - Mattarella, firmò senza fiatare questa palese violazione della nostra costituzione.
Federico Dal Cortivo per Italiasociale.net intervista Enrica Perucchietti autrice del saggio «Fake News. Dalla manipolazione dell’opinione pubblica alla post-verità.Come il potere controlla i media e fabbrica l’informazione per ottenere il consenso» in uscita il 19 marzo per Arianna Editrice.
D: Dott.ssa Perucchietti, il suo saggio esce quasi in concomitanza con l’annuncio del Viminale che in vista delle elezioni politiche partirà il nuovo servizio in rete di segnalazione di notizie false ( fake news), basterà al cittadino entrare nel nuovo sito della Polizia Postale, e fare clic su un pulsante rosso virtuale e «denunciare le notizie che a nostro parere sembrano bufale». Una sua prima impressione su come funzionerà il «nuovo servizio pubblico» e se avrà una ricaduta sulle imminenti elezioni politiche, dalla pubblicazione dei memoriali contro gli avversari alle fake news si potrebbe dire…
R: Il discorso è molto delicato. In estrema sintesi, però possiamo pensare che possa in futuro valere come una raccolta dati e dall’altro come un sistema di censura per imbavagliare il web puntando progressivamente a censurare i siti scomodi e l’informazione alternativa. Credo che questo servizio rientri all’interno di una campagna sempre più agguerrita contro le fake news che ha però come obiettivo non la tutela dell’opinione pubblica, quanto il controllo sociale.
Stupisce l'importanza che viene data dai media nazionali alla questione dei rimborsi mancati dei 5 stelle.
In un paese normale, la grossa notizia dovrebbe essere che un gruppo di parlamentari si taglia volontariamente lo stipendio da 5 anni, rinunciando a succose cifre con diversi zeri per dare un esempio concreto delle loro buone intenzioni e della loro credibilità.
Invece questo fatto è stato clamorosamente trascurato dai media nazionali per quasi cinque anni. Salvo diventare un argomento di primo piano, nel momento in cui si scopre che non tutti i parlamentari 5 stelle hanno osservato questa regola.
In altre parole: il fatto in sè non fa notizia, la sua eccezione sì. Perchè?
Interessante intervista a tutto campo di Claudio Messora a Maurizio Blondet
Argomenti trattati: Un ricordo delle torri gemelle - L'avvento dei neocons - La setta dei Lubavitch - I sionisti-cristiani in USA - Gli interessi petroliferi di Israele - Il ruolo degli USA nella crisi ucraina - Motivi dietro alla distruzione dell'Iraq - Analisi della situazione in Corea - Al Quaeda e ISIS creazioni USA-Israeliane-Saudite - Attentati di Parigi come risultato della guerriglia fra servizi - Rita Katz - Charlie Hebdo, Netaniahu e il Mossad - Fake News e leggi repressive - Il nuovo totalitarismo "democratico" ...
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