Reggio Calabria: fondata dagli ebrei di Aschenez?

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2 Mesi 3 Giorni fa #53704 da robyale
Buondì.
Ieri quando stavo navigando per caso su Wikipedia, mi era capitato di leggere nella storia di Reggio Calabria (e davvero ho dovuto rileggere la frase di nuovo e di nuovo perché stentevo a crederci) che ancora prima che arrivassero i greci nel 700 a.C, arrivarono già alcuni ebrei nel 2000 a.C. con a capo Aschenez, fondarono la città sotto il nome di Aschenazia.

Io letteralmente rimasi basito per due cose (anzi tre):
- che io prima d'ora avevo mai sentito dire di questa attribuzione agli ebrei
- che ha stato confermato e 'comprovato' dallo storico Giuseppe Flavio, noto per essere stato un ebreo con cittadianza romana
- che nel 2000 a.C. gli ebrei erano solo un popolo di terra che difficilmente mi immagino vederli in QUEI TEMPI navigare in lungo e in largo, arrivando persino nello Stretto

Dato ciò ho le mie perplessità e che sia realmente certa questa presenza degli ebrei ma al contempo assurda e strana anche perché nel frattempo non è che sia stato uno strumento di propaganda (non so però la situazione per chi vive proprio là, essendo che vivo in Emilia Romagna) o comunque per nozionistica nei libri di scuola, dato che, e comunque, chiunque possiede un minimo di conoscenze storiche sanno essere fondata dai greci. (parafrasando questo e lasciando perdere che approfondendo ho scoperto che Rhegion un nome coniato dagli italici)
La cosa mi ha fatto molto pensare e sinceramente ho provato sconcerto che proprio la Punta dello Stivale fosse chiamata Aschenazia, e che proprio da questa regione probabilmente è originato il nome di Italia, oltre poi a un fatto di origini familiari perché ne và molto dell'orgoglio, mio padre nacque proprio da quelle parti, nello specifico a Gioia Tauro.

Giusto per dare colori allego l'immagine della cartina storica della Calabria:
https://
[img


Citazioni degli storici sul caso: (a favore)
Giuseppe Flavio:

Aschenez in verità diede origine agli Aschenazi, che ora dai greci sono chiamati Reggini

San Girolamo:

Aschenas Greci Rheginos vocant

Citazioni degli storici classici: (neutri)
Tucidide:

Quella regione fu chiamata Italia da Italo, re arcade.

Nell'Italia vi sono ancora i Taurolici e il paese fu chiamato Italia da Italo, un re dei Taurolici che aveva questo nome.

Virgilio:

Dagli Enotri cólta, prima Enotria nomossi: or, com'è fama, preso d'Italo il nome, Italia è detta.

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1 Mese 3 Settimane fa - 1 Mese 3 Settimane fa #53758 da Canguro
Devo darti atto che l'unica strada  in Italia, che si chiama 
via Aschenez, si trova a Reggio Calabria.  
(se non erro)
Ultima Modifica 1 Mese 3 Settimane fa da Canguro.
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1 Mese 3 Settimane fa #53759 da robyale
Già.
Curioso poi come intorno a questa via ci sono importanti località della città come il Comando provinciale della Arma dei carabinieri, il Museo Nazionale del Bergamotto, e gli edifici comunali riguardanti l'edilizia e gli AFFARI generali.
I "reggini locali" che avranno intitolato questa via, certamente avevano ben note peculiarità.

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1 Mese 3 Settimane fa - 1 Mese 3 Settimane fa #53766 da Iperbole
Ashenez sarebbe stato un discendente di Noè, patriarca ebreo, in realtà mai esistito, trattandosi di un plagio della figura di Ut-napištim, eroe della Epopea di Gilgameš, un testo sumero che tratta del diluvio universale all'inizio del II millennio a.c. e della costruzione di un'arca per salvare gli animali della Terra.
In lingua accadica Ut-napištim si traduce anche con Atraḫasis (il molto saggio), che, come si vede, assomiglia non poco a quello storpiato dagli ebrei Ashenez.
La verità è che, a cominciare da patriarchi che avrebbero vissuto centinaia di anni fino ad ogni possibile interpretazione di eventi che li vedesse protagonisti della storia umana, gli ebrei hanno sempre manipolato le vicende che gli interessavano accreditandosi come riferimenti socio-culturali, mentre nella realtà hanno sempre avuto parti minori oscure e spesso dannose.
Non bisogna dimenticare che Giuseppe Flavio è ebreo, per cui assolutamente non attendibile quando parla della sua etnia.
Basta vedere che non tratta minimamente la figura del pur ebreo (per sangue di madre) Gesù Cristo, il quale, era comunque figlio di un re (Giuseppe è una toppa) e, pertanto, non un quisque de populo da non meritare neppure menzione.
Ultima Modifica 1 Mese 3 Settimane fa da Iperbole.
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1 Mese 3 Settimane fa #53767 da robyale
Aschenez sicuramente sarà stato un classico personaggio mitologico,.ma una delle cose che mi crea questa sorta di stupore più lo sconcerto, é che abbiano citato proprio Reggio e non un'altra delle tante città-stato greche più famose come Crotone, Siracusa o Agrigento. Perché proprio questa città?
Questo poi é unito anche all'impossibilità che gli ebrei del tempo potessero addirittura compiere questa impresa, e che l'abbia citato questo San Girolamo. Anche se comunque posso comunque in ogni caso presumere che l'abbia detto in ottica cristiana-biclica, e quindi legittimando il classico canone continuativo.

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1 Mese 3 Settimane fa #53768 da Iperbole
Ma non ci vuole molto a capire.
Gli ebrei si sono sempre mossi avendo per obiettivo i luoghi dove la ricchezza circolava maggiormente, per poi scalare la società locale con il loro solito gioco di squadra e metodi tutt'altro che onesti.
Una volta ottenuto il predominio politico ed economico sulla città, ci vuole molto poco a imporre un loro modello storico e culturale.
Sono migliaia di anni che fanno così e sono in questo favoriti da una innegabile capacità di cui sono dotati: l' astrazione.
Basta pensare che non appena Roma cominciò a fiorire, già nell'anno zero gli ebrei avevano quasi il controllo della capitale dell' Impero. In Mesopotamia (Nabucodonosor) e in Egitto (Ramses II) furono cacciati, ma a Roma usarono i cristiani come scudi umani e la sfangarono.
E' molto probabile che nella ricca terra di colonie greche e centri di commercio marittimo che era il sud Italia, molti ebrei scesero da Roma e si insediarono negli abitati ritenuti più redditizi, specie per inoltrare le merci a Roma.
E quelli che arrivarono a Reggio Calabria, si preoccuparono non solo di possedere la città, ma anche di esserne stati i fondatori in un lontano passato inesistente. E si sono rivolti al correligionario Giuseppe Flavio, che magari conoscevano, per la "certificazione".
Non è che ci volesse chissà cosa. Ancora crediamo al loro dio.
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