Lo stallo della nave Diciotti ha dato il responso previsto: l'Europa ha risposto picche.
Questo era prevedibile, poiché era impensabile che Bruxelles cedesse ad un ricatto così plateale davanti al mondo intero.
Ma ora Salvini deve fare in fretta: deve far scendere tutti i migranti dalla nave prima che sia troppo tardi. Facendoli scendere subito, infatti, Salvini può dire: "Va bene, ci abbiamo provato. L'Europa ci ha detto di no, vuol dire che ci penseremo noi. Poi ne trarremo le dovute conseguenze". Se facesse così, ne uscirebbe a testa alta.
Se invece Salvini volesse continuare il blocco allo sbarco, la sua mossa - inizialmente geniale - diventerebbe un clamoroso autogoal.
di P.K.89
Il crollo del ponte Morandi di Genova, fra i tanti interrogativi che ha sollevato, ha anche sdoganato nel dibattito pubblico - ma soprattutto politico - un impensabile processo inverso riguardo alla nazionalizzazione.
Che forze di maggioranza e governative fossero le promotrici di un’iniziativa di questo genere è un fatto del tutto nuovo e in totale controtendenza rispetto all’indirizzo privatista-liberale che si protrae dalla seconda metà degli anni ’80.
Gli interessi dietro le privatizzazioni sono molto forti e a vario titolo.
Si è argomentato per anni circa l’inefficienza, lo sperpero di risorse pubbliche, la corruzione, la malagestione, il clientelismo, la libera concorrenza, l’esigenza di risanare le casse statali, ed oggi dopo un disastro sicuramente non figlio dell’imponderabile e della calamità naturale, si è messo pubblicamente in discussione il modello che voleva il privato necessariamente più efficiente di un’amministrazione pubblica.
Segnalazioni e commenti degli utenti sulle notizie più recenti.
(Tutti gli argomenti eccetto il ponte di Genova. Per quello utilizzate gli articoli precedenti - grazie).
Sono tre giorni che discutiamo di tiranti, di campate e di video mancanti, ma nel frattempo è passato completamente in secondo piano l'aspetto politico della vicenda del ponte.
Subito dopo la tragedia, infatti, è accaduto un fatto inaspettato: il governo compatto (Salvini, Conte e Di Maio) ha dichiarato di voler revocare al più presto la concessione privata delle autostrade, "senza aspettare i tempi della giustizia". Il ragionamento del governo era semplice: non importa se sia stato uno strallo piuttosto che una campata a cedere per primo, questo lo scopriremo in seguito. Ma il ponte era comuqnue sotto la vostra responsabilità, voi non ne avete garantito la sicurezza, per cui intanto vi togliamo la gestione.
[Testo del video]: Quando ci furono gli attentati dell'11 settembre, ci raccontarono che un Boeing 757 della American Airlines era andato a colpire il Pentagono. Poi pero', stranamente, non ci hanno mai mostrato un solo video, dalle dozzine e dozzine di telecamere di sorveglianza presenti nella zona, che ci mostrasse questo Boeing che andava ad impattare sul Pentagono.
di Riccardo Pizzirani
C’è una notizia esplosiva che sta rimbalzando su tutti i media mondiali, ma che da noi rischia di essere messa in secondo piano dal giusto clamore del crollo del ponte di Genova: essa riguarda i ripetuti e sistematici casi di pedofilia nella Chiesa Cattolica statunitense della Pennsylvania, lo stato che si trova a 100 km a nord di Washington e a 100 km ad ovest di New York, nel cuore pulsante degli Stati Uniti d’America.
Lo scorso 14 agosto la Corte Suprema della Pennsylvania ha pubblicato infatti un corposo Report di 1300 pagine che descrive in dettaglio gli abusi sessuali nella Chiesa cattolica, accusando per nome oltre 300 sacerdoti.
Il gran giurì della Pennsylvania, che si è riunito nel 2016, ha intervistato decine di testimoni e ha esaminato più di 500.000 pagine di documenti interni da ogni diocesi dello stato eccetto Philadelphia e Altoona-Johnstown, che erano già stati indagati.
Questa storica inchiesta ha rilevato che più di 1.000 bambini sono stati abusati dai membri di sei diocesi nello stato della Pennsylvania negli ultimi 70 anni.
Inchiesta di Report sulla gestione autostrade da parte di Benetton (2004). Da questa inchiesta emergono chiaramente due cose: 1) i margini vergognosi di profitto, determinati da un curioso accordo fra ANAS e Autostrade, e 2) come alla fine siano gli italiani, pagando il pedaggio, a finanziare il debito dell'acquisto di Autostrade da parte di Benetton.
Commenti aperti sul crollo del ponte di Genova.
Forse l'afa gli ha fatto male al cervello, o forse è solo un disperato bisogno di continuare a far parlar di sè, ma in qualunque caso oggi, con un solo post di poche righe, Beppe Grillo è riuscito a rinnegare quella che è stata la sua intera filosofia di vita: non fidarsi mai a priori dell'autorità costituita.
Oggi invece Grillo ci dice, parlando dell'omeopatia, che bisogna fidarsi solo della scienza e di ciò che è scientificamente dimostrato. Sentite cosa ha scritto sul suo blog:
"In queste ultime settimane abbiamo riflettuto molto sulla difficoltà a comprendere il significato della parola scientifico da parte delle persone. E’ stato disorientante, preoccupante e quasi penoso, assistere ad una degenerazione del dibattito così profonda.
E’ pur vero che non dovremmo stupircene più di tanto se consideriamo la diffusione di trattamenti e metodologie diagnostiche al limite dell’assurdo. Basti pensare alla fiducia con cui molte persone si rivolgono ai cosiddetti guaritori, fenomeno più volte denunciato dagli stessi media, in trasmissioni come “Striscia la notizia”.
Silvestro Montanaro è l'autore del documentario su Thomas Sankarà "E quel giorno uccisero la felicità". In questa conferenza, organizzata da Francesca Salvador, ci racconta i retroscena che hanno portato al suo licenziamento dalla RAI, dopo la messa in onda del documentario. Montanaro racconta anche altri fatti, estremamente interessanti, che aiutano a capire meglio quali forze si muovano dietro al colonialismo occidentale in Africa. La verità sui "paesi in via di sviluppo". Montanaro parla anche dei veri motivi dell'uccisione di Gheddafi, non senza aver fatto precedere il suo intervento da una descrizione agghiacciante del turismo sessuale in Thailandia, che vede tristemente gli italiani fra i maggiori protagonisti.
Leggi tutto: La vera storia di John McCain