Vedere
il film-inchiesta di Stefano Mencherini, "Mare Nostrum", significa - oltre a
tante cose che ti lasciano il segno - fare un tuffo nel nostro passato
mediatico di almeno una decina d'anni. Significa cioè tornare ad
un'epoca, tanto vicina quanto ormai dimenticata, in cui l'Italia viveva
in una dimensione politica relativamente diversificata, con i mezzi di
comunicazione che svolgevano il noto gioco delle parti - un canale a
me, l'altro a te, il terzo a chi resta fuori - in cui bene o male ogni
voce che lo meritasse trovava sempre il modo di essere sentita.
IL BRACCIO E LA MENTE
Durante il recente conclave, ero convinto che Ratzinger - dopo aver ampiamente mostrato al mondo chi comandava in Vaticano in quel momento, con la plateale restaurazione di Bernard Law - avrebbe scelto di lasciar correre Ruini per la tiara papale, restando saggiamente a governare la Chiesa nell'ombra (come già faceva, in realtà, da molto tempo). Ogni uomo di potere sa infatti che questo si esercita molto più comodamente dall'oscurità delle quinte, che non con la luce dei riflettori costantemente puntata in faccia. E invece Ratzinger ha capovolto il paradigma, scegliendo per sè il trono più in vista, per poi scagliare il buon Ruini in battaglia "dal basso", mentre lui finge di occuparsi di cose celesti che noi non possiamo minimamente comprendere.
In un modo o nell'altro, l'accoppiata mente-braccio si è formata, e il passaggio all'azione ...
COMMENTI LIBERI n.11
.... Il gioco dell'embrione, di A. Robecchi
.... Il ruolo di Beppe Grillo
.... Paxtibi e Fiammifero colti in flagrante
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CLEMENTINA CANTONI: PASTICCIO ALL’ITALIANA
di Tommaso Bruschi
Proprio nelle ore in cui tutti sono impegnati a festeggiare la liberazione di Clementina Cantoni, come oche giulive a cui è arrivato il padrone a dar da mangiare, io mi ritrovo invece molto arrabbiato, e provo un profondo senso di vergogna.
Intendiamoci, dal punto di vista umano, sono felice che la nostra connazionale sia stata liberata, e non è certo contro di lei che si dirige il mio risentimento. Il problema sta nell’Italia e nel suo modo assurdo di gestire questo genere di situazioni. In questo caso, come probabilmente anche nella vicenda Sgrena in Iraq, ...
I FEDERALI CONTRO LA MARIJUANA
Per fortuna che Bush aveva promesso, nella prima campagna elettorale, di voler combattere il vizio del governo federale di intromettersi troppo spesso nei fatti dei singoli stati. Forse non si era reso conto che, andando alla Casa Bianca, il governo federale lo diventava lui, e che quindi da quella posizione avrebbe potuto fare quello che gli pareva. E' come dire "Se mi eleggete al trono, toglierò molti dei poteri del re", ma la gente gli ha creduto lo stesso.
E infatti sono tornate in auge, da qualche anno a questa parte, le storiche diatribe fra singoli stati e governo di Washington, perennemente accusato di occuparsi di affari che non lo riguardano. Gli uomini di Bush ci hanno provato con l'Oklahoma, cercando di interferire nelle leggi che regolano l'eutanasia, ma gli è andata male. Ci hanno provato col Massacchussets, ...
I SEGRETI DI LOS ALAMOS
Tutto ciò che avviene intorno a Los Alamos, da più di cinquant'anni, è un mistero, e tale deve restare. Lo ha imparato a sue spese un certo Thomas Hook, che è stato ritrovato l'altra sera agonizzante, nel parcheggio di un pub della città, dopo essere stato pestato a sangue da una banda di aggressori scomparsi nel nulla.
La colpa di Hook era stata quella di "aver parlato", cioè di aver denunciato alle autorità federali che il laboratorio dell'università per cui lavora ha una maniera molto particolare di tenere i conti: si dimentica spesso di segnare certe voci in entrata, e altrettanto spesso ...