"La sanità è business, e gli screening preventivi non sono semplicemente inutili ma si rivelano addirittura dannosi per i pazienti, rivelandosi al contrario straordinariamente redditizi per le cliniche private." A dirlo è addirittura la British Medical Association.
di Andrea Franzoni
Il problema, a mio modo di vedere, insito nel concetto di sanità privata, non è tanto il rischio di creare una sanità "di classe", con ospedali per ricchi e ospedali per poveri, venendo meno al dovere dello Stato di offrire ai cittadini un'assistenza valida indipendentemente dal ceto d'appartenenza, ma la trasformazione della sanità in business.
Tutto, oramai, è business: lo è la scuola, lo è la religione, lo è il no-profit (dalla Compagnia delle Opere alle ONG), lo stanno diventando perfino le pensioni. Quando il business si impossessa anche di questi settori, inevitabilmente, l'attenzione degli operatori non può non spostarsi dal cittadino al profitto. Questo meccanismo si rivela particolarmente perverso ... ... quando investe settori delicati, anzi delicatissimi, come la sanità. Fino al paradosso che la necessità del profitto fa passare in secondo e terzo piano lo scopo primo della medicina, e cioè il mettere al centro di tutto la salvaguardia della salute e la cura del cittadino.
Lo scopo primo di una clinica privata, naturalmente, è quello di registrare un utile a fine mese in una maniera o nell'altra. L'attenzione alla salute dei clienti (il passaggio da beneficiario di un servizio a cliente è molto pericoloso, ovviamente per il cliente) viene relegata all'etica del medico, quando ce ne sono le possibilità, o viene accantonata quando i conti faticano a tornare. Vi rendete conto di cosa ciò può comportare?
Se le moderne dottrine ci insegnano che nelle mani dello stato tutto non può non essere inefficiente, travolto da corruzione, burocrazia e spreco, e che solo la privatizzazione (con magari lo stato a finanziare i guadagni dei privati spendendo ugualmente per ottenere un servizio che non mette al centro l'uomo ma l'utile e il guadagno) può far migliorare le cose facendo crollare i prezzi e migliorando i servizi, il buonsenso e l'osservazione della realtà ci dimostra tutto il contrario.
Oltremanica, è la British Medical Association a tirare il freno a mano denunciando una versione inquietante della sindrome di Vanna Marchi. Ricorderete sicuramente come, diffondendo la paura e la preoccupazione e creando psicosi, fino alla minaccia, l'organizzazione criminale da lei diretta riusciva a spillare un'incredibile quantità di denaro a persone anche in ristrettezze economiche, pur utilizzando metodi (e vendendo servizi) a dir poco grotteschi. Figuratevi se al posto di una cialtrona ci mettete un dottore gentile che opera in una confortevole e profumata clinica privata.
Al centro dell'articolo del Guardian che affronta l'argomento ci sono i "private test", gli screening preventivi che dovrebbero servire per identificare eventuali patologie in anticipo, in particolare tumori (o al contrario per rassicurare l'utente sulle sue condizioni di salute), che si stanno diffondendo enormemente anche in Gran Bretagna. Queste analisi, effettuate in maniera totalmente indipendente dalla comparsa di sintomi (o da eventuali predisposizioni genetiche o professionali) dalle cliniche private, sono diventate un vero business che muove (termine gentile per dire che finisce nelle tasche dei "ricchi") in Inghilterra oltre 40 milioni di euro all'anno e che è in ascesa. Tutto ciò ha una piccola controindicazione: questi test (e lo dice la British Medical Association) si rivelano generalmente non tanto inutili, quando dannosi.
Le analisi, generalmente, richiedono l'esposizione ai raggi X e già questo, secondo la BMA, fa aumentare il rischio di cancro, specie se l'esposizione è frequente (e se dopo aver fatto un'analisi, per esempio, ti fanno fare un paio di accertamenti aumentando inutilmente l'esposizione). Inoltre i falsi allarmi generati sono tantissimi e ciò non genera soltanto inutile ansia ma costringe a ulteriori analisi, con dispendio di soldi, di energie e con nuove esposizioni ai raggi X. Succede spesso che questi screening totali operati dalle cliniche private trovino qualcosa di "anormale" che va ispezionato meglio. Nella stragrande maggioranza dei casi, poi, tutto si sgonfierà come una bolla di sapone. Ma per verificare, ad esempio, se un piccolo tumore è benigno (come nella stragrande maggioranza dei casi) o potrebbe diventare maligno, non è sufficiente l'analisi ma è necessario addirittura un intervento chirurgico. Tutto questo, secondo la British Medical Association, non serve a nulla se non a aumentare i profitti delle cliniche private e, anzi, si dimostra deleterio dal punto di vista non solo economico ma anche psicologico e sanitario.
E' facile, per un medico disonesto, far preoccupare un paziente ingenuo (terrorismo). Quando a questo medico viene ordinato di spennare i pazienti invece che di seguire il suo giuramento, e "far preoccupare un paziente ingenuo" consigliandogli altri esami (anche chirurgici) e facendo aumentare i profitti della clinica (il paziente, per assurdo, avrà la percezione che quei medici si stiano interessando veramente a lui con un'attenzione che, nella sanità pubblica, magari non aveva riscontrato e consiglierà la clinica agli amici -"spendi un pò, ma ne vale la pena") può diventare un fattore discriminante per la carriera di un giovane dottore, ci troviamo in un caso acuto di WannaMarchismo. WannaMarchismo che è un reato che lo stato, in questo caso, non solo non contrasta ma he generato, privatizzando e lasciando i cittadini alla mercè di affaristi senza scrupoli anche in settori delicati come, appunto, la sanità.
Andrea Franzoni (Mnz86)
Vedi anche "
Beware private tests, BMA warns" (The Guardian) inglese