È il sogno proibito di tutte le case farmaceutiche. Una malattia che non c'è ancora, ma che deve per forza esistere, annidata là fuori da qualche parte, alla quale noi dovremo semplicemente dare un nome, una volta che l'avremo scoperta.
Per ora la chiameremo semplicemente malattia X.
Guardata cosa scrive Eco Health Alliance, una organizzazione dedicata allo studio delle pandemie nel mondo. L'articolo si intitola "Malattia X: la prossima pandemia"
"A molte miglia dalla città più vicina, nascosto negli anfratti scuri di una grotta nella provincia Guangdong, lui aspetta. O forse si nasconde negli alti fogliami che avvolgono il fiume Kinabatangan. O forse giace dormiente in una delle migliaia di specie originarie dell'Amazzonia. E' la malattia X."
Sembra l'inizio di film horror. E invece:
Lorenzo Merlo, già collaboratore di luogocomune, presenta il suo libro “Sul fondo del barile”.
“Sul fondo del barile” è un libro che ha tre generi di lettori: chi trova conforto alle proprie posizioni; chi è in cerca del significato di apertura; chi cerca come svincolarsi dalle proprie chiusure.
É dedicato alla possibilità energetica che molti di noi non sentono neppure più. Sepolta sotto le macerie di idee materialiste, allontanata dal credo nel denaro e nella tecnologia, stuprata da una concezione dell’uomo ridotto a economia, profanata da una politica mai capace di valorizzare ciò che il razionalismo non è in grado di riconoscere come realtà.
Ma quell’energia è un filone di bellezza che già qualcuno sta raccogliendo. Si tratta dell’uomo circolare, ovvero di colui ricco della consapevolezza che senza assumersi la responsabilità del mondo, il mondo non sarà mai a sua misura.
La prima parte del libro, Caduta, è dedicata ad una sintesi socio-politica degli ultimi decenni a partire dalla boom economico del dopoguerra. Anni nei quali si possono scorgere le ragioni che hanno eletto il sentimento populista e abbandonato quello infatuato alle ideologie.
Fra le tante promesse elettorali che sembrano finite nel dimenticatoio, c'è anche quella di togliere le sanzioni alla Russia. Sia Salvini sia Di Maio si erano dichiarati a favore di una rimozione delle sanzioni, non per motivi ideologici, ma "perchè danneggiano l'economia italiana".
Che fine hanno fatto queste promesse?
Ieri lo stesso ministro degli esteri russo Lavrov ha concesso un'intervista a El Paìs, dichiarando: "Questa mitologica "minaccia russa" viene imposta agli europei primariamente dall'esterno. Le sanzioni alla russia sono state imposte all'Europa sotto ordini diretti di Washington. Secondo alcune stime, la perdita complessiva da parte delle nazioni europee a causa delle sanzioni è stata di oltre 100 miliardi di dollari. E' importante che i politici europei si rendano conto di questo."
In questo discorso del 1995, Fidel Castro tesse un elogio degli americani, rispettosi della democrazia e dei diritti umani.
Fonte Pandora TV
Nel 16° secolo spagnoli e portoghesi colonizzarono il centro e sud america. Portarono la loro cultura cattolica, basata su una ferrea gerarchia verticale, al vertice della quale stavano il potere della chiesa e dei ricchi benpensanti latifondisti che la sostenevano. Ne naque una società sostanzialmente povera, basata sullo sfruttamento delle masse, alle quali veniva insegnato che bisognava sopportare la sofferenza ed il sopruso "perchè poi Dio vi ricompenserà nell'aldilà".
Cento anni dopo gli inglesi colonizzavano il nord America. Portavano la loro cultura protestante, basata sull'etica calvinista del lavoro, nella quale prevale chi produce e guadagna di più. Ai protestanti non gliene poteva fregare di meno di essere ricompensati nell'aldilà, loro volevano tutto e subito. Ne nacque una società capitalistica, sostanzialmente ricca, basata sulla competizione che veniva misurata dal dio denaro.
Oggi i poveri del sud si sono stufati di fare i poveri, e spingono disperatamente verso il nord. Hanno formato una carovana di 5.000 persone che si sta dirigendo inarrestabile verso la frontiera americana.
di Francesco Maria Toscano
La Legge di Stabilità predisposta dal governo Conte ha provocato le reazioni compatte e isteriche di una serie di organismi sovranazionali che lavorano con zelo per annientare fino in fondo il benessere italiano.
Questi poteri sovranazionali possono contare poi sul sostegno interno di importanti uomini delle istituzioni che lavorano a viso aperto contro l’interesse nazionale. Naturalmente tutti i poteri bancari e usurai, quelli cioè che controllano a cascata anche i media principali, fiancheggiano le perfide manovre delle solite oligarchie cosmopolite che non hanno mai digerito il ruolo di potenza industriale che l’Italia ha saputo ritagliarsi dal dopoguerra in avanti.
Quelli che oggi tifano per la Ue contro l’Italia sono a ben vedere i degni eredi degli assassini di Moro e Mattei, morti per difendere l’autonomia, la dignità e l’indipendenza dell’Italia agli occhi del mondo.
Segnalazioni e commenti degli utenti sulle notizie più recenti.
La notizia di oggi (si fa per dire) è che "Il M5S si è inventato la traduzione di un'intervista a Jeroen Dijsselbloem". Notizia golosa, ovviamente, per tutti i nemici del governo, che si sono subito lanciati nel gioco del rilancio infinito (La Repubblica, TG3, TG7 ecc.): i 5 Stelle sono propagatori di fake news. Il problema si è fatto più complicato nel momento in cui il 5 stelle ha cercato di scaricarsi dalle proprie responsabilità, dicendo che "la notizia [nel modo in cui è formulata] è stata diffusa da Pandora TV." Cosa che è vera, ma con un necessario appunto.
Giulietto Chiesa ha pensato giustamente di chiarire la situazione, con questo suo comunicato video.
Più di 1000 auto, custodite in un parcheggio a cielo aperto di Savona, sono andate a fuoco durante il temporale che ha investito la Liguria nei giorni scorsi. Il video che le ritrae è allucinante, surreale. Sembra di vedere un parcheggio di auto in miniatura che è stato incenerito con un lanciafiamme.
La cosa curiosa è che tutto ciò sarebbe avvenuto, secondo le spiegazioni più accreditate, per una serie di cortocircuiti causati dalle batterie delle Maserati, che a quanto pare hanno delle batterie particolari, capaci di produrre scariche elettriche molto più potenti di quelle normali. Ma davvero questo è sufficiente a spiegare quello che è accaduto?
Da ingenuo essere umano, poco esperto di faccende economiche, mi sono sempre posto la seguente domanda: ma se tutte le maggiori nazioni del mondo sono indebitate, chi è il creditore?
In questa illuminante intervista Marco Bersani descrive bene la mostruosa sproporzione che si è venuta a creare fra l'economia reale e quella virtuale (finanziaria), e la trappola del debito, attraverso la quale si spaventano le comunità. Bersani sottolinea anche un enorme paradosso, che contrappone l'idea dell'uomo colpevole del proprio debito, ma contemporaneamente innocente rispetto ai consumi superflui. Bersani racconta come sia avvenuta la separazione fra Banca d'Italia e Ministero del Tesoro, negli anni '80, e come abbia fatto il debito pubblico italiano ad innalzarsi così vertiginosamente negli ultimi 30 anni. In realtà -conclude Bersani - il debito italiano è già stato ampiamente ripagato. Bisogna superare la trappola ideologica della narrazione sul debito, per poter risolvere in modo concreto il problema del debito pubblico.
Fonte Byoblu
Nei giorni scorsi, diverse voci dell'opposizione hanno accusato i Cinque Stelle di avere "scambiato" il TAP con la TAV. In altre parole, avrebbero accettato di procedere al completamento del gasdotto dall'Adriatico - nonostante la promessa elettorale di bloccarlo - proprio per poter almeno "portare a casa" il blocco della TAV. Il costo elettorale per i Cinque Stelle sarebbe stato altrimenti troppo caro da pagare.
Io però fatico a vedere una correlazione fra le due cose. Innanzitutto, non sono ancora riuscito a comprendere bene quale sia l'importanza effettiva nel bloccare un progetto come quello del TAP. Salvare gli ulivi? L'estetica delle spiagge pugliesi? Perché la stessa Lezzi, interrogata tempo fa su quali fossero i motivi dell'opposizione grillina al TAP, non aveva saputo andare oltre ad un generico "dobbiamo difendere il territorio".
Ma in realtà non si è mai capito quale possa essere il danno così devastante che il gasdotto trans-Adriatico causerebbe alla zona della Puglia in cui deve approdare.
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