La prima volta che parlamo di Marcello Foa sul sito fu nel 2013, quando pubblicammo questa sua interessante intervista - fatta da Claudio Messora - sul sistema di manipolazione mediatica. E' interessante riproporla oggi, nel caso qualcuno non avesse compreso i veri motivi per cui Foa è stato bocciato dall'alleanza PD+FI.
Fonte Byoblu
Con l'informazione non si scherza. Ora che c'era la possibilità di avere un professionista veramente indipendente alla presidenza della RAI, il PD e Berlusconi si sono immediatamente alleati per bocciare la sua nomina.
Eppure Foa non è certo definibile come uomo di sinistra. A Berlusconi dovrebbe far piacere che a presiedere la RAI ci vada uno che si è formato sulle pagine del Giornale di Montanelli.
Ma Foa non è controllabile politicamente, e questo deve aver fatto molta paura sia a Berlusconi che ovviamente a quelli del PD.
Forse, invece di valutare se in futuro potremo avere l'elezione diretta del presidente della repubblica, conviene valutare se non sia il caso di eleggere direttamente i vertici della RAI. In fondo la RAI è la televisione "pubblica" per definizione. Perchè non dovrebbe essere il pubblico a decidere chi la dirige?
Massimo Mazzucco
Da quando c'è Salvini al governo i giornalisti hanno scoperto che "l'Italia è razzista".
Avrete notato tutti la travolgente sequela di episodi razzisti riportati negli ultimi giorni dai giornali. C'è quello che spara piombini ai piccioni e colpisce "per sbaglio" un nero che lavorava su un'impalcatura. C'è il nero che si presenta alla ASL ma viene cacciato con la feroce battuta "vattene, questo non è il veterinario". C'è il senegalese che viene picchiato dal branco solo perchè è nero di pelle.
Per finire con l'apoteosi di ieri sera, dove la notizia di un uovo tirato in faccia alla campionessa nera di atletica ha fatto il giro dei telegiornali, delle testate online e infine dei talk show.
Sia chiaro, questo sono tutti episodi di razzismo, senza se e senza ma.
Il problema è che adesso che c'è Salvini al governo, tutti i media affiliati alla sinistra buonista ci raccontano che c'è l' "allarme razzismo". Come se prima in Italia il razzismo non fosse mai esistito.
di Gioia Locati
Il rapporto vaccini appena divulgato da Aifa riporta le segnalazioni ricevute nel 2017, riferite anche alle vaccinazioni eseguite negli anni passati. È un corposo volume di 140 pagine che trovate qui. La novità è che, per la prima volta, è ammessa la responsabilità delle vaccinazioni nel provocare una gran parte di eventi avversi gravi.
Non era mai successo prima.
Infatti, come potete ascoltare dalle dichiarazioni degli esperti nel video allegato (gentilmente realizzato dall’infettivologo Fabio Franchi) gli eventi avversi non erano mai attribuiti ai vaccini se non in casi molto rari, “perché i vaccini sono sicurissimi”. I professori interpellati hanno riconosciuto che, raramente, queste punture possono provocare una reazione anafilattica (sorta di manifestazione allergica possibile dopo qualsiasi farmaco e risolvibile con un’iniezione di adrenalina), ma si tratta di “un caso su un milione”, oppure “su due milioni”.
Invece no.
È Aifa che smentisce i professori. È Aifa che, spulciando le segnalazioni ricevute da medici e cittadini, attribuisce a ciascuna un valore: non grave, grave, correlabile, non correlabile. Non solo. Ci dice anche se l’evento avverso si è risolto o è ancora in via di risoluzione. Su quest’ultimo aspetto però Aifa manca di chiarezza: non è specificata la natura degli eventi avversi “in via di risoluzione”. Nè dei casi “non ancora guariti”, nè di quelli classificati come “risoluzione con postumi”.
Ho ricevuto questa lettera da un lettore di luogocomune. Ho deciso di pubblicarla, insieme alla mia risposta, perchè credo che sia un problema che riguarda molti di noi.
Ciao Massimo, sono un giovane neolaureato in informatica che segue da tanto tempo il tuo blog e le tue conferenze.
Durante tutti questi anni mi sono fortemente appassionato a tutti i temi che hai trattato nei tuoi film e nei tuoi documentari. Mi hai fatto scoprire un mondo di giornalismo d'inchiesta e controinformazione che non conoscevo e mi hai permesso di approfondire tematiche interessantissime che mai e poi mai avrei pensato di approfondire, visto anche il mio percorso di studi.
Purtroppo sto attraversando un periodo davvero di merda. Appassionato dai tuoi argomenti ho divulgato molto nella mia cerchia di amici e parenti i tuoi documentari e diversi tuoi articoli, cercando di renderli partecipi e di illustrare un diverso punto di vista su fatti della nostra storia dati per assodati, senza cercare di convincere nessuno ovviamente ma solo presentando teorie (che poi per me sono fatti) che non tutti conoscono.
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Fulvio Grimaldi sta facendo circolare questo post di Roberto Vallepiano su Sergio Marchionne. Non sono in grado di verificare ogni singola affermazione fatta da Vallepiano, ma mi sembra comunque un ottimo spunto per chiarire la vera natura di quello che in queste ore tutti si affannano a definire "un grande italiano".
Che grand'uomo Marchionne.
Il beniamino della sinistra padronale.
Che grand'uomo Marchionne.
Con il suo stipendio ci campano 6400 operai.
In un solo giorno guadagna quanto un operaio in 10 anni di duro lavoro.
Che grand'uomo Marchionne.
Turni massacranti, ritmi di lavoro infernali e niente pause, neppure per andare al bagno.
Da sempre i grillini si sono dichiarati i più grandi nemici dei conflitti di interessi.
Dopo essere stato assolto dall'accusa di diffamazione mossagli da parte di Walter Ricciardi (presidente dell'Istituto Superiore di Sanità), il presidente del Codacons Rienzi si domanda che cosa aspetti la ministra della salute Giulia Grillo a rimuovere Walter Ricciardi, il cui conflitto di interessi è appena stato confermato da una sentenza della magistratura.
Ce lo domandiamo anche noi.
Fonte Byoblu
Noi abbiamo il ricordo infamante di Bolzaneto, dove dei normali cittadini vennero torturati dai poliziotti italiani con un tale livello di crudeltà da causare la denuncia dello stato italiano da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Gli americani hanno il ricordo infamante di Abu Grahib, che tutti ben conosciamo e che viene anche denunciato nel film "Il nuovo secolo americano" (1h 21 min.)
Ma a quanto pare nemmeno i russi scherzano poi tanto. In un video pubblicato di recente da Novaya Gazeta, si vedono alcune guardie del penitenziario federale di Yaroslavl torturare sadicamente un detenuto, mentre i loro colleghi lo tengono bloccato su un tavolo, seminudo.
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Si sta instaurando ormai a tutti i livelli, nel pubblico confronto, un meccanismo per cui la verità diventa qualcosa di liquido, immediatamente "reversibile" nel suo opposto grazie ad una semplice dichiarazione contraria.
Facciamo qualche esempio: Luigi Di Maio accusa l'ex-ministro Calenda di avere mal condotto la gara che ha portato all'offerta di Arselor-Mittal per l'acquisto dell'ILVA di Taranto. Risposta di Calenda? "Totali idiozie", e liquida così con due parole l'accusa del ministro che lo ha rimpiazzato.
Oppure: L'ex presidente della camera Pietro Grasso viene condannato a risarcire il PD per 80 mila euro che non avrebbe mai versato nelle casse del partito, durante la sua militanza piddina. Risposta di Grasso? "Parole infamanti, è una ritorsione”, liquidando così in due parole una sentenza emessa dalla magistratura italiana.
Leggi tutto: Come gli Spin Doctor manipolano i giornalisti usando il "Frame" - Marcello Foa