di Marcello Pamio
Il 25 febbraio scorso è stato ufficializzato nella Gazzetta l’inserimento del medicinale Triptorelina nell’elenco dei farmaci erogabili a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.
La Triptorelina Pamoato è il principio attivo, il nome commerciale è Decapeptyl e appartiene alla categoria farmacologica degli «Analoghi degli ormoni liberatori delle gonadotropine», in pratica agisce causando la soppressione della funzione gonadotropa pituitaria, detto in parole semplici blocca alcuni importantissimi ormoni, come il testosterone, agendo direttamente sulla ghiandola endocrina pituitaria: l’ipofisi!
Attualmente viene somministrato nel carcinoma della prostata e in quello della mammella mediante un’iniezione che viene effettuata tassativamente ogni 3 mesi. Ma perché un farmaco in uso nei tumori ormono-sensibili viene inserito nella Gazzetta ufficiale?
La risposta è semplice ma inquietante: perché l’impiego sarà allargato ai casi «in cui la pubertà sia incongruente con l’identità di genere (disforia di genere)».[1]
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Oggi luogocomune compie 15 anni. Sembrano niente, ma in realtà sono tantissimi 15 anni, in un'epoca in cui tutto cambia così rapidamente da non ricordarsi nemmeno più cosa fossero ieri e l'altro ieri.
E allora proviamo a ricordarlo, quello che era il 2004, a tutti coloro sono arrivati dopo.
Pensate che nel 2004, ad esempio, non esisteva YouTube. Un povero pirla come Mazzucco doveva chiedere di ospitare i propri filmati all'amico Rodrigo Vergara di Arcoiris.tv, che già allora aveva un server capace di trasmettere dei filmati in streaming.
Fu così che misi in rete il primi spezzoni di quello che sarebbe diventato il film Inganno Globale. Era il capitolo dedicato al Pentagono, ed il primo nucleo del capitolo sul World Trade Center. Quel video si intitolava "11 settembre quattro anni dopo", e superò le 400.000 visualizzazioni, record assoluto per quell'epoca, e rappresenta ancora oggi il record assoluto di visualizzazioni su Arcoiris (*).
Solo nel 2006 sarebbe arrivato YouTube, determinando il primo cambiamento epocale nella diffusione dei video sulla rete.
Per i bambini oggi era l'ultimo giorno di carnevale. Per il governo invece il carnevale continua.
In nessun altro paese al mondo sarebbe concepibile assistere ad un balletto così pietoso come quello della TAV. In un paese normale infatti una decisione sarebbe già stata presa da almeno un mese, e oggi nessuno sarebbe ancora qui a discuterne. Invece da noi abbiamo una situazione di stallo, con tanto di psicodramma nazionale, perchè i due azionisti di governo sono riusciti a trasformare questa decisione in uno strumento per misurare il proprio successo a livello elettorale.
Con una differenza però: mentre Salvini si trova davanti ad una situazione lose/win (ovvero, o perde o vince), per i 5 Stelle quella della TAV è comunque una situazione lose/lose (perdono in ogni caso).
di Stefano Re
Leggo di polemiche per un cartellone del movimento politico SìAmo che affianca un bambino in pigiama a strisce da campo di concentramento con un bambino non vaccinato oggi in Italia.
Una esagerazione? No, per niente.
Anzitutto, la “colpa” ebraica era affermata in termini *scientifici*. Si usava la scienza per giustificare ipotetiche scale di "purezza genetica" degli esseri umani.
Esattamente come oggi si inventano epidemie immaginarie e si fa riferimento a fantasiosi numeri magici di protezione da ogni male. Ora come allora, si abusa della scienza per legittimare la violazione di diritti. Sfruttare enunciati di "elevata sapienza" per giustificare abusi e violazioni di ogni tipo è uno schema ricorrente per i regimi, specialmente nella loro fase di formazione. Aiuta le popolazioni ad accettare ogni nefandezza, nel nome di un sapere a loro precluso, di cui però "occorre fidarsi". Se lo dicono i dotti, i sapienti, chi sei tu per contestare?
Tre personaggi anonimi si sono candidati alla segreteria del PD. Tre persone insulse, senza carisma, senza idee, senza la minima spinta interiore che denunci una passione di qualunque tipo. Semplici caricature dell'uomo politico di una volta, questi tre fanno a gara a non offendersi, a non attaccarsi, a non dare l'impressione di odiarsi reciprocamente, misurandosi nella sublime arte della politica odierna: quella di riuscire a sembrare intelligenti e motivati senza dire assolutamente nulla di concreto.
Poi ci sono i 35.000 "volontari" che si sono svegliati presto domenica mattina per andare ad offrire il loro servizio ai gazebo. Lo fanno "perchè ci credono". Credono nel partito, credono nei loro dirigenti, e credono magari che anche loro un giorno avranno un posto di rilievo nella complessa e obsoleta gerarchia della "ditta". Nel frattempo, mentre loro lavorano gratis, si preoccupano di far sganciare due euro a ciascuno dei votanti alle primarie del PD. E così entro sera il partito avrà incassato (almeno) due milioni di euro, mentre loro hanno prestato il loro servizio gratuitamente, magari solo per ingraziarsi qualche personaggio importante della loro sezione.
di Lorenzo Merlo
In una recente intervista Alain de Benoist risponde così all’ultima domanda, dedicata a come si potrà superare il liberalismo.
Breizh-info.com - Quali antidoti, quali alternative esistono, o restano da inventare, perché le nostre società trionfino su questo liberalismo?
Alain de Benoist - “Ovviamente non esiste una ricetta miracolosa. D’altra parte, c’è una situazione generale che evolve sempre più rapidamente e che ora mostra i limiti del sistema attuale, che si tratti del sistema politico della democrazia liberale o del sistema economico di una forma-capitale confrontata con l’immensa minaccia di una generale svalutazione del valore. Il futuro è locale, dei circuiti brevi, della rinascita delle comunità umane, della democrazia diretta, dell’abbandono dei valori esclusivamente mercantili. L’antidoto sarà stato scoperto quando i cittadini avranno scoperto che non sono solo dei consumatori, e che la vita può essere più bella quando si ripudia un mondo in cui nulla ha più valore, ma dove tutto ha un prezzo”.
L’ultimo pensiero è sostanziale e fa al caso nostro. «L’antidoto sarà stato scoperto quando i cittadini avranno scoperto che non sono solo dei consumatori, e che la vita può essere più bella quando si ripudia un mondo in cui nulla ha più valore, ma dove tutto ha un prezzo».
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Da quando esiste Internet la gente si sta facendo più sveglia, ma insieme alla presa di coscienza collettiva, ci sono anche molte persone che vivono alcune paure che prima non conoscevano.
Molti temono, ad esempio, l'appropriazione indebita delle nostre informazioni personali da parte di Big Data. Altri temono che la teoria gender finirà per annullare le differenze fra il mondo maschile e quello femminile. Altri ancora temono che verremo tutti microchippati, con conseguente perdita della libertà individuale. Eccetera eccetera.
Ma tutte queste sono paure grossolane, palesemente visibili, e in quanto tali relativamente facili da fronteggiare: basta stare attenti a non mettere in giro i propri dati personali, uno pensa, ed ecco che il problema della privacy è risolto. Basta stare attenti a non farsi influenzare dalle ridicolaggini della teoria gender, uno pensa, e dentro di me non riusciranno mai a cancellare la differenza tra maschile e femminile. Basta rifiutarsi di farsi mettere i microchip, uno pensa, e la porta di casa mia continuerò ad aprirla con la vecchia chiave della serratura.
Ma queste, come dicevo, sono battaglie grossolane, visibili, che servono magari a tenerci impegnati su un fronte più tangibile, ma magari meno importante. C'è invece battaglia molto più sottile ed invisibile - ma molto più importante - che si sta combattendo oggi nel mondo: è la battaglia per ottenere l'appiattimento progressivo del nostro cervello.
Marcello Pamio
«L’annuncio di Fabio Franchi su Facebook è delirante e ho attivato i controlli del caso. Voglio rassicurare i cittadini dicendo che in Italia non c’è spazio per sperimentazioni fai da te!”
E se lo dice con un tweet il ministro della salute Giulia Grillo, allora c’è da stare tranquilli. Fiuff…stavo proprio per pensar male...
Come non fidarsi, d’altronde, dell’onorevole pentastellata che nel 2017 attaccava e inveiva contro Beatrice Lorenzin per il decreto poi convertito nella sciagurata legge 119 sull’obbligatorietà dei vaccini e che oggi ne è la sostenitrice più incallita? La coerenza, come sempre, viene prima di tutto.
La situazione italiota è così allo sbando che ultimamente la Lorenzin sostiene addirittura la Grillo negli attacchi ai cosiddetti no-vax. Della serie: il nemico del mio nemico, è mio amico!
di Federico Giovannini
Questo articolo è dedicato a chiunque sia pronto e disponibile a fare un lavoro importante su sé stesso. Chi ritiene che solo negli altri ci sia il marcio e il mondo vada cambiato lasciando sé stessi immutati come una statua di marmo può serenamente saltarlo a piè pari, senza inutili perdite di tempo.
Quante volte affrontando i temi dibattuti sul nostro sito ci siamo chiesti: ok ma cosa possiamo fare di concreto?
Quante volte ci siamo detti (me compreso) quando uscirà questa verità/denuncia/documentario/articolo cambierà tutto? E poi invece il mondo continua regolarmente a camminare a passi decisi verso l’autoannientamento.
Mauro Scardovelli, costituzionalista e psicoterapeuta, offre una visione d’ insieme dove finalmente i conti cominciano a quadrare, dove inizia ad apparire un senso in quello che stiamo vivendo e all’inutilità di proiettare continuamente fuori di noi i problemi della società senza assumerci minimamente vere responsabilità, ovvero senza considerare che se veramente vogliamo cambiare qualcosa inevitabilmente non si può che cominciare da noi stessi ;perché come sanno bene i veri educatori un esempio vale più di mille parole.
Leggi tutto: Istituto Tavistock e il mutamento di paradigma