di Marcello Pamio
I vaccini si sa contengono sostanze note e altre meno note perché coperte dall’inviolabile segreto industriale, quasi a livello militare. Ma dietro a sigle e acronimi si celano materiali che potrebbero giocare un ruolo prioritario nell’eziologia di gravissime e incurabili patologie neonatali e non solo.
Da oggi il quadro generale sta prendendo forma….decisamente una forma molto inquietante.
Ad accendere il lumino e portare luce nella tenebra più oscura ci ha pensato il Corvelva, il Comitato veneto che da oltre vent’anni si occupa di fare corretta informazione nell’ambito delle libertà vaccinali. A proprie spese hanno infatti commissionato l’analisi delle contaminazioni biologiche e le verifiche delle sequenze genomiche.
Le motivazioni di tali analisi ce le spiega Nassim Langrudi, una responsabile del Corvelva: «siamo stati costretti a farlo, dal momento che si sente ripetere da tutti che i vaccini sono i farmaci più sicuri ed efficaci al mondo; che non presentano effetti collaterali, senza però averne mai avuto una dimostrazione tecnico-scientifica. Abbiamo voluto verificare empiricamente se queste affermazioni fossero fondate o meno».
Il Corvelva ha quindi portato in un laboratorio, non certo il primo scelto a caso, visto che «i laboratori appena sentono la parola ‘analisi’ associata a ‘vaccini’, tendono a tirarsi indietro».
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di Federico Giovannini
Da quanto diciamo che il settore salute è corrotto? Eppure ogni volta che si cerca di porre all’attenzione pubblica questo argomento sembra quasi che questo pensiero sia frutto di complottismi vari. Le persone solitamente non fanno troppa fatica a concepire che l’industria farmaceutica possa essere un mostro senz’anima disposto a calpestare ogni moralità pur di ottenere lauti guadagni. Si riesce a spiegare al pubblico, anche in un documentario mainstream, che un determinato farmaco non serve a niente, oppure faccia addirittura male o crei dipendenza senza risolvere nulla.
Quando però viene spiegato che tra l’industria farmaceutica e il paziente c’è il medico che fa da tramite e che anch’esso deve essere corrotto in qualche modo per far funzionare tutto il carrozzone di bigpharma, allora il pubblico non ci sta. Hanno buono gioco i vari imbonitori mainstream che dipingono come complottisti chi denuncia che la classe medica è corrotta anch’essa fino al midollo sia dal punto di vista squisitamente monetario, sia dal punto di vista formativo, ovvero dell’istruzione della classe medica, che è pesantemente influenzata dall’industria del farmaco e dalle sue logiche di mercato.
Se un articolo qualunque dicesse al pubblico che il 62% dei medici oncologi italiani riceve soldi direttamente dall’industria del farmaco cosa succederebbe? Se lo stesso articolo dicesse che il 68% degli oncologi ritiene che la maggioranza di loro stessi abbiano un conflitto di interesse con l’industria? Se addirittura (ed è la cosa peggiore di tutte probabilmente) l’82% dei medici oncologi italiani dichiarasse che la maggior parte della loro formazione è supportata dall’industria, cosa succederebbe?
Nemmeno i democristiani sarebbero riusciti a trovare una soluzione perfidamente geniale come quella scovata dal ministro della salute Giulia Grillo sulla questione dei vaccini.
Aggirare l'obbligo vaccinale, senza abolirlo ufficialmente.
In altre parole, i 5 Stelle hanno fatto questo ragionamento: abbiamo una base di elettori con una quota notevole di persone contrarie all'obbligo. Come facciamo ad accontenterle, senza tirarci adosso una bufera politica incontenibile? Ed ecco il lampo di genio: basterà una autocertificazione.
Che sarebbe come mettere l'obbligo di avere le catene da neve, per chi va in alta montagna, ma poi accontentarsi della dichiarazione del conducente di averle a bordo.
"Ma certo che le ho, brigadiere. Sono nel bagagliaio, lo giuro". "Va bene, vada pure" dice soddisfatto il brigadiere.
Tre notizie di oggi mi hanno molto colpito. La prima è che hanno ritrovato vivi i ragazzini dispersi nelle grotte thailandesi, ma che "ci vorranno diversi mesi per tirarli fuori". Inizialmente ho creduto ad un errore di battitura, forse volevano dire "giorni" - ho pensato - invece di "mesi". Invece sono proprio mesi di cui si parla, almeno quattro a quanto pare. Il motivo sarebbe che la grotta in cui si trovano è isolata da un tunnel pieno d'acqua, per attraversare il quale un sub esperto dei Navy Seals ci avrebbe messo circa sei ore. E siccome i ragazzini non sanno nuotare, non si può semplicemente mettergli adosso una bombola con una maschera per farli uscire. Bisogna prima insegnargli a nuotare. Dentro le grotte, senza luce e senza comfort di alcun tipo, dovranno insegnargli a nuotare.
Trovo stupefacente che non esista al mondo una specie di "bara" da palombaro - una specie di mini-sottomartino a misura d'uomo - che permetta di introdurvi i ragazzini uno alla volta, e portarli in salvo anche se non sanno nuotare.
di Fabio Angiolini (fabiomln)
Dico subito che l’articolo non incontrerà il favore di molti. Rivedere le proprie posizioni è sempre molto difficile. In ogni caso mi propongo almeno di offrire una visione alternativa sul tema dei cosiddetti ‘Acidi Grassi Essenziali’.
Nel 1929 G. e M. Burr pubblicarono uno studio, secondo cui, una dieta povera di grassi (in seguito poi ‘identificati’ come grassi acidi essenziali, in particolare, più di recente, Omega-3 e Omega-6 – grassi polinsaturi) determinava negli animali gravi carenze, tra cui dermatiti, sterilità, rallentamento della crescita e altro.
Va precisato che in quegli anni molte vitamine non erano conosciute come ad esempio alcune delle vitamine del gruppo B. Oggi è invece risaputo che carenze di vitamine e minerali sono in grado di determinare quegli stessi effetti nei soggetti su cui si crea una carenza.
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In America c'è un modo di dire: "Non prendere ostaggi, se non sei disposto ad ucciderli".
Lo stesso pricipio si potebbe applicare a Giuseppe Conte, il nostro primo ministro che ha minacciato sfracelli a Bruxelles, ma poi si è accontentato di un pugno di mosche.
A cosa serve minacciare di far saltare il tavolo delle trattative, se poi ti accontenti di un documento che stabilisce la "volontarietà" nell'accoglienza da parte dei singoli stati europei?
Solo un cretino può pensare che una qualunque delle nazioni europee si svegli un bel mattino dicendo che "le è venuta voglia" di accogliere qualche decina di migliaia di migranti. Già non li accolgono quando si impegnano a farlo, figuriamoci su base volontaria.
La Federazione dei Pediatri vince un premio per la migliore campagna di comunicazione sui vaccini. Chi mette in palio il premio? La Sanofi, che i vaccini li produce.
di Marcello Pamio
Inizio prendendo a prestito la memorabile frase tratta dalla scena finale del film di fantascienza “Blade Runner”, dove l’androide Roy Batty prima di spegnersi fa il monologo divenuto famoso, al poliziotto Deckard, interpretato da un giovane Harrison Ford.
“Io ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire”.
Sono passati 36 anni da quel capolavoro cinematografico, ma se in un ipotetico futuro Roy venisse ricostruito in laboratorio, la sua memoria cibernetica del periodo odierno esprimerebbe cose molto diverse: “Io ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. Individui senza diploma gestire ministeri dell’Istruzione. Famelici avvoltoi, nascondersi dietro gli aiuti umanitari e speculare sulla pelle di milioni di disperati. Squallide marionette senza arte imporre per legge 10 vaccini. Ho visto infine balenare nel buio della notte il luccichio del premio vinto dalla Federazione dei pediatri messo in palio dalla società che produce vaccini. È tempo di svegliarsi”.
L'utente Music Band ha fatto una lunga ricerca sul caso di Ustica, pubblicando un articolo in tre parti. Le prime due (1, 2) fanno da introduzione, e riassumono le teorie più credibili formulate fino ad oggi. La terza parte, che di seguito pubblichiamo, introduce una ipotesi meno frequentata - ma altrettanto ben argomentata - che viene presentata nel libro di Claudio Gatti "Il quinto scenario" .
Mistero al punto Condor (parte terza)
Non è possibile analizzare nel dettaglio tutte le teorie che sono state elaborate sul disastro di Ustica anche perché i fatti sono tantissimi ma come abbiamo detto, molti libri sono stati scritti e c'è di conseguenza la possibilità di approfondire un po' tutti gli aspetti del caso.
Non è nemmeno possibile esporre la metodologia e i dati raccolti da Claudio Gatti per la sua teoria sui caccia israeliani perché ci vorrebbe un volume intero che inoltre esiste già ed è stato scritto dallo stesso autore; si tratta appunto del libro: “Il quinto scenario”.
In estrema sintesi, la sua indagine verte sulla situazione internazionale di quel periodo e su alcuni fatti cruciali che portano a una tesi indiziaria. Gatti trova molti riscontri e scopre tutta una serie di eventi rilevanti che vanno a comporre un puzzle basato su prove indiziarie ma molto coerente.
Leggendo il suo libro apprendiamo che in quei giorni c'era una forte tensione tra Italia, Francia, Stati Uniti e Israele. L'Italia si sa, è un paese a sovranità limitata ma all'epoca aveva buoni rapporti commerciali con l'Iraq e pure con la Francia che era anch'essa in affari con lo stato arabo, al punto che avevano fornito all'Iraq una certa quantità di uranio arricchito per la loro centrale nucleare di Osiraq e si erano accordati per un'altra fornitura.
Leggi tutto: Analizzati i vaccini: peggio del previsto